martedì, dicembre 23, 2008
George Harrison
George Harrison palesa nella sua lunga discografia solista ciò che si sospettava ai tempi dei Beatles.
Ovvero che le sue capacità compositive si limitassero ad un paio di brani ad album (quelli abitualmente sottratti all’egemonia di John e Paul) e che il resto fosse trascurabile.
Così è stato e la carriera solista, pur viaggiando su binari personali comunque apprezzabili, ha dato , qualitativamente, poche soddisfazioni
Wonderwall Music (1968) 6.5
Colonna sonora di un film pressochè sconosciuto si basa in prevalenza su musica indiana, ma contiene anche qualche puntata in atmosfere freak beat niente male (ec’è anche Eric Clpaton)
Electronic Sound (1969) 2
George si diverte con un sintetizzatore....inascoltabile.
All Things Must Pass (1970) 7
Il suo indiscusso capolavoro, anche se la smania di dare sfogo alla creatività repressa nei Beatles lo porta ad esagerare con addirittura un triplo (e l’ultimo disco di jam sessions è decisamente inutile e trascurabile). Ma nel resto ci sono gioielli di inestimabile valore da “My sweet Lord” a “Wah wah” da “Isn’ t a pity” a “What is life”, il tutto arricchito dalla presenza di Ringo, Eric Clapton, Billy Preston e...Bob Dylan.
Concert For Bangladesh (1972) 7
Ancora Dylan, Clapton, Ringo, Ravi Shankar e tanti altri nel famoso (e sfortunato per molti versi) concerto per il Bangladesh. Ma ci sono momenti emozionanti, grandi songs che fanno entrare questo album tra i migliori live di sempre
Living In The Material World (1973) 5
Dark Horse (1974) 5.5
Extra Texture (1975) 5
Sempre più immerso nella religiosità Krhrisna, George ne sparge a piene mani nelle sue canzoni, sempre più lente, tediose, soporifere, soprattutto nei primi due album. “Extra Texture” è considerato da lui steso come il suo peggiore album, e più o meno ha ragione, per quanto leggermente più “mosso” dei precedenti
Da notare il largo impiego di ospiti famosi, dagli immancabili Clapton, Ringo e Preston a Steve Winwood, Ron Wood, Alvin Lee tra gli altri, ma con risultati trascurabili
Thirty-Three & 1/3 (1976) 5.5
Registrato affrettatamente per ragioni discografiche è comunque un piccolo passo avanti rispetto ai lavori precedenti, più sereno, anche se rimaniamo nell’assoluta mediocrità
George Harrison (1979) 6
Somewhere In England (1981) 6.5
Discreto lavoro il primo, in cui recupera anche “Not guilty” , scartato dall’Album Bianco e scrive l’ottima “Faster” , e che restituisce una scrittura più curata ed energica che nel secondo si concretizza ancor meglio, anche grazie al sincero e splendido omaggio a John, appena scomparso, in “All these years ago” (con Ringo alla batteria e Paul ai cori)
Gone Troppo (1982) 4.5
Cloud 9 (1987) 6.5
“Gone troppo” è un altro album registrato per ragioni contrattuali, uscito senza promozione e che merita solo il dimenticatoio.
Un lungo stop di quasi 5 anni fu provvidenziale per rigenerare la creatività di George che con “Cloud 9” torna finalmente ad un album dignitoso, ben suonato, affiancato dai soliti Clapton e Ringo ma anche da Elton John e Gary Wright C’è un altro, bellissimo, omaggio ai Beatles in “When we was fab” e il singolo di successo “Got my mind set on you”
Traveling Wilburys Vol. 1 (1988) 6
Traveling Wilburys Vol. 3 (1991) 6
Affiancato da Bob Dylan, Roy Orbison, Jeff Lynne (ex ELO) e Tom Petty, George si dedica alla parentesi “roots” con iTraveling Wylsburt tra rockabilly, country, rock n roll. Divertente e piacevole
Dark Horse Live In Japan (1992) 7
Spesso poco considerato o addirittura stroncato “Live in Japan” è invece un’eccellente carrellata del miglior George Harrison, tra numerosi brani dei Beatles (“Taxman”, “Here come s the sun “ Something” , “While my guitar” ma anche “Piggies” o “Old brown shoes”) e il meglio della sua produzione slolista. Ottimo davvero .
Brainwashed (2002) 6
Dopo una lunga battaglia, persa, contro il cancro, George si apprestava a tornare con questo nuovo album (completato postumo) che ci conferma ancora buone capacità compositive del nostro.
"Concert for Bangla desh"(il film)lo vidi all'epoca in un cinema d'essai...mentre WONDERWALL non sono mai riuscito a vederlo per intero,si riesce a reperire?
RispondiEliminaDa sottolineare lì la presenza dei FOOL,il gruppo molto variopinto autore di un lp psycho-pop molto interessante,sempre con lo zampino di Harrison,ovviamente.
Il film è stato restaurato e ristampato in DVD ed è distribuito dalla Rhino in USA
RispondiEliminaTra l'altro l'attrice principale è una stupenda Jane Birkin e c'è anche un'apparizione di Anita Pallenberg
Su YouTube c'è il trailer
Il trailer l'ho visto,infatti.
RispondiEliminaJane Birkin è sempre stata un mito,fin dalla prima fuggevole apparizione in BLOW UP! dove è una delle due modelle che si rotolano per terra nude...il pezzo "Je t'aime moi non plus" rimane nella storia,chiaramente,peccato che il film omonimo(più tardo) sia una ca..ata:tristissimo,noioso.
http://it.youtube.com/watch?v=sHiMDB19Dyc
anita PALLEmberg
RispondiEliminaBellissima questa iniziativa delle discografie dei Beatles solo
RispondiEliminaDi solito non ne parla nessuno
MAss