venerdì, agosto 29, 2014
Agosto 2014. Il meglio.
A due terzi del 2014 i nomi per la top 10 di fine anno sono sempre più numerosi: Damon Albarn, Sleaford Mods, Sharon Jones and the Dap Kings, The ghost of a saber tooth tiger, Bob Mould, Jack White Lisa and the Lips, Pete Molinari, Lake Street Dive, St.Paul & the Broken Bones, Hypnotic Eye, Quilt, Nick Pride and the Pimptones, Temples, Real Estate, Kelis, Stiff Little Fingers, Ian Mc Lagan, The #1S, Ty Segall, John Steel Singers, Ty Segall, Benjamin Booker.
Tra gli italiani guidano decisi Eugenio Finardi, Bologna Violenta, Steeplejack, Gi Illuminati, Bastard Sons of Dioniso, poi No Strange, Jane J’s Clan, Link Quartet, Nada, Monkey Weather, Plastic man, Guignol, Mads.
ASCOLTATO
TY SEGALL "Manipulator"
Al settimo album solista , con un album doppio Ty scrive il suo miglior capitolo e un piccolo capolavoro da Top 2014 fatto di punk deviato, psichedelia, garage, glam, Bowie, kraut, blues, Blue Cheer, fino ai Blur più estremi.
Un personale "White album" di 17 episodi che spaziano nell'universo rock con maestrìa, grandi brani e un'energia creativa comune a pochi.
SUPER !
BENJAMIN BOOKER - s/t
E’ di New Orleans ed è al terzo album.
Suona come i Gun Club, i Creedence Clearwater Revival, i primi Modern Lovers, RL Burnside e Junior Kimbrough messi insieme. La chitarra gratta e deraglia che è un piacere, la ritmica picchia ignorante, i toni sono secchi e scarni.
NEW BLUES !
The #1S - The Number Ones
Sono di Dublino e suonano come lo facevano i primi Buzzcocks e gli Undertones di "Teenage kicks", i Boys, gli Adverts, e perché no?, i Jam di "In the city".
E' beat di tre accordi, sporcato di punk, 10 brani che a malapena passano i 2 minuti di durata, power pop purissimo, semplice, immediato, urgente.
THE JOHN STEEL SINGERS - Everything’s a thread
Spettacolare terzo album per la band australiana alle prese con una psichedelia solare di ovvio riferimento tardo 60’s e che vede nei contemporanei Tame Impala e Temples i nomi più vicini. Ci sono anche un po’ di Beatles di “Magical Mistery Tour” e tanta energia.
MOONS - Mindwaves
Sono al terzo album, da sempre cresciuti sotto l'ala protettiva di Paul Weller (che ha partecipato anche al brano e rispettivo video di "Something soon" nel 2012) nella cui band da tempo suonano il chitarrista, cantante e compositore Andy Crofts (che con Paul è alle tastiere) e Ben Gordeller alle percussioni.
Inevitabili e ovvi gli accostamenti compositivi al Modfather che si colgono frequentemente nella scrittura di Crofts anche se la direzione è più marcatamente verso il brit pop fresco dei Supergrass a cui indulgono soprattutto nei momenti più glam e 70's rock). Ci sono anche episodi di sapore psych, richiami a Stone Roses, Oasis, ai Blur "mod" e potenti brani di stampo quasi garage.
PETE MOLINARI - Theosophy
Un sorprendente e sapiente incontro di Dylan, brit pop, Johnny Cash, 60’s e attitudine punk.
Ci sono anche omaggi alla tradizione vocale e sonora beatlesiana, un approccio da hobo alla Woody Guthrie e un taglio artistico che riporta al miglior Elvis Costello per il cantautore inglese di origine italo-maltese-egiziana che ha esordito per la Damaged Goods registrando il primo album nella cucina di Billy Childish.
“Theosophy” è il terzo lavoro, la scrittura e gli arrangiamenti si sono raffinati e a livello creativo, la scrittura è cresciuta in maniera esponenziale.
Prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys, è un album di grande livello e canzoni eccellenti.
ERLAND and the CARNIVAL - Closing time
La band di Simon Tong (Verve, Gorillaz, The Good the bad and the queen), registra il terzo album nello studio di Damon Albarn e si adagia su atmosfere delicate, folk, di sapore talvolta 60’s, tra Smiths, il primo George Harrison, Scott Walker, Brian Wilson, Bacharach, logicamente i Verve, e un mood alla Last Shadow Puppets. In “Quiet love” c’è anche Paul Weller ai cori e chitarra.
MYLES SANKO - Forever dreaming
SOUL, FUNK BLUES, un approccio spesso dalla parti di Otis Redding. Bill Withers e Gil Scott Heron ma moderno, attuale, raffinato e ultra COOL. Secondo album di Myles Sanko, soul man inglese già collaboratore degli Speedometer. Ottimo.
MADS - Four
I MADS furono tra i primissimi ad impugnare gli strumenti in ambito MOD in Italia.
Dopo 35 anni la stessa line up torna sul palco e in studio per regalarci un EP in free download (https://soundcloud.com/the-mads-italian-mod) a base di un puro mod sound, registrato live in studio, in presa diretta, grezzo, immediato, urgente, come doveva esserlo nel 1979 e deve esserlo tutt’ora!
Quattro cover eseguite alla perfezione e con la giusta e necessaria energia, a partire dalla “She said she said” dei Beatles (in versione Chords) alla velocissima e nervosa “Hey girl” degli Small Faces con “Keep on running” dello Spencer Davis Group e una furiosa “Till the end of the day” dei Kinks a chiudere il quartetto.
CRASH - Hardly criminal
Esordio molto gradevole che incrocia il soul funk di Curtis Mayfield, sonorità jazzy e blues, una vocalità (e certe atmosfere) alla Anthony & the Johnson, un po‘ di gospel.
Strano e particolare.
WATANG! - Miss wrong
Sarebbe riduttivo definire i Watang! una semplice surf band. Il surf c’è, tutto strumentale, come tradizione vuole, e in maniera evidente, ma nella band voluta da un ex Legendary Kid Combo e da una delle Cleopatras, regine del garage femminile italiano, troviamo an che molto altro, dalle sonorità Crampsiane dei primi album ai Gun Club, garage punk.
Il tutto condito da un immaginario da antico oriente, tra film di serie Z a base di Kung Fu e titoli significativi come Sing Sing Singapore, Monte Baldo like Fujiyama, Return of the Dragon Lady.
THE SONIC DAZE - First coming
Da Napoli un travolgente EP di sei brani per 18 minuti di rock n roll senza pause in cui piovono i ritmi frenetici di Radio Birdman, MC5 ma anche del primo punk inglese di Buzzcocks, Undertones e i Clash targati 1977 (quelli di ”White riot” e “Complete control”) a cui si uniscono solari melodie e cori tipicamente power pop e garage beat.
Il tutto suonato con la carica e la freschezza che necessita il genere.
Un piccolo gioiello di energia e puro e semplice rock n roll !
THE COCKROACHES - Stomp around the tombs
Da Roma un infuocato album con 15 brevi brani (sui due minuti circa) a base di tiratissimo psychobilly (scuola Meteors, Guana Batz, Demented are Go), atmosfere voodoo n roll (vedi i Maestri Cramps a fare da riferimento in un brano come “Rock n roll shock” ad esempio), punk, rock n roll, blues, garage.
Non sono molti i gruppi in circolazione che sanno rendere al meglio un sound così particolare, specifico e peculiare con altrettanta maestria, convinzione e attitudine.
Per gli amanti del genere un album imperdibile.
ASCOLTATO ANCHE
J MASCIS (acustico tra Neil Young e i Led Zep aulici, non male), TOM PETTY and the HEARTBREAKERS (Non male,di certo non la mia cup of tea ma comunque abbastanza ruvido e rock n roll per non disdegnare un ascolto), MIREL WAGNER (cantautorato bluesy con sguardi a Traci Chapman e Patti Smith. Partcolare), THE MUFFS (pop punk divertente ma strasentito), MIDNIGHT MASSES (psichedelia, elettronica e tanta noia), VACANT LOTS (discreto garage punk con influ Velvet U.), TUNDRA (stoner rock psych strumentale, minaccioso e rumoroso) GRAMLINES (tra QOTSA e Pearl Jam), GUNASH (stoner e grunge con influenze personali), WYTCHES (inglesi alle prese con un sound Nirvanesco di sapore garagistico) MERCHANDISE (Tra REM e Church, un po’ pesi e troppo epici pur se a tratti interessanti), UNDERDOGS (stoner di stampo Kyuss e QotSA con abbondanti dosi di grunge di sapore primi Pearl Jam, Mudhoney, Soundgarden), COLD SPECKS (dal Canada, dark blues, richiami prima wave, ARcade Fire...nsomma..)
LETTO
"Guerra e pace" di Tolstoj.
ASSOLUTO
COSE & SUONI
Lilith and the Sinnersaints Nuove date in giro per la penisola qui:
Sabato 13 settembre: Piacenza “Festival Tendenze”, ore 24
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
Se ancora non lo avete fatto un clic "mi piace" sulla pagina FB della band (vedi indirizzo sopra) ci fa piacere.
Mie recensioni su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Finalmente vedrà la luce anche quello su Paul Weller, in inverno per VoloLibero.
In preparazione un libro sul Festival Tendenze che giunge quest’anno alla 20° edizione, in uscita a dicembre.
Il disco di Pete Molinari è piaciuto molto pure a me
RispondiEliminaCharlie
Si ascolta bene, buoni arrangiamenti e belle canzoni, forte il ragazzo.
RispondiEliminaI Mads, con quattro cover, tra i migliori dell'anno?
RispondiEliminaAlberto
I gruppi mod italiani hanno, a prescindere, un trattamento speciale, sempre :)
EliminaMods rule
EliminaC
:))
RispondiEliminaSentito Benjamin Booker, bel tiro, suono stiloso e voce mediamente disturbata. Fantastico
RispondiEliminaCharlie