mercoledì, ottobre 23, 2013

L'Italia machiavellica: vuoi vedere che il problema è l'eccessiva astuzia e intelligenza?



Consueto spazio di riflessioni "filosofiche" a cura di ANDREA FORNASARI.

Pochi anni prima che Nicolò Machiavelli diventasse impiegato del Comune di Firenze, l'Italia aveva goduto di un periodo di tranquillità sotto Lorenzo il Magnifico, bilanciatore degli Stati: Lorenzo, non sapendo e non potendo guarire il paese, lo aveva addormentato.
L'equlibrio si reggeva sulle doti del de' Medici più famoso, una sorta di Giolitti con l'ingegno dell'artista: grande diplomatico capace di farsi umile di fronte al più forte, non aveva nessuna stima degli uomini politici del suo tempo ma, essendo tanto più profonda questa disistima rispetto a quella che gli altri nutrivano per lui, alla fine se li conquistava tutti in modi differenti.
Quegli anni di tregua furono un paradiso per l'Italia.
Tutti gli storici concordano sulla brusca inversione di marcia che si rivelò dopo la morte di Lorenzo: la rovina fu pronta, immediata.
Le città d'Italia si azzuffarono in guerre, in tumulti, si divisero in fazioni e in famiglie: assalite e difese, perdute e recuperate, le città passavano di mano in mano, e sempre in sospetto del vicino e del lontano.
Tradimenti, alleanze, dispetti: la difesa ostinata era rara, dal momento che una scala, un portone, una mancia bastavano per conquistare anche la città più forte.
I capi nascevano, crescevano, vincevano, perdevano e sparivano: era un continuo gioco dei quattro cantoni, e non appena uno rimaneva fuori, gli altri occupavano il suo posto.
Non c'era città che fosse unita: vergognoso era perdere, ma non vincere con l'inganno ed era da minchioni non pensare agli accordi da fare con il nemico di oggi, contro l'alleato attuale, nemico forse di domani.
Ognuno si credeva più furbo del compagno e questa gara di furberia, di prevenzione, di sottigliezza e di tradimento avveniva nelle forme più ossequiose del "passi lei"; "no, passi lei", che finisce per forgiare l'astuzia politica.

E Roma? Roma era caput mundi, latrina del mondo: un luogo tutto guerre di quartiere, rovine di un maestoso passato, malaria cronica, sporcizia, lusso e miseria strette insieme.
Vi si bruciavano le streghe e il Vaticano era zeppo di astrologhi e cortigiane, di ruffiani, di santi, d'ingenui: il papa teneva mignotte, figli e concubine, ingrassava i cardinali per fargli la festa quando fosse arrivata l'ora.
I cardinali avevano figli e nipoti, c'era un prezzo per tutto: canonicati, vescovati e papati si compravano per soldi, favori e carezze di donne.
Certi papi amavano la tavola più della spada, altri la spada più delle donne, altri ancora l'oro oppure l'arte.
Ma nessuno amava e ricordava Cristo.
Una vecchia storia racconta di un ebreo che venne a Roma e si convertì: "se questa religione può durare in mezzo a tanta vergogna, per forza dev'essere divina".

E l'Italia? L'Italia bellissima aspettava sul letto, come una cortigiana, il più forte o il più ricco che venisse a prenderla o comprarla.
Ma prima che Carlo VIII scendesse in Italia, politica e guerre erano un tira e molla che si risolveva senza troppi danni per nessuno: Venezia e Milano, Lucca e Pisa, Siena e Firenze, papa e regno, Genova e Savoia avevano le loro ragioni di rivalità, ma nessuna era però così forte da far dimenticare che l'ingrandimento di un alleato era peggio della concorrenza d'un nemico.
Appena uno stava per capitombolare, tutti erano pronti con un'alleanza, un tradimento, una mediazione, a rimetterlo in piedi per continuare il gioco.
Gli italiani dirigevano la politica e pagavano altri per fare la guerra: erano troppo intelligenti per picchiarsi fra loro, ma siccome anche i capitani di ventura erano intelligenti, avevano capito che tirarla per le lunghe senza farsi male era il migliore tornaconto.
Succedeva che dopo una intera giornata passata a darsi botte, ci scappasse un morto soltanto, e magari per una caduta da cavallo: la vittoria era il giorno più brutto per un capitano di ventura.
Perciò il contentino era il saccheggio della città, soprattutto se si era difesa con troppa ostinazione: in quel caso scorreva anche un po' di sangue.

Ora avvenne che un signore italiano, Ludovico Sforza detto il Moro, mancò una regola del gioco politico italiano: "non chiamate stranieri in Italia, il gioco della politica italiana si fa soltanto fra italiani".
Carlo VIII scese così in Italia dalla Francia e possedendo un esercito di tutto rispetto, ecco che ben presto le città italiane si affrettarono a consegnargli le chiavi e a festeggiarlo come liberatore (di cosa, non si sapeva):
quando arrivò nel territorio fiorentino, Piero de' Medici si spaventò, e gli regalò le fortezze di Sarzana, di Sarzanello, di Pietrasanta, di Livorno, gli offrì di entrare in Firenze e l'ospitalità in casa sua.
Dopo aver passato un po' di tempo a Firenze, Carlo VIII se ne andò, come il Saonarola duramente gli chiese, e partì per conquistare il regno di Napoli: questo gli cadde subito ai piedi, come aveva già fatto Pisa in precedenza. Così cedeva l'Italia.

Ma questo nostro paese era già curioso all'epoca: non erano finiti i festeggiamenti che gli Stati si alleavano per ricacciarlo e Carlo VIII si affrettò a fare ritorno in Francia con il suo bottino di oro, quadri e libri pregiati.
A Fornovo, in Val di Taro, un esercito che comprendeva sia il papa che i Veneziani lo attendeva: avrebbero potuto schiacciarlo ma la lotta durò circa un'ora perchè le milizie mercenarie italiane si buttarono sul bottino e Carlo VIII riuscì a fuggire: mentre pensava di ripetere, anni dopo, il viaggio di piacere in Italia, un passo falso lo fece cadere dai gradini di un suo castello, e così morì miseramente senza aver concluso nulla.

Dopo di lui francesi, spagnoli, alemanni e svizzeri seppero che l'Italia era bella, pronta e distesa ad aspettarli: scesero e dilagarono, incendiarono, violentarono e saccheggiarono, riempiendo il paese di sangue e infermità sconosciute, nonchè di bastardi il nostro bel paese.

Ogni tanto qualche staterello si ribellava e vinceva una battaglia: ad uno ad uno questi italiani erano bravi e coraggiosi, tutti insieme dei vigliacchi, ad uno ad uno erano garbati e colti, ma tutti insieme facevano pietà, ad uno ad uno non c'era razza più astuta e intelligente, ma tutti insieme sembravano sciocchi e quando si trattava di mettersi d'accordo anche i più coglioni del mondo.
"Così Machiavelli vide passar Carlo VIII in Firenze, la lancia sulla staffa, in mezzo al popolo bestia che applaudiva, ed ai signori furbi che facevano la smorfia".

22 commenti:

  1. Ottimamente dimostrato nell'intervista pubblicata ieri

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  2. Indigo lascia in pace il Canappia

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  3. ma che dici??,...Mantova e Verona si facevano già guerra nel 1100,..altrochè Lorenzo de Medici :),...o vedi poi nel '300 (prima del De medici) le continue lotte tra Scaligeri e da Carrara Padovani,...che poi portarono nel 1337 i Padovani ad allearsi coi Veneziani ( prodromo della futura 'annessione ' di Padova ai 'domini' della rep.di San Marco,...

    2)i 'bastardi' come dici te c'erano già ai tempi dei Romani visto che Roma o le legioni romane erano un coacervo di 'gentes' (dai galli cisalpini (bergamaschi, mantfan etc.) agli 'alamanni' o siriani o istriani o ispani , insegnanti di filosofia greci, gli spagnoli Marziale e Seneca ,..i Galli Cisalpini Virgilio e Catullo etc. erano l'excellence culturale),..

    3) l'Italia era già 'bella' ai tempi dei longobardi,..attratti qui (pare) dall'eccellenza dei vini gustati durante le so called guerre gotiche dove erano stati impiegati come massacratori dei gotici,...e non continuo

    Adelmo Fornasari,.. mi sembra tu abbia una visione piuttosto 'fassista' della storia d'Ittalia:)

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  4. fassista e 'depressionaria',...se non ricordo male ma nostra Great Old Gonzaga Woman Barbara von Hohenzollern faceva modellini di bambole con annesse sue creazioni 'personali' di vestiti e le mandava nelle Corti di tutt' Europa,...era una trendsetter I'd say:),..non penso si sentisse 'vilipesa' da cicchessia:),...evitiamo di sparare cazzate historiche:)

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  5. No, nessuna visione fascista.

    Ma se ci mettiamo dentro etruschi, romani e quant'altro non ne usciamo più: per "bastardi" intendo dire figli illegittimi partoriti da donne violentate da lanzichenecchi svizzeri e tedeschi, eccetera.

    Sono felice della tua conoscenza storica, magari un giorno ne discuteremo più approfonditamente, ma qui mi tocca essere sintetico, non c'è scampo.

    Tito Livio Andrea de' Guicciardini Fornsari detto il Gutturnio.

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  6. ahh ok,..capisco,..in Emilia (Parma, MO Re) c'erano già coloni 'agrari' Gotici (mandati da un Imperatore. romano a colonizzare terre già nel III sec d.c. ) etc. ...lì so sono integrati con Galli e Romani etc. ,,, hanno arginato i nostri ifumi, allevato etc.,unendo le loro conoscenze...poi certo il 1500 'Italiano' è stato uno dei peggiori secoli,..concordo,..ma ad s. all'epoca Venezia era una potenza mondiale,...tempo fa un veneziana mi diceva che il veneziano nel '500 era lingua diplomatica,....cmq , don't worry,ho capito che dovevi essere sintetico per forza,..ma è sempre interessante leggerti o leggere di 'old' storia:),,,lo fanno così poco in Italia,purtroppo..quindi respect

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    1. Ineccepibile giravolta, tra i 175° e i 185° circa.

      The Real WC

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  7. http://www.treccani.it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/01_15_Angiolieri_Cecco.html

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  8. secondo me avevi una visione troppo pessimista,...tutto qui,...noi i più grandi genii (Leonardo, Caravaggio, Michelangelo ,Petrarca , Dante , Galilei, lo stesso Machiavelli etc.) li abbiam prodotti in quei tempi 'turbolenti', ora chi produciamo??Fazio??..sarà un caso??

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  9. Mich Lanzichenecco VS AndBot Gutturnio
    Bandadiciucchi

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  10. Come si fa a resistere?

    esattamente,..Nicolò e' Macchiavellico,..pero' qualche day fa leggevo Hegel,..well, preferisco Tommaso Moro,..oppure Bernardo di Chiaravalle,..o anche il mito della caverna..,..bravo et ottimo il great Fichte,..concordo, in particular il secundus volume:),... va beh, sed anche l'opera completa..:) di Guglielmo di Ockham??:),..poi e' vero,..anche Locke o Vico, proprio now stavo a remember Thoreau,..eh tanta roba,..anche Also spracht Zaratustra e Seneca,..etc

    Michelin

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  11. Michele io ti adoro!

    E che fine ha fatto Erasmo da Rotterdam? E Carlo il Temerario e la sua corte borgognona? E Giovanni dalla bande nere? E Giulio II il papa guerrafondaio?
    E le campane che il Capponi minacciò di suonare a Firenze?

    Ma soprattutto, come scordare la mitica Caterina Sforza che di fronte ai nemici, i quali le dissero che avrebbero ucciso tutti i suoi figli, rispose mostrando con orgoglio il basso ventre: "ho roba adatta per farne altri!"

    AndBot Doria Colonna Gonzaga d'Este.

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  12. Voglio però chiudere con una parentesi seria (non me ne vogliate, non tornerò più sull'argomento, promesso!)

    Credo che vada anche detto questo: oggi l'idea di Stato nazionale dovrebbe essere superata ma all'epoca di Machiavelli non solo era moderna, come idea, ma corrispondeva anche, probabilmente, a quella che sarebbe stata la reale necessità storica di quel preciso momento. Inoltre non dovremmo mai confondere il machiavellismo - che nasce da una cattiva, miope e distorta interpretazione del pensiero dell'autore - con Machiavelli, così come non confonderemmo il sadismo con de Sade.

    AndBot

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  13. e ricominciamo??,...Zarathustra si scrive con la h in mezzo,direi...questo anonimo personaggio, per qualche motivo ce l'ha con me,..:),..

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  14. riguardo al discorso Machiavelli /stati, muy interessante questo art. del prof. Azzara (ottimo anche il suo 'L'italia dei Barbari'),...le tesi del Machiavelli saranno poi riprese molti anni dopo dall'Indro,..che anche se non era un 'historico' professionale non era per nada fesso:)

    http://www.filo.uba.ar/contenidos/investigacion/institutos/historiaantiguaymedieval/actasycomunicacion/Azzara.htm

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  15. oops, un errore di battitura, imperdonabile. soprattutto se me lo fai notare tu, che non ne fai mai.
    però il personaggio non è anonimo, sono io, il tuo Walter Ciccuttini, il "papà" di Michelin.
    e non ce l'ho con te, anzi: ti voglio molto bene.

    The Real WC

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  16. va beh, t'am veu bén?? non s'era capito:),....anyways il fatto essenziale è che le nozioni '8-900entesche di 'Nazione' non hanno alcun senso per quei 'vecchi' tempi,..Caterina 'de Medici divenne regina di Francia (perchè la monarchia francese dell'epoca era muy indebitata coi banchieri fiorentini),...la mia compatriota (perchè viveva et cavalcava at few km from here)Matilde di Canossa,..la più Gran Donna dell'histoire d'Italie era mezzo Longobarda da parte di padre (aka Scandinava della Scania in origin) e mezzo Lorenese:),...semprejo di certe 'nazionali' donne d'aujurd'hujj ontv,..vogliamo mettere?? scherziamo? :)

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  17. ...il Granducato di Toscana, grazie all'imprinting dei Medici, fu lo Stato pre unità d'Italia che per primo combattè e vinse l'analfabetismo, abolì la pena di morte, riconobbe diritti e dignità alle minoranze (ebrei), codificò l'italiano poi lingua nazionale

    un so quanto c'entra Machiavelli ma madonna gatta ne mica poco

    W il Brunello di Montalcino

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  18. Mich ma WC e' dal suo esordio che ti esprime stima!
    Ha addirittura coniato e promosso un tuo "campionatore"..cosa che non si fa con chi ti sta sulle balle innit?

    Mi permetto solo,visto che fu una cosa che all'alba dei tempi (cioe di questo blog e di poparx) mi entusiasmò, di chiedere.
    Dov'e' finito quell'accattivante intercalare "DAMN" che a ogni piè sospinto l'original Mich usava usare?

    Damn!

    C

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  19. è vero Andrea,..il Granducato era uno stato civilissimo,.concordo,....anche la nostra buon vecchia Maria Teresa (troppo spesso offesa online da ignavi,..non qui) andrebbe rivalutata pòra Donna:)

    ok Cris, da vecchio fan dei primi DAMNED ,..eccote un damn...
    by the way di 'new damnnn bands'(per me una 'new band' è una dei 1990s) ,...sto ascoltandomi ora i SEMISONIC,..ottima power pop band:),..oddimi come direbbe il Bishcard all'Altafinho e al Cazzaniga:)

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