giovedì, novembre 13, 2014

Intervista a Tim Burgess



Per gentile concessione di www.radiocoop.it e dell'autore dell'intervista Carlo Maffini (a cui ho consegnato le domande) una breve intervista a TIM BURGESS, voce dei Charlatans.

Testo di Carlo Maffini.

Le altre 35 interviste del blog qui:
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Al Club Vibra di Modena, venerdì 7 novembre, unica data italiana per il dj set del cantante dei Charlatans: Tim Burgess.
Un dj set improntato soprattutto sulla musica indie inglese, in particolare quella che, tra la fine degli anni '80 e la metà degli anni '90, riscosse grande successo nell'area urbana di Manchester nel nord Inghilterra, la cosiddetta Madchester!
Ma Tim propone anche Northern Soul, post Punk e classici Rock inglesi.
Fra gruppi più o meno conosciuti passano oltre ai Charlatans (The Only One I Know), New Order, Chemical Brothers, Donna Summer, Nolan Porter, Blur, Happy Mondays, Orange Juyce, Oasis, Cure, Joy Division (Love Will Tear Us Apart), T-Rex, Rolling Stones e gran finale con "Tomorrow Never Knows" dei Beatles.
Bella serata, organizzata dal gruppo Emilia SoulLovers con Tim Burgess in ottima forma e l'aspetto di un ragazzino…chissà che non abbia venduto l'anima a Lucifero (fra i brani proposti anche "Sympathy for the devil")…
Scherzi a parte, Timothy è un artista semplice, si è presentato con moglie e il figlio Morgan in braccio, è stato davvero gentile e disponibile con tutti e si è concesso ad alcune domande…

Nella tua carriera hai suonato con alcune delle più grandi rock band della storia, dai Rolling Stones agli Who e agli Oasis, Qualcosa da ricordare?

Ovviamente ero molto emozionato di poter suonare con nomi di questo genere, in particolare con un gruppo come i Rolling Stones, anche se può sembrare ridicolo dirlo, tanto è ovvio.
Ma anche gli Oasis erano grandi dal vivo, dei concerti davvero fantastici.

Il vostro sound è sempre stato piuttosto vicino ai 60’s...

Certo, naturalmente.
Ascoltare certi singoli dei Rolling Stones, degli Small Faces che non trovavi certo a Top of the Pops o in altri programmi + televisivi...
E poi quando incominciai a poter vedere i video di Stones, Beatles o degli Who suonare “My generation” con tutta la violenza sonora che aveva, fu illuminante.

Avete inciso con i Charlatans una dozzina di album.
Quale consiglieresti in particolare?


Il primo, assolutamente il primo (Some friendly del 1990), perché c’era così tanta innocenza e spontaneità... Continuo a ritenerlo il migliore tra tutti quelli che abbiamo fatto, anche se ci sono tanti altri nostri album di ottimo livello, come “Telling stories” e “Across my path”.

Pensi che l’epoca della musica che si può ascoltare sui supporti fisici (CD, vinile etc) sia finita per sempre a favore della “musica liquida”?

Penso che le cose si siano evolute e i tempi cambiati, ma veramente non so come può procedere il tutto e se non ci sarà più spazio per i supporti fisici.
Di sicuro c'è che vivendo a Los Angeles, per continuare a restare con i Charlatans la tecnologia è stata essenziale: grazie all'invio reciproco via email di mp3 e idee musicali (in effetti rientra a Manchester, dopo aver vissuto per diverso tempo a Los Angeles, perché sta preparando l'uscita di un nuovo disco).

Qualche disco da portare sulla classica isola deserta?

Sicuramente “Street hassle” di Lou Reed poi “Power corruption and lies” dei New Order, quello è un grande disco e qualcosa degli Small Faces.

Con quali gruppi hai incominciato ad avvicinarti alla musica?
E quali personaggi ti hanno ispirato di più?


Oh, con una serie di nomi abbastanza diversi, dai Jam ai Blondie, i Crass ma soprattutto Joy Division e New Order.
I personaggi direi Ian Curtis, Iggy Pop e Mick Jagger.

37 commenti:

  1. Grandissimo!
    a parte i capelli, assoluzione con formula piena (avresti potuto educatamente farglielo notare).

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  2. Bravo Tim, adesso leggi insieme a me almeno tre volte, impariamo a memoria questa poesia metropolitana...vedrai che ti servirà :) pronto? Andiamo!

    Better stop dreaming of the quiet life
    Cause it's the one we'll never know
    And quit running for that runaway bus
    Cause those rosy days are few
    And, stop apologizing for the things you've never done,
    Cause time is short and life is cruel
    But it's up to us to change
    This town called malice.
    Rows and rows of disused milk floats
    Stand dying in the dairy yard
    And a hundred lonely housewives clutch empty milk
    Bottles to their hearts
    Hanging out their old love letters on the line to dry
    It's enough to make you stop believing when tears come
    Fast and furious
    In a town called malice.

    Struggle after struggle, year after year
    The atmosphere's a fine blend of ice
    I'm almost stone cold dead
    In a town called malice.

    A whole street's belief in Sunday's roast beef
    Gets dashed against the Co-op
    To either cut down on beer or the kids new gear
    It's a big decision in a town called malice.

    The ghost of a steam train, echoes down my track
    It's at the moment bound for nowhere
    Just going round and round
    Playground kids and creaking swings
    Lost laughter in the breeze
    I could go on for hours and I probably will
    But I'd sooner put some joy back
    In this town called malice.

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  3. e basta col tradurre excited con eccitato, vuol dire emozionato quasi sempre (anche qui): nun se po legge'

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    1. Gallo invece ha problemi con gli accenti..
      lègge non leggè
      casùla non càsula

      C

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    2. problemi con la tastiera, o meglio voler scrivere senza mai guardarla.
      Si dice càsula e basta!

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    3. Sì dicè Casulà è bastà!!!!!!!!!

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  4. In effetti pettinatura impresentabile

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  5. Io non ci sono andato. E' andato il mio collega Carlo Maffini (a cui ho dato qualche domanda per Tim). Pare di no...

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  6. Capitò anche a me alcuni anni fa quando i Karminsky Brothers fecero un dj set a Milano. Una ventina di presenti dei quali una dozzina il mio gruppo.

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  7. Ste serate sono di nicchia alle nostre latitudini, poi magari la sera successiva va in consolle DJ Minchia di Virgin Radio e c'è il pienone. Mah.
    Tornando al buon Tim in effetti è un soggetto buffo ma davvero easy, questa estate prima di salire sul palco girellava tranquillamente per gli stand e parlava con la gente senza tirarsela affatto. Insomma se non fosse per la pettinatura Carrà Style sarebbe perfetto, tra l'altro pure al piccolo Morgan pare che toccherà, in prospettiva, la stessa sorte tricologica.

    Anyway Up the Charlatans

    Charlie

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  8. Gallo: ottima la correzione..pensavo di essere l'unico a notare (e inorridire)
    per Tim il ripasso di Malice e' d'uopo
    C

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    1. No, non sei l'unico e orripilante davvero!
      E ultimamente lo trovo in tutti i libri, ce ne sono anche altre, questa stona da paura.
      Avendo letto nell'ultimo anno 5/6 libri in tute e due le lingue c'è da prender paura, a volte frasi con significati capovolti, parzialmente inesatti o addirittura senza significato, riletti più volte, boh............

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  9. ma perchè si fa i capelli così!?!?
    cmq a san colombano al lambro, nel 94, concerto breve ma molto bello
    alberto

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    1. Talmente corto che gli avrei rotto il muso.
      Comunque una riga di insulti se la prese!

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    2. haha c'ero anchio.. locale strano, come si chiama(va)? sala giochi e biliardi dietro al palco... la ragazza della flying records che conoscevo ai tempi me ne ha dette "un po" su di loro... non proprio dei damerini. ma io li adoravo e continuo

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    3. Il Canguro.
      Era un ex-bocciodromo, ha cambiato gestione da anni, adesso è un locale per famiglie, pizzeria con area giochi per compleanni etc.

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    4. cpt.stax voglio sapere cosa ti ha detto!!!
      comunque suonarano 1 ora, nel 96 blur e oasis 1 ora e un quarto....non troppa differenza. così come i gene, suede, etc...il trend era quello
      alberto

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  10. Aggiungo che Some Friendly è un disco fantastico che insieme all'omonimo dei Stone Roses è stata la colonna sonora dei miei 18/19 anni.

    Charlie

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  11. DOMANDA per IL BLOG: quindi un gruppo fa venire Tim Burgess per UNA sera sola in ITALIA a fare il DJ ???
    Vi sembra una cosa furba?

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    1. No, perchè non tengono in considerazione il pubblico che hanno qui (zero).
      Ma è chiaro che un entusiasta ci credo (sarei così anche io)

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    2. Già a Milano sarebbe stata dura....

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    3. Pare che alla fine sia costato tra tutto 3.000 euro.
      E' cmq un nome per appassionati, per cultori di una certa scena e musica.
      Spesso queste cose si fanno per pura passione.
      Io portai i Solarflares al Festival Tendenze a Piacenza (spendendo parte del guadagno) solo per il gusto di vederli dal vivo a "casa mia".
      Con il senno di poi spendevo meno ad andare a vederli a Londra ma è così...

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    4. porca troia! weller DJ verrebbe per meno! (non prendetemi sul serio, non lo so effettivamente. però 3k è tanto!)

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    5. ps: e non mi dite che ha suonato con iphone/pad/pod sennò mi deprimo

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  12. Purtroppo una band perseguitata dalla sorte.

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  13. Perchè non organizziamo una partita e facciamo venire Ali Dia?

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  14. Ogni tanto, ma solo ogni tanto, queste serate riescono pure. Due anni fa all'Urban di Perugia suonò Mick Joyce degli Smiths, c'era un botto di gente. Il problema è che di venerdì sera all'Urban c'è il pienone pure se ci vado io a suonare il triangolo :-)
    Battute a parte fu una serata divertente, molto indie, e a voler esser buoni c'era pure una discreta parte dell'audience che sapeva chi fosse il tizio in consolle (che non suonava con gli i-pad/i-phone per fortuna).

    Charlie

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