domenica, ottobre 30, 2016
La concessione di Tientsin
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
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La concessione italiana di Tientsin fu l'unico possedimento coloniale italiano in Cina (in generale in Asia), amministrato dal Regno d'Italia tra il 1901 e il 1943.
Il 7 settembre 1901 venne istituita la Concessione italiana di Tientsin, una zona di 450.000 m², situata nell'immediata periferia orientale dell'omonima città, e costituita da un terreno lungo il fiume Hai-Ho, ricco di saline di un villaggio e un' area paludosa.
Durante la prima guerra mondiale arrivarono a Tientsin circa 900 prigionieri militari di etnia italiana, originari dall'Impero austro-ungarico, principalmente da Trentino, Venezia Giulia e Dalmazia, provenienti dalla Russia e furono uniti agli Alpini che costituivano il Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente che combatté nell'estate 1919 per mantenere attiva la ferrovia transiberiana in Manciuria, che serviva agli Alleati per approvvigionare i menscevichi contro i bolscevichi.
All'entrata in guerra dell'Italia, nel 1940, la concessione in Estremo Oriente era composta da circa 300 marinai del Reggimento San Marco che alla fine del conflitto furono fatti prigionieri dagli Alleati e la concessione di Tientsin assegnata alla Cina. Il 10 febbraio 1947 furono rimpatriati.
Gli italiani costruirono la città secondo il proprio gusto estetico, con viali alberati e piazze, abbellendole con giardini e fontane.
Sorsero via Trieste e Trento, via Firenze, piazza Regina Elena e altri luoghi dai nomi evocativi di ogni città italiana, ancora in auge oggi e anche chiese come quella del Sacro Cuore, molto vicina allo stile di Santa Maria delle Grazie a Milano, ora trasformata in una sala giochi.
Ci fu anche una squadra italiana di calcio a Tsientin che battè la rappresentativa inglese 3-0
Thanx Sergio Collavini
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