giovedì, gennaio 08, 2009
Fabrizio De Andrè
Ormai abbondantemente avviato alla beatificazione (in direzione ostinatamente contraria a quello che è sempre stato) Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla morte continua a rimanere una delle poche pietre miliari della nostra cultura del ‘900.
Decine di mediocri si sono rifatti la verginità (o meglio ci hanno provato) coverizzando, citando, riferendosi a Faber , ma una risata (salvo poche eccezioni) li ha seppelliti.
E’, a parer mio, comunque buona cosa, che l’interesse intorno a Fabrizio De Andrè
continui a crescere e permetta così a tanti di conoscere un gioiello di cultura a 360 gradi, un patrimonio senza uguali nella nostra storia recente.
Come disse Fernanda Pivano “Bob Dylan è il De Andrè d’America”
Godiamoci con distacco, come avrebbe fatto lo stesso De Andrè, l’enfasi della santificazione, le lacrime di coccodrillo, l’autocelebrazione di chi lo ha solo sfiorato e torniamo ad ascoltare la sua voce e leggere le sue parole.
Ne usciremo comunque più ricchi
Tutto Fabrizio De André (Karim, 1966) 6.5
Primo (ed unico) album pubblicato dalla Karim. Raccoglie 10 dei 18 brani incisi su singolo da Fabrizio De Andrè in questo primo periodo (dal '58 al '66). Nell'album compare per la prima volta come 'Fabrizio De Andrè' (i singoli venivano pubblicati con il solo nome: 'Fabrizio'). Verra' ripubblicato numerose volte
Volume I (Karim, 1968) 7
Il vero esordio , subito ricco di perle come “Bocca di rosa” o “Via del Campo” (tanto quanto il misconosciuto “Spiritual”)
Tutti Morimmo A Stento (Ricordi, 1969) 7
Lavoro difficile, “concept” a tratti “eccessivo” , barocco, monumentale, ma imprescindibile nella sua discografia
Volume III (Ricordi, 1969) 6.5
Si torna ad un album “normale”, con quattro inediti e brani già noti del periodo con la Karim Records, in ogni caso ottimo
La buona novella (Ricordi, 1970) 7
Concept album tratto dalla lettura dei Vangeli apocrifi ritenuto dallo stesso De Andrè come uno dei suoi più riusciti, risente forse eccessivamente dell’adesione al tema di fondo e appare oggi “invecchiato male” . Il sitar in chiave mediterranea di “Il ritorno di Giuseppe” sembra anticipare le intuizioni di “Creuza de ma”
Non al denaro non all'amore né al cielo (Ricordi, 1971) 8
Ispirato a Edgar Lee Masters e alla sua Antologia di Spoon River, suonato con musicisti di eccelsa levatura, prodotto magnificamente, pur se particolare, è tra le vette della sua produzione
Storia di un impiegato (Ricordi, 1973) 8.5
Ancora un concept, molto vicino musicalmente all’estetica Dylaniana affronta a muso duro l’arrivo dei cosiddetti anni di piombo, con brani epici come “Il bombatrolo” o “Canzone di Maggio”
Canzoni (Ricordi, 1974) 6.5
Album transitorio con solo tre inediti e rifacimenti di brani già noti, ma che segna l’inizio della collaborazione con De Gregori
Volume VIII (Ricordi, 1975) 7.5
Si salda la collaborazione con De Gregori e ne esce un ottimo lavoro con classici come “La cattiva strada” e “Amico fragile” e un’impronta musicale sempre più USA folk roots ( Dylan in particolare)
Rimini (Ricordi, 1978) 7.5
Lasciato De Gregori inizia la collaborazione con Massimo Bubola, il sound diventa più pop, i testi più criptici e ricchi di metafore, coverizza Dylan nella splendida “Avventura a Durango”, ritornano i personaggi a lui cari, protagonisti dell’emarginazione.
Uno dei suoi migliori album.
In concerto volume I (con la Pfm - Ricordi, 1979) 7
In concerto volume II (con la Pfm - Ricordi, 1979) 6.5
Il tour con la PFM conferisce nuova linfa ai vecchi brani con arangiamenti sontuosi, vicini ad un prog pop ben fatto, frizzante, in cui la band milanese si sbizzarrisce al meglio. Ottimi
L’Indiano (1981) 7
Abitualmente poco considerato è in realtà un eccellente album (successivo al rapimento subito con la moglie Dori Ghezzi), apparentemente più rilassato ma con liriche sempre a livelli di prima qualità tra cui spicca “Fiume Sand Creek”. Al suo fianco ancora Massimo Bubola.
Creuza de mä (Ricordi, 1984) 8.5
Originariamente nato come progetto solista di Mauro Pagani (già autore di un eccellente primo album dal forte sapore mediterraneo), “Creuza de ma” diventa il capolavoro di De Andrè. Con una scelta coraggiosa , assolutamente contro ogni logica commerciale, canta tutto l’album in genovese, utilizzando suoni, ritmiche , atmosfere provenienti dalla ricca cultura mediterranea. Un successo di critica e di pubblico
Le nuvole (Fonit Cetra/Ricordi, 1990) 8
Dopo un lungo silenzio torna a collaborare con Mauro Pagani realizzando un nuovo eccellente lavoro che si divide tra le suggestioni etniche del lato B e la graffiante satira del lato A con la celeberrima “Don Raffaè”, la stupenda “Domenica delle salme”, il barocco di “Ottocento”
Anime salve (Ricordi, 1996) 8
Il testamento discografico di De Andrè nasce dalla collaborazione con Ivano Fossati e mischia , di nuovo coraggiosamente, l’anima che fu di Pagani, rivolta al Mediterraneo con quella di Fossati che guarda al SudAmerica, ma assimila anche elementi balcanici.
Ennesimo capolavoro
Un uomo straordinario. Sicuramente il gigante della cultura italiana del '900 insieme a Gramsci e Pasolini.
RispondiEliminaQuanto sarebbe stato bello averli ancora.. Vabbè.. Consoliamoci con Povia, Mughini e Aldo Busi.
P.S. Coraggiosa e inusuale la scelta di Fabrizio di andare a vivere nell'isola in cui aveva vissuto forse uno dei traumi peggiori che si possano immaginare, ovvero il sequestro.. E incredibile la sua capacità di interpretare la Sardegna: l'Ave Maria e La canzone del servo pastore sono forse più sarde di quanto potesse scrivere la maggior parte dei sardi.
Pistella Mod
Dici bene...Pasolini, Gramsci, De Andrè...purtroppo ne vedo pochi altri degni di essere accostati a loro.
RispondiEliminaSolo gli intellettuali di un certo livello "speciale" sanno comprendere la "gente", il popolo , entrando in contatto con loro senza appropriarsi o rubare la loro cultura, ma facendosi assorbire da essa.
E così fu De Andrè con la Sardegna (che così poco conosco e così tanto ho imparato ad amare grazie a...Gigi Riva...che intellettuale non fu e non è, ma che ha percorso la stessa strada di Faber in questo senso. Non a caso erano buoni amici)
Un poeta dei nostri tempi,senza dubbio...
RispondiEliminaoltre a tutte le cose che si dicono sempre su di lui,mi faceva spesso notare mio fratello(che di chitarra ne capisce)la bravura di Fabrizio come chitarrista,che non tutti tengono in considerazione,che nel giro dei cantautori non era cosa molto comune...infatti la si nota sopratutto nei concerti live,specie in quelli accompagnati dalla PFM.
E' un gran bene che non sia stato facilmente dimenticato,cosa che invece a toccata ad altri che magari erano altrettanto bravi...ma forse era il suo modo splendido di comunicare che faceva la differenza.
Gia' detto tutto..IMMENSO.
RispondiEliminaIl BombaTrolo e' Bombarolo+Tritolo?
C
Figa dì Cristiano !
RispondiEliminaNon me ne lasci scappare una !!!
Dal prossimo post metterò appositamente un errore da qualche parte, ben nascosto, e vediamo se me lo becchi.
A questo punto è una sfida, una questione d'onore !
Il piu' grande poeta del 900 italiano, e molto piu'... Ottimo post come sempre Tony...
RispondiEliminavai Tony tanto se non lo becco io ci pensa qualche altro cecchino!
RispondiEliminaC
davvero, sarebbe bello averlo ancora... semplicemente poesia, magistralmente accompagnata...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
grandissimo DE ANDRE',...fa leggermente (leggermente?) ridere che ora se ne approprino anche le reti mediaset della sua "celebrazione", incredibile!
RispondiEliminaps:off topic: confessate Ursus e Cristiano,...quelli che hanno inventato il "simpatico" "gattino Virgola" siete voi!
Mich.
Virgola,virgola
RispondiEliminacon le orecchie a sventola...
il mitico Jocelyn ai tempi di Tele Montecarlo!
La sigla animata era firmata dal GRANDISSIMO Bruno Bozzetto,uno dei geni del disegno italiano,così come Johnny il bassotto,W LE DONNE E tante altre...sono un suo modesto discepolo,avrò visto VIP MIO FRATELLO SUPERUOMO almeno 60 volte.
Mi è venuto in mente adesso che il Virgola di Jocelyn era un cane,non un gatto!
RispondiEliminahttp://it.youtube.com/watch?v=aREwb958IUc
son tre giorni che mi becco il de andrè dappertutto, radio, mediashit, rai educational,... ieri sera poi il massimo, torno a casa tardissimo dal lavoro, accendo la tv e era sul 2 (concerto) e sul 3 (speciale)...dupall... ma il memoriale non è domani?
RispondiEliminabuon weekend da parte di un eretico che preferisce donna rosa a bocca di rosa (scherzo haha.. non mi piace ne una ne l'altra :)
DONNA ROSA di Paolini-Silvestri-Baudo
Il suo nome è Donna Rosa
bella, cara, sorridente e deliziosa
lei vuole me.
Può sembrare capricciosa
Donna Rosa.
Ma non c'è da farci caso
lei vuole me.
Sono sincero confesserò
non ce la faccio a dirle di no.
La donna è mobile,
e questo lo so.
E Donna Rosa fa la sdegnosa,
non è un segreto
e le prove vi do.
Mando mille telegrammi,
compro cesti di lillà,
compro cento serenate,
lei però fa marameo
e poi torna da mammà.
Il suo nome è Donna Rosa,
cara, bella, veramente favolosa
e vuole me.
Sono sincero, confesserò,
non ce la faccio a dirle di no.
La donna è mobile,
l'hai detto già,
ma Donna Rosa è misteriosa,
questo esempio lo confermerà.
Io prenoto bomboniere,
e rinfreschi al Grand'Hotel.
Compro chili di diamanti,
tutti i giorni,
lei però fa marameo
e poi torna da mammà.
Il suo nome è Donna Rosa,
cara, bella, sorridente e deliziosa
e vuole me.
Può sembrare capricciosa,
Donna Rosa,
ma non c'è da farci caso,
lei vuole me.
Sono sincero,
confesserò,
non ce la faccio a dirle di no.
Uauh!
RispondiEliminaAltra sigla di Bruno Bozzetto,in un film del'69 con Nino Taranto e Bice valori(e Pippo Baudo in veste di rivale),popartx sta facendo sempre più vittime!
Consiglio anche WEST&SODA del 1964.
...ehm io stavo leggermente scherzando visto che s'accennava a mediaset,...intendevo quel gatto del cazzo dei telefonini delle reti mediaset, lo odio!!!....ho letto l'altro giorno che l'ha inventato un tipo di Torino
RispondiEliminaMi.
BOH!
RispondiEliminaAmmetto la mia ignoranza in merito,sono uno dei pochi a non avere il cellulare.
"Il suo nome è donna Rosa" mi ha ricordato anche il mitico POPOFF,quel bimbetto biondo e paffuto reduce dallo Zecchino d'oro che dal 68 in poi girò una serie di musicarelli,uno più trash dell'altro,in uno dei "Corriere dei piccoli" dovrei avere anche il testo della canzone...quella sarebbe roba da popartx,eventualmente!
Rivalutiamo POPOFF.
lo zecchino d'oro di una volta era molto più spontaneo,adesso è tutto costruito e perfettino,persino i bambini sembrano ingessati
RispondiEliminali hanno berlusconizzati pure loro.........
il gattino virgola è insopportabile
JOE
se non sbaglio al prossimo zecchino d'oro dovrebbero esserci anche gli statuto...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
Oskar farà il mago Zurlì
RispondiEliminaCi sono già stati gli Statuto con un boccia che ha cantranto "Skamaleonte"..e il brano non era niente male
RispondiEliminaEsatto Tony,ci son gia stati e credo si possa trovare la loro apparizione su youtube.
RispondiEliminaMich,ho presente il gatto che dici delle pubblicita e se non sbaglio quella suoneria e' una "cover" (haha!) di quel pezzo di Renato Rascel "Noi siamo piccoli ma cresceremooo....e allora VIRGOLA ce la vedremo.." che qualcuno da queste parti si ricordera'.
Inoltre conferma la paternita' di Dursus che pero' adesso x questioni di copyright nega tutto..
C
ursus fara' RICHETTO
RispondiEliminaursus altro che POPOFF, tu vai meglio con POPORNO
RispondiEliminamale lo skamaleonte!!!
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
male?
RispondiEliminaPerchè male? Il pezzo era carino...
RispondiElimina