martedì, novembre 03, 2015
Mondiale Rugby 2015
Disamina finale del Mondiale di Rugby 2015 a cura di ALBERTO GALLETTI.
Si è chiusa sabato sera l’ottava coppa del mondo di rugby, la vittoria è andata, come ampiamente pronosticato un po' ovunque alla Nuova Zelanda.
Vittoria meritata, la seconda fase ha cancellato ogni dubbio sorto durante la prima fase probabilmente dovuto,alla luce del poi, ad un giusto dosaggio delle forze disponibili.
Ci eravamo lasciati col racconto al termine della fase a gironi che aveva qualificato per i quarti:
Sud Africa 23-19 Galles:
una partita di grande intensità fisica, i gallesi sembrano ormai aver impostato il loro gioco sulla forza e trovano pane per i loro denti contro gli springboks che vincono molto più nettamente di quanto non dica il punteggio, splendida la meta di Du Preez che decide l’incontro a pochi istanti dal termine.
Nuova Zelanda 62-13 Francia:
una rotta di dimensioni epocali per i transalpini in capo ad una prestazione inesistente contro la squadra più forte al mondo che li punisce senza pietà 8 mete contro 1 e una serie di manchevolezza francesi da star male, brutta partita.
I neozelandesi si rivelano comunque a sto punto in tutta la loro sfavillante potenza.
Argentina 43-20 Irlanda:
grande grande partita degli argentini che ottengono una clamorosa vittoria su un avversario leggermente favorito rispetto a loro.
Il punteggio è pesante, 4 mete argentine a fronte delle 2 irlandesi (decimati da assenze pesanti) frutto di una gara esemplare, mischia chiusa forte e mai in crisi, tre quarti splendidi, alimentati da un grande Sanchez (e da una brillante mentalità di gioco), l’ala Imhoff imprendibile fa due mete e mi fa esaltare.
Australia 35-34 Scozia:
la partita più controversa del torneo.
Per me anche la migliore anche se si risolve in una beffa atroce e crudele per i miei preferiti scozzesi.
La partita è un continuo susseguirsi di ribaltamenti di punteggio ci sono tante mete (5-3) tanti piazzati, una squadra più forte con due assenze pesanti e una più debole ma ottimamente preparata e decisa fino in fondo a provare ogni cosa per vincere.
In questo tourbillon si arriva al 78’ con la Scozia in vantaggio 34-32, due gravi errori dell’arbitro in successione generano un calcio di punizione per l’Australia quando il tempo stà per scadere, Foley non sbaglia e l’Australia vince di un punto e va in semifinale.
I giocatori scozzesi distrutti non riescono neanche a parlare, il capitano Laidlow migliore in campo accenna la protesta ma è talmente distrutto che fa ‘lasciam stare’.
In semifinale gli All Blacks battono il Sud Africa con merito.
Grandissima partita vecchio stile in un clima da epica ovale d’antan. Primo tempo con sudafricani in vantaggio e partita incanalata su binari a loro più congegnali, stallo territoriale e forza bruta, gli all backs comunque non temono questo tipo di sfida.
Nel secondo tempo infatti la mischia nera riesce a guadagnare spazio e Carter prende il sopravvento su tutti riuscendo a far vincere la partita ai suoi, di poco 18-20 ma basta.
Nella seconda semifinale l’Australia batte l’Argentina agevolmente in avvio , due mete nei primi dieci minuti dovuti alla sconsideratezza argentina di continuare a mandare palloni al largo senza guardare che si rivela letale. Ashley-Cooper realizza una bella tripletta a fronte di 5 piazzati di Sanchez e anche se l’Argentina chiude in attacco decisamente meglio dei wallabies, il punteggio 29-15 rispecchia una vittoria per me più netta di quanto setito da alcuni espertoni.
Nella finale del terzo posto gli argentini restano vittime ancora del proprio voler giocare sempre al largo esponendosi a rischi elevatissimi contro un Sud Africa comunque più forte di loro e che vince 24-13 in modo anche più netto di quel che non dica il punteggio.
La finale, vantaggio iniziale all-blacks al piede sempre parzialmente ridotto dall’Australia, ma ecco che negli ultimi 6/7 minuti del primo tempo gli all-blacks cercano la segnatura e la ottengono con una grande dimostrazione di forza sul gioco in avanzamento da raggruppamenti. Si va al riposo sul 16-3 e alla ripresa un’altra marcatura neozelandese porta il punteggio sul 21-3, virtualmente osso del collo rotto,ma gli australiani reagiscono incredibilmente segnano due volte e accorciano sul 21-17, quindi cercano il sorpasso e si buttano all’assalto. Ben contenuto dai neozelandesi che mantengono una grande linea difensiva e riescono in contropiede a segnare ancora due volte 34-17 in una bella finale, di gran lunga migliore delle ultime due, infatti non c’era una squadra europea.Il tutto sotto la splendida regia del favoloso Dan Carter, il migliore in campo di gran lunga e insieme al terza linea australiano Pocock a mio avviso il miglior giocatore del torneo.
Splendido il fine partita come al solito quando gli anglosassoni sono padroni della scena, nelle interviste dal campo il capitano australiano Moore che dichiara di aver provato di tutto ma niente da fare, troppo forti per noi questi all-blacks, ma comunque orgogliosi del nostro mondiale (nonostante la delusione della serata aggiungo io). McCaw ovviamente raggiante e i due allenatori con stati d’animo contrapposti, Hansen freddo e calcolatore parla di missione compiuta, complimentandosi con gli avversari mentre per Cheika la delusione è evidente, ci credeva davvero.
Ultima maenzione per Sonny Boy Williams ala all-black bi-campione del mondo a fine gare un ragazzino di tredici anni è saltato in campo e si è aggregato ai suoi idoli nel giro d’onore. Un’addetto alla sicurezza lo ha placcato rudemente e immobilizzato lo stava trascinando fuori quando è intervenuto Sonny-Boy che gli ha strappato il ragazzino dalle mani, Splendida la dichiarazione del giocatore ?Lo ha placcato come se fosse una partita, brutta cosa da vedere, ci son rimasto male. Ovviamente si tratta solo di un ragazzino esaltato dal momento, quindi ho voluto rendergli la cosa indimenticabile’. E prontamente si è tolto la medaglia dal collo infilandola a quello del ragazzino, poi dopo averlo ammesso al giro d’onore insieme alla squadra (per coraggio e sfacciataggine lo meritava) lo ha riaccompagnato dalla madre.
I genitori del ragazzo hanno poi contattato il giocatore per restituire la medaglia, ma questi ha insistito affinchè il ragazzo la tenesse, sta meglio al suo collo che non sul muro a casa mia, se la ricorderà a lungo e questo è ciò che voglio per lui, aveva su una maglietta della squadra quindi potrebbe diventare un futuro all-black.
Questi sono i veri campioni.
Infine, a livello personale, la classifica finale è giusta ha vinto la squadra più forte, direi più forte di gran lunga degli altri, il podio è quello non si scappa, per quel che riguarda dal terzo posto in giù, Argentina quarta con merito, sorprendente la Scozia e deludentissima la Francia.
L’Inghilterra delude ma lascia dubbi su quel che poteva essere e non è stato (in ogni caso non più della semifinale), l’Irlanda miglior squadra europea dell’ultimo biennio paga carissimi infortuni e squalifiche.
La meta di Foley contro l’Inghilterra a mio avviso è stata l’azione più bella del mondiale, dei giocatori ho gia detto.
https://www.youtube.com/watch?v=_nk48fzP3KQ
RispondiEliminagrande! mi ha fatto piangere.
Si, incredibile, troppo bello davvero !
EliminaL'ho visto anch'io ieri ... dovrebbero farlo girare su tutte le televisioni e in tutti i pseudo-programmi sportivi.
EliminaGMV
PS Alberto pensa che a noi la Francia ci ha dato 30 punti....
Da pelle d'oca..Sport Vero con il Cuore al posto giusto
EliminaC
Godiamocelo, almeno noi che apprezziamo lo sport per quello che è davvero e cioè questo.
RispondiEliminaUn grazie di cuore al campione.
L'Italia è una realtà rugbistica di secondo piano, non c'è niente di male.
RispondiEliminaLa cosa brutta è che i dirigenti pensano di essere come questi qua e lì ovviamente la cosa scade tremendamente di tono e rende il tutto inguardabile e insopportabile.
Io vado una volta l'anno , due se riesco, a Piacenza a vedere i Lyons e mi diverto il gioco mi piace e anche le partite, va bene così. Ma se poi questi qui pensano di essere gli Harlequins o il Tolone (cosa che non credo accada almeno lì) allora è chiaro che hanno un problema.
Inoltre entro sempre nella club-house dove mi prendo birre e panini e giro liberamente magari faccio qualche parola coi giocatori e la mia giornata di sportivo è ampiamente soddisfacente, questo è il rugby che ho vissuto nella mia pur breve carriera di giocatore e per questo mi duole parlarne sempre male,ma infine non credo che la nazionale e i Lyons siano la stessa cosa. Il giorno che la nazionale sarà a livelli internazionali buoni perché gli ambienti tipo Lyons Piacenza ce l'avranno portata, allora si che potremo dire che il rugby italiano è davvero grande.
Beh, da ex Lyons e saltuario frequentatore della sede Lyons e di quella dell'Old, grazie!
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