venerdì, febbraio 06, 2009
Small Faces
Nella lista delle bands preferite non potevano mancare gli SMALL FACES , visto che già avevo parlato di Rolling Stones (23 genn 2009) De Andrè (8 genn 09) Beatles (9 dic 08), Graham Day (27 ott 08), Oasis (7 ott 08), Paul Weller (27 mag 08) Prisoners (6 giu 06), , Ruts (23 sett 06), Who (22 mag 06), Monkees (28 giu 06).
Band ancora oggi amatissima e seminale per molta della musica odierna (a partire dal brit pop e affini), dalla vita breve, condita in seguito da lutti e tragedie, e caratterizzata artisticamente dalla peculiarità del sound e dalla bellezza delle singole composizioni, più che da album memorabili.
Degli Small Faces si ricorda lo STILE (non solo musicale ma anche e soprattutto estetico), il SUONO, l’APPROCCIO originale e personalissimo che sapeva mischiare soul, beat, rythm and blues fino alla psichedelia e al proto hard dell’ultimo periodo.
Una discografia confusa e complessa non ha reso giustizia alla band , tanto che una raccolta completa del meglio è sufficiente per avere un quadro esaustivo del sound, ma che sparsi in mille solchi di vinile, ha lasciato gemme di inestimabile valore
Small Faces (1966) 7
Un esordio all’insegna del più ruvido rythm and blues con un sentito omaggio a Sam Cooke (“Shake”) e alcune songs destinata a diventare classici dei loro shows come “Watcha gonna do about it” , “Sha la la lee” e “Hey girl”
Su tutto giganteggia la voce white soul di Steve Marriott
From the beginning (1967) 6.5
La band lascia la Decca per la Immediate e subito esce una semi compilation di brani vari tratti dal primo album da singoli e outtakes. La miscela è quella sopracitata
Small Faces (1967) 7,5
Il secondo album (realizzato con scaletta e brani leggermente diversi in USa con il nome di There are But Four Small Faces) , in pieno trip psichedelico circostante, risente solo occasionalmente di umori “floreali” (Green circles), insistendo invece su una formula rozza e dura, pur se più raffinata compositivamente con solide rock songs tinte di blues e soul come “(Tell Me) Have You Ever Seen Me” , “Talk to you” la splendida “Get yourself together”
Ogdens Nut Gone Flake (1968) 7
Marriott e Lane cercano nuove strade, lasciandosi alle spalle l’immediatezza ruvida dei precedenti album, immergendosi in un concept dall’affascinante copertina circolare e dai brani spesso particolarissimi dove si mischiano rock, blues, psichedelia , folk, riferimenti cockney, intensamente e profondamente inglesi (vedi la celeberrima “Lazy sunday”).
Una svolta decisa ma non ancora completa e a tratti incerta, ma l’album è comunque superbo
The Autumn Stone (1969 6.5
La band è ormai sciolta, esce un raffazzonato, doppio, seguito a “Odgen’s...” dove finiscono nuove songs, singoli, brani live, ripescaggi mono trasformati in stereo. Grandi songs ma la confusione è totale
Playmates (1977) 5
In the Shade (1978) 5
Senza più Ronnie Lane sono due album poveri di idee e senza un briciolo del fascino a cui ci avevano abituato. Da evitare
Esistono DECINE di compilations tutte più o meno valide in cui sono raccolti i principali singoli e i brani più rappresentativi
DOPO GLI SMALL FACES
Prima della tragica scomparsa nel 1991, Steve Marriott ebbe una carriera relativamente interessante e di successo con gli HUMBLE PIE con Peter Frampton, all’insegna di un rock duro, spesso scontato e una breve carriera solista con i PACKET OF THREE
Lane , Mc Lagan e Jones proseguirono con Ron Wood e Rod Stewart con i FACES, inanellando una lunga serie di successi e discreti lavori.
RONNIE LANE prima di finire ucciso dalla sclerosi multipla incise anche buoni album solista tra cui “Rough mix” in coppia con Pete Townshend, KENNY JONES entrò negli WHO, dopo la morte di Keith Moon, IAN MAC LAGAN divenne famoso session man con gli STONES, Bonnie Raitt e altri, continuando ad incidere discreti album solisti, comunque poco degni di nota.
(MY) TOP Small Faces Songs
1) Don't burst my bubble
2) Get yourself together
3) Tin Soldier
4) Afterglow
5) Watcha gonna do about it
6) Understanding
7) All or nothing
8) My Mind's Eye
9) (Tell Me) Have You Ever Seen Me
10) Wham Bam, Thank You Mam
10) Mad John
10) Green circles
Aha Tony bella la decima posizione. Secondo me gli Small Faces costituiscono un capitolo a parte nella storia musicale del periodo. Assolutamente unici, diversi da tuto e da tutti. Ancora attualissimi e ancora riferimento per molte, moltissime band. Anche la breve durata della band contribuisce sicuramente al loro 'mito'. Tra i miei pezzi preferiti c'e' la loro cover di Runaway di Shannon
RispondiEliminaGrandissima band!
RispondiEliminaAnche io ritengo che la sua breve durata sia stata un vantaggio,visto che la reunion dei tardi 70 era veramente penosa.
Molto coverizzati in Italia,all'epoca:dai NOMADI che incisero "Quattro lire e noi"(My mind's eye)agli STORMY SIX con "oggi piango"(All or nothing)ai TEMPLARI del mio parente stretto con "Splende il sole negli occhi tuoi"(Hytchicoo park)ed altri...
Temo infatti che un'eventuale prosecuzione avrebbe portato i NOSTRI verso lidi hard (vedi Humble Pie e Faces) e probabilmente poco soddisfacenti per chi li ha così amati nelle produzioni 60's
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaImmensi, poi magari commento con calma..
RispondiEliminaho notato una media di voti non altissima,ma come hai spiegato bene talora la loro discografia risulto' troppo frammentata e confusa..singoli da sogno!
IO VOTO oltre alle vs preferenze alcuni dei loro bellissimi strumentali:
-Ogden.. instrumental (nient'altro che Ive Got Mine strumentale e psichedelizzata)
-Wide Eyed Lady On The Wall
-Collibosher
e due delle canzoni che preferisco in assoluto:
-Donkey Rides A Penny A Glass
-I Feel Much Better (con le voci velocizzate esilaranti)
IMMENSITA'
Cristiano
scusate troppo errori di battitura... ricopio...
RispondiEliminagli "small fakers" suoneranno al raduno di rimini. normalmente sono abituato a storcere il naso sui "gruppi tributo" (preferisco ad apprezzo molto di più una giovane band che propone propri brani, magari influenzati da qualche vecchia band, ma nuovi) ma loro meritano veramente.
sugli small faces (come per i rolling qualche settimana fà) avrei mille cose da commentare, ma alla fine non so da dove partire.. ;)
a proposito di nuove bands che mi piacciono e che consiglio ai "feisani", gli anydays hanno l'album in scaricamento gratis sul loro sito www.theanydays.com - un misto tra pezzi già sentiti sull'album precedente e nuovi.
"highly recommended" :)
buon weekend, F
Io purtroppo degli Small Faces in giro trovo solo raccolte e per fortuna "Odgen...". Ma siamo in Italia..
RispondiEliminaE nell'ultimo cofanetto di Weller, sul Cd 1, c'è una bella cover di "The Poacher" di Ronnie Lane.
dimenticavo SONG OF A BAKER..bella ma emozionantissima fatta LIVE da altri dei dell'olimpo: OCEAN COLOUR SCENE e PP ARNOLD..BBC sessions
RispondiEliminaC
e visto che si parla di covers mi posso VANTARE di averne fatto ben TRE degli SF con il Link Quartet: "Don't burst my bubble" (reintitolata "Non mi può bastare"), "Almost grown", "Happy boys happy"
RispondiEliminaThe Anydays ULTRA COOL !! Bellissimo davvero !!!
RispondiEliminaAbbiamo suonato appena dopo gli Anydays a Liverpool lo scorso anno, bravissimissimi anche sul palco.
RispondiEliminadavvero fotonici!
Grande band!
RispondiEliminaMa sono troppo incazzato per gioire anche di queste piccole gioie. Avete sentito? Il decreto legge sul caso Englaro è... PASSATO!
Mi vergogno!
http://fard-rock.blog.excite.it/permalink/509971
Vergogna e basta
RispondiEliminadisgusto sdegno vergogna
RispondiEliminaC
Tornando alle covers italiane:
RispondiEliminaMi tornano in mente i RANGERS con "Non scocciare",che era una rivisatazione di UNDERSTANDING incredibile!(infatti la riproposero poi i PIRATI...a proposito:che fine han fatto?),mentre era meno convincente la versione italiana di "Sha la la la lee" proposta dagli SCOTCH,una band scozzese approdata da noi nei 60s.
URSUS, I Pirati si sono riformati: www.myspace.com/ipirati
RispondiEliminaa proposito di cover italiane, ursus: mi manca la cover dei templari! queste sono quelle trovate spulciando nel mio archivio (alcune già citate da te). vuoi completare l'opera aggiungendo il resto? ciao f
RispondiEliminanomadi - quattro lire e noi (my minds eye)
jaguars - il tempo passerà (hey girl)
nada - ritornerà vicino a te (afterglow)
rangers - non scocciare (understanding)
stormy six - oggi piango (all or nothing)
elsa - sha la la la lee
mal - vite vendute (groovy)
I TEMPLARI in realtà non furono pubblicati all'epoca,per vari motivi,ma uscirono anni dopo in un album edito dalla Destination X,quela di Scanna(che continua ad ignorarmi,chissà perchè...)dove c'erano la lacca del singolo mai pubblicato("la luce"/"Chitarra ribelle")e vari brani registrati in sala e dal vivo,tra cui la cover di "Hytchicoo park".
RispondiEliminaPer i dettagli vi rimando su POPARTX nel post TORINO BEAT.
Altre covers di loro al momento non mi vengono in mente,casomai ci penso poi.
sha la la lee non la facevano anche i camaleonti?
RispondiEliminaNo,i CAMALEONTI facevano "Sha la la la" che era tutt'altro brano,peraltro inciso anche da LE SNOBS (female-band),mentre "Sha la la" (quasi omonimo) era cantata da FAUSTO LEALI,cover dai Manfred Mann...certi suoni onomatopeici si usavano molto,infatti era un coretto molto in voga(un po' come il doo woop nei 50s),anche nella straordinaria "L'amico Gianni" dei FRENETICI:
RispondiElimina"Mi hai piantato per l'amico Gianni
quel cretino dai capelli lunghi
certamente se ti bacerà
lui ti dirà SHA LA LA LA LA".
sempre in tema covers small faces: ieri sera ho sentito gli avvoltoi fare una bella versione di "get yourself together" in italiano al festival beat di sesto sg. ho scoperto in seguito che era un loro singolo del primi anni 90 (trovata sul loro myspace)
RispondiEliminainvece in ambito internazionale uscirà in aprile la cover di "I can't dance with you" dei fantastics, funk band inglese guidata dall'hammond di greg boraman (lo stesso che suona la batteria in captain hammond). una grande versione davvero, la sentirete spesso su mod radio uk :)
buona giornata f
Ursus di chi era invece SHA LEE? (..la cantano i matusa chee to cheek)
RispondiEliminaCe l'avevo da Piper Club..
C
Quella era "Shaly n.1" eseguita dai BAD BOYS,un gruppo inglese trapiantato in Italia,oltretutto fu la prima sigla di SETTEVOCI,programma presentato da Pippo Baudo da cui passarono un po' tutti i debuttanti di allora,da Al Bano fino a Pierfranco Colonna(il mitico Franchino!)dei BAD BOYS uscì un intero LP su etichetta STYLE:"The best of the Bad boys" più ben 8 singoli tra il 1965 e il 1968...non so poi che fine abbiano fatto,ma erano un ottima band.
RispondiEliminaEcco! titolo corretto,gruppo e note biografiche!
RispondiEliminacosa vuoi di piu' dalla vita?
tanx Ursusdursus
C
Rispetto ad altri gruppi stranieri approdati in Italia nei 60s:
RispondiEliminahttp://www.beatsessanta.it/
Il sito è ottimo,anche se non completo al 100%,infatti non cita i BAD BOYS ma ce ne sono altri con splendide foto e documentazione.
OT. segnalo, scoperti per caso 5 minuti fa, Sharon Jones and the Dap-Kings. gran gran voce, buona esecuzione, bellissima la cover di Just dropped in (to see what condition my condition was in) di Kenny Rogers & The first edition. sto ascoltando ora il resto su last.fm
RispondiEliminaazz, ho visto ora che ne avevi gia' parlato
RispondiEliminano parka? in galeeeeeraaaaaaa!!!!!!!
RispondiEliminachiunque tu sia (non capisco perchè restare anonimi) vedo con piacere che hai letto retrophobic ...hehe :)
RispondiEliminaF
So sorry,Flav sono cristiano
RispondiEliminaC
Grazie ad Ursus per averci nominati beatsessanta.it
RispondiEliminaIn effetti ancora non ci siamo occupati di alcuni gruppi famosi quali i Bad Boys perchè su di loro si trovano in rete molte notizie.
Adesso pubblicheremo la storia dei Cyan Three e a seguire quella dei Pipers gruppi altrettanto bravi ma meno noti.
Si, probabilmente lo e
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