Prosegue il viaggio tra i "batteristi sconosciuti" ovvero coloro che non troverete mai nelle varie classifiche dei "migliori della storia del rock" ma che hanno, al contrario, uno spessore tecnico e artistico invidiabile.
STEVE WHITE è indissolubilmente legato alla carriera del PAUL WELLER post-Jam.
Entrò a 17 anni negli STYLE COUNCIL, con i quali condivise l'intera carriera discografica e concertistica ed è stato a fianco di WELLER fino al 2005 (nell'album "As is now").
White ha suonato anche con Ian Dury, per un brevissimo periodo con gli indimenticabili Redskins, nei Jazz Renegades, ha sostituito per alcuni concerti il fratello Alan negli OASIS e nel 2005 ha suonato con gli WHO al "Live8" sostituendo Zak Starkey in tour proprio con gli Oasis.
E' stato anche membro dei PLAYERS con Mick Talbot e Damon Minchella e con quest'ultimo suona attualmente nel TRIO VALORE (hammond boogaloo jazz) oltre a collaborare con il tastierista dei Deep Purple Jon Lord e aver suonato nell'album del cantautore SAM GRAY.
Il suo è uno stile pulitissimo, preciso, di estrazione jazzistica, molto potente ed essenziale che ha caratterizzato e marchiato a fuoco il sound di Weller e Style Council.
amico Whitey, è un dato di fatto, credo universalmente riconosciuto: la Weller band non è più la stessa da quando vi siete separati.
RispondiEliminaPS: il nuovo singolo di Sam Gray (Steve è il suo manager) è veramente bello. Lo trovate qui http://www.mixcloud.com/Cpt_Stax/the-captain-stax-show-jun2012/
Il singolo mi piace, molto Prefab Sprout (non so perchè ma me li ricorda).
RispondiEliminaIl resto dell'album, da un ascolto veloce, non mi fa impazzire.
Comunque è vero, senza White il sound di Weller ha perso parecchi punti.
Ancora non capisco come Paul abbia potuto fare una simile caxxata !
RispondiEliminaTony il nuovo singolo non è nell'album, è questo :
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=x5cHFKrzRwI
bè Paul ne ha fatte parecchie :))
RispondiEliminaOT: ho scoperto solo ora SLIM MOORE and THE MAR-KAYS
Splendido soul sound !!
Rivoglio gli Style Council..........
RispondiEliminaRivoglio Mick Talbot
RispondiEliminaslim moore celo :)
RispondiEliminasabato ho scaricato i 3 ep dei suedehead, mi piacciono molto (ma tutte 12 tracks insieme stufano un pochetto....)
grazie per la dritta, è una americanizzazione del sound inglese (ma resta praticamente totalmente inglese) che mi ricorda per affinità quello che fecero gli untouchables a metà 80, non il suono in sè ovviamente, ma il concetto.
Bello Slim Moore
RispondiEliminaSi i Suedhead sono ottimo ma in effetti sono molto Untouchables nel "copiare il Brit Sound dell'epoca.
Beh...sconosciuto mica tanto. Certo non è famoso come C. Watts
RispondiEliminaPurtroppo sconosciuto.
RispondiEliminaProva a chiedere a chiunque non sia un fan del Paolino di farti un elenco di 50 o anche 100 batteristi e vedrai se ci finisce Steve
Grande batteraio, poche balle. D'accordo che il sound di Paul non sia piu' stato lo stesso senza Steve. I Players me li ero visti al Blue Note di Milano qualche anno fa, giusto per vedere all'opera Mick e Steve. Si vedeva, pero', che era una band a caccia di qualche soldo e basta.
RispondiElimina...e questo Slim Moore da dove salta fuori? Memphis?
RispondiEliminaLa prossima settimana inizia il Porreta Soul. Ci vado un paio di giorni per vedere i Bo-Keys con Otis Clay e Syl Johnson.
Vieni a Vigevano dai.
RispondiEliminaGrande Steve White, stò ascoltando solo TSC e PW in macchina, grande davvero.
RispondiEliminaMagari! IL disgraziato di Tamboo ha preso la data del 12 al Madly. L'avrei ucciso!
RispondiEliminaapprofitto di questo spazio: se avete voglia, tempo, di bere una birra, oltre al Madly, sabato 14 saremo al Vino Tinto di Torre d'Isola (Casottole), PV e domenica in Piazza del Duomo a Lodi.
RispondiEliminaAlbert, vegnat?
No, purtroppo, w/e ospite del cognato nelle alpi francesi gran rottura di coglioni a guardar sassi. Oh, non si riesce proprio a beccarsi...
RispondiEliminabeh un po crudele dire che i Players erano "in it for the money" solamente, semmai lo facevano per divertimento, visto che all'epoca White e Minchione erano ancora parte della Weller band. Avevano più un problema di 'visibilità' (con un nome cosi' insulso ed anonimo poi...) e mancavano di un compositore creativo con carisma da palco, un leader insomma. Lo stesso Talbot, sopraffino compositore ma, checchè ne dica Tarkus, parecchie spanne sotto Weller come composizione, non si è sprecato molto... Il fatto veramente incomprensibile di rifiutarsi di suonare i suoi stessi pezzi (suoi e di White) di origine Style Council non ha contribuito al loro lancio. Pensate che diverso entusiasmo avrebbero ricevuto, soprattutto fuori UK con l'inserimento di versioni rivedute di Mick's Company/Up/Blessing o With Everything to Lose, o Homebreakers.
RispondiEliminaConcordo. Oh, il set del Blue Note era stato piu' che buono, intendiamoci. Un po' di maniera, ma li' c'era gente che suonava, eh. E il chitarrista (vado a spanne, Ted Pohlemus? un nome del genere...) non era affatto male. E uil dischetto che avevo comprato ogni tanto giar ancora sul lettore..
RispondiEliminaA.G. inizio settimana prossima st' abbastanza tranquillo, nella soul house di Pavia.
W Steve! eroe e drummer teenager quando lo ero anch'io
RispondiEliminaC
Ma su Introducing e Solid Bond suonava Zeke Manyka?
RispondiEliminaC