martedì, giugno 24, 2014
Intervista a Maurizio Curadi - Steeplejack
Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA, al giornalista FEDERICO GUGLIELMI, ad OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO, al presidente dell'Associazione Audiocoop GIORDANO SANGIORGI, a JOE STRUMMER, a MARINO SEVERINI dei GANG, a UMBERTO PALAZZO dei SANTO NIENTE, LUCA RE dei SICK ROSE, LUCA GIOVANARDI e NICOLA CALEFFI dei JULIE'S HAIRCUT, GIANCARLO ONORATO, LILITH di LILITH AND THE SINNERSAINTS, a Lorenzo Moretti, chitarrista e compositore dei GIUDA, il giornalista MASSIMO COTTO, a FAY HALLAM, SALVATORE URSUS D'URSO dei NO STRANGE, CESARE BASILE, MORENO SPIROGI degli AVVOLTOI, FERRUCCIO QUERCETTI dei CUT, RAPHAEL GUALAZZI, NADA, PAOLO APOLLO NEGRI, DOME LA MUERTE, STEVE WHITE, batterista eccelso già con Style Council, Paul Weller, Oasis, Who, Jon Lord, Trio Valore, il bassista DAMON MINCHELLA, già con Paul Weller e Ocean Colour Scene, di nuovo alla corte di Paul Weller con STEVE CRADOCK, fedele chitarrista di Paul, STEFANO GIACCONE, i VALLANZASKA, tocca a MAURIZIO CURADI degli STEEPLEJACK il cui nuovo album, recensito domenica, è tra i migliori dell'anno i incorso.
Le precedenti interviste sono qua:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste
1)
La domanda è banale ma inevitabile. Cosa è successo agli Steeplejack dal 1988 in poi, data in cui è uscito "Pow wow" il vostro primo album?
Dopo Pow Wow abbiamo pubblicato Tin Soldier per Electric Eye e qualcosa per la Toast.
Eravamo e siamo una specie rara di mosche bianche...un pò come stare su un'isola deserta.
Outsiders.
L'unico vero periodo di interruzione delle attività del gruppo va dal 1993 al 1999.
Ho sempre suonato e scritto. In questo periodo ho fatto delle musiche di scena teatrali per Infidi Lumi, ho studiato, ho registrato suoni naturali.
Poi ho riunito di nuovo la band con Elio Gavarini alle percussioni e Alessandro Tellini al basso.
Improvvisazione, sperimentazione e mie nuove composizioni. Alcuni brani che sono finiti su "Dream Market Radio" hanno iniziato a prendere forma in quel periodo, ad esempio All The Time o Wright Bros.
Sporadici live, degli eventi. Nel 2004 c'è stato un mini CD, "6 Fishes from Unknown Seas", e nel 2011 abbiamo fatto "No-one's Land", 2CD per Goodfellas con i remaster ufficiali delle prime cose, più un disco di inediti e live.
Federico Guglielmi mi ha dato una mano. Non è facile, quando si è davvero totalmente indipendenti. Ossia dei cani sciolti.
Parallelamente ho iniziato a mixare le session per "Dream Market Radio", produrlo ha richiesto molto tempo e lavoro per avvicinarsi alle intensità giuste. E'un disco sfaccettato, intenso, anomalo. Contiene molti episodi legati da un filo. Ho cercato una sintesi del suono del gruppo. Ci sono episodi molto brevi, altri più estesi, che richiamano il feeling live, dove c'è un approccio quasi jazzistico. C'è struttura, ma anche astrazione.....
Avrei voluto dare maggiore spazio all'improvvisazione, ma c'era molto materiale scritto e così ho dato una coesione variando i tempi e le tonalità.
Avremmo potuto fare un disco doppio solo con 4 titoli... ma avrei dovuto lasciare fuori troppe cose.
Comunque mi piace molto.
Inizialmente doveva uscire per la Esoteric Records di Mark Powell, ho avuto un lungo incontro con lui, poi il vento è cambiato e ho dovuto cercare in Italia. Mille difficoltà. Ma alla fine, eccolo, la radio del mercato del sogno. Per me, il migliore.
Tu cosa hai fatto e come mai è tornato lo spirito per questa nuova avventura tanti anni dopo ?
L'ho sempre avuto, ho sempre suonato, anche se lontano dalle cosiddette scene. Detesto la società dello spettacolo.... Certe cose esistono al di là della superficie delle cose, sono la materia del sogno.
Sto lavorando per un mio disco strumentale, di chitarre e corde trattate, e con la band stiamo mettendo a punto il materiale per il prossimo album. Ci sono già ottime cose.
2)
Il vostro sound attinge da una forma di psichedelia molto ampia.
Abitualmente la parola psichedelica viene associata esclusivamente a visioni "lisergiche" mentre in "dream market radio" mi sembra ci sia un approccio quasi Hendrixiano con rock, blues, country, folk, anche psichedelia ma soprattutto decine di diverse influenze.
Sì. Ho sempre detto che è un'espressione visionaria, surreale.
Un'approccio personale fuori dalle trappole dei clichè. Molte cose di tempi e luoghi diversi alimentano questo motore sonico..... Tradizione e sperimentazione. Molti input.
E... gioco. Mi è sempre piaciuta l'idea di manovrare delle masse di suono, di echi, spostare delle armonie, delle dinamiche....
Come sulla chitarra, per me è un gioco plastico di tensioni e di echi ....Fare immagini intense e vive, col suono.... Voglio dire, sono un'instintivo.
C'è un livello subliminale in quello che tento di fare, come disse Guglielmi.....cerco di attingere dal pozzo di Psiche. C'è la formazione musicale, che nel mio caso è stata poco italiana, insolita, ma poi c'è la farina del mio personalissimo sacco.
Voglio dirti, Tony...... io ho iniziato ad essere ossessionato dai suoni da bambino, verso i 10 anni, mettendo la testa dentro un grosso Telefunken marrone che era in casa di mio nonno. C'erano dei vinili floppy e li usavo come freesbee.
Ma soprattutto ci trovai degli strani dischi americani che mio padre aveva comprato negli anni '50, per dare qualche festa danzante: un ep Capitol di Buddy Holly, un paio di singoli di un certo Elvis con Scotty Moore, e un LP, The Johnny Otis Show. E Gershwin, Benny Goodman, Fats Waller....
Ci sprofondai all'infinito, e non ne sono uscito.
Non sapevo nulla, non avevo una chitarra. Quei suoni su di me ebbero un potere tremendo, soprannaturale...... eccitanti e inquietanti allo stesso tempo. Poi ho sentito Chuck Berry alla radio, e dopo ... Muddy Waters, il blues - molto blues primitivo. Poi Sun Ra. Insieme ai Floyd, Barrett. Ho iniziato a cercare, a cercare.... a scavare....
Cose contemporanee sperimentali, ma anche musica antica.....
Il Telefunken...
l'odore dei circuiti del giradischi, i nomi di stazioni radio impossibili illuminati di giallo accanto al foro con dentro il fantasma verde della valvola... e tutto ciò con quei suoni mai sentiti.....
Quella è stata la mia personale macchina psichedelica. Totale impatto sui nervi, distruzione e ricomposizione di un mondo.
Questi frammenti di immagini vissute mi fanno pensare a quello che mi dicevi del termine psichedelico. E' ambiguo, riduttivo e un pò idiota applicato alla musica, vista la sua origine non musicale.
Tutte le espressioni potenti allargano la psiche: film, libri, quadri, musica, teatro. Cambiano le tue visioni e i numeri dei tuoi pensieri per sempre. Come etichettina di sottogenere rock è sempre stato un rottame. Roba da supermarket, da edicola.
Bisogna degenerare.....Ogni genere è una gabbia. C'è ben altro là fuori.
3)
Essendo un veterano della scena musicale underground italiana, che cosa è cambiato dagli anni 80 ad oggi, secondo te? E' meglio ? Peggio ? Ci sono più possibilità ?
Mah... in Italia, come dappertutto, c'è tanta musica falsa, una specie di suono senza desiderio - come dico io, di pornofonia - e una specie di mafia oligarchica delle agenzie.
C'è più struttura. E' tutto integrato, tutto statale. In altri momenti si avevano meno gruppi e maggiore senso di verità.
Comunque ogni annata ha le sue bottiglie buone. Mi viene da pensare che internet tutto sommato ha delle potenzialità che prima non c'erano.....
4)
Non essendo più giovanissimi a volte, suonando in giro, colgo l'impressione che il linguaggio artistico che uso con il mio gruppo sia perfettamente compreso dai miei coetanei mentre mi sembra che, spesso, i più giovani ne siano assolutamente lontani.
Come se si parlasse una lingua arcaica, dimenticata. Eppure un certo tipo di sonorità (ad esempio il blues attraverso gruppi come White Stripes prima e Black Keys poi o la psichedelia attraverso ad esempio i Kasabian) siano patrimonio anche delle generazioni più giovani.
Ah ahaah!!!.....Non riesco a crederci! Viva le lingue arcane, primitive! Il blues e il rock'n'roll sono la base. La musica nera in genere. Sono anche la mia origine. Più per il linguaggio che per le forme.
Comunque nei live troviamo sempre dei ragazzini che rimangono spiazzati e colpiti. Preferisco quelli a un pubblico "erudito" che spesso ha in testa solo mappe di riferimenti. Noi siamo fuori dalle mappe.
5)
Pensi che come ormai da tempo continuamente pronosticato il supporto fisico (CD, vinile etc) per l'ascolto sia destinato ad essere sostituito dalla musica "liquida" (file, mp3 etc) ?
No, credo di no. Però il suono è fatto d'aria, è invisibile, e in fondo i vinili e i cd sono solo cerchi di plastica che ruotano.... Non è straniante ?
6)
La band ideale con cui ti piacerebbe suonare (valgono anche i defunti…)
Una bella band con Richard Wright, Coltrane, Barrett , Son House e LaMonte Young non sarebbe male...
7)
L'inevitabile lista di dischi da portare sull' isola deserta
Mmm.....Penso che ascolterei soprattutto i suoni dell'isola........
Sto guardando una fila di formiche rosse che entrano in una fessura del muro sotto il sole.......
Fammi pensare.....l'isola deserta...
Sono attratto dalle cose intense...ti do dei nomi, random.......
il primo dei Red Crayola, John Lee Hooker, Leo Brouwer, Theatre of Eternal Music, Beefheart, John Fahey, AMM... Amalgam, Swell Maps, Steve Reich, Johnny Burnette, V.U., Gaspar Sanz, Coltrane, Breast Burn, Wire, LaMonte Young, One String Sam.....
Un grande
RispondiEliminaOT (ma è importante! almeno per me... :-D )
RispondiEliminaL'altra sera ero a Roma a sentire gli Stones....ma ieri pomeriggio verso le 3 ero in via nazionale. si avvicinano 3 macchine scortate (procedevano in direzione Vittoriano, per intenderci, a bassa velocità) e io guardo: a 1 metro e mezzo dal naso mi sono passati gli Stones! avevano giù i finestrini, io mi li ho salutati e Ron Wood e Richards mi hanno salutato con la mano!!!
c'eravamio io, mia sorella, 2 preti neri 3 metri più avanti e 2 ragazzi inglesi 2 metri indietro. Ci siamo messi a ridere increduli! cazzo!!!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
EliminaMitico Pibio! Al posto giusto al momento giusto..ridere o piangere..emozione emozione
EliminaLa prossima volta che ti "incontro" ti saluterò (anche) con la mano,che il feeling di quelle mani salutanti mi raggiunga.
Il resoconto SUBITO su questo blog,pleaseee
C
su questo blog
EliminaNon sapevo se ridere o piangere!
RispondiEliminaalla fine ho pensato di ridere. Jagger non l'ho visto, era su un'auto con i vetri (scuri) chiusi, probabilmente. anche quei 2 avevano i vetri scuri, ma abbassati, stavano fumando come al solito. Se serve un piccolo resoconto sono qui. ma sarà molto partigiano....
Resoconta e mandamelo via FB che pubblico !!!
RispondiEliminaRipeto e mi ripeto..ho immensa stima ed ammirazione per Maurizio Curadi,dagli Steeplejack di Serena Maboose (e anche per i "due" gruppi prima..) ad oggi con questo nuovo lavoro.
RispondiEliminaCuradi musicista completo,nell'accezione che traspare anche abbondantemente dall'intervista,chitarrista sublime,il VERO feeling psichedelico nel suo songwriting..
Un grande.
(carrambata? Una jam fatta insieme 88 ad Alice Castello chez Effervescent Elephants..registrata da Vico per una tape loro successiva.
Il demo del mio gruppo di allora (Nightdriving Gossip) che Curadi ascolta e dimostra di gradire "per la melodia delle canzoni" rispondendomi con una lettera che all'epoca mi incoraggiò molto ed inorgoglì altrettanto.
Cristiano
basta tirarla un po' in lungo con il resoconto e vale come "incontro" :-)
RispondiEliminaJagger stavolta ha toppato i pronostici
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