venerdì, settembre 30, 2005

Ritmo sovversivo


È in edicola «Ge2001»
Un cd per i processi di Genova.
Con Subsonica, Assalti Frontali, Elio, Meganoidi in tutte le edicole (e tra una settimana anche nelle maggiori librerie), Ge2001 nuova produzione della manifesto cd, i cui proventi serviranno a sostenere i processi di Genova, quattro anni dopo l'infausto G8.
Non solo, il disco è anche e soprattutto una scheggia di memoria itinerante, ricordo in costante movimento di eventi incardinati nella storia più tragica e recente dei conflitti sociali nel nostro paese, quelli che nel 2001 portarono alla morte di Carlo Giuliani, a piazza Alimonda.
Tra i 17 nomi presenti - che hanno concesso a titolo gratuito i propri pezzi - figurano Subsonica, Elio e le Storie Tese, Assalti Frontali, Sikitikis, Meganoidi, Meg, Punkreas, Bandabardò, Têtes de bois, Folkabbestia, 24grana.
Il disco (costo 8 euro), in collaborazione con Carta e Liberazione, nasce da un'idea di Supporto legale e finanzierà appunto gli avvocati del Genoa legal forum impegnati ad elaborare il complesso volume di materiali audio e video su cui si basa gran parte delle udienze. Del resto «la memoria è un ingranaggio collettivo - chiarisce Supporto Legale - e per funzionare va oliato con cura.
Il nostro intento è di impedire che 25 persone siano condannate ad anni di carcere - rischiano da 8 a 14 anni per devastazione e saccheggio - e far sì che i pestati e i torturati della Diaz e di Bolzaneto possano rivendicare i loro diritti e ottenere un risarcimento. Per impedire che ogni forma di protesta venga condannata come 'associazione a delinquere tesa al sovvertimento dell'ordine costituito'. Perché la versione che si vuol far passare, oggi come allora, è che i manifestanti abbiano subito il giusto trattamento.
Ma non esiste la distinzione tra buoni e cattivi.
Eravamo 300 mila sovversivi - e noi lo siamo ancora, molti lo sono ancora».
Tutti in piazza in quelle ore per affermare che l'altra faccia, quella pulita, della coscienza deve per forza essere «contro la globalizzazione, il neoliberismo e la guerra», come recita con insistenza una delle frasi campionate da Ondebeta che nel pezzo Abituato a dire no hanno raccolto spezzoni audio dalla tv e dai cortei.
A Genova c'era anche Militant A che ci dà giù come un rapace nel remix di Rotta indipendente. Ricorda: «Hanno fatto di tutto per bloccarci; le cariche, le torture, gli spari, e adesso vengono premiati, con soldi e carriera. Questo ci ha fatto capire che al di là delle inchieste in corso, avevano il permesso di fare quello che hanno fatto. Avevamo imboccato la strada giusta, li abbiamo spaventati. Ci riproveremo sicuramente».
E ancora: «Fra gli eroici che c'erano andati per manifestare, c'è chi si ritrova coinvolto nelle inchieste e chi cerca di lottare in altri modi. Genova è stata una punta altissima, di scontro e di sfida, però non è riuscita a replicarsi, in seguito. Per questo ci ripenso con un po' di invidia, ripenso alla purezza dello scontro di quel 2001, contro la corruzione e contro l'ipocrisia».
Gli fa eco C-Max dei Subsonica, gruppo che per sostenere i processi di Genova ha anche donato parte degli incassi di un concerto: «Genova ha rappresentato una sorta di grado zero nel quale oltre alla violenza subita si sono fatti i conti con i meccanismi della comunicazione di regime, termine per nulla fuori luogo riferito a quei giorni».
Come se è il brano dei Subsonica presente in Ge2001 - un rockaccio indolente che macina battute hip hop e aperture melodiche; risponde la Bandabardò con La fine di un Pierrot, inno combat folk anti-Berlusconi; e poi il solito Elio con Supergiovane (live in Carpi), lo swing notturno di Abbasso Nixon (Têtes de bois), il suono elettro-fragile di Meg (Parole alate), il rumore dei Sikitikis, capaci nel disco d'esordio di ben più efficaci intuizioni surf&lounge.
Maggiori informazioni su www.supportolegale.org

martedì, settembre 27, 2005

Parlamento, la Lega fa lo scambio di coppie

da www.corriere.it

Ballaman e Balocchi si assumono le mogli

Sorpresa: gli scambisti sono sbarcati in politica. Certo, non gli scambisti a luci rosse dei club privé. Almeno che si sappia.

Ma due deputati leghisti, forse per marcare una innovazione padana nei confronti del vecchio nepotismo partitocratico, si sono scambiati davvero le mogli.
Ognuno ha assunto in ufficio, a spese dello Stato e quindi di noi cittadini, la moglie dell'altro.
Una bella pensata che, aggirando gli stucchevoli paletti di una legge bigotta contro il familismo, apre nuovi orizzonti al mantenimento di figli e cugini, generi e cognati, zie e concubine.
Senza più il fastidioso ingombro di provvedere al vitto e alloggio dei propri cari, comodamente collocati a carico delle pubbliche casse.
I protagonisti della nostra storia, che pare fosse nota a un mucchio di addetti ai lavori rigorosamente omertosi ma non ai cittadini, sono Maurizio Balocchi ed Edouard Ballaman.
Due personaggi piuttosto noti.
Il primo è sottosegretario agli Interni, il secondo questore della Camera. Il primo, un genovese di nascita fiorentina, è stato il fondatore dell'Associazione italiana amministratori di condomini, è parlamentare dal 1992 e della Lega è stato il segretario amministrativo. Il secondo, nato in Svizzera ma cresciuto a Pordenone, è un commercialista finito spesso sui giornali. Prima per aver dato fuoco in diretta tivù al concordato fiscale del governo Dini.
Poi per aver battuto Vittorio Sgarbi nell' uninominale anche grazie a volantini in cui invitava i cattolici a votare per lui (insegnante in una scuola salesiana) e non per gli avversari giacché uno era «comunista» e l'altro un «noto libertino frequentatore di pornostar». Quindi per aver proposto per due volte l'abolizione del «made in Italy» da sostituire al Nord con «made in Padania. Per non dire delle sparate sul diritto di Pordenone a diventare una provincia autonoma o di un'intervista al «Sole delle Alpi» dove alla domanda su cosa detestava rispondeva: «Il tricolore».
Amici da anni, i due hanno vissuto insieme almeno tre avventure finanziarie. La prima fu la tentata speculazione immobiliare leghista a Punta Salvore, in Istria, che vide come progettista il futuro presidente del consiglio regionale veneto Enrico Cavaliere e come investitori nella «Ceit srl» un sacco di esponenti del Carroccio, a partire dalla moglie di Umberto Bossi: un'operazione disastrosa, finita con la sparizione di due miliardi, il fallimento e la decisione del pm Paolo Luca di contestare all'intero consiglio di amministrazione la bancarotta fraudolenta e il falso, «per aver segnato sui libri contabili della società che le quote ammontavano a cento mila lire, quando in realtà le azioni costavano dai quaranta milioni in su». La seconda fu la fondazione, ancora con soci leghisti come Stefano Stefani e il solito Enrico Cavaliere, della società «Santex» per gestire il casinò dell'Hotel Istria di Pola.
Una vicenda chiusa con la vendita delle quote.
A chi? Giuseppe Ragogna e Stefano Polzot, nel libro «L'aquila tradita», scrivono che «secondo alcuni periodici croati sarebbero state cedute a Moshe Leichner e al figlio Zvi, due americani di origine israeliana arrestati a Los Angeles per una presunta truffa valutaria da 77 milioni di dollari ai danni di un centinaio di risparmiatori ». La terza avventura fu quella delle sale Bingo. Maurizio Balocchi puntò sulla «Bingonet», della quale era amministratore unico e azionista di maggioranza.
Il secondo, allora vicepresidente della commissione Finanze, sulla «Cristallina», una sua creatura che riuscì a ottenere la concessione di quattro sale: a Pordenone, Treviso, Belluno e Trieste. «Che male c'è?», rispose a chi sollevava perplessità. E spiegò: «Quando ho saputo che gli imprenditori romani volevano venire qui a far soldi mi sono attivato affinché la gestione fosse targata Destra Tagliamento».
Finì malissimo.
Fallì la «Bingonet», nonostante lo sconcertante prestito avuto dalla padana «Credieuronord», la banca di cui Balocchi era consigliere d'amministrazione (!) e i cui soci, piccoli risparmiatori leghisti rovinati, deliberarono «un' azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei direttori generali per il risarcimento dei danni». E fallì, anche qui con uno strascico di denunce di soci che si ritenevano truffati, pure la «Cristallina». La quale, nata con un capitale di 20 milioni di lire, aveva puntato a rastrellare 14 miliardi e distribuito quote per oltre 4. Ma tra tante disavventure, almeno un'idea è stata per entrambi un affare. Quella che i due ebbero subito dopo la vittoria elettorale del 13 maggio 2001, quando la possente ondata liberale e liberista avrebbe dovuto spazzare il vecchio sistema clientelare del passato: perché non fare cambio delle mogli? Professionalmente, si capisce.
E così, detto fatto, alla metà di giugno il neosottosegretario agli Interni Maurizio Balocchi prese come collaboratrice Tiziana Vivian, da quattro anni signora Ballaman. E contemporaneamente, la stessa settimana, il neoquestore della Camera Edouard Ballaman arruolò nel suo ufficio a Montecitorio la signora Laura Pace, cioè la nuova compagna che a Balocchi, separato dalla prima moglie, avrebbe di lì a poco dato un figlio di nome Riccardo.
Dicono ora, nel piccolo mondo della politica, che erano in tanti a sapere.
Come in tanti sapevano della scelta del sottosegretario azzurro alla sanità Elisabetta Casellati di assumere come capo della segreteria sua figlia. O del figlio Riccardo e del fratello Franco di Umberto Bossi mandati a fare i consiglieri a Bruxelles e fatti rientrare solo dopo lo scoppio dello scandalo. E in tanti ammiccano che insomma, i casi di «aiutini» tra parenti di questa Seconda Repubblica che avrebbe dovuto chiudere con le antiche botteghe familiste, sono diversi.
E alludono a chi ha imbarcato mogli e chi cugini, chi cognati e chi amanti e insomma «è sempre andata così». Ecco: fosse davvero così, sarebbe bello se per una volta, a destra o a sinistra, qualcuno facesse «outing» prima di essere scoperto.
Ma c'è da sperarci?
Gian Antonio Stella
27 settembre 2005

venerdì, settembre 23, 2005

Buon weekend dall'Iraq democratico


IL FILO NERO TERRORISTA DA GROUND ZERO A BASRA
(e il silenzio dei giornali di sinistra italiani)
da un articolo di Fulvio Grimaldi

DA LEGGERE COMPLETAMENTE (è lunghissimo) MA ESTREMAMENTE ESAURIENTE
su www.comedonchisciotte.org

ps:
Basra è la località Iraqena dove due dei servizi segreti inglesi sono stati beccati con l'auto carica di esplosivo.
Imprigionati sono stati "liberati" dai commilitoni inglesi con i carriarmati , attaccati dalla folla inferocita.
L'episodio gravissimo e chiarificatore dello stato delle cose in Iraq è passato pressochè sotto silenzio sulla stampa italiana ed estera
(Baghdad, 23 settembre - Un portavoce della polizia irachena di Bassora ha detto che i due agenti provocatori, di nazionalità britannica, arrestati dalla polizia locale "pianificavano di far esplodere delle bombe in un luogo santo sciita" in città. Secondo il portavoce, citato dalla stampa irachena, di cui riferisce l'Ansa, i due "lavoravano per il Mossad e le armi e gli esplosivi in loro possesso sarebbero dovuti servire a provocare il caos")

Guerra globale al terrorismo, o fiaba per lobotomizzati?
Abbiamo alle spalle in questo paese una serie di stragi, tutte di Stato, tutte con dentro fino al collo i servizi segreti con sulle spalle gli avvoltoi Cia e Mossad.
Tutte servite a normalizzare, reprimere, stroncare, avviare verso l’autoritarismo e la liquidazione del dissenso nell’era dell’arricchimento dei ricchi e dell’impoverimento di tutti gli altri.
A Cuba, nel giugno scorso, si è tenuto uno sconvolgente convegno di quattro giorni – e non bastavano – sul terrorismo. Vittime, congiunti, testimoni, investigatori. Terrorismo per mezzo secolo e più tutto yankee, dall’America Latina del Piano Condor, delle dittature, dei desaparecidos, di Posada Carriles, della Scuola delle Americhe, fino al terrorismo cosmico dell’Iraq e del Medio Oriente.
Fino agli orribili attentati che stanno preparando per evitare che la loro barca di teschi e tibie vada rovesciandosi e possa essere ancora guidata a sventrare pezzi di mondo.

Questa è gente che utilizza il terrorismo anche per far fruttare le catastrofi “naturali”: aprire, con la dinamite contro gli argini (udita da decine di testimoni) il passo a Katrina verso i quartieri neri, latinos, poveri di New Orleans e deviarla dai quartieri ricchi; annegare la “plebaglia” e lasciarla morire di fame, sete, incuria negli ospedali;
con la FEMA (Federal Emergency Management Authority), militarizzata da Oliver North e gestita da un trafficante di cavalli amichetto di Bush, tagliare le comunicazioni sopravvissute e impedire l’arrivo di soccorsi;
sparare al genio civile (4 morti) che si apprestava a riparare la falla;
inventarsi saccheggiatori tra chi attingeva a negozi sommersi per il pane che il governo non faceva arrivare, per giustificare l’irachizzazione della città;
disperdere ai quattro venti sotto la punta dei fucili la popolazione socialmente e razzialmente inadeguata, perché non possa rivendicare alcun ritorno e consentire alla già appaltata Halliburton del vice-gangster Cheney di ricostruire una città a misura di iperdotati economici e evangelici fanatici della sicurezza e dell’eliminazione fisica dei diversi;
approfittare del tutto per collaudare un apparato predisposto per imporre la legge marziale, stroncare rivolte e proteste, instaurare definitivamente con un Patriot Act III la dittatura e impedire, non funzionando più la manomissione dei voti che ha consacrato due volte l’utile idiota, che questa elite possa essere privata del potere.
E c’è chi preferisce chiudere gli occhi davanti alle voragini di menzogne che si sono aperte sull’11 settembre, sul 7 luglio di Londra, su tutti gli attentati in cui, guarda un po’, sono sempre morti tutti gli “attentatori”.
C’è chi preferisce non vedere, non capire, non accettare l’enormità del crimine e continuare a vivere in una fiaba, piuttosto che affrontare i veri terroristi.
Presto o tardi si sveglierà.
Lobotomizzato.

mercoledì, settembre 21, 2005

La determinazione

Quando la determinazione cambia, tutto inizia a muoversi nella direzione che desiderate. Nell'istante in cui decidete di vincere, ogni nervo e fibra del vostro essere si orienteranno verso quella realizzazione.
D'altra parte se pensate "non funzionerà mai", proprio in quel momento ogni cellula del vostro essere si indebolirà, smettendo di lottare, e tutto volgerà verso il fallimento.

Daisaku Ikeda da "Giorno per giorno"

venerdì, settembre 16, 2005

mercoledì, settembre 14, 2005

Not Moving


Pubblicità progresso :
è attivo il sito
www.notmoving.net

Ancora un po' da costruire ,
ma dateci un'occhiata ogni tanto.

Mentre prosegue il blog:
www.not-moving.blogspot.com

martedì, settembre 13, 2005

I libri di testo

da BeppeGrillo.it

Altroconsumo ha denunciato nei giorni scorsi il caro libri, che alle famiglie costa circa otto milioni di euro in più,inviando a Letizia Moratti una richiesta di intervento.
Se la Moratti non interverrà Altroconsumo ha annunciato che farà ricorso al Tar.
Alcune domande:perchè i libri costano di più?Perché i libri costano comunque troppo?

E, infine, perché i libri?
I libri di testo dovrebbero costare poco o nulla.

Fantasie?
Digitalizziamo i libri, rendiamoli disponibili agli studenti in rete.
Non pagheremmo nulla per la carta, nulla per la distribuzione, e l’anno successivo gli aggiornamenti sarebbero fatti sui testi precedentemente digitalizzati.

Anche se il teorema di Pitagora e la Divina Commedia non dovrebbero cambiare tutti gli anni.
Certo, gli studenti dovrebbero disporre di un pc, le scuole essere dotate un collegamento in rete,gli insegnanti essere messi nelle condizioni di lavorare con le nuove tecnologie.
Non stiamo parlando, come è chiaro, dell’Italia.
Ma questo non era il governo delle tre I?

Due non me le ricordo più, la terza forse era Internet.

venerdì, settembre 09, 2005

Uragani

Fidel Castro , Cuba comunista , i diritti umani ....
Bush , America , libertà , giustizia , i diritti umani....

Marjorie Cohn in un pezzo dal titolo "The Two Americas":

"Nel settembre dello scorso anno un uragano di categoria 5 ha spazzato la piccola isola di Cuba con venti di 250 chilometri orari.
Più di 1,5 milioni di cubani sono stati evacuati in zone sicure prima dell’arrivo dell’uragano.
Sono state distrutte 20.000 case, ma non c’è stato nessun morto.
Qual è il segreto di Fidel Castro?
Secondo il Dr. Nelson Valdes, professore di sociologia all’Università del New Mexico e specializzato in America Latina, 'tanto per cominciare, l’intera difesa civile è radicata nella comunità.
La gente sa in anticipo dove deve andare.''I capi cubani vanno in TV e prendono in mano la situazione,' ha detto Valdes.[...]
Limitarsi a pigiare la gente in uno stadio è impensabile' a Cuba.
'In tutti i rifugi è presente personale medico del quartiere. A Cuba i medici di base prendono parte all’evacuazione con i loro assistiti, e sanno già, per esempio, chi può avere bisogno di insulina.
'Vengono portati via anche gli animali, gli apparecchi TV e frigoriferi, 'così che le persone non esitino ad andarsene per timore che qualcuno rubi le loro cose.
'Dopo l’uragano Ivan il Segretariato Internazionale delle Nazioni Unite per la Riduzione dei Disastri ha citato Cuba come un modello per la preparazione agli uragani.
Il direttore dell’ISDR Salvano Briceno ha detto:
'Il sistema cubano potrebbe facilmente essere applicato ad altri paesi con condizioni economiche simili e perfino a paesi con risorse più ingenti che però non riescono a proteggere la popolazione come fa Cuba.'[...]
Quando l’Uragano Ivan ha colpito Cuba non è stato imposto nessun coprifuoco.
Non ci sono stati saccheggi o violenze.
Tutti erano nella stessa barca.
Fidel Castro, che ha paragonato i preparativi del governo per l’Uragano Ivan ai preparativi per l’invasione degli Stati Uniti a lungo temuta, ha commentato: 'Ci prepariamo a questo da 45 anni.'"

giovedì, settembre 08, 2005

Le guerre mentono

Le guerre mentono
di EDUARDO GALEANO
da il Manifesto.it

Ma il motivo... disse il signor Duval.
Un uomo non uccide per niente.-
Il motivo? rispose Ellery, stringendosi nelle spalle-.
Lei il motivo lo conosce.
(Ellery Queen, «Avventura nella Casa delle Tenebre»)

Le guerre dicono di esserci per nobili ragioni: la sicurezza internazionale, la dignità nazionale, la democrazia, la libertà, l'ordine, il mandato della Civiltà o la volontà di Dio.
Nessuno ha l'onestà di confessare: «Io uccido per rubare».
In Congo, nel corso della guerra dei quattro anni che è in sospeso dalla fine del 2002, sono morti non meno di tre milioni di civili.
Sono morti per il coltan, ma neppure loro lo sapevano.
Il coltan è un minerale raro, e il suo strano nome designa la mescolanza di due rari minerali chiamati columbio e tantalio. Il coltan valeva poco o nulla, finché si scoprì che era imprescindibile per la fabbricazione di telefoni cellulari, navi spaziali, computer e missili; e allora è diventato più caro dell'oro.Quasi tutte le riserve conosciute di coltan sono nelle sabbie del Congo.
Più di quarant'anni fa, Patricio Lumumba fu sacrificato su un altare d'oro e di diamanti.
Il suo paese torna ad ucciderlo ogni giorno.Il Congo, paese poverissimo, è molto ricco di minerali, e questo regalo della natura continua a rivelarsi una maledizione della storia
Gli africani chiamano il petrolio «merda del diavolo».
Nel 1978 venne scoperto il petrolio nel sud del Sudan.
Si sa che sette anni dopo le riserve erano già più del doppio, e la maggior quantità giace nell'ovest del paese, nella regione del Darfur. Là, di recente, c'è stata, e continua a esserci, un'altra strage.
Molti contadini neri, due milioni secondo alcune stime, sono fuggiti o sono stati uccisi dai proiettili, dai coltelli o dalla fame, al passaggio delle milizie arabe che il governo appoggia con carri armati ed elicotteri. Questa guerra si traveste da conflitto etnico e religioso fra i pastori arabi, islamici, e i contadini neri, cristiani e animisti.
Ma il fatto è che i villaggi incendiati e i campi distrutti erano dove adesso cominciano ad ergersi le torri petrolifere che perforano la terra. La negazione dell'evidenza, ingiustamente attribuita agli ubriachi, è la più nota abitudine del presidente del pianeta, che, grazie a dio, non beve nemmeno un goccio.
Lui continua ad affermare che la sua guerra in Iraq non ha niente a che vedere con il petrolio.«Ci hanno ingannato occultando sistematicamente informazione», scriveva dall'Iraq, nel lontano 1920, un certo Lawrence d'Arabia: «Il popolo inglese è stato portato in Mesopotamia per cadere in una trappola dalla quale sarà difficile uscire con dignità e con onore».Lo so che la storia non si ripete, ma a volte ne dubito.
E l'ossessione contro Chávez?
Non ha proprio niente a che vedere con il petrolio del Venezuela questa campagna forsennata che minaccia di uccidere, in nome della democrazia, il dittatore che ha vinto nove elezioni pulite?
E le continue grida d'allarme per il pericolo nucleare iraniano non hanno proprio niente a che vedere con il fatto che l'Iran contenga una delle riserve di gas più ricche del mondo?
E se no, come si spiega la faccenda del pericolo nucleare?
È stato forse l'Iran il Paese che ha gettato le bombe nucleari sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki?L'impresa Bechtel, con sede in California, aveva ricevuto in concessione, per quarant'anni, l'acqua di Cochabamba.
Tutta l'acqua, compresa l'acqua piovana. Non appena si fu installata, triplicò le tariffe.
Scoppiò una rivolta popolare e l'impresa dovette andarsene dalla Bolivia.Il presidente Bush si impietosì per l'espulsione, e la consolò concedendole l'acqua dell'Iraq.
Davvero generoso da parte sua. L'Iraq non è degno di essere distrutto solo per la sua favolosa ricchezza petrolifera: questo paese, irrigato dal Tigri e dall'Eufrate, si merita il peggio anche perché è la pozza d'acqua dolce più ricca di tutto il Medio Oriente.
Il mondo è assetato. I veleni chimici imputridiscono i fiumi e la siccità li stermina, la società dei consumi consuma sempre più acqua, l'acqua è sempre meno potabile e sempre più scarsa.
Tutti lo sanno: le guerre del petrolio saranno, domani, guerre dell'acqua.In realtà, le guerre dell'acqua sono già in corso. Sono guerre di conquista, ma gli invasori non gettano bombe, né fanno sbarcare truppe.
I tecnocrati internazionali, che mettono i paesi poveri in stato d'assedio ed esigono privatizzazione o morte, viaggiano in abiti civili.
Le loro armi, mortali strumenti di estorsione e di castigo, non si vedono e non si sentono.
La Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale, due ganasce della stessa morsa, hanno imposto, in questi ultimi anni, la privatizzazione dell'acqua in sedici paesi poveri.
Fra essi, alcuni dei più poveri del mondo, come il Benin, la Nigeria, il Mozambico, il Ruanda, lo Yemen, la Tanzania, il Camerun, l'Honduras, il Nicaragua...
L'argomento era irrefutabile: o consegnano l'acqua o non ci sarà clemenza per i debiti o nuovi prestiti.
Gli esperti hanno anche avuto la pazienza di spiegare che non lo facevano per smantellare sovranità nazionali, bensì per aiutare la modernizzazione dei paesi che languivano nell'arretratezza per l'inefficienza dello stato.
E se le bollette dell'acqua privatizzata non potevano essere pagate dalla maggioranza della popolazione, tanto meglio: magari così si sarebbe finalmente svegliata la loro assopita volontà di lavoro e di superamento personale.
Chi comanda in democrazia?
I funzionari internazionali dell'alta finanza, che nessuno ha votato?
Alla fine dell'ottobre dell'anno scorso, un referendum ha deciso il destino dell'acqua in Uruguay.
La maggior parte della popolazione ha votato, con una maggioranza mai vista, confermando che l'acqua è un servizio pubblico e un diritto di tutti.
È stata una vittoria della democrazia contro la tradizione dell'impotenza, che ci insegna che siamo incapaci di gestire l'acqua o qualsiasi altra cosa, e contro la cattiva fama della proprietà pubblica, screditata dai politici che l'hanno usata e maltrattata come se ciò che è di tutti non fosse di nessuno.
Il referendum dell'Uruguay non ha avuto nessuna ripercussione internazionale.
I grandi media non sono venuti a conoscenza di questa battaglia della guerra dell'acqua, persa da quelli che vincono sempre; e l'esempio non ha contagiato nessun paese del mondo.
Questo è stato il primo referendum dell'acqua e finora, che si sappia, è stato anche l'ultimo.

Qualche link interessante

http://italy.indymedia.org/
Il sito italiano di Indymedia
Tanti commenti inutili ma tante notizie libere ed interessanti

www.beppegrillo.it
Non c'è bisogno di presentarlo.
Antagonista con la testa

www.comedonchisciotte.org
Molte verità nascoste

http://boywhoheardmusic.blogspot.com/
Il blog di Pete Townshend relativamente al nuovo progetto letterario omonimo

martedì, settembre 06, 2005

da Beppe Grillo.it

Unione e Polo assomigliano sempre di più ai lottatori di wrestling, fanno finta di pestarsi senza pietà e poi escono a prendere un aperitivo insieme.
E’ in atto una emigrazione di politici del Polo a quelli dell’Unione, e sembra che sia un esodo di proporzioni bibliche.
Prodi e l’Unione, cristianamente, li accolgono come figliol prodighi insieme al loro pacchetto di voti (ma il vitello grasso non saremo per caso sempre noi?).
Qualche transfuga ripreso dall’articolo di ieri di Gian Antonio Stella sul Corriere della sera:
- Roberto Caputo, vicesegretario di Forza Italia di Milano-

Filadelfio Basile, senatore di Forza Italia-
Dorina Bianchi, deputato UDC-
Pietro Fuda, presidente della provincia di Reggio Calabria-
Marco Di Stefano, ex leader romano dell’UDC.
La stessa cosa era avvenuta alle elezioni del 2001 con la trasformazione di deputati, senatori e consiglieri regionali e provinciali ulivisti in polisti. Miracolo!
Alle prossime elezioni ci ritroveremo nella situazione di votare l’opposizione per ritrovarci lo stesso candidato di prima.
Ma noi non contiamo proprio nulla?

Si candidano, si riciclano, si referenziano uno con l’altro.
Pubblicherò nei prossimi giorni il nome dei trasformisti in un box che terrò aggiornato nel blog fino alle prossime elezioni.
Vi suggerisco fin d’ora di non votarli e di non farli votare.
Basta con le prese per il culo!

A bigger bang


Saranno vecchi e ripetitivi finchè volete , ma gli Stones hanno fatto un nuovo album eccellente.
16 brani , non tutti al top , ma in gran parte assolutamente stupendi......
Tra i migliori "This place is empty" cantata da Keith , "Sweet neo con" (contro Bush , l'assassino) , "Rough justice" , "Rain fall down" e il grandissimo Delta blues "Back of my hand".

venerdì, settembre 02, 2005

Qualcosa di bello , di carino e di brutto

IL BELLO

Supergrass - Road to Rouen
Il nuovo stupendo album beatlesiano in ogni nota.Superbeatles !
Oasis - The importance of being idle
Il nuovo singolo (con un grande video) con due ottimi inediti
Ordinary Boys - Brassbound
Non è più tanto nuovo ma è sempre un grande album
Paul Weller - As is now
Uscirà in ottobre ma dai primi due singoli sarà una gran bella cosa

In ottobre arrivano in tour Paul Weller , Oasis e White Stripes , tutti nel giro di dieci giorni !!!

IL CARINO

Black Rebel Motorcycle Club - Howl
Un po' Stones dei 70's , un po' Black Crowes , un po' Primal Scream .
Super Furry Animals - Love kraft
Suona molto psycho , primi Pink Floyd , ultimi Small Faces . Elegante , cool.

IL BRUTTO

Se ne è andato R.L.Burnside uno dei più grandi bluesman ancora viventi
New Orleans intanto annega (e speriamo che si tiri dietro anche Bush e la sua amministrazione assassina)