venerdì, luglio 19, 2013

Marco Masini "Scimmie"



Si apre per mano di ANDREA FORNASARI (AndBot) la rubrica GLI INSOSPETTABILI, ovvero quei dischi che mai e poi mai riterremmo degni di un ascolto e che invece , a quanto pare, sosì male non sono...

Marco Masini doveva essere, almeno da parte mia, l' insospettabile per eccellenza: al di là di una voce notevole non riuscivo a trovare davvero nulla di interessante nella sua musica.
Si trattava di un cantante italiano di musica leggera, l' ennesimo neo-melodico di quel filone romantico e sentimentale che cercava di farsi strada nelle classifiche, e che ci riusciva alla grande: tormentoni radiofonici e notevole successo di pubblico.
Rispettabile ma totalmente avulso dai miei gusti.

Quindi? Niente, succede che dopo quindici anni dei quali manco mezzo minuto speso appresso al buon Masini, un amico fidato in materia musicale mi fa: Andrea, dai una possibilità a "Scimmie", vedrai che non resterai deluso.
In realtà i toni erano decisamente più entusiastici ma il senso era quello.
E così faccio, cioè l' ascolto con tutto il mio bagaglio di pregiudizi a tenermi compagnia.
Solo che, com' è come non è, dopo qualche brano la questione inizia a cambiare.

Un pezzo come "Falso" mi spiazza perchè quel basso distorto non me l' aspettavo, perchè il tiro c' è tutto e non posso far finta di niente.
Ma dopo è ancora meglio, o peggio, dipende dalle interpretazioni, fra svolazzi prog 70's e chitarre decise e graffianti, synth atmosferici e suggestioni che mai avrei pensato.
I testi sono lontanissimi dalla rima baciata e dai temi masiniani classici, c' è cattiveria unita a consapevolezza, perfino poesia: la title-track è dura e melodica al tempo stesso, quasi un omaggio all' hard-rock dei Toto.
"Ali di cera" è un pop acustico che cede il passo ad un arrangiamento più orchestrale mentre la voce si impenna passando dall' intimismo all' emotività piena con un finale di echi prog.
Non mancano le ballate:
"Fino a tutta la vita" è raffinata e piacevole, "Il fiore" è rilassato lounge-pop con un testo sopra la media nazional-popolare, "Fuorigioco" una canzone d' amore che segue canoni poco ortodossi.
"Profondo porpora" sembra perfino acida, una cavalcata elettrica e corale, trascinante ed epica con arrangiamenti ricchi e di gran classe: i brani si susseguono in quello che potrebbe essere un concept album che mira alla caduta dell' uomo moderno, senza risparmiarsi nulla.
Nessuna auto-commiserazione, bensì uno scatto d' orgoglio che sembra sincero.

Non mancano nemmeno gli episodi sentimentali ma una canzone come "Il posto delle fragole", con il piano che finalmente (viene quasi da dire) fa capolino e una vocalità sempre in primissimo piano è una vera love-song.
In "Lungomare" indovina il brano estivo, melodico e dal ritmo accattivante, leggero e orecchiabile come deve essere, ma tutt' altro che disprezzabile con le chitarre che "girano" in direzione Oasis, uno strano omaggio ad una delle loro hits più conosciute.
"Togliti la voglia" è pop psichedelico e straniante.

Le sonorità mischiano anni settanta e ottanta, frullandoli con il rock contaminato (quello più da classifica, chiaro) dei novanta: il risultato è un album degnissimo, oserei dire sperimentale, senza dubbio completamente diverso dagli standards del Marco Masini abituale.
Una "stranezza" che il pubblico masiniano non capirà.
Non ho idea di cosa abbia combinato Marco Masini dopo questo lavoro, se sia stata una scelta commerciale non riusciuta o un tentativo di emancipazione: fatto sta che ci sono rimasto male.

9 commenti:

  1. Arghhhhhhhhhh!!!!!!!
    Aiuto!!!!!!!!!
    Con questo caldo?
    Cerchero' di ascoltarlo. Davvero.
    Gira voce, nell'ambiente, che Masini porti una sfigazza della madonna. Boh. Lo dicevano anche di Mia Martini. Mondo infame.

    RispondiElimina
  2. Ha fatto anche una denuncia su 'sta storia il buon Marco.
    Comunque gli darò al più presto un ascolto, troppo curioso

    RispondiElimina
  3. Chiunque si approcci a Masini da non fan, rischia di rimanerci male....
    Mi faccio un appunto e lunedi, quando rientro cerco di ascoltarlo anch'io.

    RispondiElimina
  4. Ma non ho capito di quand'è quest'album.
    Prima o dopo le schifezzaccie di vaffanculo,etc. etc.?

    Henry Trave

    RispondiElimina
  5. La curiosità e' sempre una qualita..lo ascoltero anch'io incuriosito
    C

    RispondiElimina
  6. Quanto alla "sfiga"..non sono scaramantico e non credo a ste cazzate. So solo che se fossi un artista o cio che volete e fossi vittima di questa odiosa nomea (buona solo per i gonzi ripeto)farei come fece il buon Sergio Endrigo vittima ancora prima di Mimì e di Masini..
    "..sapevo chi era il giornalista (o collega invidioso,non ricordo ndr)e mi ero rotto i c.... mi presentai un giorno faccia a faccia e gli dissi che se non la smetteva gli avrei spaccato la faccia. e non scherzavo.." e lo raccontava con un'espressione,ancora dopo tanti anni, che c'era molto da credergli.
    (in tema ne sentii un'altra che riguardava pero' Noschese ed una sua funerea imitazione..ma il succo era lo stesso)

    C

    RispondiElimina
  7. Sulla stessa linea consiglierei la Rece dell album "La Prova" di Raf

    RispondiElimina
  8. Grande album. L'UNICO che vale la pena di possedere di Masini.

    RispondiElimina