martedì, giugno 06, 2006
The Prisoners
Avevano l’irruenza degli Who , l’anima soulbeat degli Small faces , la grazia melodica degli Action , lo stile degli Statuto , l’energia punk dei Jam , il ritmo
dei Secret Affair.
E quel qualcosa in più che ne ha fatto una band unica , irraggiungibile.
Negli anni li ho visti tantissime volte a Londra e anche a Milano seguendone le varie incarnazioni successive , portando in Italia Solarflares e Stabilisers , suonando alcune date a supporto del James Taylor Quartet , contattando varie volte Graham Day (prima per un singolo dei Prime Movers su Face Records , poi per farlo cantare in un album del Link Quartet. Abbiamo sempre parlato tantissimo di calcio ma alla fine non se ne è mai fatto niente , anche se i Solarflares alla fine mi diedero un brano per un “Mondo Beat” su Face Records).
Personalmente li ho sempre inseriti tra le mie 10 bands preferite di sempre e “A taste of pink” è sempre nella mia Top ten dei migliori album di tutti i tempi.
James Taylor (tastiere) , Graham Day (chitarra e voce) , Allan Crockford (basso) , Johnny Symons (batteria) ci hanno regalato più o meno questi dischi
ALBUM
“A taste of pink” (Havasong) 1982
Il capolavoro assoluto , un esordio indimenticabile in cui esprimono probabilmente il meglio del loro spirito , con un’irruenza ,una spontaneità , un’innocenza creativa e sonora che personalmente non ho mai più ritrovato successivamente in altre bands.
“Coming home” , “Maybe I was wrong” , “Pretend” rimangono perle di inestimabile valore
“Thewisermiserdemelza” (Ace) 1983
La band svolta verso atmosfere marcatamente psichedeliche , dove le tastiere di James Taylor trovano più spazio e i brani assumono tonalità più acide e liquide.
Graham Day ruggisce ancora in classici come “Hurricane” e “Love me lies” , l’album è più ricercato e maturo ma inferiore al precedente
“Revenge of the Prisoners” (Pink Dust Enigma - USA) 1984
Album raccolta pubblicato in USA che include i brani dell’EP “Electric fit”( con il loro miglior barno disemnpore “Melanie”) , 6 canzoni da “Thewisermiserdemelza” più una alternate take (più grezza e violenta) di “Coming home” , “Reachin my head” e l’inedita ,bellissima , “Love changes”.
“The last fourfathers” (Own up - Havasong) 1985
Sempre in conflitto con l’industria discografica (anche quella più indipendente) , la band decide di autoprodursi , ma il risultato non è all’altezza delle aspettative.
Il nuovo album suona grezzo e corrosivo ma pur contenendo ancora grandi songs come “The fisherman” , le stupende “Drowning” e “Nobody wants your love” , è contraddistinta anche da tre strumentali e da altri episodi non particolarmente ispirati
“Last night at the MIC” (Empire) 1985 live con Milkshakes
Un live diviso con gli amici Milkshakes.
I Prisoners rivisitano con il consueto piglio nervoso “Coming home” , “Revenge of..” “There’s a time” , “Don’t call my name” e in più propongono le covers di “Runaway” di Del Shannon e
“ Sitting on my sofa” dei Kinks , più l’inedito “Little shadows”.
Irruente e sporco restituisce dignitosamente l’incredibile carica live
“In from the cold” (Stiff) 1986
Il mod guru (futuro boss dell’Acid Jazz records) Eddie Piller li porta alla Stiff records con cui pubblicano i controverso “In from the cold” eccellente canto del cigno ma che fu sempre rinnegato dal quartetto a causa di una produzione troppo soft di Troy Tate. In realtà è un lavoro eccellente , certo più pulito e rifinito rispetto all’abituale irruenza live ma che con capolavori come “Mourn my health” , “Deceiving eye” e “The more that I teach you” dimostra tutta l’abilità compositiva di Graham Day.
L’album non sarà un successo , il gruppo romperà con l’etichetta e decieerà per lo scioglimento
“Rare and unussued” (Hangman) 1988
Compilation curata da Graham Day e contenente 14 gioiellini lasciati in giro negli anni , tra cui una “Coming home” live a Berlino , la grande “Happiness for
once” (l’ultima song registrata , il 22/8/86 , a gruppo ormai sciolto) , 4 inediti e
cinque brani da “In from the cold” con il mixaggio originale più “sporco”.
“Shine on me” (Unique) 1997
La band si riunisce per un tour italiano e per incidere un singolo , ancora una volta stupendo , con tre brani degni della loro fama ma che appaiono tristi al cospetto di bands come Charlatans , Kula Shaker , Inspiral Carpets che nel frattempo banchettavano ai vertici delle classifiche inglesi con lo stesso sound che i Prisoners avevano inventato e portato in giro per l’Europa fino a poco tempo prima
SINGOLI
“There’s a time” / “Revenge of the cybermen” (Skydog - Francia) 7” 1982
“There’s a time” (Noise pollution) 7” flexy 1983
“Hurricane” / “Tomorrow (she said)” 7” 1983
“Electric fit” (Big Beat) 7” 4 tks EP 1984
“Whenever I’m gone” / “Promised land” (Stiff) 7” 1986
“Whenever I’m gone” / “Promised land” / “Gravedigger” 12” 1986
“Shine on me” 7” 1997
COMPILATIONS
“Reachin my head” su “Four on four” 7” 4 tks 1984
“Don’t burst my bubble” su ‘Smashing time’ (Re-Elect) 1987
“Captain Scarlet” su “We are the mods vol. 1” 1996
POST PRISONERS
Graham Day, a parte l’esperienza lo fi dall’84 all’88 con i MIGHTY CAESARS
con membri dei Milkshakes e in cui suonava batteria e flauto (!!) , fondò nell’88
con la moglie Fay Hallam (ex tastierista e voce della grande modband Makin’Time) che già compariva come ospite su “In from the cold” e con il bassista Martin Blunt (anch’esso nei Makin Time e attuale membro dei Charalatans) i GIFT HORSES con
i quali realizzò il deludente 45 “Rosemary” (Pop Records - Germania).
Di lì a poco nacquero i PRIME MOVERS sempre con Fay , con l’ex Prisoners e James Taylor Quartet Allan Crockford e Wolf Howard dei Daggermen.
Tre album spettacolosi dall’88 al 93 , molto Hendrixiani ma con grandi influenze
beat e psichedeliche , “Sins of fourfathers” , Earth Church” e “Arc” e concerti numerosi anche da noi.
La breve avventura con i PLANET , più funky e meno espressiva delle precedenti esperienze.Discreto il LP del 95 “Sky.
E poi di nuovo verso le atmosfere che furono care ai Prisoners con i SOLARFLARES (con Allan Crockford) , 5 album e una lunga serie di grandi songs.
Attualmente suona il basso nei BUFF MEDWAYS a fianco di Billy Childish (ex Milkshakes) e Wolf Howard (ex JTQ e Solarflares)
James Taylor fondò il JAMES TAYLOR QUARTET e dal 45 d’esordio “Blow up” ai
giorni recenti ha inanellato una lunga serie di successi in virtù di un sound che partito dal soul jazz alla Jimmy Smith dei 60’s si é spostato sempre più verso funky
fusion e suoni da discoteca.Da ricordare il MLP “Mission Impossible” e gli album “Money spider” e “Wait a minute”
Allan Crockford ha militato nella prima formazione del James Taylor Quartet
per poi riabbracciare Graham Day con i Prime Movers.In seguito formò i Good Childe (due album) all’insegna di un rock deludente e mediocre , per poi tornare a fianco di Graham Day con i SOLARFLARES e proseguire attualmente con il punk rock 77 degli STABILISERS
John Symons abbandonò la scena musicale per proseguire gli studi
Un personale Best of the Prisoners
1) Melanie
2) Maybe I was wrong
3) The drowning
4) Coming home
5) Pretend
6) There is a time
7) The more that I teach you
8) Hurricane
9) Reaching my head
10) Nobody wants your love
11) Hush
12) Don't burst my bubble
Da lacrime agli occhi...
RispondiEliminaMi sono permesso di segnalarlo anche da me.
Ci si vede al Festival Beat, spero.
Ciao
Kof
bellissima "Melanie"e grandissimi PRISONERS , avevano un songwriting eccezionale, soprattutto certi lenti erano favolosi...io ho anche quell'ep con TALL BOYS /MILKSHAKES che presi all'epoca in Francia in gita scolastica... w too i SOLAR FLARES
RispondiEliminaho recentemente mp3izzato la registrazione del (per me e credo per tutti quelli che c'erano) mitico concerto al viridis dell'86, appena riesco a caricarla su rapidshare o simili vi do il link. 20 anni fa....
RispondiEliminaciao flavio
Per un pelo mi perdevo i PRISONERS!!
RispondiEliminaIn accordo con quanto di meglio si possa dire su di loro, ho solo un paio di aggiunte da fare,Tony.
Esiste un loro brano altrove inedito "JOE 90", presente su "Medway Powerhouse vol.2" su Hangman records, compilation del 87 coi soliti gruppi di quel giro (il vol.1 conteneva "Happiness for once"). E' un divertente strumentale pop-surf con rumori di bolle vari..
Altro bel vinile e' "The Milkshakes vs The Prisoners" del 1984 su Mediaburns Records. uno split dal vivo coi Milkshakes con questa tracklist:
-Melanie
-Reaching my head
-Hurricane
-American Jingle (strumentale inedito)
-96 Tears (cover,ovvio)
-A taste of Pink
-Love me lies (versione torrida!)
E' ben registrato stranamente, lo trovai a Londra anni fa e praticamente non viene mai citato nella loro discografia!
Cristiano
Ti ringrazio.
RispondiEliminaProprio non sapevo dell'esistenza di quelle due compilation.
E' stato anche ristampato il singolo "There's a time" nel 1999 dalla Munster in 10 pollici con la title track + "Revenge of the Cybermen" e gli inediti "I'm looking for you" e la cover di "96 tears" . Grande packaging e bel disco.
Probabile ci sia qualcosaltro in giro
al momento mi viene in mente una bella e rara compilation della etichetta jti di james taylor dove c'era una cover di "orange peel" di lalo shifrin registrata nelle sessions di "shine on me"
RispondiEliminaciao flavio
ecco la tracklist
http://hammondbeat.com/hammondbeat/release.asp?k=17&r=1140
dov'e' finito il mio comment?
RispondiEliminasto in attesa..
nel frattempo un Help:
nel disco "Mods mayday 79" tra un brano e l'altro si sentono in due o tre casi dei brani in sottofondo..chi sa dirmi che sono?
grazie
cristiano
ti è sparito il comment ?..noo è più su...
RispondiEliminame lo devo riascoltare mods mayday 79..è un bel po' che non l orimetto su ma in verità non mi è mai piaciuto granchè
ah si eccolo,ma prima non c'era..
RispondiEliminadai tony, flavio e allegra brigata ridateci un ascolto e ditemi..gli intermezzi sono tre. se non ricordo male (lo devo riascoltare anche io)il primo e' un gruppo femminile, poi ce n'e' uno che dice qualcosa tipèo "shout,boys.."(?!?) ed il terzo qualcosa del tipo "I'll be your dreamer.."
Thanx
Cristiano
i
RispondiEliminaio ho avuto l'onore di vederli nel 1982. Ma purtroppo non mi ricordo in quale club.
RispondiEliminaciao da ieze old modernist