lunedì, settembre 30, 2013
Settembre 2013. Il meglio.
John e Paul nel 1961...
Un po' di nomi che potrebbero finire nella top 10 di fine anno Strypes, Excitements, Miles Kane, Franz Ferdinand, Charles Walker & the Dynamites, Moment, Willis Earl Beal, Beady Eye, Sweet Vandals, Mudhoney, Nicole Willis, Ocean Colour Scene, Mavis Staple, Nick Cave, Johnny Marr , Willie Nile, Jimi Hendrix, Jesse Dee, Lilian Hak, Impellers e tra gli italiani Statuto, Raphael Gualazzi, Temponauts, Santo Niente, Lord Shani, Mauro Ermanno Giovanardi, Petrina, Zamboni/Baraldi, Cut/Julie’s Haircut, Valentina Gravili, Cesare Basile e Andrea Balducci, Electric Shields, Svetlanas, Stella Maris Music Cospiracy, Calibro 35.
ASCOLTATO
THE STRYPES - Snapshot
Giovanissimi, suonano come Dr Feelgood, Inmates, Yardbirds, primi Kinks e Stones messi insieme.
Suoni puramente 60’s, perfettamente calibrati, dinamica pazzesca, brani brevi pieni di elettricità, cori beatlesiani, armonica a bocca, chitarre sferraglianti, assoli precisi, ritmica pulsante e potente.
Bellissimo !
EXCITEMENTS - Sometimes too much ain’t enough
Travolgente, splendida collezione di brani uno più bello dell’altro a base di soul, rhythm and blues, blues debitori alla lezione di Ike & Tina Turner dei primi 60’s, rozzo, minimale, aggressivo, primitivo, freschissimo.
Groove incredibile, animalità a profusione, atmosfera cool.
Uno degli album dell’anno....
THE MOMENT - ep
Tornano i Mod Gods ! I Moment sono stati tra le migliori mod bands dei mid 80’s e dopo una lunghissima pausa sono di nuovo in pista (con alla batteria Buddy Ascott ex Chords non presente in questo disco).
I quattro brani (prodotti da Ben dei Corduroy) ci restituiscono una band, guidata dalla mente inesauribile di Adrian Holder, in formissima che spazia dal Moment/Jam sound di “You are free”, la ballata “Ben Daisy”, il soul di “Be my lady” (che riporta alla mente i grandi Truth di Dennis Greaves), il northern soul impeccabile di “Minor emergency”.
Da avere. Su http://www.plastic-pop-records.co.uk
SANTO NIENTE - Mare tranquillitatis
Umberto Palazzo è un personaggio della scena alt rock italiana, dagli esordi a suon di garage punk al passaggio ad una psichedelia cantautorale più raffinata con gli Allison Run, la fondazione dei Massimo Volume, la lunga esperienza con il Santo Niente di cui “Mare tranquillitatis” è l’ultima prova a ben sei anni di distanza dal precedente “Il fiore dell’agave”.
Solo sei i brani del nuovo album ma oltre 40 minuti di musica su cui svettano testi urticanti, spietati che fanno di questo album un lavoro importante, denso, di notevole spessore che va ascoltato e assimilato lentamente, nonostante sia ostico, lontano da ogni possibile compromesso commerciale, può piacere o meno, di sicuro non lascia indifferenti. Ed è un grande pregio.
ARCTIC MONKEYS - AM Lavoro maturo e introspettivo per la band di Alex Turner, di cui personalmente rimpiango sempre più i freschi esordi a base di elettricità e carica 60’s oriented.
Qui ci sono perfino omaggi spudorati a John Lennon e comunque sempre ottime canzoni ma l’impressione è che si sia persa l’urgenza iniziale, tratto caratteristico che li rendeva grandi.
WILLIS EARL BEAL “Nobody knows” Rinnovare il BLUES è impresa quasi impossibile.
Ci sono (quasi) riusciti negli ultimi anni Nick Cave, Tom Waits, il Gil Scott Heron di “I’m new here”) ce la fa anche WILLIS EARL BEAL, una vita al limite, anche da homeless, alle spalle che in questo album mischia John Lee Hooker con Tricky, Gil Scott Heron con Robert Johnson, canta un emozionante gospel con sottofondo di archi (“Wavering lines”), si lascia andare ad un brano perfettamente soul alla marvin Gaye (“Coming through”).
E’ BLUES, profondissimo, malato, inquietante, moderno, NUOVO.
MARK LANEGAN - “Imitations”
The Voice torna con un buon album di covers, essenziali e minimali prevalentemente semi acustiche in cui omaggia John Cale, Frank Sinatra e la figlia Nancy, “Le foglie morte” e “Mack the knife” di Brecht tra gli altri.
Il risultato è molto piacevole anche se, alla fine, un tantino stucchevole.
GRANT HART - The argument
Torna l’ex Husker Du con un doppio album, sorta di “Album Bianco” che spazia da crude ballate a omaggi alla band originaria, brani di sapore 60’s, sperimentazioni, lo-fi. C’è di tutto, mai banale, intensissimo, essenziale, minimale.
Grande.
JANELLE MONAE - Electric lady
La Prince in gonnella torna con un nuovo sorprendente album in cui mischia tutto lo scibile della black music, dal funk all’hip hop, da Stevie Wonder al soul, da Lionel Richie al blues.
Il sound è molto spinto e spesso eccessivamente patinato ma per rinnovare il soul si passa anche di qua.
GOV’T MULE - Shout
Al decimo album arriva un gioiello di classico rock dalle tinte southern mid 70’s con tinte blues, soul, jam sessions ed ospiti particolari come Elvis Costello e Steve Winwood, tra gli altri, che rendono il lavoro particolarissimo e interessante.
Consigliato.
GARLAND JEFFREYS - Truth serum
Ancora un buon album per il vecchio new yorkese in cui si respirano tutti gli umori della sua città , dal tenebroso rock alla Lou Reed a quelo di Bruce, sprazzi di reggae e black music, blues, ballate senza tempo.
MAZZY STAR - Seasons of your day
La cratura di Hope Sandoval e Dave Roback torna dopo 17 anni di silenzio con un nuovo lavoro lieve lieve, acustico, etereo, a tratti svenevole.
Forse troppo ma l’ascolto è comunque molto piacevole e affascinante.
THE MAUREENS - The Maureens
Dall’Olanda uno splendido album d’esordio in pieno mood Beach Boys nell’uso vocale, supportato da un groove chitarristico tra Big Star, Box Tops, REM, Beatles, Flamin Groovies, Byrds, accenni jingle jangle (non lontani dai nostri Temponauts).
Cristallino.
CALIBRO 35 - Giulia mon amour / Notte in Bovisa
Ritorna il funambolico ritmo 70’s dei grandissimi Calibro 35 che si apprestano a far uscire il nuovo (quarto) album “Tutti traditori” ad ottobre per la benemerita etichetta milanese RecordKicks.
Nel frattempo un succoso anticipo con un singolo esplosivo in cui spicca il nuovo “Giulia mon amour” in perfetto Quentin Tarantino style, con secchiate di funk, occhiate al primo James Taylor Quartet, ai film di James Bond, ai riff degli Shadows, al surf perfettamente accoppiato al retro tratto dall’album d’esordio del 2008.
CANE! - Sex, love and threesomes
Una mitragliata techno punk alla maniera degli Atari Teenage Riot, con secchiate di punk rock e furore vario, direttamente da Milano.
Quattro brani, una bomba !!
THE SUSPICIOUS THREE - We are U.F.O.
Dala profonda provincia di Piacenza un terzetto che ha fatto del rock n roll una ragione di vita, interpretando al meglio la lezione del Detroit Sound (Stooges, Mc5, Sonic’s Rendez Vous) e dei suoi più recenti epigoni.
Ci sono anche i semi che ha sparso ovunque Jack White con White Stripes, Dead Weather e Racounters.
Sound aspro, ipnotico per poi esplodere improvvisamente in astiosi riff di chitarra che infuocano i brani.
GIOBIA - Introducing night sound
I milanesi Giobia arrivano al terzo album proseguendo sulla consueta strada multicolore a base di psichedelia tardo 60’s che attinge da Pink Floyd, Beatles, da quelle bands che negli 80’s ripresero le stesse coordinate per creare nuovi mondi lisergici (dai Teardrop Explodes e la successiva carriera del loro cantante Julian Cope agli Spacemen 3 e Loop) fino alle più recenti performances dei Primal Scream e Black Angels.
ASCOLTATO ANCHE:
DIRTBOMBS (deludente omaggio al bubblegum pop, moscio , scarno nerbo, superfluo), FROOTFULL (Ottima soul funk band inglese che passa dal blues alla Alexis Korner ad omaggi al sound di Curtis Mayfield, al soul classico, a momenti jazzati. Forse troppa dispersione sonora ma ascolto piacevole e ottimo groove), POTTY MOUTH (convincente e abrasivo punk rock figlio di Breeeders, Dinosaur Jr, Sonic Youth e grattugie simili) MULATU ASTAKTE (un album a 360 gradi che assimila jazz, afro funk, musica contemporanea, ethio jazz, complesso ma non tra i migliori del Maestro),HAMILTON LOOMIS (rock blues, funk, un po’ di soulbluesy alla Robert Cray. Dal Texas. Carino, nulla più), JONATHAN RADO (psichedelia noise lo-fi poco interessante. Solo confusione), POKEY LA FARGE (buon album di american roots tra country, old blues, vaudeville, jazzblues), JOHN LEGEND (non che avessi dei dubbi ma il nuovo è davvero insignificante e inascoltabile), ANDREA DE LUCA Intenso viaggio in quegli anni 70 aspri e "contro" Nessuna nostalgia ma testi crudi su basi sonore che mischiano rock, De Gregori, atmosfere soul), REDROOMDREAMERS (Oscure lande alt rock, sospese, cupe, lente, tra Smog, American Music Club, primi King Crimson), TONYLAMUERTE ONEMANBAND (blues torrido, cattivo, sporco tra Black Keys e Pan Del Diavolo, Howlin Wolf e il Jack White più crudo), GREEN LIKE JULY (da Alessandria al terzo album tra Beatles, pop, influenze 60’s e riferimenti ai Talking Heads. Molto interessanti), KRIS BERRY & PERQUISITE (dall’Olanda un buon pop soul un po’ in stile Amy Winehouse. Gradevole), RESONARS (buon garage pop dagli echi Beatlesiani dagli USA), JACCO GARDNER (siamo dalle parti dei Pink Floyd Barrettiani, meno visionari, più dolcemente psichedelici. Gradevole), GIOVANCA (soft soul molto gradevole dall’Olanda)
LETTO
“La figlia” di Clara Uson La triste, drammaticissima storia di Ana Mladic, figlia di Ratko, il “boia di Srebrenica, suicida dopo aver scoperto le malefatte del padre di cui era ignara.
Una storia vera in cui si intrecciano parti romanzate e fedeli, terribili, testimonianze storiche sulla guerra in Yugoslavia.
Capolavoro emozionante.
VISTO
“Dreamgirls” di Bill Condon
Film musical ispirato alla storia delle Supremes, parte bene e diventa insopportabile dopo un po’, eccessivamente melenso e patinato.
“Qualunquemente” di Giulio Manfredonia
Antonio Albanese strepitoso nella sua più riuscita (e amara) interpretazione di Cetto La Qualunque ma film inconsistente, scontato e impalpabile.
“Il figlio più piccolo” di Pupi Avati
Un ottimo C.De Sica in un ruolo drammatico in una commedia agro dolce sull’Italietta dei ricatti politici, dei fallimenti immobiliari, degli squali della finanza.
Interessante anche se indolore.
“Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini
Film cupo e tragico con un Toni Servillo come sempre magico e tremendamente efficace.
“Mai senza mia figlia” di Brian Gilbert
Una moglie americana di un uomo iraniano nella Teheran appena conquistata da Khomeini.
Molto grossolano nella manichea distinzione Islam/cattivo e primitivo-Occidente/buono e civile ma alla fine abbastanza interessante.
COSE & SUONI
Esce il 21 ottobre “Stereo Blues vol.1 : Punk collection” di Lilith and the Sinnersaints .
E dal 1° novembre nuove date in giro per la penisola, un video, un teaser e un Tshirt ad hoc.
In cantiere anche una colonna sonora per Natale.
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
Mie recensioni su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Il libro sugli Statuto alle fasi finali (in uscita a febbraio 2014) mentre prosegue la promozione di “Rock n Goal” che in novembre si arricchirà di nuove presentazioni.
Per Natale un altro progetto semi letterario e particolarmente utile (a breve more info).
Poi magari un giorno vi racconto in dettaglio la storia del libro su Paul Weller....
Uau , un sacco di bella roba da prendere (o trovare in rete).
RispondiEliminaMi metto subito al lavoro
Mi ha colpito subito la stroncatura ai DITBOMBS,che invece di solito spaccano (vedi l'omaggio al Soul/R&B di Ultraglide in Black,che come al solito consiglio)..devo sentirlo,poi mi esprimerò.
RispondiEliminaAugh
C
C
Boh, a me proprio non piace
RispondiElimina"Poi magari un giorno vi racconto in dettaglio la storia del libro su Paul Weller.... "
RispondiEliminaMa cosa è successo al libro su Weller ?
giusto confrontarci..
RispondiEliminaintanto attendiamo nuovi meeting x la presentazione del vs libro..
mi aggiungo all'anonimo: cosa e' successo al libro su Weller?
C
Giusto per essere originale: cosa è successo riguardo il libro di Weller? :-)
RispondiEliminaStrypes già messi in ottica acquisto. Excitemens da studiare, butterò un orecchio pure sulle Scimmie che pur non essendo quelle dei primi due dischi son sempre interessanti.
@ Gallo: con un manipoli di pestaterra inferociti abbiamo ribaltato i miliardari con i bigodini. Abbiamo avuto un pò di culo che non guasta mai. UTV
Charlie
Garland Jeffreys mi piaceva un casino all'époque,...anche Graham Parker,.Mark Lanegan è un grande e io sono un grande fan anche di certi great lps degli Screaming Trees tipo 'Uncle Anesthesia' etc.,...I loved Mazzy Star quando ero 'giovine',...anche il Clay Allison ep e gli ELECTRIC PEACE ,..i nuovi 'nomi non li conosco troppo,...but ieri ascoltavo un album 1999 di una band Greca chiamata PURPLE OVERDOSE et me gustano,.Ursus , sono sicuro che a voi NO STRANGE piacciono,..ottima psychedeic band
RispondiEliminaHo qualche disco dei Purple Overdose, niente male davvero
RispondiEliminaLa storia del libro su Weller meriterebbe (e vediamo se sarà il caso di farlo) un post intero con i dettagli.
RispondiEliminaIn estrema sintesi: ho consegnato la parte di mia pertinenza un paio di anni fa ormai (sforzandomi tantissimo di rispettare i tempi richiesti, lavorando anche fino a notte inoltrata).
L'altra parte invece non lo ha ancora fatto.....
psych-prog,...ottimi
RispondiElimina8==========-)
RispondiEliminaFrazzi?
Nell'introduzione hai scritto 2 volte gli Strypes, ti sono piaciuti veramente tanto, ah ahahah.
RispondiEliminaHenry Trave
ahahah è vero...però ho scritto Strypes e The Strypes.
EliminaGli uni sono la cover band (di ragazzi più giovani) degli altri
Cosa NON è successo al libro di Weller?
RispondiEliminagreat Tony,..penso che i Purple Overdose non siano famosissmi nell'Italia dei 'velini'.but ottima band,...la conosceremo in 24-25 ma vabeh
RispondiEliminaSì,conosco buona parte della scena greca anni 90,perchè avevo un cliente in negozio che faceva la spola da Atene a Torino e spesso mi riforniva di gruppi del genere...ce n'erano di molto bravi ed anche piuttosto originali,del resto il ceppo originario arrivava tutto dalle parti di Vangelis e degli storici Aphrodite's Child : scuola che non si smentisce mai,nel saper creare fusioni tra avanguardia e tradizioni mediterranee.
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