mercoledì, febbraio 25, 2015
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
NOLAN PORTER - No apologies
NOLAN PORTER - Nolan
L’autore di due classici immortali del Northern Soul come “Keep on keepin on” e la grandissima “If I could only be sure” ha all’attivo solo due album, il primo del 1970, il secondo di due anni più tardi.
Entrambi all’insegna di un sound molto particolare che viaggia soprattutto nei meandri del più profondo southern soul, con forti influenze funky, swamp blues, qualche tocco rock ma anche numerosi riferimenti a sonorità latine e caraibiche. Grande voce, ottimi brani, due gemme (da poco ristampate) da andare a riscoprire.
ROGER HATCHER - R&Better
Conosciuto più per essere il cugino di Edwyn Starr che per i suoi meriti artistici, che pur vantano la composizione di ben 1.000 brani di cui un paio di relativo successo (incisi da Dramatics e Platters oltre a qualche oscuro 45 giri), Roger Hatcher incise nel 1977 un ottimo lavoro di eccellente rhythm and blues, soul, funk, gospel (tra Sam&Dave, Johnny Taylor, Otis) in cui risalta una bellissima voce tra Marvin Gaye e Al Green.
Bellissimi il Northern Soul di “Kung Fu and you too”, lo space funk di “Struttin” e il James Brown groove della conclusiva “My thang”.
GRACE JONES - Warm Leatherette
Personaggio di spicco dei nightclubbing, arrivata al successo discografico sull’onda della discomusic, nel 1980 con “Warm leatherette” Grace Jones cambia pelle, svolta verso la new wave, tinge di reggae e dub (grazie alla produzione di Sly And Robbie) la sua musica, riprende una serie di composizioni minori e le rivede nel nuovo stile.
Da “Love is the drug” dei Roxy Music a brani di Chrissie Hynde e Tom Petty, l’album si mantiene su sonorità comunque piuttosto commerciali, accattivanti e fruibili ma con connotati molto più interessanti rispetto alle produzioni precedenti. Alla chitarra non per niente c’è Barry Reynolds già a fianco di Marianne Faithfull nella sua “trasformazione wave” di ”Broken english” l’anno precedente.
CHER - 3614 Jackson Highway
Con le quotazioni di Sonny and Cher in ribasso e la musica che cambiava verso l’impegno Cher confeziona un album adatto ai tempi di sorprendente efficacia registrato ai Muscle Shoals Sound Studios (dal cui prende il titolo l’album).
Con lei la prestigiosa band degli studios con gente come il chitarrista Eddie Hinton (che ha lavorato con Elvis, Otis, Aretha etc) che rivisitano benissimo classici come “For what it’s worth” e “Dock of the bay”, rendono benissimo il voodoo sound di Dr John in “I walk on guilded splinters” in chiave funk e ben tre brani di Dylan tra cui “Lay ladyy lay” da “Nashville skyline”.
Cher troneggia con una voce potente, piena, soulful.
Ottimo album.
Grande Nolan Porter. Non pensavo avesse fatto solo due album. Reperibili ?
RispondiEliminaSono stati ristampati con bonus su CD lo scorso anno.
RispondiEliminaSi trova su www.dustygroove.com
L'ho anche rintracciato su FB, vedo se riesco a fargli un'intervista
Bello il titolo della Jones..in effetti e' un disco interessante. Azzeccato il parallelo con la piega wave della nostra amata Marianne Faithfull. E buone le cover di Pretenders;Roxy Music e Marvellettes! Brava panterona.....
RispondiEliminaC
Di la verità che volevi scrivere la pheega-wave!
RispondiEliminabè lì ce n'è una buona dose
Eliminaops!!!!
RispondiEliminaC
la pheega con la piega...................................
RispondiEliminala piega ondulata della pheega?
RispondiEliminaBoss adesso per dimostrare che non siamo robotS bisogna scegliere delle immagini..tipo le pizze
RispondiEliminaC