sabato, aprile 27, 2013

Get Back - Dischi da riscoprire



RICHIE HAVENS - Richard P. Havens, 1983
Recentemente scomparso, Richie Havens è sempre restato indissolubilmente legato alla famosa esibizione di Woodstock.
Ma la sua discografia contiene motivi di grande interesse, pur non avendo mai lasciato capolavori.
Questo doppio concept del 1969 merita però grande attenzione, nonostante un’eccesso di materiale (17 brani) e un filo conduttore un po’ vago che si perde nelle numerose cover inserite.
Tra le quali spiccano ben quattro brani dei Beatles come una bellissima versione di “Strawberry fields forever” , una discreta di “Lady Madonna”, una riuscita in chiave folk blues di “She’s leaving home” e una carina di “With a little help of my friends” oltre ad omaggi a Dylan, Leonard Cohen, Donovan.
Il tono generale è all’insegna di un cupo folk blues con rare escursioni rock, un raga blues con tanto di sitar ("Putting out the Vibration and Hoping It Comes Home").
Album datato ma ancora pieno di interessanti indicazioni e suoni dimenticati.

MANDRILL - Composite truth
Da New York, band multietnica attiva dalla fine dei 60’s e con i principali successi arrivati nei primi 70’s grazie ad una miscela estremamente varia di latin soul, funk, salsa (che nei primi anni li avvicinava al sound che Santana incominciava a portare in classifica).
“Composite truth” del 1973 è forse il loro album più maturo, completo e personale dove le influenze di cui sopra si condensano meglio.
Ideale colonna sonora per un film Blaxploitation d’epoca (non a caso loro brani sono nelle colonne sonore di “Warriors - Guerrieri della notte” e “The Greatest” dedicato a Muhammad Alì.

LONNIE HOLLEY - Just before music
Artista eclettico e sperimentale (lavora con materiale riciclato con cui caratterizza i suoi dipinti e le sue sculture) si è cimentato nel 2012 con la musica, con un sorprendente, quanto particolare e “difficile” album in cui, accompagnato da una tastiera e pochi loop elettronici si cimenta in brani ipnotici, recitati, cupi, in cui convergono radici di deep blues (da Robert Johnson a Junior Kimbrough), un certo mood caro all’ultimo Gil Scott Heron fino alla visione artistica che fu cara a Sun Ra, il tutto improvvisato e con un fascino sicuramente unico.

7 commenti:

  1. Ma nel 1983 Richie Havens non aveva fatto un disco con Pino Daniele? Ricordo qualche passaggiio in tv.

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  2. dei Mandrill ho qualcosa,ottima band,..the Warriors lo vedemmo al cinema 'rurale' 2-3 volte quando avevamo 12 anni,..poi, un anno dopo??. diedero anche 'The wanderers' con la title-track del Dion,..great track

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  3. più di mille dischi recensiti in questo blog e dei PANDA neanche l'ombra...

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    1. Eccoti accontentato: http://youtu.be/aAO_1-5Ni_I

      ps. occhio alla "guallera"

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  4. Grandi i Mandrill, bellissimo disco questo "Composite Truth".

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  5. Pibio: I due vostri pezzi eccezionali! in loop..
    W Temponauts e l'album intero!
    (line up attuale?)

    C

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    1. Ciao Cris, grazie!!!
      l'album intero arriva a maggio, verso il 12.
      line up: i soliti 3 (io, andrea, pablo) e un chitarrista nuovo valido oltremodo che si chiama Camillo.

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