domenica, settembre 18, 2016
I monumenti yugoslavi
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
Tra gli anni '60 e '70, il leader yugoslavo Josip Broz TITO commissionò ad una serie di scultori (Dušan Džamonja, Vojin Bakić, Miodrag Živković, Jordan, Iskra Grabul) e architetti (Bogdan Bogdanović, Gradimir Medaković) la realizzazione di vari monumenti che celebravano varie vittorie in battaglie nella Seconda Guerra mondiale ( Tjentište, Kozara, Kadinjača) o ricordavano luoghi in cui erano sorti campi di concentramento (Jasenovac o Niš).
Monumenti particolarissimi, dalle linee "spaziali" e futuriste, avanguardiste e avveniristiche.
Frequentatissimi negli anni '80 durante varie adunate , soprattutto giovanili, di "educazione patriottica".
Dopo la dissoluzione della Yugoslavia i monumenti furono lasciati a sè stessi, il loro significato dimenticato (e spesso volutamente nascosto) e giacciono ormai in un ostato di completo abbandono.
Alcuni, quelli che richiamano menhir e antichi complessi religiosi, li trovo veramente belli in maniera inquietante.
RispondiEliminaRicordano alcune copertine dei Pink Floyd peraltro.