mercoledì, agosto 05, 2015
In difesa di "Second coming" degli Stone Roses
Leggendo il bellissimo e consigliatissimo blog di Carlo Bordone (https://withnailblog.wordpress.com) ho trovato l'ennesima conferma di quanto sia stato nei secoli dei secoli vituperato "Second coming" degli STONE ROSES, secondo e ultimo album della band, del 1994.
Addirittura inserito nel supplemento del "Mucchio", "Extra", nei “100 dischi da evitare”.
Parere condiviso dai più, a quanto pare, visto che il lavoro di Ian Brown e soci è quasi unanimemente bastonato ovunque e da chiunque.
Questo post si rende necessario per ridare giustizia ad un lavoro che ho sempre trovato eccellente e che continuo a trovare eccitante e pulsante.
A favore dei severi giudizi va annoverata sicuramente un'eccessiva autoindulgenza della band che si lascia andare ad infinite jam sessions che allungano i brani a dismisura e una certa approssimazione nella stesura dei brani che si affidano sovente a lunghe parti strumentali, con gli assoli di chitarra di John Squire, novello emulo di Jimmy Page e la voce di Ian Brown spesso in secondo piano.
La band vira verso sonorità hard rock ("Driving south" o "Love spreads") ma concedendosi stupendi intermezzi funk soul jazz come in "Daybreak" o a ballate psichedeliche tardo 60's come in "Your star will shine" o ad acidissimi brani come la potentissima "Begging you".
C'è anche il raga rock tossico di "Tightrope", psichedelie varie, un po' di Velvet Underground, acido ovunque ma soprattutto una grande tecnica esecutiva sparsa a piene mani in ogni brano.
Una maggiore capacità di sintesi avrebbe potuto portare a risultati migliori, ma "Second coming" si fa apprezzare proprio per la libertà espressiva su cui si adagia, senza calcoli commerciali o di convenienza.
Immersi nelle nebbie dei loro quotidiani abusi gli Stone Roses confezionano una testimonianza del brit rock dell'epoca, in cui esplodevano gli Oasis di "Definitevely maybe" e i Blur di "Parklife" che riscrivevano di nuovo le pagine magiche del pop inglese.
Cazzate..ops!
RispondiEliminaIn realtà ne avevamo già anche parlato e da queste parti il Second Coming era tutt'altro che così "evitato".
Ad essere sincero ho sempre avuto l'impressione che lo stroncare un disco "tutti insieme" (e' capitato anche con altri) fosse più un effetto collettivo trainato da qualche giornale e/o penna illuminata della stampa inglese dell'epoca..
Un motivo forse c'e',specialmente se dopo il botto dell'esordio si crea un attesa e aspettativa cosi alta nel pubblico,se ogni giorno qualcuno ci racconta che Brown e Squire han litigato per il tipo di carta igienica in bagno,se Mani e Reni han cioccato per la sorella del cugino del lattaio dell'usciere della Geffen, se questo Secondo album farà la fine di Smile dei BBoys e cosi via..
Da buon fan in attesa ho seguito la vicenda e davvero certe volte avrei mandato tutti a quel paese..
Ma l' hype e' anche questo e forse per la prima volta mi capitava di conoscerne l'effetto paradosso (alla fine dei Beatles avevo solo 4 anni quindi..)
Lasciamo poi perdere la emme gettata a profusione su ogni singolo elemento.."questi qua facevano i duri atteggiandosi a gang della Moss Side e poi si mettono a litigare come quattro coglioncini per due pound.." e ancora "..cio che incide Chris al mattino lo cancella Brown alla sera.."(gia sentita anche questa no?).."il problema fra i 4 e' che usano droghe diverse..coca e speed Squire/Mounfield, erba e hash per Brown e Reni.." (e qui in effetti una certa differenza di "ritmo" la si puo capire ))
Aggiungiamoci che il tempo e le mode volano e oplà..l'89 non e' più il 94!
E ti ritrovi un disco sfaccettato (Album Bianco vi dice qualcosa?), anche antipatico per questa schizofrenia compositiva,dove l'ego chitarristico incontenibile di Squire e' responsabile del tiro e dei riff,quello più rilassato degli altri delle ballad sostanzialmente..
L'ipertrofia,forse evitabile, sta nella lunghezza dell'album,nell'intro spaced di Breaking into Heaven,nelle 77 tracce fantasma che portano alla ghost track vera e propria...ecco. Tutto qui.
Per quanto mi riguarda un OTTIMO disco che sento ancora e faccio sentire..90s pure sound.
Dovessi scegliere..
Breaking into Heaven
Daybreak
Begging You
Tightrope
How do you sleep
Love spreads
C
TIGHTROPE bellissima, vero campfire-song, na chitara du' canne..
RispondiEliminaIn generale mi piace il sound, il tiro e ci sono alcuni brani clamorosi (vedi Begging you o Love spreads). Poi è vero che Squire si lascia un po' troppo andare e che Ian Brown resta spesso molto "sotto" ma rimane un ottimo disco
RispondiEliminaanonimo delle 12:xx
RispondiEliminaboh sarà che ho amato visceralmente il primo disco, sarà che furono costretti a stare fermi per anni per beghe con la casa discografica mentre la scena da loro inventata sfioriva, sarà che nel mucchio c'erano anche un sacco di gruppi fuffa, sarà quel che sarà ma io second coming l'ho consumato :)
fossero tutti così i dischi di merda...
Sì ma chi è Chris Squire?
RispondiEliminaIl chitarrista
EliminaUn GRANDE chitarrista
EliminaC
Tony, devi correggere!
EliminaChris è quello degli Yes morto da poco.
Questo è John! (alive and kicking I suppose)
oooopss...fatto. THANX
EliminaCiò che ha fregato i Roses è stato il debutto. Un debutto come il loro ha creato enormi aspettative che The Second Coming secondo molti non ha soddisfatto, io resto dell'opinione che TSC è un bel disco con tante canzoni interessanti e rimango convinto a tutt'oggi che anche la più infima b-side dei Roses, composta tra il 1988 ed il 1993 (ovvero prima dell'uscita di TSC), da le pappe a tante canzoni di ben molto celebrate del periodo. Ha ragione C, fossero tutti così i dischi di merda sarebbe un bel sentire. Purtroppo la stampa specializzata, specie quella Brit, è maestra nell'innalzare qualche band sul piedistallo per il solo gusto di sbatterla per terra alla prima occasione. In un mondo in cui si vendono i dischi dei Muse, per dire, TSC fa la sua porca figura ancora oggi.....
RispondiElimina......Let me put you in the picture
Let me show you what I mean
The messiah is my sister
Ain't no king man she's my queen
Charlie
Ti ricordi Tony? Ne parlammo tempo fa sul blog who Italia...aggiungo solo che Squire in Good Times e non solo e' eccezionale, amen.
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