giovedì, novembre 21, 2013

La lunga estate degli anni '60



Si dibatte spesso di 60's su queste pagine.
Da un vecchio numero della rivista "Musica 80" (primissimi 80's) un interessante scritto di EDOARDO VIANELLO (si ! Quello de "I Watussi" e "Abbronzatissima"...) con una visione del periodo da chi operava in un contesto commerciale, leggero e lontano, almeno artisticamente, dalle "rivoluzioni" in atto.


La lunga estate degli anni 60.
Con questo slogan una nota casa discografica italiana ha riproposto recentemente i vecchi successi italiani degli anni 60 che costituiscono ancora oggi il momento più magico e più prolifico della canzone italiana moderna.
Gli anni 60 sono stati gli anni dei cantautori italiani che dopo la dittatura dei regimi "monarchici” dei Claudio Villa e delle Nilla Pizzi, comunque mai andati in esilio o sommariamente giustiziati come si addice ai veri monarchi dopo una rivoluzione, hanno preso il potere, amministrandolo saggiamente, nonostante le mode, le evoluzioni, la disco-music e il rock, al punto che oggi potrebbero indire libere elezioni e contare ancora in una schiacciante vittoria.

Analizziamo il motivo per cui la canzone italiana, marcata anni 60, oggi sta interessando anche le nuove generazioni.
In ogni forma d’arte (perdonatemi se intendo accostare la canzone alle espressioni artistiche ma considero arte tutto ciò che arriva ad una grande massa) ci sono dei caposcuola ai quali si rifanno dei gruppi, nei quali, a loro volta, ognuno trova poi una propria strada ed una propria personalità.
Il nostro caposcuola è stato Domenico Modugno che, alla fine degli anni 50, presentandosi sul palco di SanRemo con una canzone così straordinariamente diversa dagli schemi stantii del bel canto italico, riusciva in soli tre minuti, con quella sua grinta, con quel suo entusiasmo, con quella sua “zazzera” che, all’epoca, fece accapponare la pelle ai nostri genitori, a dare l’avvio alla grande rivoluzione della canzone italiana.
Senza dubbio a Modugno dobbiamo il fatto che possano essere nati i cantautori, autori di canzoni che non si sarebbero mai azzardati a cantarsele da soli se non fosse avventura questa rottura: il così detto bel canto lasciava il posto all’interpretazione.
Infatti il cantautore è soprattutto un interprete che riesce a coinvolgersi senza preoccuparsi se l’intonazione, la limpidezza della voce, la modulazione delle note siano perfette.
E allora hanno potuto cantare tutti, tutti coloro i quali avevamo la necessità di dire delle cose. E sono arrivati Umberto Bindi, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Bruno Lauzi che con poca voce, ma con tanta personalità, sono riusciti ad imporre il loro stile e i loro brani.

Il movimento si è poi arricchito di interpreti straordinari che hanno incominciato ad apprezzare la canzone d’autore come Mina, Ornella Vanoni e di altri interpreti anch’essi a volte autori che in epoche precedenti non avrebbero certamente fatto centro.
Anch’io nasco nello stesso periodo benchè il mio repertorio si discosti nettamente dalle canzoni un po’ impegnate dei primi cantautori.
Ma il mio inserimento avviene a colpi di successi discografici. Divento il cantante dell’estate per antonomasia, proprio perché d’estate riesco a piazzare uno o più successi: “Il capello” nel 61, “I Watussi” e “Abbronzantissima” nel 63, “Guarda come dondolo” e “Pinna fucile ed occhiali” nel 62, “O mio signore” e “Tremarella” nel 64, “Da molto lontano” e “Il peperone” nel 65, scrivendo anche per la Pavone “La partita di pallone” che la porterà al successo nel 63.
Ma ricordo che a quei tempi ero guardato un po’ male dai colleghi che mi consideravano la pecora nera di questo “rinascimento “ per il contenuto spensierato delle mie canzoni.
Infatti solo col passare degli anni il mio repertorio ha preso consistenza, rimanendo il simbolo delle estati degli anni 60.
Poi la musica è cambiata.
I Beatles sono saliti in cattedra e ci hanno insegnato a scrivere, suonare e a cantare in un altro modo. In Italia sono spuntati i complessi. Il gusto del pubblico ha cominciato gradualmente a cambiare: si è evoluto, come ci hanno spiegato i giornali specializzati. E i cantautori si sono messi da parte, trovando altre strade: i night Paoli, il teatro Gaber, i Vianella il sottoscritto, il cabaret Lauzi.

L’oblìo gli altri, ma seguendo con attenzione questa evoluzione, che alla fine è diventata talmente esasperata , ai nostri giorni,  da risultare incomprensibile ai molti e riservata a quella piccola elite che , per apprezzarla in pieno, deve ricorrere spesso a “stimoli” più o meno pesanti…
Finchè il pubblico, improvvisamente, ha sentito la necessità di riscoprire, per i giovani di conoscere, i testi di Paoli, Tenco, Lauzi, le melodie di Endrigo, di Bindi, la matematica ingenuità delle mie canzoni, la linearità, la semplicità e la poesia della lunga estate degli anni 60.

33 commenti:

  1. L'articolo lo ricordo anche io...in quel contesto Vianello parlava dell'Italia dei primi anni 60 e del boom economico che ne era scaturito,proprio perchè 20 anni dopo (sempre qui in patria) era l'argomento tornato in auge,grazie ai vari Red Ronnie ed ai revival più o meno evidenti,nella canzone italiana degli 80...
    ai tempi,al contrario di oggi,si parlava molto poco dell'evoluzione beat successiva (in certi casi la si ignorava totalmente),forse perchè non interessava nè per scopi commerciali e nè per quelli underground...ci volle un notevole sforzo,anche da parte nostra,per non fermarci a quella rilettura un po' superficiale e scontata.
    Credo che i nostri libri,le nostre fanzine ed in seguito la nascita di gruppi come Statuto,Avvoltoi,Barbieri ecc... abbiano fatto molto per colmare quel vuoto,che perdurava da diversi anni. URSUS

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  2. Non so se sia un refuso o un errore di trascrizione ma la canzone di Vianello non è "Il cappello” ma "Il capello".
    :-)

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  3. ah, e anche i "Pianella", sebbene più comodi in realtà si chiamavano "Vianella".
    Sì. lo so, son cagacazzi ma...
    :-)

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    1. Grazie Jo. Ho ricopiato l'articolo dalla rivista e qualche errore di battitura mi è scappato....(oltre al correttore che GIUSTAMENTE non riconosce i Vianella)

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  4. Infatti ricordo con stupore la scoperta del beat italiano grazie alle cassette che faceva Ursus, le compilation "Snack", in cui trovavo gioielli incredibili e impensabili per chi lo riteneva (in base a quanto si scriveva in giro, da Bertoncelli a Ciao 2001 a soprattutto tutte le riviste di "musica seria") un cumulo di canzonette da spiaggia (vedi le canzoni di Vianello).

    In realtà un patrimonio artistico e culturale immenso in cui c'è ancora parecchio da scoprire.

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  5. ohhhhhhhhhhhh finalmente dopo anni di menate sulla COSIDDETTA canzone d'autore impegnata una rivalutazione dell'Edoardo e della 'canzonetta' da spiaggia(che in realtà 'canzonetta'non era),...w i BEACH BOYS,.e anche JAN & DEAN .Rock-Rock----Rockaway Beach.


    the REAL Surfers Are Back

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  6. io ho le puntate di Piper Club trasmissione cult meta 80s che faceva ursus a radio Torino Popolare.
    Appena mi attrezzo le riverso su cd
    grande Ursusse!
    (ma tu sanbato dov'e'ri e perche non ci siamo visti?)
    C

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  7. http://www.ivid.it/fotogallery/imagesearch/images/stany_jacques_001_jpg_qiut.jpg

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  8. Perfetto,Cris...trasmissione che conducevo ogni settimana con l'ausilio di Massimo Scabbia al mixer (lo sponsor di allora era Jukebox all'Idrogeno,il record shop in cui lavoravo già da alcuni anni)...una puntata venne dedicata ai Nomadi,con intervista ad Augusto buonanima,che registrai al teatro Colosseo.
    Ricevevo molte richieste e telefonate durante la trasmissione,ed uno degli ascoltatori più assidui era Bartolo (con cui poi collaborai alla fanzine THE BEAT GOES ON).

    Sabato sera ho assistito a tutto il concerto,ma più che altro ero lì per incontrare i producer di Areapirata,con cui abbiamo stampato già un album (Cristalli sognanti) e con cui ci accingiamo a farne uscire presto un altro (doppio,addirittura)...forse non mi hai riconosciuto,perchè ultimamente sono dimagrito di 10 chili ed ho adottato gli occhiali : cose che capitano ad una certa età,boia faus :-)))
    URSUS

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  9. ahaha! bene saperti in forma..non ti ho proprio incrociato se no figurati se non ti riconoscevo!!! ehehe..
    oltre a Bartolo conoscevo parecchi teens che come me ti ascoltavano assiduamente..
    all'ìnizio la fanz (a cui ho collaborato anch'io) si chiamava TBGO,poi quando l'ha rilevaya bartolo si ribattezzò Ready Made (le ho ancora tutte!)
    C

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  10. well, great Afgust ,..prodotto della'nebbiosa' zona,...come la salamella y cudghìn doc e la mustard,... altrchè i 90s Pantie-era.

    the Real Vaffancul:)

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  11. o bella, e perchè devo andare affanculo?
    non era mica a cagare l'altra volta?

    The Real WC

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  12. Mich e TheRealWC siete fantastici..!
    se non e' vero amore...
    C

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  13. è lui che provoca,..io stavo leggendomi prima un glossary del dialetto delle isole Shetland e un vecchio numero di Bianco e Nero (Rivista /book 1985 di cinema),..è sempre il tipastro che provoca,..io sono normally uno studioso rurale che ama farsi gli stra.....suoi:),..ma si sa nell'italietta non va bene neanche quello:)

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  14. à propos di film ierii son guardato 'Il passo sospeso della cicogna'del Maestro Greco Theo Angelopoulos, bel film,...un pò lunghino (oltre 2 ore) ma bello,...tra l'altro con grandi attori come mastroianni e la jeanne moreau,..altro gran film 'the gate of flesh' del grande Seijun Suzuki,...w il digitale terrestre

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  15. ma certo che è vero amore! :-)
    figurati che lui si è sentito provocato credo dal fatto che non ero ancora intervenuto in questa discussione, mi ha mandato affanculo ancora prima che scrivessi alcunchè...

    The Real WC

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  16. vabeh, invece se intervenivi ti mandavo aff... 2 volte:) ,...sto scherzando, ovviamente:)

    ho scritto solo the Real V... non ti ho mandato aff. per nulla:).. tu leggi tra le righe:),....chessei un poeta ermétique?? :),..

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  17. no figurati, ho fatto solo la terza elementare, come potrei essere quella roba lì che hai detto tu?

    però è una cosa interessante, se scrivessi quindi (ma mi guardo bene dal farlo!) "Michonzo Stronzele pezzemerd vacag vaffancul", tu leggeresti qualcosa tra le righe?

    The Real WC

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  18. scrivi quello che vuoi,me ne strafrego:),...preferisco leggere 'Controcorrente' di Montanelli o gli 'Epigrammi' di Marziale o Gogol che i Tuoi scritti,...honestly:),...scusami:) eh?

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  19. vedo che mi odi,..Real,...why?,...:Michonzo??(?????)..hai iniziato te a rompere i coglioni, mi sembra.

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  20. perchè ti odio?
    cosa hai letto fra le righe?
    guarda che ti amo da morire, invece :-)

    The Real WC

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  21. vabeh oh,..preferisco essere amato da qualche 'girl' straniera che da te,...if possible:),...me gustan los foreign languajes:),...is a passion:)

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  22. ah ma basta dirlo :-)
    I love you
    Jje t'aime
    Ich liebe dich
    Te amo
    私はあなたを愛して
    Я люблю тебя

    The (female) Real WC

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  23. va bén,...ok ,...ora vallo a dire a Ursus o al Sir:),...

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  24. A me lo deve dire ? Che c'entro io con il vostro matrimonio ?
    Tra moglie è marito non mettere il dito..........l'amore non è bello se non è litigarello

    ecc...ecc... URSUS :-)))))

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  25. 'però è una cosa interessante, se scrivessi quindi (ma mi guardo bene dal farlo!) "Michonzo Stronzele pezzemerd vacag vaffancul", tu leggeresti qualcosa tra le righe?'....

    e invece l'hai fatto,...SUBDOLAMENTE..... perchè sei un personaggio SUBDOLO e LIVOROSO e triplamente subdolo ,..ma l'hai scritto:)

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  26. haha:) appunto Ursus dicevo che venga a dire te amo anche a voi:),...vabeh, basta,...torno ai miei scritti,...peccato, mi piaceva leggere di musica e calcio qui ma 'ogni volta' (F. Rossi) arriva il tipo a rompere ,...torno ai miei 'autistici' studi:)

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  27. vabeh saludos Real,...Ich liebe Mich:)

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  28. Michele, sei uno spasso.
    Chissà cosa hai letto tra le righe, o mio amato poeta ermétique... :-)

    The Real WC

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  29. mah,...adesso tra le righe leggevo un articulo su un settimanale mazzzionale sui turtlùn verdi agvec spinas, burro (butér) e salvia,...mi sovveniva quando mia nonna faceva la stessa cosa at home al sabato pomeriggio:)

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