Un breve omaggio a MARIO DONDERO, scomparso ieri, grande fotografo.
Partigiano in val d’Ossola ha collaborato a “L’Avanti”, “Unità”, “Milano Sera”, “Le Ore”, prima come giornalista per poi iniziare a fotografare tra Milano, Parigi e il resto del mondo per “L’Espresso”, “L’Illustrazione Italiana”, “Le Monde”, “Le Nouvel Observateur” tra i tanti.
Mario Dondero ha ritratto volti noti e sconosciuti, da Man Ray a Samuel Beckett, Pierpaolo Pasolini, Callas, Juliette Greco, Sartre ma soprattutto gente comune al bar, passanti, ragazzi in strada, scene di vita quotidiana con particolare attenzione agli sguardi (la "scuola dello sguardo")
"Mi chiamo Mario Dondero, sono un fotoreporter”.
“Ho sempre cercato di essere il più semplice e lineare possibile. E poi non si deve perdere di vista la verità.
Mi infastidiscono le costruzioni artificiose” ”
Fotografi come lui, Henry Cartier Bresson, Clemens Kalischer,Don McCullin, Larry Burrows,senza contare gli innumerevoli fotografi che lavoravano per la Magnum Agency sono ormai rari..
RispondiEliminaVero. Una categoria di artisti immensi.
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