venerdì, ottobre 05, 2007
Gli occhi del Che
UNA DELLE STORIE PIU' INCREDIBILI E COMMOVENTI CHE LA STORIA CI HA CONSEGNATO.
IL CHE VIVE.
A 30 ANNI DALLA SCOMPARSA (9 ottobre 1967)
di Roberto Zanini da Il Manifesto del 3 ottobre.
Nel 1967 ardeva l'incendio di Cuba, le scintille volavano per i continenti più poveri: in Somalia e in Eritrea, contro i sudafricani in Angola, in Venezuela. Ernesto Guevara era già stato medico, guerrigliero, ministro e banchiere centrale, corteggiava la propria morte e accendeva «focos» dove poteva.
Dal Congo tornò vinto, con le pulci addosso e un diario che cominciava così: «Questa è la cronaca di un fallimento». Dalla Bolivia non tornò.
La Higuera è un pugno di case nella selva boliviana, il Che catturato venne rinchiuso in una baracca, un sergente boliviano si aggrappò alla bottiglia e obbedì all'ordine in codice arrivato da La Paz, «dà il buongiorno a papà». Due raffiche di mitra ed era finita.
Ma i cubani non hanno lasciato la Bolivia dei loro dolori. Le truppe dell'Avana ora hanno il camice bianco e il «foco» del comandante sconfitto ha la forma dell'ospedale di Santa Cruz, nelle pianure fertili che sfamano il paese. Duemila medici cubani operano gratuitamente i campesinos di cataratta, trecentomila interventi da quando L'Avana ha cominciato l'assalto sanitario della Bolivia.
Così, alla fine di luglio del 2006, un soldato boliviano entrò nella redazione del «Deber», un quotidiano di Santa Cruz. Chiedeva di pubblicare una nota di ringraziamento ai medici cubani che avevano restituito la vista al padre.
Lasciò la nota, promise di tornare. Come si chiama suo padre? chiese il redattore.
Mario Teran, rispose il soldato, e sparì.
Mario Teran era quel sergente.
L'uomo che assassinò il Che è tornato dopo quarant'anni dai cubani che aveva sconfitto, e i cubani gli hanno ridato gli occhi. Per quelle due raffiche gli avevano promesso denaro e corsi a West Point, ma non mantennero: rimase povero, ebbe un figlio soldato, decise di sparire dalla circolazione.
Ora di lui si accorge il Granma, per celebrare i quarant'anni dalla morte del comandante Guevara, e con il Granma tutti i grandi organi di informazione.
Ma il vecchio sergente è di nuovo sparito.
In fuga dalla leggenda nera che vuole morti quanti presero parte alla cattura del Che.
tony conosci gli che-men?
RispondiEliminahttp://www.myspace.com/chemen
sono la band del grande bazza, uno dei più famosi fan dei redskins e mio "collega" a mod radio uk
hasta la pasta f
ottimi !
RispondiEliminaanche se i RedSkins rimangono inarrivabili
gli occhi del CHI? del CHE?
RispondiEliminati stai allenando per Zelig ?
RispondiEliminahasta siempre comandante...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
Posso dire,però,con tutto il rispetto per il CHE...che lo sfruttamento commerciale della sua immagine mi ha veramente stancato?
RispondiEliminaManifesti,spille,magliette,locandine,abat-jours,coperte...
ho dimenticato qualcosa??
Vidi tempo fa un'intervista con la sorella del CHE veramente incazzatissima per questo merchandaising e credo che ne avesse tutte le ragioni,anche perchè i diritti sull'immagine chi li recepisce?? URSUS
Ursusdursus,hai dimenticato i calendari
RispondiEliminami sembra anche a me uno sfruttamento poco rispettoso e molto falso
Joe
I diritti sull'immagine del Che sono da pochi mesi nelle mani della sua famiglia.
RispondiEliminaCon questi fondi la Dott.ssa Guevara e i suoi collaboratori possno portare avanti i loro ambulatori mobili per alleviare anche fuori dall'isola i disastri della "civiltà".
Ci sono state molte polemiche perchè alcuni intellettuali (anche ns. connazionali) trovavano ingiusto che l'immagine del Che fosse commercializzata, perchè il Che è di tutti.
Purtroppo però l'embargo è "cosa loro" e senza fondi come si fa?
Non si può neppure aprire una sottoscrizione per versare un contributo, nè mandargli farmaci o strumenti operatori...(sempre causa l'embargo).
I medici cubani sono gente seria, prima di intraprendere la scuola a L'Havana devono firmare una dichiarazione sulla quale sta scritto che se ti capita un ammalato lo devi curare, assicurazione o meno.
Il presidente degli Stati Uniti ha posto il veto 2 giorni fa a una proposta di legge di tutto il congresso (DEM+REP quidi) che permetteva erogazione di farmaci e prestazioni a qualcosa come 20 milioni di persone indigenti.
"il nostro compito è aiutare la gente a trovarsi una buona asicurazione, non curare la gente gratis" ha poi dichiarato.
Si trattava di una cifra risibile, per un colosso come gli USA, e peraltro già stanziata.
Ora, comunque la pensiate, (e io la penso così non perchè sono Castrista, ma semplicemente perchè sono un infermiere e conosco un po' la sofferenza) da che parte sta la civiltà?
Un sacco di informazioni in materia nel nuovo "Fuori dal coro", del sempre attento Gianni Minà.
pibio
Uauh!Sono da pochi mesi in mano alla famiglia??
RispondiEliminaQuesto mi fa piacere,ogni tanto si sente una notizia positiva...speriamo perlomeno che serva a qualcosa,anche se pur sempre poco nel mare dei bisogni umani,non vorrei che adesso di punto in bianco i commercianti smettano di vendere oggettistica del genere,sai com'è...URSUS
D'accordissimo sulla vergognosa commercializzazione dell'immagine del Che, da anni indossata da chi nemmeno sa chi fosse, come una qualsiasi maglietta dei Nirvana o di Vasco.
RispondiEliminaBellissimo l'intervento di Pibio che ringrazio in quanto esperto in materia.
Non credo che smetteranno di venderli anche se ora i diritti sono in mano alla famiglia.
Nel capitalismo l'importante è vendere e guadagnare, anche sul cadavere della madre se rende bene !
Ricordo le magliette di Mao, del Che, di Castro e con le falci e martello a Venice, California sulla spiaggia dei culturisti, a fianco di quelle con la bandiera americana e con la scritta "Proud to be american" o "Support our troops in Iraq".....
L'IMPORTANTE E' CHE Che Guevara E I SSUOI INSEGNAMENTI PROSEGUANO IN QUESTE COSE.
ANCHE NL RIDARE LA VISTA AL SUO ASSASSINO
(per il quela peggiore condanna penso non potesse esserci)
a questo proposito consiglio la visione de "i diari della motrocicletta", per chi non l'avesse ancora fatto...
RispondiEliminapoi, una domanda per tony e per chiunque avesse voglia di rispondere: cosa ne pensate degli interpol?
Marco MODS Trieste
Nulla da aggiungere che non sia gia' stato detto, tranne un plauso per il bel commento del "collega" Pibio e la risoluta conclusione di Tony.
RispondiEliminaUn proverbio africano dice cosi:
"Quando due elefanti combattono fra di loro e' sempre l'erba a soffrire di piu'".
Cristiano
gli Interpol li conosco poco, malgrado siano "famosi"..non ho dei loro dischi ma vidi un concerto su MTV trovandoli piuttosto interessanti.
RispondiEliminaPurtroppo(o per fortuna)non riesco a fare a meno di individuare le "fonti" di ispirazione, che a volte e' stimolante, altre volte e' un po' un limite di tutte queste 2nuove2 bands.
Cristiano
Di per sè gl iinterpol non sarebbero male ma per noi "vecchi", anzi VECCHI, ascoltare certe bands rimanda immediatamente alla memoria, come dice giustamente Cristiano, bands ben più meritevoli (Joy Division nel caso) e si perde la poesia.
RispondiEliminaIn ogn icaso a me non piacciono molto
Si,anche io penso che il commercio continuerà tranquillamente,finchè rende...anche se a me fa stare male vedere il calendario del CHE venduto a fianco di quello di Mussolini,nonchè Vasco,Renato Zero ecc...mi sembra un livellamento che fa poco bene alla cultura,ma se quanto dice Pibio è vero tanto meglio così,grande Cristiano,vecchio saggio africano! URSUS
RispondiEliminaio personalmente gli interpol non li reggo.. ho provato più volte ad ascoltare i dischi nella loro interezza ma li toglievo alla terza o quarta canzone, preferendo il northern soul, o lo ska original, qualcosa di questo tipo..
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
good start
RispondiEliminaLa ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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