martedì, marzo 26, 2013
Alle radici del MODernismo: Indipendent Group
Precursori della POP ART gli artisti dell’INDIPENDENT GROUP si incontrarono a Londra nella prima metà degli anni 50.
Erano pittori, architetti, scultori , scrittori, alla ricerca di un approccio MODERNISTA alla cultura, introducendo all’interno di essa e dell’arte l’oggetto o il concetto di uso comune, quotidiano.
Elaborarono così il germe della POP ART ,prendendo spunto anche dal Surrealismo, Dadaismo, Futurismo.
Tra i primi aderenti l’artista e scultore scozzese Eduardo Paolozzi il cui I was a Rich Man's Plaything del 1947 è considerato il primo esempio di POP ART , il fotografo Nigel Henderson, gli artisti Richard Hamilton, William Turnbull, John Mc Hale, l’art director Toni Del Rienzo, il critico Lawrence hammoway.
L’attività culminò nel 1956 con l’evento THIS IS TOMORROW una mostra multimediale a cui parteciparono artisti, scultori, musicisti, pittori, architetti, in cui vennero esposti poster, murali,sculture, pannelli di Op e Pop Art, un jukebox che suonava, un tappeto che emanava odore di fragola, un amplificatore che emetteva i rumori degli spettatori ripresi da un microfono.
La POP ART, una visione MODERNISTA dell’arte e della cultura nasce in quei giorni alla Whitechapel Art Gallery di Londra, in breve attraverserà l’Oceano e artisti come Andy Warhol, Roy Lichtentsein, Jasper Johns e tanti altri porteranno avanti il discorso.
L’Indipendent Group invece si scioglie.
Bellissima storia, non la conoscevo.
RispondiEliminaLa Whitechapel Gallery esiste ancora: circa 20 anni fa ho visto una mostra di Raymond Pettibon,fratello di Greg Ginn e noto per I suoi volantini e copertine degli album dei Black Flag... Di Edoardo Paolozzi conosco I mosaici in alcune stazioni della metropolitana Londinese... Paul67
RispondiEliminaNettamente in anticipo su Andy Warhol & Co...
RispondiEliminaOT: approfitto biecamente del blog del ns guru per ricordare a tutti gli astanti che dal 30 marzo al 6 aprile avremo il piacere di avere qui Fay Hallam con i suoi Trinity
RispondiElimina30/03 - TAUN, FIDENZA PR (+ THE LINK QUARTET)
31/03 - VIZI DEL PELLICANO, CORREGGIO RE (+ THE LINK QUARTET)
02/04 - LIO BAR, BRESCIA (+ THE LINK QUARTET)
03/04 - SIDRO, SAVIGNANO SUL RUBICONE FC
04/04 - TENDER, FIRENZE
05/04 - HOTEL CICLAMINO, PIETRAMURATA TN
06/04 - TROMP CAFE', CONDOVE TO
Un sentito grazie a Tony per il supporto datomi.
Fabio T.
E chi sarebbe questa Fay ? Una nuova Beyoncè ? Fa musica tipo Adele ? Altrimenti qua non la vogliamo eh...
Eliminaricordo un paio di libri letti sulla Pop Art (Lucy Lippard e Marco Boatto ) e in effetti Paolozzi era citato ampiamente mi sembra di ricordare(ma inizio ad 'invecchiare' ,magari recuerdo male),..Paolozzi as,.. il Richard Hell della Pop Art??:)
RispondiEliminaGrande Tony, pure io non ne sapevo mezza... un altro tassello di storia MODerna...
RispondiEliminaSabato il TAUN ci sarò, son curioso di sentire questa Fay di cui si dice abbastanza bene...
W
Quindi quando Pete Townsend dichiarava che gli Who erano una POP Art band, si riferiva a questo...
RispondiEliminaW
Anche a questo...in ogni caso il simbolismo mod deve molto a queste opere
EliminaMi arrivata or ora la setlist di Fay. Tra le covers che la Nostra eseguirà on stage spicca l'inedita - anche per noi esegeti - "I'm free" degli Who.
RispondiEliminaGrande curiosità in merito.
Fabio T.
Ottima storia!
RispondiEliminaC
Grandissima storia.
RispondiEliminaVero, Townshend era molto dentro la pop art nel suo periodo all'art college (agli albori del gruppo), e aveva proprio questa idea per la musica degli Who, po art. Tanto veniva anche dal loro secondo manager che era il fratello di Terence Stamp.
Eduardo Paolozzi aveva visto e apprezzato le opere di Stuart Sutcliffe, il primo bassista dei Beatles alla scuola d'arte di Liverpool...
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