lunedì, agosto 01, 2011

Libri o librerie ?



Dal prossimo primo settembre le librerie e gli e-commerce che vendono libri dovranno limitare gli sconti che possono fare agli utenti, sui libri più venduti e sulle nuove uscite.

É questo il risultato della legge Levi che si propone di “contribuire allo sviluppo del settore librario, al sostegno della creatività letteraria, alla promozione del libro e della lettura, alla diffusione della cultura, alla tutela del pluralismo dell’informazione”.

In concreto la vendita di libri ai consumatori finali attraverso negozi fisici od online non potrà concedere di norma sconti superiori al 15% sul prezzo fissato dall'editore.

In sostanza, insomma, si fissa un limite forte, nel momento della vendita al dettaglio, al meccanismo della libera concorrenza, che rimarrà valido solo degli editori nella fissazione dei prezzi.

PRESERVARE DUNQUE I PICCOLI EDITORI E LE LIBRERIE (contro la possibilità dei "grandi" di vendere sottocosto)
OPPURE FACILITARE LA DIFFUSIONE DELLA "CULTURA" SCRITTA attraverso prezzi più abbordabili ?

18 commenti:

  1. Tony, quando ho ordinato il tuo ultimo libro in libreria, la libraia mi aveva raccontato un bella storiella. Le Poste hanno eliminato la tariffa preferenziale per i plichi di libri (credo si dica così), per cui richiedere una o due copie di un testo, in base a specifiche richieste di un loro cliente, comporta delle spese di spedizione che rendono di fatto antieconomico l'ordine del suddetto libro. Ciò penalizza ovviamente i piccoli editori. Ti risulta?

    Fabio T.

    RispondiElimina
  2. ormai compro e leggo tantissimi libri in inglese da anni... nonostante le spese postali sono molto più economici di quelli in italiano (basta prenderli ad esempio su Play). Con questa leggina del cazzo credo che continuerò così, con dispiacere ovviamente, ma non vedo molte altre vie. E lo dico pur avendo scritto e pubblicato tre libri io stesso

    Andrea V.

    RispondiElimina
  3. Si mi risultava qualcosa del genere.

    Il problema è che questa legge aiuta i piccoli editori e le piccole librerie che non sono più fregate dai super sconti di Amazon etc, ma allo stesso tempo induce noi acquirenti a non poter più disporre propri di quegli sconti per arricchire le nostre librerie.
    Soprattutto di questi tempi.

    RispondiElimina
  4. questa legge è solo un antipasto di quella che dovrebbe essere la vera legge sull'editoria. Esiste un Antitrust per un sacco di cose, ma nel campo editoriale tutti si son sempre voltati dall'altra parte. Son la prima a dire, anche in quanto libraia, che i libri sono troppo cari. Il problema vero è che la gente pensa che noi indipendenti siam I ladri perchè facciam pagare un prezzo STAMPATO E SOTTOSCRITTO con diritti d'autore etc(ci dessero le stesse possibilità potremmo essere concorrenziali anche noi). Perchè i vestiti si scontano due volte l'anno e i libri dovrebbero esserlo tutto l'anno? Nel nostro ambiente, dall'approvazione della legge, si vocifera un abbassamento dei prezzi di copertina dei volumi di grandi case editoriali...Segno che qualcuno "si è ingrassato" in ogni caso pur proponendo sconti forti. E' il sistema che è sbagliato, tutto. Il problema è che la pagano sempre quelli in fondo alla catena. Quelli che però fanno muovere i libri di nicchia e che permettono ai non paraculati di venire fuori. Forse in generale bisognerebbe impegnarsi un pelo di più tutti, soprattutto nel non puntare il dito senza conoscere il contesto. (non mi riferisco a nessuno di voi, è solo un pensiero maturato dopo 8 anni di lotta e, permettetemelo, ingiustizie).
    Elisa

    RispondiElimina
  5. ma quando l'hanno fatta questa legge che sono 13 mesi precisi che il parlamento sembra solo un firewall?

    RispondiElimina
  6. Ti capisco Elisa.
    Come sai mi diletto a scribacchiare ma soprattutto a leggere.
    Negli ultimi anni sono stato "costretto" a rivolgermi più alla biblioteca comunale di Gragnano che alle librerie, per ragioni contingenti.

    E non sai quanto mi dispiace perchè se c'è una cosa a cui tengo è la mia libreria in sala piena di vinili e libri.
    Il prezzo medio di un libro è di 15 euro, quando va bene e più di tanto alla fine non ce la fai.
    Cerco di acquistare i libri "militanti" , che vengono dal basso, che so prodotti da editori indipendenti o autoprodotti.

    E soffro nel vedere quante librerie annaspano oberate da mille balzelli, tasse e palle varie.

    Ma siamo in un'Italia dove la CULTURA viene all'ultimo posto e i privilegi di pochi ai primi.
    L'esempio che date voi (Libreria Namastè a Tortona, andate e comprate !!! E facciamo pubblicità !! o La Vecchia Talpa a Fidenza da Luca) è un faro per chi crede ancora che non tutto sia perduto.
    Si riparte da qui.
    Come sempre da soli e contro tutto e tutti !

    RispondiElimina
  7. Nelle fumetterie la situazione è persino più tragica,perchè la lettura del fumetto (fino a pochi anni fa di popolare uso ovunque) è passata dalle edicole,che garantivano ampie tirature e diffusione,fino ai centri specializzati (le fumetterie appunto) dove le cose più interessanti sono ultra-limitate e di costo eccessivo !
    E' una delle ragioni per cui mi limito,ormai da una vita,al mercato dell'usato o del modernariato (per fortuna non cerco le solite cose che i collezionisti hanno reso inavvicinabili) e i miei centri di rifornimento restano bancarelle e mercatini vari...
    ed è TRAGICO perchè non vengono fuori nuovi autori,in questo modo,in grado di rinnovare il panorama nazionale (che di fatto è fermo agli anni 80,con i soliti nomi che girano e rigirano tramite riedizioni e ristampe).

    Per chi è presente su facebook invito a partecipare alla mia pagina:L'ARTE DEL FUMETTO E DELLA ANIMAZIONE...thanks !

    RispondiElimina
  8. parlando di cose serie: Tony quando vai in vacanza che occupiamo il blog?
    Les Anarchistes

    RispondiElimina
  9. Se lascia Catenacci di guardia
    sono cazzzz amari...quello mena !

    RispondiElimina
  10. Mai !!
    Vi osserverò dall'inganno (cit. Indigesti)
    Sempre !
    Comunque !
    Fuck anarchists
    Stalin Rules !

    RispondiElimina
  11. messaggio per Cristiano, ho preso spunto dal tuo odio per i radio edits e da un recentissimo edit fatto da me l'altra notte insonne, ed ho pubblicato una raccolta di miei tagli, frattagli ed inusuali accelerazioni di bpm trasmessi negli ultimi 7 anni a mod radio uk :o)

    http://www.mixcloud.com/Cpt_Stax/stx-radio-edit/

    invece il solo edit del remix del nuovo paul weller è qui

    http://soundcloud.com/cpt_stax/paul-weller-starlite-drop-out

    ...e molto autocelebrativamente vi dico che lo preferisco non solo al vero remix (8 minuti di noia) ma anche alla starlite originale (che continua a farmi cacare)

    RispondiElimina
  12. Manganello e olio di ricino....che te frega ???
    Che te frega ???? Ghiappala,Ghiappala !

    RispondiElimina
  13. I libri sono cari in effetti. Pure io mi sono rivolto, spesso, alla Biblioteca Comunale, ma gli autori che amo sul serio cerco di tenermeli in casa per sempre.

    La Marcos Y Marcos, che è una casa editrice relativamente di nicchia, propone sempre cose interessanti, riscopre autori validissimi (John Kennedy Toole l' ho letto grazie a loro)...ma i prezzi sono decisamente elevati. Molte volte è più facile trovare scontati i 'classici' o comunque i più famosi.

    Vi lascio con la ri-scoperta musicale del mese, anzi dell' anno!

    Richard & Linda Thompson: "I Want To See The Bright Lights Tonight" (1974)

    L' ex chitarrista dei Fairport Convention non ha bisogno di presentazioni e la sua carriera a fianco della moglie Linda supera di gran lunga, in qualità, quella della band appena citata. Andrebbe ricordato più spesso, secondo me. Almeno tre dischi memorabili, fra i quali, appunto, questo "I Want To See...", forse il mio preferito.
    Canzoni folk, perlopiù in forma di ballate fragili e bucoliche (a volte anche blasfeme), ma intensissime: lei ha una voce da mezzo-soprano un po' mistica, lui lo trovo partecipe ed 'emotivo' (ma controllato) come il Bob Mould post Husker Du. La chitarra, manco a dirlo, è eccellente. Emozionante.
    Ah, dimenticavo. Ha pure la durata perfetta: 37 minuti e 34 secondi...

    Richard & Linda Thompson: "We Sing Allelujah" (ed io mi unisco a loro, perchè sono arrivate le ferie)

    Cheers!

    AndBot

    RispondiElimina
  14. Lo avevo ascoltato secoli fa ed era un buon disco mi sembra.
    Lo vado a ripescare

    RispondiElimina
  15. L' altro giorno l' ho scovato mentre sistemavo una pila di cd: anch' io l' avevo ascoltato molto tempo fa e non lo ricordavo bene. Probabilmente mi trovavo anche nel mood giusto (cosa sempre fondamentale, quando ascolti musica) ma mi ha folgorato! E al secondo ascolto mi è sembrato ancora meglio: oggettivamente è un ottimo lavoro.

    Ecco, un' altra cosa che va a sostegno della 'durata limitata' dei dischi: quando non sono mazzate da sessanta o settanta minuti, sono invogliato a riascoltarli più volte e con più attenzione.

    AndBot

    RispondiElimina
  16. La durata è infatti essenziale.
    E concordo sul mood.
    Ci sono dischi epocali che ascoltati nel momento sbagliato mi annoiano e irritano.
    Rimessi su quando si deve riprendono il giusto colore.

    RispondiElimina
  17. D'accordissimo con voi.
    Infatti e' bello che anche i dischi decantino.

    grazie capt,li sento!

    vacanze?
    Finisco il rusco venerdi!

    C

    RispondiElimina
  18. questione complessa quella dei libri... anche io come Tony cerco di sostenere i piccoli editori di qualità comprando i loro libri e scrivendone, ma è pur vero che i libri costano davvero troppo e gli sconti dei vari Amazon, IBS, ecc. fanno gola... il problema vero è che l'editore di solito becca solo il 50% del prezzo di copertina: ci sono troppi "passaggi" ma non saprei proprio quale possa essere la ricetta per uscire dalla fratta...

    RispondiElimina