domenica, novembre 20, 2016

Le vele di Scampia



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

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Le Vele di Scampia (progettate dall'architetto Franz Di Salvo) sono palazzi costruiti nell'omonimo quartiere di Napoli tra il 1962 e il 1975.

L'idea originale prevedeva grandi unità abitative dove centinaia di famiglie avrebbero dovuto integrarsi e creare una comunità, grandi vie di scorrimento e aree verdi tra le varie Vele, una sorta di città modello.

Ma la mancanza di cura, tutela, interesse e contemporaneo abbandono da parte delle istituzioni (che permisero anche molte occupazioni abusive, da parte anche degli sfollati del terremoto in Irpinia) ha trasformato il luogo in una sublimazione del degrado, dove camorra, spaccio, malaffare di ogni genere, regnano da sempre sovrani.
Nel corso degli anni sono state abbattute tre delle sette vele esistenti con l'intento di eliminare i problemi ma con l'ovvio risultato di spostarlo di pochi metri.
La criminalità organizzata ha facilmente sfruttato le precarie condizioni socio-economiche del luogo (con un altissimo tasso di disoccupazione) complice l'assenza dello Stato e della legalità.

Pare sia stato approvato ora un progetto per abbatterne altre tre, mantenendone una sola e riqualificando la zona ma non è ancora chiaro se i soldi necessari sono disponibili.
Attualmente risulterebbero (condizionale d'obbligo in un luogo senza alcun controllo) occupati 500 appartamenti, abitati da migliaia di persone, pressochè impossibili da censire.

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