venerdì, marzo 30, 2012
Marzo 2012. Il meglio.
Un quarto del 2012 e un po’ di nomi che ritroveremo nella top a fine anno.
Paul Weller, Motorpsycho, Leonard Cohen, Dojo Cuts, Micatone e Mark Lanegan .
Tra gli italiani Infernal Quinlan, Giardini di Mirò, Mike Painter/Viola Road, Redska, Lo.Mo.
ASCOLTATO
PAUL WELLER - Sonik Kicks
Un album transitorio difficile da accettare chi vorrebbe Weller alle prese con la tanto amata “old school”. Weller guarda avanti, sperimenta, prova, forse sbaglia, ma è un artista vivo, curioso, proiettato in avanti, che si rimette in costante discussione. “Sonik Kicks” è comunque un buon album con almeno tre/quattro brani di gran valore, destinati a rimanere nel repertorio del nostro.
MICATONE - Wish I was here
Tedeschi del giro Jazzanova tirano fuori un eccellente lavoro di sweet soul, cool sound, tinto di jazz, funk, pop, melodie 60’s, vari 70‘s grooves.
Elegante e raffinatissimo, pulito e ultracool.
DOJO CUTS featuring ROXIE RAY - Take from me
Il ritorno del soul funkers australiani coincide con uno splendido album (pubblicato dalla RecordKicks) moderno, attualissimo ma con le radici che attingono a piene mani dai migliori 60’s e primi 70’s grooves. La voce di Roxie Ray fa il resto e li porta a rivaleggiare con Sharon Jones ai vertici del genere.
THIRD COAST KINGS - s/t
Arrivano dal Michigan, sono in otto e sembrano i JB’s di James Brown.
Tiro ultra funk, brani ultra ballabili, tecnica ultra. Marchio RecordKicks. Garanzia assoluta.
LEE FIELDS & THE EXPRESSIONS - Faithful Man
Lee Fields è in giro dai 70’s ma al successo è arrivato da poco.
Con un prezioso soul funk a ritmi bassi (Joe Tex, Sam Cooke, l’Otis Redding più quieto, Al Green, i soul blues in 6/4 di James Brown) ma crudo, vintage, sincero.
PLANET MONKEY - The city of green lights
Olandesi, suonano un sapiente mix di ethio jazz, dub, funk, tutto strumentale e con contaminazioni elettroniche. Strano e suggestivo.
NORDGARDEN - You gotta get ready
Norvegese trapiantato in Italia dedito al folk blues rock di stampo americano un po’ Neil Young, un po’ John Martin, un pizzico di Jeff Buckley. Un bel disco.
GIARDINI DI MIRO’ - Good Luck
Ondate wave, accenni post rock, canzoni, oscure, profonde.
Classe, qualità, spessore. Uno dei NOMI italiani.
INFERNAL QUINLAN - Love ballads, hate songs
Tra il primo Lou Reed, Nick Cave, il noir blues dei Tindersticks, il desert sound dei Calexico, l’incedere deep blues di Mark Lanegan, il roots folk dei Walkabouts. Piacentini e un album destinato alla top 2012.
MICHAEL KIWANUKA - Home again
I paragoni con Bill Withers, Marvin Gaye, il Nick Drake nero sono azzeccati.
Il sound è buono, il mood giusto, le canzoni belle, ma in generale suona molto “leccato”,
troppo soft e soporifero, tristanzuolo.
ASCOLTATO ANCHE:
EDDA (Il precedente “Semper biot” aveva sorpreso per il suo minimalismo e l’intensità.Il nuovo è un pugno nello stomaco e un calcio nei coglioni contemporaneamente.Orchestrato, più arrangiato ma durissimo sia nei testi che musicalmente. Pesantissimo, spietato, cattivo), MOJOMATICS (garage rock più solare e meno tirato degli esordi, influenze roots e country, sempre ottimi), MOON (da Udine ottimo brit in chiave Oasis, belle canzoni, buon tiro), LUCA GEMMA (Pop italiano di pregevole fattura, dalle parti di Cremonini, Gazzè, Fabi per l’ex voce di RossoMaltese.Ottime canzoni e arrangiamenti riusciti, un po’ di sporcizia indie qua e là. Ottimo) GIANLUCA DE RUBERTIS (ex Studio Davoli e ora metà de Il Genio all’esordio solista in stile DeAndrè periodo “L’Indiano”), BRUCE SPRINGSTEEN (mai piaciuto il Boss. Neanche questo album, pur migliore delle ultime deludenti prestazioni), SINEAD O CONNOR (un ritorno dignitoso, ben fatto, tra folk irlandese e belle ballate), BANDA BASSOTTI (poderoso combat rock tra punk, reggae e patchanka), ANDRE WILLIAMS (blues, rythm and blues, talvolta affine a John Lee Hooker ma alla fine non particolarmete riuscito. Stanco), FRANKSPARA (sgangherato pop rock cantautorale con sprazzi di Libertines), FRANCESCO PIU (rock blues, southern soul, sincero e sporco al punto giusto), XIU XIU (spesso incensati a me non dicono nulla. Indie wave...), YED DADDY YES (ruvido indie rock italiano, ben fatto), WHITE RABBITS (hanno un bel nome ma la musica no, indie wave trascurabile), HOT GOSSIP (shoegazing all’ennesima potenza), AMERIGO VERARDI/MARCO ANCONA (un buon album tra pop. indie rock, ottimi testi), YUKON BLONDE (canadesi, viaggiano a suon di indie pop alla Kaiser Chiefs. Piacevoli), MEGAFAUN (uniscono atmosfere west coast a blues, psichedelia, rock, jazz e tanto altro. Musica totale), IL DISORDINE DELLE COSE (canzone indie tra Perturbazione e Dente), WHITE HILLS (psych stoner molesto), POND (australiani con alcuni dei Tame Impala. Super psyche primi Floyd e un po’ di garage sporco. Ottimi), DAVIE LAWSON (dylanesco e palloso), PORNORIVISTE (da tempo sulla scena, solito buon punk rock ben fatto e compatto)
LETTO
Giosuè Cremonesi - Mai avuto sentimenti
Noir dalle tinte extreme, ben scritto, crudo e dal finale imprevedibile.Ben fatto.
Hardcore.
Fabio Bonfante - In città a piedi scalzi
Una serie di racconti vissuti, dai contorni Bukowskyani, acidi e ruvidi.
Deep blues.
VISTO
FACING ALI di Pete McCormack
STUPENDO, SPETTACOLARE doc sugli avversari di Alì.
Passano Foreman, Frazier, un inquietante e devastato Leon Spinks, un distrutto Ken Norton e tanti altri. Il tutto con immagini degli incontri dell’epoca.
Emozionante.
MALCOM X La morte di un mito
Interessante, bellissimo, esaustivo doc su Rai Storia sulla vita, la morte, la storia di uno dei nomi decisivi nella storia dell’America Nera.
USA vs John Lennon
Bellissimo documentario sui guai che ebbe per anni John con l’amministrazione Usa che, temendone la capacità “rivoluzionaria” di influenzare la gioventù, fece di tutto per espellerlo e contrastarlo. Alla fine vinse John e a NY trovò la morte.
Il cattivo tenente di W.Herzog
Un noir cattivo, visionario, perfido con un eccellente N.Cage.Da vedere.
Bastardi senza gloria di Q.Tarantino
Il solito Tarantino un po’ splatter, sempre ironico e spietato. Ma alla fine spessore scarso e via senza lasciare troppo il segno.
Soul Kitchen di Fati Akin
Commedia grottesca, leggera e divertente.
Prevedibile ma moto godibile. E colonna sonora piena di groooove.
COSE & SUONI
Esce il 2 aprile l’album di Lilith and the Sinnersaints “A kind of blues”
Dal 7 aprile inizia il tour da Bologna.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
CALCIO
Le italiane spazzate via dall'Europa (resta attaccato ad un filo il Milan..mah..).
Campionato noioso, attendiamo gli Europei.
IN CANTIERE
Lilith and the Sinnersaints live a:
Bologna “Covo” 7 aprile
La Spezia “Skaletta” 14 aprile
Rozzano (MI) “La Svolta” 20 aprile
Presentazione libri su Gil Scott Heron e Neville Staple lunedì 16 aprile a Cremona, “Osteria del Fico”
In giugno invece “This is modern world” su Paul Weller, con Luca Frazzi, per Arcana.
Iniziato il libro sugli Statuto.
Il nuovo album che segna il ritorno degli Assist.
Davvero bello quello dei Micatone, meno Weller, un po' deludente.
RispondiEliminaI Micatone mo me li cerco, Weller ancora devo ascoltarlo ( prenderò il cd a Brum next week) mentre De Rubertis suona stasera in un locale del mio paese quindi dopo la dritta di Mr Tony non posso non andarlo ad ascoltare. Bastardi Senza Gloria è un cartoon e poco più, però vedere saltar la testa ai nazi da sempre piacere.
RispondiEliminaCharlie
Il disco di De rubertis è un po' pesantino alla fine ma qualcosa di buono c'è...
RispondiEliminaAnche a me Bastardi è piaciuto per quello eheheh
@ Tony: tanto il locale dove suona De Rubertis, il 909 Cafè, è free entry quindi se il tizio mi fa venire voglia d'invadere la Polonia (cit Woody Allen) non faccio altro che trascinare il mio boccale di birra fino alla scalinata della chiesa che sta di fronte...
RispondiEliminacharlie
questa è cosa buona e giusta.
RispondiEliminaW i locali free entry
The Shins, ho letto diverse buone recensioni sul nuovo album Port Tomorrow (qua l'assaggio http://www.therocksuckers.com/?p=3394).
RispondiEliminaSperiamo... devo ancora riprendermi dalla botta dello zio Paul..
Già bravo, viva i locali free entry... e i poveri gestori costretti a chiudere etc. etc.
RispondiElimina:)
quando vado io entro e consumo e generalmente ci lascio molto di più di quando c'è l'ingresso a pagamento, con me e con molti come me i gestori non ci rimettono davvero :-)
Eliminacharlie
no comment
RispondiEliminaright on!
RispondiEliminaC
Fay Hallam Trinity in un locale in passeggiata a Nervi, absolutely free entry, mi ci ficco e poi un paio di birre e il cd mi pare onesto...
RispondiEliminaIn genere sono i locali che, di questi tempi, fanno pagare un ingresso che hanno più problemi...se hai un biglietto anche di 5 euro in genre la gente se ne resta fuori.
RispondiEliminaae cmq i gestori che fanno il free entry non ci rimettono di sicuro
Strano come l'atteggiamento sia completamente diverso a seconda se la parte economica tocchi direttamente noi oppure "gli altri".
RispondiEliminaPer coerenza, si dovrebbero sostenere le stesse cose riguardo al rapporto vendita/download dei supporti fonografici.
Perchè se i gestori dei locali free entry non ci rimettono vuol dire che i soldi li ricavano da altro che non sia il biglietto, e lo stesso potrebbero/dovrebbero fare i gruppi musicali, ricavare i soldi da altro che non sia il disco scaricato gratuitamente: non vedo nessuna differenza logica tra le due situazioni.
Andrea Cortez, ma qual è il ocale, quello subito a sinistra fuori dalla galleria sotto la stazione? L'ho sempre visto ma non ci sono mai entrato!
I soldi li fanno con il bar e con la cucina(chi ce l'ha), bar che funziona sette giorni su sette(o forse sei visto che un giorno i locali chiudono)perchè il locale "non" apre mica solo quando ci suonano; i gruppi invece tolto il disco per far reggere il tuo paragone dovrebbero suonare sei giorni su sette, vendere gadgets e dischi al banchino-concerti sei giorni su sette etc etc.
RispondiElimina@ TONY:De Rubertis un pò pesino.....
Charlie
@allelimo, no il locale che dici tu una volta si chiamava "Senhor do Bonfim", meta di grandi concerti così d'acchitto mi ricordo Blindosbarra, La Rosa Tatuata, Sensasciò, Mr.Puma, invece il concerto di Fay Hallam Trinity si tiene al Chandrabar che così su due piedi dovrebbe esser ubicato in passeggiata verso il porticciolo, lato scogliera, ma è una vita che non bazzico quei luoghi, cerca (cercherò) con googlemaps
RispondiEliminarettifico, dopo il Senhor do Bonfim, direzione levante, a circa 200 ml, lato ferrovia, si trova li
RispondiEliminaieri Paolino era a Quelli che il calcio....è stato fortunato ad interfacciarsi con la Cabello che parla un inglese ottimo...sai che risate se doveva reggere l'urto della fastidiosa e rumorosissima Super-Simo :-)
RispondiEliminacharlie
Suonato un sacco di volte al Bonfin con tre gruppi diversi (Link, Hermits, Lilith) e sempre grandi serate...è ancora aperto ?
RispondiEliminaMi sono perso il Paolino ieri (ma Osker e Cpt Stax invece lo hanno proprio incontrato a Milano).
credo di si, forse ha cambiato nome, lo frequentavo nei 90's poi ho smesso
RispondiEliminaMicatone mi beccano.
RispondiEliminaNordgarden invece vanno bene per Cortez, un vero esperto di roba norvegese, grazie ad alcune sue discutibili amicizie savonesi. Il cattivo tenente lo vidi anni fa: veramente un film decadente, ma non c'era Harvey Keitel?