martedì, aprile 26, 2016
La bulimia discografica italiana oggi
Tra le cose che faccio nel mio lavoro c'è anche la gestione del sito www.radiocoop.it dove OGNI GIORNO recensisco un album di "nuova musica italiana".
365 album all'anno (Natale incluso).
Sul tavolo della mia scrivania ci sono ad oggi, 26 aprile 2016, esattamente 40 (quaranta) album in attesa di recensione + altrettanti inviati in via digitale.
Totale 80 album.
Dall'inizio 2016 ne ho recensiti 117.
Se non dovessero arrivarmene più comunque fino a metà luglio il sito sarebbe pieno di recensioni.
Il dato più particolare è che almeno l'80% (ottanta) è costituito da esordi, primo album o primo EP.
Ovviamente a me arriva solo una (piccola) parte di quello che in realtà viene pubblicato.
Una bulimìa discografica incontrollata e incontrollabile, un "mercato" (si sa quanto poco poi questi prodotti si vendono) saturo oltre ogni limite, con una produzione molto spesso fine a sè stessa e senza alcun sbocco reale.
W JUVE
RispondiEliminaC
Mi par di capire quindi che la qualita' lascia a desiderare, sbaglio ?
RispondiEliminaGMV
E' nella media il 95% , il resto o eccellente o pessimo.
RispondiEliminaNella media significa che non si distinguono l'uno dall'altro.
Il che quadra con l'eccessiva produzione. Oggi incidono (quasi) tutti, il che in assoluto potrebbe essere ottima cosa, ma in realta' si traduce in una moltitidine di prodotti assolutamente impersonali.
RispondiEliminaGMV
E' bello che tutti possano incidere e stampate quello che vogliono.
RispondiEliminaIl risultato è però che , a causa dell'assoluta mancanza di auto critica, escono migliaia e miglia di album (solo in Italia) ogni anno di materiale fine a sè stesso.
Il problema poi è che nel mucchio ci possono anche essere dei veri geni che però nessuno riuscirà ad ascoltare. Quando avevo 14 anni era il 1978, i soldi erano ovviamente pochissimi quindi ci si arrangiava da un lato con i consigli degli amici, dall'altro con le radio libere (che allora erano "libere veramente") e poi con i vari "Ciao 2001". Insomma c'era un minimo di indicazioni....anche dalla televisione peraltro: io ho sentito parlare per la prima volta degli Skiantos da Renzo Arbore nel 1978 a "L'altra domenica", e per la prima volta ho sentito il termine punk in un altro programma, "Odeon", dello stesso anno. Adesso ci sono milioni di dischi pubblicati ma nessuno che dia un'indicazione (sì le riviste ci sono ancora ma sempre meno seguite e lette), in televisione la musica è sparita, le radio trasmettono chi le paga. Insomma: all'epoca arrivare al disco era un traguardo, oggi il disco viene visto come il punto di partenza...si incide il cd con il gruppo come allora si facevano le cassette....
RispondiEliminaDevi seguire di più questo blog :) Qui le indicazioni a fine mese si danno :)
EliminaComunque hai ragione.
Un ulteriore problema è che , ad esempio sfogliando ultimamente il Mucchio ho letto decine di recensioni in cui il voto minimo era 7 ma si passava spesso anche all'8 o al 9.
Praticamente in aprile ci sarebbero da acquistare almeno 30 album.
Mah
Ma lo so, il blog lo leggo praticamente ogni giorno...il mio era un discorso in generale. Comunque vedo mia figlia (15 anni) e i suoi amici, il loro modo di vivere la musica è quanto di più antitetico ci sia rispetto a me e i miei amici alla sua età.
EliminaScherzavo infatti. Anche mio figlio di 17 anni è esattamente il contrario di "noi". Ascolta anche buona musica ma non gli interessa approfondire la conoscenza di un gruppo o di un disco.
EliminaAma "Whole lotta love" dei Led Zep e stop, il resto della loro musica non gli interessa, ascolta quello.
Boh
Il mercato è autoerotico, si alimenta da solo, molti più suonatori che ascoltatori, registrano, stampano, scattano fotografie evocative, usano agenzie, suonano gratis a mille km da casa, si rendono visibili, consumano benzina, mangiano in autogrill, comprano strumenti, spariscono nel nulla con l'illusione d'aver lasciato una traccia nella storia della musica. In realtà sono totalmente inutili, anzi deleteri xchè nel marasma annegano quel poco di "originale" che ogni tanto appare e sbragano in basso i compensi di chi cerca di lavorare con la musica davvero. Boh? Hobby divertente a patto di non illudersi di valere qualcosa.
RispondiEliminaUna bella dannazione per chi preferisce ascoltare altro 😁😁
EliminaNooo, basta avere le prime 23 raccolte di Fausto Papetti, quando viene nausea di duo indie chitarra/batteria con testi in italiano rispecchianti le disillusioni di una generazione disillusa, quando viene la nausea si tira fuori il Fausto Papetti e tutto riprende il suo posto :)
EliminaDevo aver sbagliato a schiacciare qualche tasto, la risposta era per il primo comento di Tony.
EliminaComunque Fausto Papetti va bene quasi sempre
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