giovedì, novembre 22, 2007

MEI - Meeting Etichette Indipendenti





Da venerdì 23 a domenica 25 novembre a Faenza, la decima edizione del MEI (meeting Etichette Indipendenti)

Come sempre un gran bordello, stands decenti e cose senza senso (uno stand di degustazione vini ad esempio...), ma anche un'enorme vitalità, pulsione, energia.
Che poi, giudizio personale, tutto in qualche modo si avviti su sè stesso è il male della scena italiana, di cui il MEI è fedele specchio

MOMENTO CULT: un tizio porge un CD a Red Ronnie che rifiuta cortesemente "tanto non lo ascolterei, dallo ad altri che magari ti possono aiutare più di quanto non possa fare io"
Il tizio insiste, Red, sempre cortesemente, rifiuta.
Il tizio glielo butta nella borsa e fugge.
TRISTEZZA !


Per l'occasione è uscito l'ottimo "INDYPENDENTI D'ITALIA" Storia, artisti, etichette e movimenti della musica indipendente italiana
Per la prima volta in un libro la storia della musica indipendente italiana, dagli anni '50 al boom dei '90, con uno sguardo alla scena attuale e futura, dalla viva voce dei protagonisti.

Libro sul quale compare uno scritto mio e di Rita "Lilith" Oberti, nonchè moglie mia.

36 commenti:

  1. domenica ore 13 col bel gnocco fritto

    RispondiElimina
  2. eh Mich, io invece panino e prosiutto (senza C...)

    RispondiElimina
  3. prosiutto di spalla o di còsia?

    RispondiElimina
  4. del prosiutto o dell'umano?

    RispondiElimina
  5. mi permetto di dire che in miniere sareste un po' piu' utili.........lili'

    RispondiElimina
  6. Mi associo a Lilith,questo blog sta scadendo nel pecoreccio...se non gli si da una strigliata finiamo in basso,Tony fatti valere!
    URSUS

    RispondiElimina
  7. bastonali,Tony,questi degenerati!

    RispondiElimina
  8. Brutti schifosi teddy boys.
    Adesso ricomincio a parlare di politica e di mali del mondo, così la smettete !!!

    RispondiElimina
  9. ehh,non se ne può più,ma dove siamo arrivati??
    Cospargetevi il capo di cenere e fustigatevi con le ortiche,peccatori!!
    Joe

    RispondiElimina
  10. Mi associo a Tony.
    E'sempre colpa di sti quattro TeddyBoys.
    Andate a lavurare che ciavete quarantanni..
    ..giiirl You really got me now you gota me soooo......
    SCIAFF!!!!

    Cristiano

    RispondiElimina
  11. A me il MEI ha fatto schifo..la prima volta che ci andavo e sarà anche l'ultima.
    Una sagra di paese

    RispondiElimina
  12. Io non sono mai andato ma le righe e l'aneddoto di Tony mi semrano sintomatici.
    C

    RispondiElimina
  13. ciao Tony
    è stato un piacere scambiare quattro chiacchiere con te al MEI... interessante la tua presentazione, magari se John "John" Vignola si fosse letto il tuo (bel) libro sarebbe stata ancor più interessante... speriamo di rivederci da qualche altra parte e grazie mille per i dischi!
    Salute/i
    Manuel

    RispondiElimina
  14. John Vignola ha cercato di dissimulare in tutti i modi il fatto che non avesse letto il libro e che fosse di fretta poerchè doveva correre da Carmen Consoli a presentarla in un convegno, ma non è un problema.

    Presentare il libro è stata un'esperienza bella e stimolante per chi, come me, ama poco il contatto con il pubblico ed è stato da sempre abituato ad avere davanti tanta gente ma protetto da una batteria e dai musicisti che ti stanno comunque davanti.

    Grazie a te caro Manwell per le recensioni sul tuo blog (www.manwell.it) e scusa se sono fuggito subito
    A presto

    RispondiElimina
  15. Ma...se non sbaglio John Vignola anni fa curava una fanzine di garage e pyche...o sbaglio??Non sapevo che fosse ancora in pista,che fa adesso?
    URSUS

    RispondiElimina
  16. Non mi ricordo, ma penso di si.
    Ora è redattore del Mucchio e credo scriva su qualche altra cosa "importante"

    RispondiElimina
  17. La fanzine in questione,che usciva nei primi 90,mi pare si chiamasse "Magic fuzz" ed aveva un CD in allegato,da qualche parte devo avere un numero in cui mi intervistò proprio Vignola,credo...ora non ricordo bene URSUS

    RispondiElimina
  18. In passato scriveva anche su Rockerilla, forse ci scrive ancora.
    C

    RispondiElimina
  19. Ma Tony,fammi capire..
    Vignola ti intervistava x la presentazione del tuo libro SENZA AVERLO LETTO??!!??

    C

    RispondiElimina
  20. Credo che non lo avesse letto, o meglio sembrava evidente da certe domande.
    Anche se so che lo ha ricevuto e che forse, visto che era un po' tirato perchè doveva volare da Carmen Consoli, ha sintetizzato il tutto.

    Ma mi va ben lo stesso, non c'era molta gente e non è che la presentaazione richiedesse chissà quali cose.

    Bene così

    RispondiElimina
  21. Non ho nulla contro John "John" Vignola che, tra l'altro, cura la bella e ampia rubrica di libri su Il Mucchio (per la cronaca scrive anche su Vanity Fair)... però era evidentissimo che il libro lo avesse al massimo sfogliato. Secondo il mio modestissimo parere, anche in base a ciò che dicevi tu, c'era da chiederti qualcosa sui gustosi aneddoti che hai messo nero su bianco su "Uscito vivo...". Sarebbe stato certamente più interesante per il pubblico presente. Avrei voluto fartela io una domanda (per esempio sull'incontro con Joe Strummer nel "sottopub" di Londra) ma poi ho lasciato perdere perché mi sembrava di star lì a fare il saputello.
    Una domanda però te la faccio ora: ma quanti hanni ha John "John"? Cioè, mi ha spiazzato quando ha detto che, per ragioni anagrafiche, ha solo sfiorato gli anni Ottanta.. spero stesse scherzando!
    Cari saluti
    Manuel

    RispondiElimina
  22. A proposito di riviste musicali e interviste varie:sarebbe un mondo molto singolare da analizzare,io posso parlare per mia esperienza personale,ma credo che Tony possa dire altrettanto,poichè ricordo persino di giornalisti che sono venuti ad intervistarmi senza NULLA in mano,nè un registratore nè un taccuino,NULLA! Per cui capitava spesso che venissero riportate delle frasi mai dette o vergognosamente equivocate,con riferimenti inesistenti...se poi,come nel mio caso,l'intervistato si incazzava per certe cose venivi spesso tacciato di essere bugiardo o millantatore...nel caso di Vignola,però,non fu così!
    Mi pare di ricordare che si attenne abbastanza bene ai discorsi fatti,probabilmente perchè le fanzines erano molto più libere della stampa cosidetta ufficiale,sul cui presente non mi pronuncio poichè non la leggo da anni,ormai...ma negli anni 80,tolto rare eccezioni,faceva veramente pena.URSUS

    RispondiElimina
  23. La Fanzine piu' bella era FACES.
    Poche balle.

    ANONI-MOD

    RispondiElimina
  24. Negli anni 80 (ma anche adesso) l'intervista con taccuino o nulla in mano era molto frequente e immancabilmente il risultato erano una serie di strafalcioni.

    "Faces" era davvero molto bella, vista con il senno di poi, e senza false modestie.
    Parlava di gruppi mod, eventi mod , ma anche di CULTURA mod (cinema, teatro, libri etc) e ha contribuito a "formare" una scena mod più "matura".
    Bravo Tony !!!

    RispondiElimina
  25. Per Ursus:
    Al MEI c'era anche Claudio Rocchi, vestito elegantissimo, un po' stile "yuppie", che attaccava suoi manifesti che pubblicizzavano il suo sito (claudiorocchi.com), tra l'altro molto ben fatto.
    Una visione un po' "anomala" e "straana" in mezzo a tutta la punkitudine e indietudine varia

    RispondiElimina
  26. Rocchi lo conobbi molti anni fa,prima della sua conversione Hare krisna,purtroppo si era infognato con certe droghe,ma le sue prime esplorazioni dal 67 al 76 erano favolose,dagli esordi con gli STORMY SIX al periodo cosmico-sperimentale...purtroppo gran parte di quel movimento,passata la sbronza rivoluzionaria,si è rifugiata nel privato/autodistruttivo,con conseguenze che sappiamo,ma mi farebbe piacere reincontrarlo(ammesso che si ricordi di me),ho visto anch'io il sito ed è molto ben fatto.URSUSdursus

    RispondiElimina
  27. Per fortuna Rocchi è uno di quelli che sono usciti dal tunnel,al contrario di altri che sono finiti malissimo,aimè
    Joe

    RispondiElimina
  28. Ma di gente che ne è uscita bene ce n'è,comunque,lo dico perchè ne ho conosciuti di ex-tossici che sono riusciti a smettere...il problema è avere UNO SCOPO per cui smettere e rendersi conto in tempo che così non si conclude niente,anzi:si creano solo dei miti fasulli che conducono nel vuoto...per esperienza personale,credo che i tossici peggiori siano quelli che non si rendono conto di esserlo,tipo quelli che dicono "Io smetto quando voglio!"...ecco,quelli non smetteranno mai,perchè hanno perso qualunque contatto con la propria realtà,non ci stanno più con la testa,brutte faccende!URSUS

    RispondiElimina
  29. gli eroinomani,per fortuna,sono in calo
    adesso il consumo si sposta sulla coca e l'ecstasy,ma sempre merda è
    Joe

    RispondiElimina
  30. bravo
    allora ammazzati,che fai prima

    RispondiElimina
  31. Bisognerebbe comunque sempre distinguere tra droghe leggere e droghe pesanti,le generalizzazioni sono stupide(anche se attualmente credo che qualsiasi droga non serva a niente,compreso il fumo).
    Tornando alle fanzines:FACES era molto carina,difatti vi ho scritto sopra anche io,mentre per Torino ricorderei THE BEAT GOES ON,poi divenuta READY MADE,che aveva un taglio grafico abbastanza curato e musicalmente presentava ottimi articoli a cura di Bartolo e di Giuà(quest'ultimo purtroppo scomparso)anche lì vi partecipai per il 60s beat italiano,così come diressi ROLLER COASTER la prima,nel 1984,a trattare esplicitamente di psychedelia-garagebeat ecc...a causa di un giudizio negativo(forse un pò troppo frettoloso,visto col senno di poi)riguardo la compilation "Eighties colours" venni bandito da molta della stampa ufficiale,per fortuna la nascita della Toast rec. risollevò le nostre sorti,altrimenti dei No strange non ci sarebbe stato più nulla...guai a dire quello che si pensa,in questo mondo! URSUSdursus

    RispondiElimina
  32. Neanche a me è piaciuto il MEI...direi anzi che l'aneddoto è piuttosto significativo. E' più importante riuscire a tessere le giuste relazioni sociali in questo mondo piuttosto che avere una valida proposta. Non dovrebbe essere così ciò che si definisce indipendente. Perché perdere la propria dignità fino alla salute per convincere qualcuno che difficilmente ti cagherà a parlare bene di te? L'impressione che mi ha dato il MEI conferma le parole che ho già sentito da qualcuno: non ci resta che scegliere tra la roba di consumo "alternativa" e quella delle multinazionali. Sinceramente ormai credo di più al discorso del copyleft ed alla possibilità di comunicare bypassando tutte queste squallide gerarchie...

    RispondiElimina