sabato, marzo 03, 2012

Combat Rockers





A volte certi dischi, con certi argomenti rompono le palle.
E basta, si dice.
Ancora slogan di lotta, racconti della Resistenza, inni per la giustizia, la solidarietà, l’equità sociale, contro le prevaricazioni classiste, il razzismo, la precarietà sociale etc etc.
PER FORTUNA, ANCORA, E SPERO PER SEMPRE ci sono gruppi come Gang, Redska e Banda Bassotti che a fianco di tanti altri tengono alta l’attenzione e viva la speranza per una SOCIETA’ MIGLIORE.

GANG / MASSIMO PRIVIERO / DANIELE BIACCHESSI - Storie dall’altra Italia
I Gang, da una vita sulle scene a cantare “altre” storie, uniscono le forze con Massimo Priviero e Daniele Bianchessi per uno spettacolo di teatro musicale, raccolto in due cd da Latlantide, in cui si raccontano storie di Resistenza, di giovani uccisi per le loro idee, di contadini mandati a morire in guerra.
Bianchessi racconta, i fratelli Severini e Priviero suonano e cantano e alla fine l’emozione è tanta. Grazie.

REDSKA - La rivolta
Un mix di ska, punk, reggae, testi antifa e antirazzisti.
Il tutto ben suonato, ottime songs, tanta energia ed allegria (inclusa una travolgente versione ska di “White riot” dei Clash)

BANDA BASSOTTI - Siamo guerriglia
Poderoso combat rock tra punk, reggae e patchanka, con l’anima dei Negu Gorriak e Kortatu (non a caso mixa uno dei membri delle mitiche bands basche, Kaki Arkarazo).

13 commenti:

  1. lodi per The Gang e Redka...ma sulla banda bassotti ho molti dubbi: politici e musicali.

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  2. Stufi di essere accusati di copiare i Clash, nel loro nuovo LP i barricadieri marchigiani si ispirano, copiano, interpretano, scimmiottano (scegliete voi) i seguenti artisti: Billy Bragg, Chumbawamba, Clash, Bob Dylan, Bruce Springsteen, etc. etc.
    Ovviamente è tutto ben suonato e ben confezionato con quel po' di impegno politico che fa bene alle coscenze (solo a quelle purtroppo) però a questo punto mi chiedo inevitabilmente: ma che cazzo me ne frega dei Gang?
    (Carlo Albertoli, recensione tratta da "Vinile", numero 1, autunno 1987. Si riferisce al disco "Barricada..." ma vale come recensione universale per tutti i dischi dei Gang, passati e futuri)

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  3. Sulla Banda Bassotti i dubbi sono in effetti tanti, anche miei (per conoscenza anche indiretta. Mi dicono fonti moooolto attendibili di un "predica bene ma razzola male").
    Redska è un gran bel disco.
    I Gang hanno da sempre questa coerenza, questa identità, questa strada.
    Per questo li rispetto e ammiro.
    Poi musicalmente possono non piacere.

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  4. Coerenza dici? Nanetto sui Gang:
    Negli anni '80 pubblicavo con alcuni amici una piccola fanzine, sul terzo numero (anno 1985, 300 copie!) avevamo scritto del primo disco dei Gang qualcosa del tipo "bello però un po' troppo ispirato ai Clash".
    In risposta ci era arrivata una lettera dai Gang modello "lei non sa chi sono io", che diceva in sintesi "noi conosciamo tutti nell'ambiente muicale e se parlate ancora male di noi vi facciamo chiudere".
    Scusatemi se da allora non li ho più presi sul serio...

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  5. Ciascuno ha i suoi "nanetti" che giustamente lo influenzano io riguardo ai Gang posso dire che li ho visti tante volte(con la band, con la formazione a 3 dei Fratelli più Mei, con l'orchestra di Parma nel 1991 all'allora festa de L'Unità, e fin anche nello spettacolo con Biacchessi questa estate) e parlandoci di musica e politica li ho trovati appassionati e fieri raccontatori di quelle Marche profonde e contadine molto simili al posto dove vivo. Non li ho mai visti fare i divi. I Reska non li conosco e non li ho mai visti live mentre la Banda l'ho vista diverse volte e assieme ad altri ragazzi gli ho pure organizzato un concerto al mio paese, con noi furono degnissime persone(magari saremo stati fortunati)il problema semmai è che si portano dietro una crew enorme e nel mucchio qualche persona storta ci può pure stare. Comunque vivaiddio che c'è ancora qualcuno che porta in giro queste storie da raccontare ai ragazzini che ne hanno molto bisogno(visti i tempi che corrono e gli exploit di FN specie tra i teenagers) e che non hanno la pazienza di ascoltarsi Inti Illimani e Lolli.
    Poi alla fine ha ragione Tony...de gustibus

    charlie

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  6. Respect!
    C
    Assalti Frontali.Fascisti in doppiopetto

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  7. all'Albertoli di Vinile direi che dopo Elvis non ha inventato più nulla nessuno(e forse manco Elvis a pensarci bene)e col giochino del "...somiglia a" se ne salvan pochi IMHO

    Charlie

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  8. pesanti, troppo pesanti e uncool

    ho ascoltato molti gruppi della "rive gauche" e c'è anche del buono musicalmente (su tutti The Gang) ma a parte il messaggio politico, tra l'altro discutibile, son sgonfi, artisticamente out, rispetto ai riferimenti dei 70 (Area, Stormy Six, Lolli, Camerini, Assemblea Musicale Teatrale) dove la canzone politica era tutto il resto merda (altro mito infranto) non c'è confronto per vena creativa, lirica e compositiva

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  9. orgoglioso dei Redska (romagnoli come il sottoscritto).
    grandi i Gang,mentre non sono mai stato un fan della banda Bassotti.
    mi permetto di segnalare i Talco ,una folkskaband da mestre,grandi canzoni e bellissimi testi,mai banali.

    Aldo

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  10. Concordo con Andrea
    rispetto al "movimento" degli anni 70 ci sono molte differenze di sostanza e di habitat (nel bene o nel male)
    non che allora fosse tutto bello e interessante (anzi,io personalmente molta roba la detesto ancora oggi) ma perlomeno si aggregava ad un vasto panorama di opinione e di lotta sociale : festival,cortei,manifestazioni ecc...
    mentre la mia impressione è che questi gruppi facciano la pantomima di qualcosa che è stato,senza che ci si renda conto che è finito...in parole povere un revival di ideologie,più che di musica o di espressione artistica.
    Sicuramente agli inizi erano ancorati ad una situazione post-punk (vedi i Gang) ed erano comunque espressione di quella generazione che si affacciava alla modernità,ma con poca voglia di omologarsi alle penose leggi del mercato...però oggi li vedo assolutamente sbiaditi e poveri di grinta (bravura o meno,piacciano o no : questo è un altro discorso)
    personalmente non credo più ai messaggi politici,espressi attraverso la musica,non perchè i musicisti debbano essere alieni alla società che li circonda (tutt'altro) ma perchè esistono forme DIVERSE per comunicare le proprie visioni o un proprio modo di vedere le cose : ciò è dimostrato dal fatto che,anche in passato,le culture che più hanno segnato i tempi non usavano slogan o linguaggi esclusivamente politici ed anche quando lo facevano ricorrevano all'ironia o al sarcasmo,per evitare di cadere nella retorica da volantino (penso,per esempio,ai geniali testi di Giorgio Gaber e di Luporini)
    In Italia sta passando una logica perversa,secondo cui "chi canta in italiano lo deve fare per l'impegno sociale" : il che mi pare assurdo,poichè gli stessi Pasolini o Neruda hanno scritto POESIA,pur vivendo le contraddizioni del loro tempo e cercando di intervenire positivamente...
    credo che vi sia una bella differenza,tra l'essere qualunquisti ed essere DISILLUSI
    o no ???

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  11. capisco il tuo punto di vista Ursus il fatto è che le band postate da Tony hanno portato certi messaggi alle orecchie di generazioni che Area e Stormy Six ma anche Gaber(purtroppo)non sanno neanche chi siano, l'importanza del loro messaggio rivolto ai ragazzi ha una certa importanza secondo me

    charlie

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  12. giro ai bros

    30anni fà moriva per overdose John Adam Belushi

    John "Bluto" Blutarsky in Animal House e Jake Blues in The Blues Brothers col fratello Elwood (Dan Aykroyd)

    Mai dimenticato

    "io odio i nazisti dell'Illinois"..sgommata e la macchina si butta sul corteo dei nazi che per schivarla si gettano nel fiume...poi parte la chitarra di John Lee Hooker con le note di Boom Boom

    Sempre Casula!!!!!

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