venerdì, gennaio 03, 2014

Adriano Celentano - I mali del secolo



Prosegue la rubrica GLI INSOSPETTABILI ovvero una serie di dischi che non avremmo mai pensato che...
Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop, si torna agli anni 70 con ADRIANO CELENTANO
.

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

Nel 1972, il trentenne, famosissimo Adriano Celentano decide di svoltare artisticamente nella carriera artistica e di dedicarsi per la prima volta ad un album in cui si occupa integralmente di testi e musiche.
Lo fa a modo suo, in modo sgraziato, discutibile, imperfetto, spesso insopportabile (alcuni testi sono improponibili).
Ma “I mali del secolo” conserva un fascino particolare.

Si avvale dell’aiuto di Gianni Leone alle tastiere e di Giancarlo Stringa alla batteria, membri del gruppo hard prog del Balletto di Bronzo, dell’ancora sconosciuta Giuni Russo ai cori, il sound è spesso tardo Beatlesiano (vedi il solo di chitarra filtrato alla “Something” di “Forse eri meglio di lei”), non mancano riferimenti prog e folk italiano (la nota e stupenda “Un albero di trenta piani”, inno ecologista contro il degrado ambientale e la cementificazione. Il riferimento è al grattacielo Pirelli, di trenta piani).

C’è il rock n roll degli esordi, esplicitamente citato nell’introduttiva cover di “Ready Teddy” con cui si auto cita in una sorta di contrappasso tra il passato e il nuovo presente e nella lunghissima, quasi una suite di 7 minuti, “La ballata di Pinocchio” intervallato da un delirante intermezzo parlato.
Molto bello il blues psichedelico con un eccellente lavoro all’Hammond di “Disse” (in cu ii scaglia contro l’arrivismo e l’arricchimento.


Ancora psych, blues e prog ne “La siringhetta”, brano musicalmente interessante ma in cui la visione di Celentano del problema della droga è decisamente disarmante (bastino il titolo e i versi “La siringhetta nella venetta....”).
Il finale è affidato ad un country rock diviso a metà tra un testo in finto inglese che anticipa “Prisencolinelsinlciusol” per trasformarsi poi in italiano nel “Quel signor del piano di sopra” (riferito ovviamente a Dio).
Un album che condensa il classico profilo di Celentano tra momenti di altissima classe compositiva e rovinose cadute in testi assurdi e pacchiani.

20 commenti:

  1. l'ho ecouté anch'io di recente,...in effetti c'erano few bei pezzi ed altri invece muy discutibili in quanto a testi,...Graziani (Ivan, le chansonnier intendo) era un Grande riascoltandolo

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    1. Michele. Volevo pubblicare un articolo che mi ha mandato Ursus e che era comparso su PopArtx: Torino Beat!
      Posso ? Mettendo il link al tuo blog ovviamente

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    2. Penso che Mich non abbia nulla in contrario...io stesso ho più volte linkato quel post,ricevendo sempre buoni riscontri di interesse.
      Va detto che lo scritto è opera sua,lo aveva messo giù con le mie indicazioni storiche,notizie ed immagini...
      la cosa bellissima,oltre quello,restano i commenti (di cui ho perso il conto,erano centinaia) con interventi di amici ed esperti dell'epoca BEAT.
      Su facebook c'è anche un gruppo "Torino rock scene" allargato a tutte le varie fasi musicali cittadine,presenti passate e future. URSUS

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  2. Discutibile come tutti i dischi del Cele, ma 'Un albero di trenta piani' , il suo miglior pezzo per un sacco di motivi, vale il disco da solo.

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    1. Sir, io non farei cosi velocemente di.tutta un'erba un fascio mettendo in discussione Tutto Celentano.
      Tony ha preso in considerazione un disco che non è difficile riconoscere come "linea di denarcazione" fra il primo Celentano, un po' rock 'n roll e un po'.italianbeat e il Celentano 2.0 quello della foca e dei sermoni da predicatore.
      Ecco, sarà perchè nel mio nangiadischi arancione io alternavo "Il valzer del moscerino" ai quarantacinque giri del Clan ma il primo.Celentano, io lo conserverei (lasciando quello versione emussario del messia, a chi se lo vuol godere).

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    2. No, no non volevo sminuire, mi piace Celentano i 45 giri del Clan ce li ho ancora e pure una vecchia raccolta a 33 giri 5 vol. ogni tanto lo ascolto e anche a me va bene così, il predicatore non mi interessa, nessun predicatore mi interessa.
      Ho riascoltato questo prima di scrivere il commento precedente e come per quasi tutti i dischi ascoltabili del Cele (diciamo pre '80) lo trovo soddisfacente a metà.
      Anyway happy new year Miss IE, great to hear from you

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    3. It's my pleasure, Sir!
      Happy New Year to You :-)

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    4. Io ho sempre amato Celentano come personaggio, come cantante e come artista. Spulciando qua e là nella discografia si mette insieme una (doppia) compilation di brani a dir poco stupendi.
      Poi lo consociamo tutti per certe pippe allucinanti.
      Ma senza quelle non sarebbe Celentano....

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  3. Dove si dimostra che Celentano se la cavi molto bene nel comporre la musica (quando vuole, pigrizia permettendo), e meno bene nei testi (tranne l'Albero di 30 piani e qualcos'altro qui e la', se ci limitiamo solo a questo disco). D'altronde, nella sua autobiografia ammette tranquillamente di essere scarso nei testi.

    Antonio

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  4. O.T.
    oh, ma cos'è questa storia del ritorno dei KINKS???

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    1. Ho letto...i due Davies e Avory prontissimi...mah, da una parte li temo molto , dall'altra fatemi sapere dove suonano e arrivooooo !!!

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  5. In realtà era un idea già uscita nel 2011, ma dopo due o tre incontri diciamo 'amichevoli' tra i fratelli Davies, quello successivo finì a botte e insulti. Diversa la situazione ad ottobre quando dopo alcuni incontri svoltisi normalmente durante l'estate, Dave ha dichiarato alla stampa he forse riusciremo a suonare ancora insieme come ai bei tempi prima di schiattare. Il tutto ha preso poi una piega nebulosa quando Ray si è rifiutato di far andare il fratello con lui in america, beccandosi gli insulti di Dave che lo ha definito uno stupido, narcisista, egoista vanesio ed emerito stronzo, e ha escluso qualsiasi nuova produzione 'non sopporterei di stare chiuso in uno studio con Ray per dei mesi, proprio non ce la farei'.
    Grandissimi, sempre càsula!

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  6. Il che non esclude un Réunion-Tour. Fifty-fifty secondo Dave che passa la palla a Ray, il quale ha mandato il suo agente a trattare col fratello, ha ha ha ha ha, se suonano ci vado, le possibilità che si sfascino le citarre in testa a metà concerto sono più che buone.....càsula!!!

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  7. Chitarre non citarre, ovviamente, fuckin' tastiera

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  8. Bè se suonano ogni concerto potrebbe essere l'ultimo per sempre.
    Bisogna esserci.
    Metterei a supporto la reunion degli Oasis per stare tranquilli.

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  9. Si, si secondo me si legnano prima di uscire dall' Inghilterra, non abbiamo speranze sul Continente.

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  10. Infatti sarebbero comunque da vedere in UK

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  11. We'll be there Casula!
    C

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  12. sì sì certo Tony,...metti pure,...tra l'altro le foto eran mandate dall'Ursus , quindi no problem ,...semo tra cazzari e amanti del r'n'r:)

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