giovedì, dicembre 31, 2015
Il meglio di dicembre 2015
Tanto materiale di cui si è già ampiamente letto nelle classifiche di fine anno ma anche qualcosa di altrettanto interessante.
ASCOLTATO
I DALTON - Come stai ?
Da Roma tra Sham 69, Eddie and the Hot Rods, Cocksparrer, Cockney Rejects, Slade, Chelea.
Colgono perfettamente QUEL suono a cavallo tra il pub rock, il primo punk ancora intriso di rhythm and blues e rock n roll di fine '76 /inizi 77.
Attitudine working class, diretti, crudi, essenziali.
BUTTERSCOTCH CATHEDRAL - s/t
Immaginate concentrati in un disco i Pretty Things di "SF Sorrow", gli Who di "Sell Out" e dei brani più psych di "Tommy", i Beach Boys di "Smile", i Tomorrow, gli Smoke, i Byrds di "5th dimension", un po' di Barrett-udine, i Temples etc etc.
I BUTTERSCOTCH CATHEDRAL li mettono in due brani di una ventina di minuti l'uno e tirano fuori un album d'esordio coloratissimo e magnificamente retrò.
JIM VINER’s INCREDIBLE B3 BAND - Comango!
Jim Viner era il batterista dei Diplomats of Solid Sound brillante hammond jazz boogaloo band dello Iowa. Il suo progetto solista non si discosta da quelle coordinae sonore, tra Booker T e Meters, il tutto strumentale, grandi atmosfere 60’s e groove 70’s funk. Classe !
BOOGARINS - Manual
Psichedelia dal Brasile con abbondanti elementi di Tropicalismo che rimanda ovviamente immediatamente agli Os Mutantes ma che ha invece una grande dose di personalità. Ascolto inebriante.
BARBARA DENNERLEIN - Christmas Soul Per festeggiare il Natale non c'è solo l'album di Sharon Jones ma aggiungerei anche il 25° (venticinquesimo!) di BARBARA DENNERLEIN "Christmas Soul".
Lei è una grandiosa HAMMONDISTA tedesca (che ho il piacere di seguire e apprezzare da tempo), in questo caso prodotta dal nostro NICOLA CONTE. In questi 14 brani ci sono rivisitazioni di classici natalizi in chiave HAMMOND JAZZ SOUL (alcune riprese dal repertorio di Jimmy Smith e Jimmy McGriff).
CLASSE, GUSTO, RAFFINATEZZA, COOLNESS.
TOM JONES - Long lost suitcase
Un godibilissimo album in cui il vecchio Tom va a scavare nelle sue origini blues e rhythm and blues, tra brani di Sonny Boy Williamson, la "Wish you would" che fu degli Yardbirds, Little Willie John ma anche Los Lobos e una riuscita "Factory girl" degli Stones.
Sempre un buon ascolto.
DEROBERT - Got the goods
Lasciati i suoi Half Truths DeRobert se ne esce con un album solista in odore di Blaxploitation, Isaac Hayes, tanto funk, ottimo lavoro di pura black music e una voce niente male !
MIKE WATT / THE CHRONICS Surfin’ With the Shah / She Don’t Know Why I’m Here
I nostri CHRONICS dividono un'altra volta uno split su 45 giri con MIKE WATT (presente Minutemen, Firehose, Stooges, per dire...).
Gli uni rifanno un brano dell'altro e viceversa.
Crudo garage punk come si conviene.
The RAUNCHIES - Falk
Ep d'esordio per la band di stanza a Roma (ma proveniente da varie parti del sud) con sei brani di incantevole garage beat dalle chitarre che riportano agli arpeggi di Byrds, Love, Chesterfield Kings, Three O Clock e un piglio rock n roll che permea il tutto, donando carica, elettricità e aggressività.
THE CIRCLE - Hey hey it's saturday
Attiva da tre anni a Cremona,passati attraverso la consueta serie di cambi di formazione i Circle approdano al loro primo EP autoprodotto "Hey hey it's saturday" all'insegna di un sound palesemente debitore alla lezione brit pop cara agli Oasis in particolare e alle esperienze epigone di Beady Eye e l'avventura solista di Noel Gallagher.
I quattro brani sono ben composti e altrettanto ottimamente eseguiti, perfetto trampolino di lancio per un lavoro sulla lunga distanza.
ASCOLTATO ANCHE
DOUG HREAM HUNT (vecchie incisioni del Barrett del funk. Interessante), LAURA STEVENSON (buon grunge pop rock) YOUNG GALAXY (synth pop dal Canada, niente di che) CRUNCH (picchiano duro tra hard e stoner ma in chiave QOTSA. Ben fatto), ROY ROGERS (discreto rock blues)
LETTO
Marcus O Dair - Robert Wyatt - Different Every Time
Vita spettacolare, drammatica e tragica quella di ROBERT WYATT, che solo recentemente ha (ri)trovato il giusto ruolo (importantissimo) nell'olimpo del rock, dopo anni ed anni di oblìo (spesso testardamente cercato).
La biografia di Marcus O'Dair è precisa, accurata, dettagliata, piena di interessanti aneddoti, di contributi specifici dello stesso Wyatt, rare foto, copertine e discografia inclusa la sterminata serie di collaborazioni.
Partendo dall'infanzia, attraverso gli esordi con la psichedelia sghemba dei Wilde Flowers, i primi successi con il jazz rock avanguardista deiSoft Machine (incluso un tour americano con Jimi Hendrix), la dolorosa rottura con la band madre, la breve esperienza con i pur validi Matching Mole e la tragica caduta che lo costringe sulla sedia a rotelle.
La carriera solista è ricca di piccoli capolavori (Rock Bottom su tutti), centinaia di collaborazioni (da Brian Eno a Paul Weller), la vita privata gli porta a fianco il genio e l'amore di Alfreda Binge (artista autrice di tutte le sue copertine) ma anche l'alcolismo, la depressione e il terrore per il palco, l'esperienza con il partito comunista inglese di estrazione stalinista e l'adesione all'energia del punk (collaborerà a lungo con la Rough Trade e varie band new wave) e l'amore per lo ska della 2Tone.
Fino ad arrivare ai recenti tributi di pubblico e critica che lo hanno riportato alla luce che ha sempre meritato.
Il libro è scritto con ironia, in modo spedito e facilmente leggibile.
Si arriva alla fine increduli di quanto un personaggio del genere abbia fatto per la musica rock.
Perfino il verbo TO WYATT o WYATTING coniato da un giornalista del Guardian ovvero: scegliere di proposito musica oscura o difficile sull'internet jukebox di un pub allo scopo di infastidire gli altri avventori (il suo disco Dondestan fu definito nello stesso articolo comeil metodo migliore per disperdere la folla che gremisce un pub del centro il venerdì sera.
NINA ANTONIA - In cold blood La funesta storia di Johnny Thunders tra eccessi di ogni tipo, tragedie, continue cadute, rari successi, la storia dei New York Dolls che potevano essere star ma non ce la fecero per un soffio, gli Heartbreakers e il punk, la carriera solista, il tunnel profondissimo da cui non uscì vivo. Racconti di prima mano, spietati e diretti.
Aa.Vv. - Gramloni
Dubito che ci sia qualcuno al di fuori di Piacenza interessato alle sorti dei Lupi Biancorossi che si dibattono da anni nelle serie inferiori (anche se quest'anno dominiamo la Serie D).Tanto più se si parla dei principali BIDONI (...i Gramloni, in slang locale) transitati sull'erba del Garilli. Ma se siete piacentini e avete urlato qualche volta "Forza Piace" questo GRAMLONI (Edizione Officine Gutenberg) è un tuffo nel passato della squadra che non mancherà di far sorridere e parecchio, passando dalle vicende di Obolo e Tentoni a quelle di Murgita e Simon, fino alle malefatte di Gervasoni e di altri indegni scommettitori.
Cinquanta (impietosi) ritratti di "cacciaviti" che non hanno lasciato segno o che, quando lo hanno fatto, hanno marchiato a fuoco la classifica e il ricordo....
Gli autori del volume sono i giornaist ie scrittori Alessandro Battini, Andrea Amorini, Marcello Astorri, Andrea Dossena, Paolo Menzani e Filippo Merli, Luigi Carini, Giacomo Spotti e Filippo Lezoli, Gabriele Dadati e Giovanni Battista Menzani e i tifosi Davide Battistotti e Pietro Rebecchi.
GUALTIERO BECCHETTI - Donne da ring
Gualtiero Becchetti (ex direttore della rivista Boxe Ring, collaboratore, su argomenti pugilistici, di numerosi quotidiani e che ha ricoperto e ricopre vari incarichi di primo piano nella FPI, Federazione Pugilato Italiana) firma il suo terzo libro dedicato al pugilato, rivolgendosi ad un ambito scarsamente considerato e conosciuto, quello femminile.
Lo fa attraverso racconti ispirati da personaggi e circostanze reali ma senza mai fare nomi, che ci fanno vivere l'estrema difficoltà di uno sport che richiede sacrifici immensi, che talvolta subisce l'ingiustizia dei "potenti", che combatte contro mille difficoltà, tanto più se si è donne. Interessante ed originale.
FLAVIO PERANNI e LUCA TUROOLA - FVCG - Dizionario enciclopedico del Grande Torino
E' bello essere del Toro ed è anche abbastanza inspiegabile.
Nel senso che se sei un tifoso granata hai perfettamente chiara l'idea di far parte di una comunità. Se non lo sei è inutile tentare di capire...essere del Toro non è una scelta di vita.
E' piuttosto una scelta che la vita ha fatto su di te, affidandoti il compito prezioso di tramandare una storia senza paragoni nello sport mondiale.
Così scrive Mauro Berruto CT della squadra nazionale di pallavolo dal 2011 al 2015, medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2012, nella prefazione a questa incredibile enciclopedia di 350 pagine su tutto ciò che riguarda il Grande Torino, attraverso migliaia di voci in ordine alfabetico. Dalle partite ai giocatori, dagli aneddoti ai dettagli più nascosti.
Indispensabile per un tifoso del Toro, curiosa per gli altri.
UN BUON ANNO a te Boss&Family e a tutti gli amici del blog
RispondiEliminaCristiano e Barbara
Oh Tony il tuo libro su Paolino è nella top ten dei libri di Rumore!! Sti Dalton paiono interessanti mo li studio...Tom Jones ancora ruggisce!
RispondiEliminaCharlie