mercoledì, maggio 04, 2011

Mod Heroes: Rod "The Mod" Stewart







I successi di classifica con una brillante carriera solista e quelli dei 70’s con i FACES sono storia nota nella carriera di ROD STEWART.
Più oscuri (e talvolta interessanti) gli esordi, quando Rod “The Mod” era un giovane di belle speranze alla ricerca di successo nell’esplosiva Swinging London.

Gli inizi nel 1963 con i DIMENSIONS (con cui suonò anche con gli Stones) anche se già nella primavera del 1962 era stato brevemente membro del RAY DAVIES QUARTET (di lì a poco i Kinks).
Sempre in quei mesi abbraccia lo stile e l’etica mod
Poi il passaggio agli HOOCHIE COOCHIE MEN di Long John Baldry, il successivo scioglimento e l’inizio della carriera solista con il singolo (del 1964) “Good morning little schoolgirl” con cui appare al “Ready steady go” ma che non gli frutta particolare successo (suona anche qualche data con i SOUL AGENTS).

Nel 1965 è la volta degli STEAMPACKET con Long John Baldry, Brian Auger e Julie Driscoll con cui intraprende un tour inglese con Rolling Stones e Walker Brothers, incide alcuni brani che non vedranno mai ufficialmente la luce (se non in album successivi che raccolgono registrazioni improvvisate in soundcheck, comunque ottime).

Rod appare nella trasmissione "An Easter with Rod" che rafforza ne l’immagine mod, incide un secondo singolo (sempre con scarso successo) e lascia gli Steampacket nel 1966, entra per breve negli SHOTGUN EXPRESS a fianco di Mick Flletwood e Peter Green (futuri Fleetwod Mac) e Peter Bardens (fondatore poi dei Camel) suonando rythm and blues e realizzando un singolo.

Infine il JEFF BECK GROUP, con i due eccellenti album “Truth” e “Beck Ola”, i FACES e l’inizio di una fulgida carriera solista.

Da non dimenticare la breve esperienza con gli ART WOOD’S QUIET MELON con Ron Wood, il fratello Art degli Artwoods, gli ex Small Faces Ian Mac Lagan , Kenny Jones e Ronnie Lane e l’ex Creation Kim Gardner, di cui esistono alcune discrete registrazioni stilisticamente giusto a cavallo tra i tardi Small Faces e i primi rockeggianti Faces

13 commenti:

  1. Tra gli album solisti in mezzo a molte porcherie c e sempre qualcosina di buono. Il recente °Soulbook° con classici soul e Motown e poi davvero molto bello.

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  2. Soprattutto in "Love Train" degli O'Jays ha una voce incredibilmente "tagliente".

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  3. Grande! Rod the Mod, grandissimo!

    Miglior performance Wembley '77 England-Scotland 0-2 portato in trionfo dagli oltre 20000 tifosi scozzesi al seguito che si riversarono sul campo e abbatterono le porte etc.
    Oltre naturalmente al Live leggendario.

    KING OF CASULA!!

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  4. Vacca boia, che bella la VOX Phantom della prima foto! ;)

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  5. A proposito....dalla sorella e dal bassista del Nostro ovviamente nulla...noi abbiamo incominciato intanto a scrivere

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  6. zero, o come usano scrivere le penne raffinate, "non mi ha cagato neanche di striscio".

    rod the mod: ovviamente il bleah era provocatorio, soprattutto per tarkus che lo adora incondizionatamente. mi piace assai molto da steampacket ai faces, incluse le esperienze varie, solo e non, da te citate.

    dopodichè non lo sopporto più, anche se ho qualcosa di suo sparso qui e là. stucchevoli gli albums di covers ed evergreen degli ultimi anni, quando si dice ne fai uno magari perchè veramente "ispirato" ed una serie successiva per fare na barca di soldi.

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  7. A me l'ultimo di cover e' piaciuto molto.

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  8. Anche a me e piaciuto molto Soulbook con le covers soul.
    Niente di eccezionale ma molto piacevole da ascoltare.

    Nick Pride and the Pimptones . Grande album !

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