sabato, giugno 15, 2013
Recensione Beady Eye "Be" e Miles Kane "Don't forget who you are"
The Empire strikes back !
Due album BRIT fino al midollo che riportano il rock inglese al top of the pops !
BEADY EYE “BE”
Mi era piaciuto molto l’esordio dei Beady Eye, fresco, spontaneo, immediato, urgente, soprattutto pensando al ruolo negli Oasis di Liam Gallagher, esecutore vocale delle canzoni del fratello o poco più.
E le eventuali mancanze erano passate in secondo piano proprio in base a quanto appena detto.
Più complesso l’approccio con il secondo lavoro, preparato e pensato a lungo e in cui non c’è alcun spazio per l’effetto sorpresa.
Ma che è l’ultima cosa che sarebbe lecito aspettarsi da Liam e soci.
E’ sempre stato palese, esplicito e cristallino l’amore per il rock n roll più semplice, per i Beatles, per gli Stones, per i 60’s, per la psichedelia, l’adorazione per Lennon.
La produzione di David Sitek dei Tv on the Radio non apporta grandi modifiche se non una maggior varietà di sonorità e una maggiore ricercatezza negli arrangiamenti e la predilezione frequente per atmosfere dilatate.
Gli undici brani (che diventano 15 nella versione deluxe e 17 in quella giapponese) girano intorno all’alternanza tra brani di sapore beatlesiano psichedelico, energici rock n roll, intense ballate semi acustiche.
Molto interessante e riuscita l’introduttiva “Flick of the finger” con una sontuosa sezione fiati, irresistibile il mod sound in pieno stile Jam di “Face the crowd”, outtake del Lennon tardo 60’s/ primi 70’s “Soon come tomorrow” e “Don’t brother me” (dove arriva ad inserire il verso “give peace a chance”...), bello il jungle sound pischedelico di “Shine a light”.
Un album piacevole da ascoltare, divertente, coinvolgente, con mille limiti ma chi se ne frega. It’s only rock n roll and I like it !
MILES KANE - Don’t forget who you are
Miles Kane non è certo un esordiente.
Alle spalle una decina di anni di attività nel sottobosco indie inglese, prima con i Little Flames e poi con i Rascals, prima di affiancarsi ad Alex Turner degli Arctic Monkeys ed ottenere con il nome di Last Shadow Puppets nel 2008 un enorme successo in patria con l’album (destinato a rimanere finora l’unico) “The age of the understatement” con un sound a base di beat, 60’s sound, psichedelia, ecchi Morriconiani.
Dopo il promettente esordio solista di 2 anni fa con “Colour of the trap”, il nuovissimo “Don’t forget who you are” lancia definitivamente Miles Kane nell’Olimpo dei migliori autori ed interpreti inglesi.
Aiutato anche dall’amico Paul Weller e dall’ex XTC Andy Partridge, sforna 11 deliziosi brani in cui melodie beatlesiane, l’irruenza di Jam, Clash, Who e Kinks, il soul “bianco” degli Small Faces e tutto il meglio dell’esperienza brit pop (Verve, Oasis, Supergrass, Blur) si condensano alla perfezione.
La scrittura è lineare e solo apparentemente semplice ed immediata, in realtà ricercata, raffinata e complessa, rendendo “Don’t forget who you are” un gioiello di rara bellezza, destinato a veleggiare alto nelle liste dei migliori album del 2013.
Io mi auguro che un giorno Bell rimetta insieme i Ride, quella si che era una band...
RispondiEliminaMolto bello Miles Kane, molto meno quello dei Beady eye
RispondiEliminaEhh Pibio con quello che prende con i BE, i Ride li lascia dove stanno.
RispondiEliminaSinceramente credo che alla fine dell'anno quello di Miles Kane resterà ai vertici delle mie preferenze mentre Beady Eye non so se arriverà nei primi 10. Temo si "consumerà" presto.
Mi raccontavano gli Haçienda, che ho incontrato a Liverpool, che L. Gallagher l'hanno conosciuto quando hanno aperto per loro in Italia e l'hanno incontrato anche a festacce in UK, ed 'attualmente' è un tipo spassoso, anche abbastanza tranquillo. Mentre Andy Bell è una gran persona, gli piace suonare con i gruppi sconosciuti [inglesi ovviamente e comunque del nord-europa :-(..., da una (gran) mano in studio e tutto.
RispondiEliminaconcordo con l'anonimo
RispondiEliminaieri ho visto un tweet non ricordo di chi, un musicista tra quelli che seguo, che diceva, tradotto: "beady eye 3 autori (nella band, Liam, Bell e Gem) neanche un brano".. è la differenza tra Miles Kane ed il loro album, tutti i pezzi di Kane sono "memorabili", pochi tra quelli di BE, da cui mi aspettavo un album quasi sperimentale leggendo i loro commenti 'in the making' ma in pratica nulla di chè. il pezzo più "memorabile" è copiato da "echoes round the sun" del fratello noel con weller, che è tutto dire, visto che il riff è a sua volta riririrciclato da diddley in avanti...
RispondiEliminatando cazzo stiamo qu a esaltarci per la competizione familiare che tra un annetto, quando si saranno mangiato tutto, fama e soldi, ci sarà la reunion
Il Cittadino Kane ha fatto proprio un ottimo lavoro
RispondiEliminaCHARLIE
non ancora ascoltato gli album..a priori leggo commenti e sono incuriosito dalla produzione del valido ed eclettico Sitek (grandi Tv On The Radio)..
RispondiEliminaSempre a priori concordo col vaticinante Cpt Stax su futura reunion..una pinta se l'azzecchi!
C
Credo che una delle cose che più ha nuociuto al disco dei BE sia stata la (solita,prevedibile, trita e ritrita) sequela di dichiarazioni pre album che prefiguravano qualcosa di sperimentale, "nuovo", spiazzante.
RispondiEliminaInvece al contrario: vedi recensione.
Cmq rimane un piacevole ascolto di questi giorni
bentornato URSuS
RispondiEliminaLiam ha già parlato di una reunion per il ventennale di "Defintevely maybe"
RispondiEliminaecco..infatti Boss,reunions,anniversari degli album (10-20-30 dall'uscita)..that' the way it is (and will)
RispondiEliminaC
Il nuovo BDI è proprio deboluccio. Fa tenerezza vedere come Tony cerchi di salvare il salvabile da un disco che, si capisce, lo ha deluso parecchio.
RispondiEliminaIo avevo trovato ben brutto anche quello di Noel quindi, direi, a questo punto non ci rimane che sperare nella reunion degli Oasis (con Guisy, McCarrol e Bonhead: non si transige!). :-)
Ottimo invece il disco di Miles, ma di quello ho già detto.
tonyo e' un pezzodipane
RispondiEliminaBeadyEye/Oasis è un suono talmente ricorrente nelle mie orecchie che mi è difficile parlarne male.
RispondiEliminaCome detto è un album destinato a finire nelle retrovie mentre Miles rimarrà al top.
Però alla fine mi piace