venerdì, gennaio 04, 2013
Mod Heroes: il target
Uno dei simboli MOD per eccellenza (per quanto ritenuto attualmente piuttosto “commerciale” ed ormai abusato e propostoin ogni salsa) è il TARGET (più correttamente il Roundel) tricolore, che per primi adottarono gli WHO nei primi 60’s in omaggio all'adorata (da Pete Townshend) Pop Art.
In realtà simbolo militare (dapprima in uso in Francia nella Prima Guerra Mondiale poi dall’Aviazione inglese, la RAF), venne immortalato dai dipinti dei precursori della Pop Art , Jasper Johns e Kenneth Noland negli anni 50 per poi essere ripreso nel 1961 da PETER BLAKE nel suo “The first real target?” (che dipinse fedelmente un bersaglio del tiro con l’arco).
Quel Peter Blake che divenne famoso in ambito musicale concependo la copertina di “Sgt Peppers” (successivamente anche quella di “Face dances” degli Who, “Stanley Road” di Paul Weller e pochi mesi fa di “Oui oui…” dei Madness.
Il Target però non sembra fosse particolarmente diffuso nei 60’s mentre diventò simbolo distintivo e irrinunciabile con il revival del '79 (vedi gli stessi Jam, Chords, decine di altri gruppi e praticamente tutta la popolazione neo mod, oltre a bands come Generation X e Blondie).
Nelle foto Keith Moon, il quadro di Peter Blake "The first real target?", i Jam, il ciclista Wiggins, notoriamente mod, con il simbolo sul casco, il pittore Jasper Johns.
Parola a Lord Brummell aka Daniele Savarè
RispondiEliminanororiamente Mod..neologismi casula
RispondiEliminaC
(mado' Alberto indemoniato..e' l'anno nuovo? gli hai fatti i compiti x il Boss e x noi casula?)
bella la foto del pittore..mi chiedevo giusto chi fosse
RispondiEliminaC
w allan simonsen
RispondiEliminarip valerio negrini
RispondiEliminadispiace eh , ma paroliere e fondatore dei Pooh è più un crimine che un merito
EliminaI primissimi Pooh non erano niente male! Poi effettivamente si sono macchiati presto di crimini contro l'umanità...
RispondiEliminaPiccola Katy
ha scritto anche Tanta Voglia Di Lei che piaccia o meno (a me si)un classico della Musica leggera italiana
RispondiEliminaC
E Brennero 66?!
RispondiEliminae lord brummel savare'?
RispondiEliminae l'innominabile A......O?
Minchia, la maglietta a Keith Moon devo avergliela fregata senza accorgermene...ce l'ho addosso oggi. Trattasi di cleptomania modernista?
RispondiEliminaWho knows...
Charlie
Telepatia càsula!
RispondiEliminacasùla
RispondiEliminapuoi ben dirlo casUla
RispondiEliminaDaniele credo sia in vacanza in Brasile...
RispondiEliminaFabio T.
Fio Maravilha grande jogador de futebol (Jorge Ben)
RispondiEliminatarget Mod, nel bene e nel male, è ai livelli di consumo dell'effige del Chè, per essere nato come riferimento di una subcultura giovanile non di un partito o di un leader politico, è qualcosa di straordinario, non catalogabile. Attitudine. Appartenenza. Antifascismo. (La Battaglia d'Inghilterra, Spitfire a gogò)
Il target e´un simpatico motivo decorativo pop art, niente di piu´. Aveva poco a che fare con i mods degli anni 60, e quindi dal mio punto di vista non e´particolarmente rilevante (non e´certo nato `´ come rferimento di una subcultura giovanile`, ma come simbolo militare poi decontestualizzato).
RispondiEliminaPer quanto riguarda l´antifascismo, c´era la versione italica che, sebbene fuori ordinanza, ogni tanto ornava fusoliere ed ali degli arei della Regia Aeronautica e della Aviazione Repubblicana durante la seconda guerra mondiale, quindi evitiamo collegamenti impropri per favore.
Saluti a tutti dal Brasile!
Daniele Savare´
Daniele, il target è qualcosa di più, è un simbolo e i simboli uniscono perchè chi lo porta si distingue e si fa riconoscere, poi non trovo improprio il collegamento (Antifascismo) pensando al pugno chiuso che Paul Weller rivolge al pubblico di Vigevano a fine concerto
RispondiEliminaantifascista = antirazzista
RispondiEliminaIl pugno chiuso di Paul Weller secondo te aveva un significato politico? a me sembra che la sua esperienza militante si sia chiusa ai tempi del red wedge, e non ebbe ai tempi parole gentili per i suoi sodali.. Comunque in ogni caso sarebbe una scelta sua, pur apprezzandolo molto come persona e come artista non gli attribuisco il ruolo di portavoce di alcunche´, ne´tantomeno credo che se lo attribuisca lui stesso..:-)
RispondiEliminaTornando alla nostra rondella, o bersaglio per freccette, non gli riconosco assolutamente il ruolo di simbolo, sarebbe ridicolo che uno stile che basa i suoi capisaldi estetici sulla sartorialita´e quelli etici sullíndividualita´ si ritrovi in un simbolo, qualunque esso sia. Possono esserci motivi o elementi
ricorrenti, ma attribire loro valore simbolico proprio no, grazie. Il ´simbolo´ di un mod, se proprio vogliamo usare questo termine,
quello che lo rende riconoscibile ai suoi simili, e´e puo´essere solo il suo stile, difficile da descrivere o categorizzare a parole, ma immediato da individuare.
Detto questo, se mi regalassero un Jasper Johns originale, non lo rifiuterei di certo..ma da mettere alla parete, non addosso;-)
DS
è sempre il problema di dove voler far partire e terminare il mod(ern)ismo. nel 65 (e dico 1965) townshend dichiarò in una intervista che gli who non erano più una band mod ma "pop art" dando anche una spiegazione abbastanza elaborata a questa sua dichiarazione. keith moon in target era già in questa ottica estetica della band. incredibile vero? se trovo la intervista ve la scannizzo
RispondiEliminaè chiaro che piu' si restringe il campo (i veri mod fino al 1963?) meno resta di quanto noi definiamo esteticamente mod, incluso probabilmente l'80% di quello che veste daniele (e lo dico non a sproposito o provocatoriamente, in quanto ritengo daniele un punto di riferimento stilistico assoluto della "scena" italiana)
a noi della generazione 79 è stata poi venduta (ditemi se non è vero tony, marchi vari e daniele stesso) la teoria dei gradi militari girati al contrario sulla parka a simbolo di rifiuto delle gerarchie militari, e l'uso dei simboli raf quasi come scherno. se ci fosse davidone forse si ricorderebbe anche in quale occasione e chi (fanzine, giornale o persona) ce lo disse. sicuramente ai primordi, nel 79 stesso.
detto cio è evidente che essendo nati con il target raf ce lo teniamo volentieri rappresenti quello che volete. faccio, e ho sempre fatto, più fatica a digerire la versione aeronautica italiana, giusta o al contrario che sia
oh ma io conosco un signore inglese che era mod attorno al 1968,...gli mando il link a questo art.
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RispondiEliminaAnch'io non credo al siginficato del pugno di Weller, vista l'energia della serata cono più propenso a pensare ad una specie di saluto (sebbene allusivo)misto al c'mooon (vista la carica). Grande serata anyway.
RispondiEliminaConcordo con Lord Brummell per quanto riguarda lo stile i mods sfuggono ad ogni definizione, è intrinseco nella loro natura, forse una caratteristica basilare. Distinzione è sempre stata la parole d'ordine, e la riconoscibilità ne è sempre stata la conseguenza. Poi ognuno deve fare i conti con ciò che ha in tasca, è chiaro che isimboli sono economicamente più accessibili e danno immediato senso di appartenenza (ma l'abito non sempre fa il monaco). A me piace , mi è sempre piaciuto ce l'ho su qualche capo e su qualche accessorio, mi compiaccio pure nel rimirarlo, a volte una maglietta così evita un sacco di discussini inutili con un sacco di pirla, basta guardarla, c'è tutto mondo dietro alla maglietta, cioè chi la porta con convinzione (io per esempio).
Azzardo addirittura: i MODernisti pre 1964-65 e quelli 1965/66 perchè poi si trattò di un ppaio d'anni non mi senbrano per niente la stessa cosa , ne l'uno la conseguenza degli altri ne tantomeno collegati, se non nella voglia di distinzione. Stò facendo a tal ruguardo una lettura piuttosto illuminante.
Assolutamente Mich, prega questo signore di presentarsi da queste parti, l'inglese non è un problema.
Roma-Carl Zeiss Jena 3-0 e 0-4!
E' un po il caso di Wiggins che ce l'ha sul casco sul sellino e sulla bici. Vuole esprimere qualcosa (di molto ampio sappaimo noi) usa il bersaglio, bell'e fatto! Ad ogni modo è mutuato dal simbolo della RAF lo usarono (credo per primi) gli Who e quelli del Goldhawk road Workmen Club.
RispondiEliminaE BASTA CON STO'BERSAGLIO,MO'VI BERSAGLIO IO TUTTI QUANTI !!!!! ADUNATA ADUNATA! TUTTI SULL'ATTENTI ! A.......O DOVE SEI ? TI NASCONDI,EH? GERARCA CATENACCI DI PREDAPPIO! ME NE FREGO DELLA CENSURA!!! ME NE FREGOOO !
RispondiEliminaALL.....O!!!!!!!
RispondiEliminaPer noi "figli del 79" il target ha sempre avuto l'importanza che poteva avere il parka, le Jam shoes, Paul Weller (quanti mods in impermeabile bianco, dopo che Weller lo indossò nei primi due 45 degli Style Council !!!).
RispondiEliminaEra sinonimo di identità mod. Girando l'Italia ogni tanto incrociavi uno magari con i capelli alla Roger Daltrey in Tommy ma bastava quel simbolino per farti capire che era un "mod" o in ogni caso aveva a che fare con la nostra cultura.
Ovviamente con il tempo e affinando e approfondendo la cultura mod ha perso il suo significato "aggregante" ed ora lo vedi commercializzato in maniera esponenziale.
Ma ALL'INIZIO (successivamente anche nelle piccole realtà di provincia) aveva quel sottile , irrinunciabile, splendido, significato nascosto , che solo chi apparteneva alla scena poteva capire e condividere.
Nella migliore tradizione mod.