lunedì, maggio 13, 2013
Spotify (la rivoluzione nella musica ?)
Ho incominciato ad usare SPOTIFY.
Spotify permette di ascoltare gratuitamente un’ enorme quantità di musica, 15 milioni di canzoni, (con numerose eccezioni, esclusive di iTunes) e condividerla con chi ti segue e con gli amici su Facebook.
Una modalità di interazione e condivisione, scambio e confronto interessante.
Con qualche limitazione: un periodo di prova gratuito di sei mesi viene attivato al momento dell'accesso con un account Facebook.
Dopo questo periodo, Spotify ha un limite di ascolto di dieci ore al mese.
L'abbonamento "Unlimited" rimuove la pubblicità (molto fastidiosa e invasiva) e i limiti di tempo, mentre l'abbonamento "Premium" introduce ulteriori funzioni.
L’ascolto gratuito offre una qualità tecnica decisamente bassa, pagando il livello si alza palesemente e viene eliminata la fastidiosissima pubblicità che interrompe frequentemente la fruizione.
Spacciato da molti come modello rivoluzionario della fruizione musicale non si discosta sostanzialmente dai servizi offerti da altre piattaforme come Deezer ad esempio ( o lo stesso Youtube su cui è possibile ascoltare un buon numero di album completi, anche di recente uscita).
Rimane un interrogativo:
fermo restando che più ampia è la scelta e più possibilità ci sono ma c’è davvero tutto questo tempo per ascoltare così tanta musica ?
E l’eccesso di offerta non rende la fruizione sempre più veloce e conseguentemente superficiale ?
Di Spotify ha scritto in modo esaustivo e competente Giosuè Cremonesi (Esperto di comunicazione e filosofia web, musicista punk (Haulin'ass), compositore, sceneggiatore e scrittore pulp e noir)
http://www.radiocoop.it/index.php/sezioni/music-history/item/217-spotify-ci-uccidera-tutti-ma-anche-no
Hai usato, in apertura, l'espressione "usare" Spotify. Credo che in questa parola risieda la semplice chiave d'uso di questo mezzo.
RispondiEliminaGeneralmente lo piazzo di sottofondo quando lavoro da sola al pc: comodo, pratico mi permette di saltare da un artista all'altro, di scoprire qualcosa di nuovo o qualcosa di vecchio, sfuggito o dimenticato.
Ascolto "distratto"o comunque non focalizzato al 100%, ascolto osmotico. Niente di nuovo, direi. Ma comunque piacevole e anche utile...senza troppo pretendere.
Anche per me un buon sottofondo lavorativo che mi permette di scoprire un po' di cose nuove.
RispondiEliminaNon sapevo la storia dei sei mesi gratuti
mah...le web radio sono 10.000 volte meglio.
RispondiEliminaIo non sapevo che c'è dopo sei mesi l'uso gratuito avrà limitazioni di 10 gg./mese. Ho cercato in Rete ed anche nella pagina ufficiale di Spotify e non ho trovato nessuna informazione a riguardo. Anche in nella pagina ufficiale (devo ammettere letta in modo non troppo approfondito) non mi sembra di aver visto nulla. https://www.spotify.com/it/legal/end-user-agreement/
RispondiEliminaDove l'hai letto? La cosa non mi piace.
C'è su Wikipedia
RispondiEliminaNon sono 10 GIORNI ma 10 ORE
Poi costa 5 euro al mese unlimited 10 nella versione premium (niente di particolarmente esoso ma comumque a pagamento)
e' una delle tante cazzate
RispondiEliminastop
Mazoviechi
parlando di cose serie,mazoviechi:
RispondiEliminaperche' ELAH si pronuncia ELAK?
Perché le caramelle sono buone
RispondiEliminaPratico, semplice. Finchè si può ascoltare qualcosa a gratis ( e, a quanto pare, concedere comunque le royalties a chi di dovere...forse..) ben venga.
RispondiEliminaNon è certo una rivoluzione e non credo passero mai alla versione a pagamento. Ho sempre una pila di CD comprati ed "ancora da ascoltare"... che me ne faccio di 15 milioni di brani?
Salutiiiii
Io ascolto per settimane sempre lo stesso album. Ora é il turno di Faibles Of History dei Moons. Con qualche intermezzo dal doppio cd di Lulu dedicato al periodo Decca.
RispondiEliminaTroppa offerta musicale disorienta.
Fabio T.
Alcune considerazioni:
RispondiElimina1 - spotify non lo uso perchè purtroppo non passa dal proxy dell'ufficio, e a casa non ascolto quasi mai musica.
2 - l'enorme quantità di musica gratis a me sembra in ogni caso una cosa positiva: vuol dire che, qualunque cosa mi venga in mente di voler ascoltare, probabilmente è possibile farlo.
Negli anni '80 e '90 avrei ucciso per avere questa possibilità...
3 - 10 ore al mese non sono mica poche se viene usato come mezzo per pre-ascoltare qualcosa che non si conosce ancora.
se l'uso invece è quello di una radio in sottofondo, allora le 10 ore non bastano.
In generale l'uso che ne faccio io, esclusivamente sul lavoro , è quello di sottofondo (e per conoscere e/o riascoltare cose che magari giacciono in un vinile da qualche parte).
RispondiEliminaPer cui le 10 ore si esauriranno in due giorni.
Poi vediamo in futuro ma in generale mi sembra un mezzo come tanti altri per ascoltare musica via web anche se qui c'è la storia molto pubblicizzata del poter condividere i tuoi ascolti su Facebook (cosa di cui me po fregà dde meno anche perchè se ascolto della roba di merda poi i miei amici di FB se ne accorgono e perdono la stima)
concordo fondamentalmente con Evil Monkey
RispondiEliminaC
Tony, io spotify lo uso per esempio per cercarmi gli artisti che segnali tu. Ci si trova veramente di tutto con 2 click. E in piú son ben contento di pagare l'abbonameno visto da quanto ho capito il 70% circa va in royalties agli artisti che ascolto. Saluti
RispondiEliminaAnch'io ci trovo un sacco di cose ed in effetti è certamente utile.
RispondiEliminaRimane il "problema" di trovare il tempo per ascoltare questa marea di cose