venerdì, dicembre 17, 2010
Rude Boys
Dopo aver esplorato i mondi di SUEDEHEADS e CASUALS in precedenti post, ancora spazio alle "sottoculture" meno conosciute.
Dalla fine dei 70’s in poi i RUDE BOYS sono comunemente associati alla scena ska ed esteticamente vicini ad una sorta di incrocio tra mods, suedeheads e skinheads.
Ma la sottocultura RUDE BOY nasce nella Giamaica a cavallo tra i 50’s e i 60’s, quando povertà e disoccupazione spinsero, per la prima volta, molti ragazzi a trovare un’identità e una via personale di autodeterminazione.
Con un look ricercato ed elegante, che nascondeva origini sotto proletarie e che si rifaceva a quello dei gangsters americani e a quella della upper class (pork pie hats, giacche a tre bottoni, occhiali scuri a tutte le ore) , i Rude Boys si affiancarono spesso al mondo della musica locale sia per protezione dei Sound Systems nei vari clubs, sia a livello di disturbo di quelli rivali.
Spesso coinvolti da vicino nel mondo delinquenziale, divennero comunque frequente soggetto di canzoni, come ad esempio in “Too hot” e “Judge dread”di Prince Buster, “Shuffling down bond street trojan” di Duke Reid o la celeberrima “007 Shanty town” di Desmond Dekker.
Dopo l’indipendenza della Giamaica dall’Inghilterra, nel 1962, molti giovani autoctoni si spostarono oltre oceano, portando ska e rocksteady (chiamato in UK Bluebeat) e con esso anche la cultura Rude Boy ,che si affiancò a quella mod e si fuse con essa, fino a produrre successivamente quella skinhead nella seconda metà dei 60s’.
Il termine Rude Boy riprende vita con lo ska revival alla fine dei 70’s, viene usato dai Clash (“Rudie can’t fail” da “London calling” e addirittura nel film “Rude Boy” del 1980) , Specials (“Rudi, a message to you”) e Ruts (“Staring at the rude boys”) ad esempio.
the rude boys are dancing to some heavy heavy ska
(Ruts “Staring at the rude boys”)
You think you're pretty hot In your pork pie hat
(Rudie can’t fail - Clash)
And now rudeboys have a go wail
'Cause them out of jail
Rudeboys cannot fail
'Cause them must get bail
(007 Shanty town - Desmond Dekker)
Fighissimi!! ce ne sarebbe da dire..
RispondiEliminaC
Madonna che silenzio c'e' stasera...
RispondiEliminadille!
RispondiEliminapaga!
RispondiEliminaDa sottolineare come anche le contaminazioni "overseas" abbiano sempre influenzato i giovani britannici e non, a trovare nuovi spunti di interesse e identità a livello integrativo.
RispondiEliminaIn itaglia, lotta armata, terrorismo, e pseudo-guerra civile, politica comunque, ovunque e dovunque....(in alternativa il vaticano),ancora oggi...
bè , noi abbiamo scopiazzato di tutto dagli ammeregani.
RispondiEliminaAnni fa quando è incominciata l'immigrazione africana e dall'est europeo mi aspettavo in breve tempo il fiorire di contaminazioni tra la nostra cultura e la loro o parallelamente il nascere di gruppi o tendenze marcatamente , che so ' , albanesi, africane, maghrebine etc
Invece mi sembra che a parte sporadiche eccezioni non sia successo un bel niente.
Mi sembra di poter dire che noi soffriamo di una grave forma di mancanza di personalità/identità chiamala come vuoi, che si traduce in un essere volubili e mai se stessi. Cultura da popolo non ne abbiamo,ahimè. Andiamo in giro a sbandierare ai quattro venti Leonardo, Michelangelo, Roma e compagnia bella, ma non abbiamo nessun merito in questo, è roba che stà li da secoli, e la chiamiamo cultura, certamente lo è, ma insomma.. Ovviamente non abbiamo niente da offrire a chi viene qui, non lo abbiamo neanche per noi. Chi non copiava gli americani copiava i sovietici per contrapposizione questa è stata la mentalità dal '45 (ma per me dal 1861) a oggi. Nessun discorso propositivo, mai, la politica (il litigio politico) sembra essere l'unico motivo di interesse, forse infine il litigio e basta, bah!
RispondiEliminaHai ragione in ciò che dici ma gli artisti nostrani sono i primi a barricarsi sui loro piedistalli. Dove esiste qui una situazione tipo i Beatles (l'esempio più eclatante) che vanno in India? 40 anni fa per giunta!! Fecero conoscere Ravi Shankar e il suo strumento ovunque.
Poche sporadiche eccezioni, esattamente, tra l'altro ho l'impressione che chi proveniente da quei paesi con talento artistico in generale o più semplicemente qualcosa da dire scelga altri posti che non l'Italia per le proprie velleità, e giustamente!
Comunque le cose oggi in Gran Bretagna hanno raggiunto livelli accettabili ma son passati 60 anni, vedremo. Certo che cercare di negare il culto agli arabi e i campi da cricket agli indo-pakistani non mi sembra un buon viatico se poi si vogliono sviluppare altri discorsi.
Ma chi non ha copiato dagli AMERICANI?
RispondiEliminaTutti hanno copiato o si sono ispirati a loro, Muddy Waters elettrizzò la chitarra e via col nuovo swing, sorry col r&b. Vagonate di nuove leve hanno trovato ispirazione.
Il fatto è che Lamerica è la punta di diamante dell'occidente, nel bene e nel male. Per ogni Bush c'è un Obama, per ogni Chuck Norris c'è un Warren Beatty. E poi ci sono Jack London e Mark Twain, Steinbeck e Salinger, Miles Davis e Angela Davis, Art Blakey, John Coltrane, Steve Wonder, Bob Dylan eccetra eccetra eccetra.
Il mondo anglosassone è stato l'unico mondo libero durante il delirio della guerra mondiale, in America (nel ventre del capitalismo) riparò anche Armando Borghi, anarchico, ospite di refrattari come lui, perchè in nessun altro paese avrebbe trovato un riparo sicuro.
L'Occidente è il nostro mondo quello dove sono cresciute le subculture di cui si parla nel blog, non in Cina, in Russia, in Pakistan, in Siria o in Iran. Sono nate in Occidente, nella zona libera del pianeta, questo dovrà pure far riflettere.
RISPETTO
E riflettendo sui grandi americani della storia :
RispondiEliminarendo omaggio a CAPTAIN BEEFHEART
R.I.P. +
rude boys, un movimento una sottocultura o chiamatela come volete, 1000 volte più storicamente, stilisticamente e realisticamente (nel senso di legame con la realtà che la circondava) meritevole di essere citata su questo mod-related blog che non i bloody plastic casuals... ;o))
RispondiEliminabuon weekend a tutti, sono stato un po sottotono negli ultimi giorni causa follie lavorative e familiari (no il cugino, poverino, non c'entra stavolta..) nel frattempo sono pure diventato un L romano e manco me ne sono accorto.
vedo da ursus che è morto pure un mio pari grado famoso, rip.
per tony, tarkus e gli altri fans di macca : cè qualche bel video dal concerto al 100 club su utube, tipo questo http://www.youtube.com/watch?v=_KuSmqgY7iU
per tutti gli altri, cristiano compreso, scarochiamo e riguardiamo "10" durante il weekend, in tributo a blake.
cheers f
Noi facciamo riferimento alla cultura occidentale ovviamente, ma non dimentichiamo quanto altre culture (dall'Africa, all'Asia etc etc) abbiano elementi a noi assolutamente sconosciuti (ne avevamo già parlato qua ad esempio dell'Ethio Jazz sviluppatosi nei 60's in Etiopia nella Swinging Addis Abeba, con personaggi con Mulatu Astakte, che mischiava jazz, tradizione locale, swing, soul, musica araba etc).
RispondiEliminaElementi culturali che si sono sviluppati, contaminati, evoluti ma di cui non conosciamo nulla.
Auspicavo che qualcosa arrivasse e penetrasse anche da noi ma mi sembra che non sia arrivato nulla.
E' logico che i Rude Boys sono molto piu mod related ed interessanti dei casuals.
Gli uni hanno influenzato pesantemente il mod delle origini, gli altri sono una vaga derivazione di certi aspetti del mod. Vagamente.
Allora...
RispondiEliminaAi Rube boy, preferisco le Skinhead girl:
http://www.youtube.com/watch?v=4mEzSZFpNpY
E ho pure trovato il nostro indiscutibile inno natalizio fatemi sapere vostri commenti/impressioni:
http://www.youtube.com/watch?v=lq9S9YnK2rY
perdonatemi, ma io sta sera, e anche la sera del 24, metterò questa bomba qui, by ike&tina.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=6LxeGQnQPeM
Marco MODS Trieste
Grazie della segnalazione, Marco.
RispondiEliminaNon conoscevo questa versione di Ike & Tina.
Grande!
Davide.
Io dico solo una cosa, non me ne vogliate...
RispondiElimina,,,ma trovo alquanto assurdo mischiare
yankees con afro-americans!
Davide non son riuscito a vedere/sentire l'inno natalizio
RispondiEliminaVerissimo Tarkus, c'è voluta la british invasion per riportare all'america bianca la musica che avrebbero potuto ascoltare spingendosi nelle loro periferie cittadine nere, appena "al di là dei binari".
RispondiEliminaTempo fa avevo trovato questo, e ve lo segnalo.
RispondiEliminahttp://www.dobi.nu/yourscenesucks/rudeboy/scene.jpg
:-)
QUAL'E' L'INNO NATALIZIO DAVVIDE?
RispondiEliminaI RudeBoys sono i piu' fighi.period.
RispondiEliminaho youtube bloccato..e voi segnalate tante cose sicuramente interessanti..accidenti.
me le potete raccontare?
Io non ho mai copiato gli americani.
Io copio solo TonyFace
grazie x la segnalazione CAPT! purtroppo leggo solo ora quindi no Bo Derek!
Ho visto a teatro Jesus Christ Superstar (chisenefrega)
buona settimana mates
cristiano
Ha ha ha, bella immagine Joyello!
RispondiEliminaIn Australia è uno stile in voga proprio di questi tempi, ha parecchio appeal sui 15/16enni
@ Davide:
RispondiEliminaBellissimo l'inno natalizio!! ha ha ha sempre gente di gran stile questi punk e che degni rappresentanti gli exploited!! Bellissimo il Mods=fuckin wankers ha ha ha , il Boss che ne pensa? Meno male che diventiamo vecchi va....
non visto il video..ma e' percaso "Fuck A Mod" degli Exploited?
RispondiEliminaQuella che faceva..Fuck a Mod
Fuck A Mod
Fuck A Mod Today
How much fun it is to fuck
a Mod until he's dead
sulla falsariga di jingle bells????
C
Risposta e-satta!!
RispondiEliminahahah!! teste (crestate) di cazzo
RispondiEliminaC
Ah ah ah ... scusate mi son collegato poco negli ultimi giorni... dai. noi Mods siamo autoironici!!!
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