lunedì, novembre 30, 2015
Novembre 2015. Il meglio
Rush finale del 2015 e i titoli per la Top 10 dell'anno sono numerosissimi.
Tra gli stranieri Paul Weller, Gaz Coombes, Selecter, Kamasi Washington, Sharon Jones and the Dap Kings, Noel Gallagher, Moment, D’Angelo, Bettye Lavette, Charlatans, Saun and Starr, Sleater Kinney, Pops Staples, Mighty Mocambos, Tobias Jesso Jr., Ryley Walker, The Suffers, Jon Spencer Blues Explosion, Sonics, Blur, Sandra Wright, Soul Motivators. The Slingshots, Kendrick Lamar, Anderson East, Speedometer, Mbongwana Star, Spitfires, Billy Price & Otis Clay, Diane Shaw, Nicole Willis, Battles, Dungen, Los Lobos, Haggis Horns, Dead Weather, Soul Surfers, Green Hornet, Van Goffey, Jack Moves
In Italia Cesare Basile, Mimosa, Salvo Ruolo, Gang, Iacampo, Mads, Big Mojo, Elli de Mon, Sycamore Age, Dellera, Mother Island, Kicca, Simona Norato, Gang, Nico, Randy Roberts, Strike. Ready Steady Go, Five Faces, Peluqueria Hernandez, Rudi, Massimo Ranieri, El Xicano, Giuda, Calibro 35, Jane Js Clan.
ASCOLTATO
VAN GOFFEY - Take your jacket off & get into it
Dopo l'eccellente "Matador" di GAZ COOMBES arriva ora un altro ex SUPERGRASS.
L'ex batterista Danni Goffey con il nickname di VAN GOFFEY sfodera uno degli album più FRESCHI, BRILLANTI e FRIZZANTI dell'anno.
C'è un'abbondante dose di Supergrass ma anche di puro POP con rimandi a Beatles, Kinks, brit pop vario, Monkees, un po' di elettronica.
BELLISSIMO !
THE JACK MOVES - s/t
Duo americano che ci regala un gioiellino di soft soul tra Isaac Hayes, Isley Brothers, Curtis Mayfield, il Gil Scott Heron più suadente, Hall and Oates e talvolta riposta anche agli Style Council. Grandi arrangiamenti con archi sontuosi, voce il falsetto e una raffinatezza di rara bellezza.
Notevoli.
JANE Js CLAN - Step into the groove
La rinascita della soul music è ormai un'affermata consuetudine che continua da anni, sfornando nuove band e eccellenti lavori in continuazione. Non è da meno l'Italia dove l'interesse per questo magico mondo sta aumentando esponenzialmente.
Tra i migliori interpreti, i milanesi Janes J's Clan firmano il loro secondo album che non ci risparmia brillantemente nessuna delle migliori caratteristiche del genere: groove danzereccio, grande energia, ritmi infuocati, la stupenda voce di Jane Jeresa, supportata da un trio con i fiocchi, con una poderosa sezione ritmica e un piano e Hammond di altissimi gusto e qualità.
Niente chitarra dunque, altra peculiarità della band che si avvale però occasionalmente della sezione fiati dei Soul Rockets di Olly Riva. Soul, funk, boogaloo, rhythm and blues, sapori gospel e northern soul, esecuzione impeccabile, padronanza della "materia" invidiabile.
Eccellente.
EL XICANO - La grande paura
El Xicano è una delle innumerevoli esperienze di Silvio Pasqualini, inquieta anima romagnola, già agitatore della mirabile esperienza con Lemeleagre e poi con Australia e Robot.
La nuova dimensione one-man-band ci porta in un bellissimo mondo psichedelico che guarda alla seconda metà degli anni 60's, quella più lisergica, senza perdersi però in troppi "fiori e colori" ma parlando un linguaggio sonoro più crudo e minimale, aspro e abrasivo (non lontano da certe ballate dei Verdena o dell'ex Husker Du Grant Hart). C'è anche la visione di bands come Real Estate o Temples ma l'impronta è personalissima e unica nel panorama italiano, unita ad una serie di brani di classe compositiva sopraffina.
GIUDA - Speaks evil
La band romana sigla il terzo centro della carriera con un album all'altezza delle grandi aspettative ormai costanti intorno ad un nome che è riuscito nell'impresa di sfondare anche nell'impenetrabile mercato inglese.
Registrato completamente in analogico, restituisce il consueto clima sonoro di derivazione 70's, tra glam rock, rock n roll, boogie, pub rock., da sempre marchio di fabbrica del gruppo.
Non ci sono novità, se non alcuni episodi più orientati al power pop ("It ain't easy") ma non è certo da loro che si possa aspettare chissà quale stravolgimento sonoro.
CALIBRO 35 - SPACE
Non potevano fare scelta migliore i Calibro 35 che andare a registrare il quinto album della fortunata serie, iniziata nel 2008, al Toe Rag Studios di Londra, dove tutta l'apparecchiatura è rigorosamente rimasta agli anni '60 e si incide tutti insieme in una stanza .
Il sound, sempre rigorosamente strumentale, ci riporta come sempre alle atmosfere care alle colonne sonore di 60's e primi 70's, con richiami palesi alla scuola italiana che fu di Morricone, Umiliani e Piccioni.
Il tutto corredato da poderose basi funk e da intrecci sonori che attingono di volta in volta da lounge, jazz, addirittura da venature care al Canterbury Sound e al primo prog.
Ottimo davvero !
SUN RA and hos ARKESTRA - To those of earth and other worlds
Difficile accostarsi alla discografia sconfinata e al mondo assurdo e “spaziale” (in tutti i sensi) di Sun Ra, sorta di Frank Zappa del Jazz.
Il suo AfroFuturismo non è mai stato di facile fruizione. Gilles Peterson prova ad assemblare in un doppio Cd un sunto della sua difficile arte.
Ostico ma affascinante, un’ottima occasione per avvicinarsi.
MARTIN COURTNEY - Many moons
Il leader dei Real Estate in veste solista con una delizia di album tra Byrds, Beatles 1965, Paisley Underground, melodie 60’s, arpeggi folk rock, un tocco di pre psichedelia.
Avvolgente, delicato, bello.
LA MAISON - Veinhouse
L'esordio dell'ensemble livornese, un recente passato da buskers che si palesa spesso nell'album, è brillantemente prodotto da quel genio musicale di Enrico Gabrielli che mette ancora più in risalto l'anima scomposta, disordinata, positivamente caotica del gruppo.
Si viaggia sulle strade sconnesse care al Tom Waits più ostico di "Bone machine", tra fanfare punk, ballate che odorano di Balcani, folk europeo, un inevitabile rimando al Capossela di "Ovunque proteggi" e altre delizie sonore che rendono "Vainehouse" terribilmente appetibile, curioso, imprevedibile e con una sotto traccia inquietante e minacciosa che lo fanno ancora più accattivante.
AA.VV. - L'ottava vita, tributo a Claudio Rocchi
La triste dipartita di Claudio Rocchi, un paio di anni fa, ha lasciato un vuoto incolmabile nella scena musicale italiana. Rocchi è stato cantautore, sperimentatore, regista, poeta, pioniere in ambito psichedelico e prog e "Volo magico vol.1" del 1971 rimane uno dei capolavori della musica nostrana.
Una serie di artisti, fortemente influenzati dal suo insegnamento artistico e dalla sua storia umana, gli tributa omaggio recuperando alcuni brani sparsi lungo la carriera.
Cantano e suonano esponenenti di spicco della psichedelia italiana come No Strange e Effervescent Elephants, mentre Jenny Sorrenti, già leader dei folk prog dei Saint Just reinterpreta una sentita "La tua prima luna".
Ci sono anche Carlot-Ta, Electric Green e tanti altri. Aprono e chiudono due inediti dello stesso Rocchi.
ROCKET FROM THE TOMBS - Black record
Costoro nel 1974 avevano nella band nomi come David Thomas e Peter Laughner che poi andarono nei PERE UBU, Cheetah Chrome che passò ai DEAD BOYS, Richard Lloyd che arrivò ai TELEVISION.
Mica male....anche perchè composero "Sonic reducer" poi classico punk.
Ora un album di reunion con il solo Thomas rimasto.
Disco decente ma assolutamente evitabile con versioni di "Sonic reducer" e di "Strychnine" dei Sonics piacevoli da riascoltare.
BROOKLYN FUNK ESSENTIALS - Funk ain’t ova
Sono al quinto album questi infuocati new yorkesi che vanno giù con un funk moderno e figlio di Prince, Incognito, Jamoroquai. Grande ritmo, incursioni nel reggae e nel dub, brani più che ottimi.
BRIAN JONESTOWN MASSACRE - Mini album Thingy Wingy
Pura psichedelia, abrasioni alla Velvet Underground, una cover dei 13th Floor Elevators (“Dust”).
Anton Newcombe non delude mai.
HOAX - Divertissement Prodotto brillantemente dal chitarrista degli Statuto, Alex Loggia, l'esordio della band piemontese è un frizzante lampo di energia e freschezza.
Ritmi sostenuti e melodie accattivanti, l'uso della voce personalissimo e distintivo, ottime composizioni che assimilano pop, 60's beat, swing, brit pop fino a swing e soul. Al tutto si aggiunge un cantato molto teatrale che a tratti sembra riportare ai primordi del rock italiano nei primi anni 80 (vedi "Colpa della Musa").
Alla fine l'aspetto più interessante è la grande originalità della proposta che rende gli Hoax immediatamente riconoscibili. Album notevole.
G 91 – In the crowd
C’è molto di Oasis, Beatles, Brit Pop di estrazione 90’s nell’esordio del trio piemontese e ovviamente, con queste premesse, sono immancabili i riferimenti alla magìa dei 60’s, in particolare in “John L.” (che non è difficile intuire a chi fa riferimento).
I quattro brani (più una “Intro” iniziale) testimoniano di una notevole sicurezza compositiva (in particolare in quello che è il brano più riuscito e indicativo della sostanza del gruppo, “Vivere e nuotare”), una buona verve esecutiva, una freschezza che rende “In the crowd” un perfetto trampolino di lancio verso traguardi più sostanziosi.
THREE BLIND MICE - The Chosen One
Il quartetto milanese, con la preziosa produzione di Kristof Hahn degli Swans, sfodera le migliori armi per confezionare un tenebroso ritorno dopo il riuscito esordio di qualche anno fa.
Le coordinate berlinesi, dove è stato registrato, si sintonizzano sul Nick Cave periodo Bad Seeds che da quelle parti ha spesso bazzicato, Gallon Drunk e un mix di blues, spiritual e gospel. Ottimo.
ASCOLTATO ANCHE
JOEL SARAKULA (molto gradevole questo viaggio tra pop souleggiante, funk, belle melodie) , JONATHAN BUTLER (dal Sudafrica un buon album fusion soul dalle parti di Stevie Wonder) NEW COOL COLLECTIVE & MARK REILLY (l’ex voce dei Matt Bianco con un ottimo album cool soul jazz, gradevolissimo), WRECKLESS ERIC (non molla il ragazzo anche se non c’è più tanto da ascoltare di decente), JOE ELY (quel rock tra country, J.Cash,Dylan e Springsteen che a me proprio non va giù), JEFF LYNNE’S ELO (se volete sapere come suonerebbe un nuovo album di John Lennon o addirittura dei Beatles nel 2015 con questo lavoro ci si va parecchio vicini. Però molto piacevole), RAGLANS (irlandesi che suonano come gli Arctic Monkeys ultra pop e con tastiere moleste. Pessimi)
LETTO
RAFFAELE MEALE - Fuori i compagni dalle balere
Curioso che sia un romano ad addentrarsi con tanta passione e altrettanta dovizia di particolari nella musica emiliano-romagnola.
Eppure Raffaele Meale ci riesce alla perfezione come un conterraneo da infinite generazioni.
Parte da lontano, dalla nascita del liscio e da Nilla Pizzi, arrivando a Nomadi, Morandi, Dalla, Guccini, Lolli, fino ai primi vagiti punk/wave di Gaznevada e Skiantos, alla scena 80's di CCCP (e pure Not Moving, nobilitati da un intero capitolo...grazie...) e giunge ai nostri giorni, passando attraverso le forche caudine ma doverose dei vari Vasco e Ligabue.
Da rimarcare una scrittura cristallina, ficcante, brillante, freschissima e il coraggio di dispensare (talvolta) doverose e giustificatissime mazzate quando necessario, senza troppi giri di parole o esitazioni.
"Fuori i compagni dalle balere" (titolo geniale), edito da Arcana, racconta di una terra particolarmente prolifica per il rock nostrano ed è un compendio necessario (con opportuna discografia consigliata finale) per chi vuole un quadro esaustivo di ciò che è successo da queste parti in questi decenni.
LUCA MANES - Millwall vs West Ham, il derby della working class londinese
Il libro è una vera Bibbia per chi si nutre di un certo tipo di calcio inglese.
Qui si parla (con dettagli maniacali) del derby della working class inglese, lo SCONTRO per eccellenza, quello tra WEST HAM e MILLWALL.
Si parte fin dagli esordi, quando il calcio inglese batteva i primi colpi e si passa attraverso tutto il secolo scorso tra le rare ma comunque sostanziose soddisfazioni per gli Hammers e le scarsissime occasioni di felicità per i Lions.
Si passano in rassegna partite epiche e figuracce che era meglio dimenticare, grandi giocatori e personaggi di cui ormai nessuno ha più memoria, si riguarda agli stadi e ai tifosi (evitando, per fortuna, la prosopopea sugli scontri spesso sanguinosi che hanno caratterizzato la rivalità tra le due squadre).
Un libro per appassionati e per tifosi ma assolutamente completo.
SERGIO GIUNTINI - Marinetti e la “guerra festa”
Saggio molto interessante sul coinvolgimento dell’Italia nella prima guerra mondiale, inclusa quella sportiva al cui connubio contribuì l’epica futurista Marinettiana che accostava il dinamismo atletico a quello (tragico) guerresco.
Ci sono dati, citazioni e testimonianze a profusione, incluso il sanguinoso elenco di campioni che lasciarono vita o salute al fronte .
AA.VV. - Andare in cascetta
Curiosa e accattivante l'idea di una serie di racconti con la MUSICASSETTA protagonista.
13 mini racconti, 13 storie scritte da 13 autori diversi e raccolti da Manuel Graziani e Maximiliano Bianchi in un libretto agile e veloce da leggere. Il tutto con un'altra caratteristica fondamentale a condire la gustosa pietanza letteraria: il rock n roll che spunta in ogni racconto, da quello realista a quello surreale.
Ci sono momenti riuscitissimi, altri meno convincenti ma la lettura è più che consigliata.
Un'iniziativa partita dal basso e che va assolutamente sostenuta.
Potete trovare il libro qua: http://www.manwell.it/andare_in_cascetta/
GIOVANNI CERUTTI - La svastica allo stadio
Raccolta di quattro scritti (dal 2012 al 2013) a cura di A Rivista Anarchica, di Giovanni Cerutti, direttore dell’Istituto della Resistenza del Novarese e Verbano, su tre nomi di primaria importanza in ambito calcistico, Arpad Weisz, Mathis Sindelar e Erno Erbstein, allenatore del Grande Torino scomparso a Superga. Tutti nomi che subirono le persecuzioni fasciste e naziste. A chiudere la storia dell’Ajax, diventata la squadra simbolo del quartiere ebreo di Amsterdam.
Storie tragicissime da un periodo che più buio non si può...
COSE & SUONI
Fermi con Lilith and the Sinnersaints, si lavora ad altro.
Lilith recentemente al Premio Tenco e al premio MEI ospite di Cesare Basile.
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
Mie recensioni quotidiane su www.radiocoop.it e su ogni numero mensile di CLASSIC ROCK
IN CANTIERE
Presentazione di Uomo cangiante, venerdì 4 dicembre a Arco (Trento) al Cantiere 26.
In preparazione uno spettacolo "teatrale" incentrato su un tema a noi caro.
In arrivo in primavera 2016 un nuovo libro.
Giuda e Calibro notevoli
RispondiEliminabene..
RispondiEliminaC
Fa piacere sentire che Mark Reilly è ancora su piazza
RispondiEliminaCharlie
Un po meno he lo sia anche Randy Lerner
RispondiEliminaFantastico Martin Courtney! Ma che bello é sto disco? Vestiges superpezzo.
RispondiEliminaSi un gran bel disco. Vi consiglio Van Goffey, puro Supergrass
RispondiEliminaA proposito di Randy Lerner...ma 'sto Aston Villa là in fondo ????
RispondiEliminaCi arrivo anche a loro ieri ho sentito anche The Jack Moves bello un po penalizzati dalla voce ma bravi.
RispondiEliminaRandy Lerner é un criminale e mi fermo qui. Andiamo a fondo vertiginosamente e Dio solo da dove ci fermeremo
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