domenica, marzo 30, 2014

Get back. Dischi da (ri)scoprire : tributo ai JAM



La rubrica mensile GET BACK che consiglia il recupero di dischi spesso dimenticati ma meritevoli si occupa oggi delle compilation TRIBUTO ai JAM.

Fire and Skill: The Songs of the Jam
Uscito nel 1999 è un riuscito omaggio alle canzoni di Jam reinterpretate, tra gli altri da alcuni personaggi insospettabili. Bella e molto sentita la “Carnation” dei Welelriani doc Liam Gallagher e Steve Cradock, geniale la “Start!” semi strumentale di Beastie Boys com Miho Hatori delle Cibo Matto e Gorillaz alla voce.
Meno riuscite le versioni punkeggianti di “That’s entertainment” degli scozzesi Reef e di “The gift” degli Heavy stereo, piacevole il beat punk dei Silversun alle prese con “Art School”.
Prevedibile ma godibile l’approccio acustico soft a “English rose” degli Everything but the girl, sorprendente la “Going underground” dei Buffalo Tom che diventa una ruvida ballata roots.
Discutibile ma molto personale la “Butterfly collector” dei Garbage, solo discutibili, anzi davvero scarse la “Modern world” di Ben Harper e la “Town called malice” dei Gene.
Bella la versione di “To be someone” di Noel Gallagher e gran finale con la hidden track firmata e cantata da Weller in persona con l’inedita “No one in the world”.

A tribute to the Jam
E’ del 2001 un altro tributo con vari nomi della scena mod e affini inglese.
I 22 brani sono caratterizzati da grande volontà, buona resa, impegno, sincero trasporto ma scarsissima capacità di reinterprentazione e arrangiamento.
I vari Persuaders, Chosen, Acrylic Tones, Lost Minds, The end of the beginning, Shambles, Itch, Setting Sons, Vox Pop, Shreds, Strange, Sharpe Kiddie si dedicano a brani più o meno conosciuti riprendendoli pari pari, spesso imitando la voce di Paul e le sonorità dei Jam.
Ci sono anche i pordenonesi Kickstart con una tiratissima “To be someone” che con “Ghosts” dei Most, la garagista “Tonight at noon” dei Cybermen, la versione psichedelica di “In the crowd” degli Aardvarks e la “Precious” funk jazz dei Groove Tunnel si distinguono dalla pletora di imitatori.

Si segnalano anche “When you’re young - Songs originally recorded by The Jam”, uscita nel 1998 in USA con 19 band locali a me totalmente sconosciute e “English Rose - Tribute to the Jam” con 17 bands in prevalenza giapponesi e qualche anglosassone, tra cui gli Young Fresh Fellows (già collaboratori dei REM), uscito nel 1997, ancora più oscure.

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