La strage degli Autovelox

Ormai è una strage.
Che non riesce più nemmeno a contare le vittime tanto sono frequenti.
Stiamo parlando degli AUTOVELOX.
Più ne vengono installati e più ne vengono distrutti (incendiati, a mazzate o semplicemente imbrattati di vernici e resi inservibili, talvolta addirittura fatti esplodere con mini cariche).

Premesso che di base l’AUTOVELOX è un mezzo che serve a regolamentare la velocità e a sanzionare chi non ne rispetta i limiti di legge e pertanto strumento benemerito, si è rivelato sempre più spesso (sia nell’immaginario che nella triste realtà) un semplice e implacabile strumento esattoriale atto a rimpinguare le casse sempre più esangui dei Comuni.
A spese del cittadino .

Che più è ricco e più si può permettere di pagare le sanzioni.
Mentre chi è costretto all’uso dell’auto si ritrova statisticamente, pur con tutta la prudenza e le accortezze del caso, a pagare almeno una (in genere salata) multa periodica.
E la colonnina dell’Autovelox diventa così la vittima sacrificale, il simbolo di una piccola rivendicazione personale contro chi più che alla sicurezza pensa a fare cassa.
Simbolo di una ribellione del cittadino che, con (preoccupante) violenza, reagisce sempre di più alle imposizioni ritenute vessatorie.
Può essere un caso innocuo, può essere un segnale chiaro.