venerdì, luglio 30, 2021

Il meglio del mese. Luglio 2021


Passata la metà dell'anno tante buone cose da segnalare: Sleaford Mods, Bobby Gillespie & Jenny Beth, Paul Weller, Dewolff, Jon Batiste, Sault, Damon Locks Monument Ensemble, The Coral, Sons Of Kemet, Mdou Moctar, Teenage Fanclub,Tom Jones, Chrissie Hynde, Adrian Younge, Flyte, Myles Sanko, Billy Nomates, Alan Vega, Django Django, Aaron Frazer, Bamboos, Arlo Parks, Shame , Vaudou Game, Les Filles De Illighadad.
In Italia: Radio Days, Nicola Conte/Gianluca Petrella, A/lpaca, Casino Royale, Gang, SLWJM, Homesick Suni, Bachi da Pietra, Joe Perrino, Amerigo Verardi, Les Flaneurs, The Smoke Orchestra, Homesick Suni, Wendy?!.

BOBBY GILLESPIE & JENNY BETH - Utopian ashes
Quanto mi mancava un album così.
BOBBY GILLESPIE porta i suoi PRIMAL SCREAM in studio con JENNY BETH dei Savages e il suo partner in crime Johnny Hostile e se ne escono con un disco che trasuda eccellente pop soul, gli Stones dei primi 70, rock blues, orchestrazioni in odore di brit pop e Bacharach, dolenti ballate, in un concept dedicato alla dissoluzione di un matrimonio. Mi ricorda l'impostazione del mai troppo lodato progetto dei Last Shadow Puppets. Disco bellissimo, con canzoni fighissime, arrangiamenti super, approccio indolente e dandy.

SAULT - Nine
“Don’t ever lose yourself / You can always start again”. Non sbaglia un colpo il collettivo britannico. Anche il nuovo album é una perfetta FOTOGRAFIA INTERNAZIONALISTA di un mondo che cambia, che si ribella alle pulsioni reazionario/medievali che ci vorrebbero ricatapultati in epoche oscure, cancellando diritti acquisiti, rispolverando autoritarismi e populismi d'accatto.
Gospel, soul, funk, elettronica, blues, hip hop, nu soul, rnb, impegno sociale e politico.
Meraviglia.

DAMON LOCKS BLACK MONUMENT ENSEMBLE - Now
Damon Locks, da Chicago, è un artista visuale, musicista, educatore in un carcere, agitatore culturale e responsabile di questo nuovo stupendo disco (mezzora di musica) che intercetta tutti gli umori di una Black Music che cambia, si contamina, parla un linguaggio attuale, moderno, partecipe di ciò che accade intorno. Qui troviamo jazz, spiritual, afro, funk, elettronica, che gravita tra percussioni, fiati, loop, suoni elettronici e splendide voci. Intenso, potente, colto. Enorme.

JOEL CULPEPPER - Sgt Culpepper
Il soul man inglese all'esordio con un concept di grande fattura in cui paga dazio a Prince, Curtis Mayfield, il Marvin Gaye dei 70, con un po' di mellow soul e di funk a condire il tutto.
Raffinato e arrangiato alla perfezione, super cool, sinuoso e avvolgente.

LES FILLES DE ILLIGHADAD - At pioneer works
Gruppo femminile proveniente da un lontanissimo villaggio sahariano del Niger. Suonano "tende" musica folk locale caratterizzata da ipnotici brani suonati con percussioni, battiti di mani e voci femminili. A cui le ragazze aggiungono chitarre elettriche (abitualmente pertinenza della musica suonata dagli uomini Tuareg, vedi Mdou Moctar).Un sound antico che riporta al blues originale che i primi schiavi introdussero in America. Potente e primitivo, raffinato e travolgente.

KAT EATON - Talk to me
Giovanissima, inglese, una voce matura, soulbluesy, un approccio che riporta alla prima Joss Stone, un album frizzante, saltellante, divertente, super groovy, tra vintage soul, un po' di gospel, blues. Hammond, fiati.
Da tenere d'occhio, può fare grandissime cose.

GLORIA - Sabbatt matters
La band francese si muove egregiamente tra freakbeat, psichedelia floreale tardo 60's, Mamas and Papas, Julie Driscoll, bizzarie barocche, un sound sognante. Molto intrigante.

CHANNEL THREE - This Is London / Small Flat By The Sea
In attesa di tornare in attività, metà dei francesi French Boutik uniscono le forze a Bobby Tarlton per un side project intrigante e gradevolissimo che partorisce un ottimo singolo con due brani di sapore soul, tra Style Council, il primo Joe Jackson, Elvis Costello e sapori beat anni 60. Super!

CEDRIC BURNSIDE - I Be Trying
Un buon album blues, meno ruvido e crudo del solito ma sempre incisivo e di prima qualità.

ADOLESCENTS - Russian Spider Dump
Uscito alla fine dello scorso anno merita un recupero. 14 cover di brani più o meno oscuri di punk e hardcore, fatti alla perfezione, adattandoli al loro classico stile. Ascolto più che consigliato per gli appassionati.

DESCENDENTS - 9th & Walnut
Registrato nel 2002 e completato solo ora, il nuovo album della storica punk band californiana, riprende brani inediti degli esordi. Grande tiro, punk rock fatto (ovviamente) con la giusta attitudine.

CLAIRO - Sling
La cantautrice americana firma un secondo album di grande spessore, in chiave semi acustica, tra Carole King, Joni Mitchell, il primo Paul McCartney e grandi canzoni. Un nome da annotare.

BACAO RHYTHM & STEEL BAND - Expansions
Da Amburgo un buon album di funk strumentale in cui il solista lo fa la steel drum. Ottimo groove e un discreto ascolto.

HOMESICK SUNI - The shape of grapes to come
Matteo Pin alias Homesick Suni prosegue il suo felice e affascinante viaggio nei profondi 60 con un 10 pollici di grande bellezza. Troviamo una lunga serie di riferimenti dai Beatles ai Kinks, un po' di follia Barrettiana e tanto condimento XTC. Quattro brani semplicemente bellissimi.

AA.VV - AfroSides vol. 2
RecordKicks è sinonimo di garanzia assoluta. Ogni uscita è una perla sonora che si incastona nel loro inimitabile catalogo. Da cui vengono estratti questi dieci brani che pescano in umori afro funk, declinati in un'ottica attuale. Baby Charles, Calibro 35, The Tibbs, Whatitdo Archive Group, Third Coast King sono alcuni dei nomi che ci deliziano con una raccolta superlativa!

DUNCAN TUCANO - Dynamic tamburo
Evoluzione del progetto di lunga data Vietnow, tribute band ai Rage Against the Machine, il primo ep di Duncan Tucano è l'esordio solista di Daniele Catalucci, bassista dei Virginiana Miller, aiutato da una lunga serie di collaboratori.
Il risultato è eccellente, tra intensi funk di matrice "black" che spaziano da torridi riferimenti a Funkadelic e Peppers a eccellenti brani soul. Di grande pregio gli arrangiamenti e livello compositivo di altissimo livello.

WENDY?! - In the temple of feedback
Sempre una garanzia la band romana. Dieci canzoni immediate dall'attitudine punk ma che spaziano tra hard, glam, echi Doorsiani, sguardi alla scena australiana degli anni 80 (dalle parti dei Lime Spiders). Suonati e prodotti benissimo, gran tiro, canzoni di eccellente qualità compositiva. Un grande album!

THE HORNETS - Heavier than a stone
Nata per puro divertimento, la band emiliana si tuffa nel calderone discografico con un frizzante album in cui abbracciano vari stili di quello che conosciamo meglio coe Rock 'n' Roll. Ci sono sguardi ai New York Dolls, al miglior power pop, Cheap Trick, garage beat. Molto cool.

THE GUANTANAMOS - Asylum Escape
A due anni di distanza dall'esordio, torna la band toscana con un secondo ep con sei brani. Pura e cristallina surf music strumentale, eseguita con tiro, potenza e velocità. Groove scarno ed essenziale ma terribilmente efficace. Con tanto di conclusiva, bellissima, cover di "Ma che freddo fa" di Nada.

CRAMPO EIGHTEEN - Mojo Bag
L'esordio del quartetto barese ci riporta ai magici anni del Paisley Underground, quando band come Dream Syndicate e True West infiammavano la scena mischiando psichedelia, 60's, rock blues e un'attitudine punk. In "Mojo bag" si sentono anche i R.E.M. e gli Screaming Trees, tanta buona distorsione e sempre ottime canzoni.

ASCOLTATO ANCHE:

LEON BRIDGES (buon mellow soul), GO TEAM (consueto pop divertente e sbarazzino), CLEOPATRICK (new grungers, discreti), FLATLANDERS (Joe Ely, Jimmie Dale Gilmore e Butch Hancockinsieme in un buon disco country rcok), DEE GEES (i Foo Fighters che rifanno banalmente i Bee Gees non fanno neanche ridere).

LETTO

FABIO FANTAZZINI - Dread Inna Inglan
STREPITOSO saggio sulla CULTURA BLACK BRITISH.
La storia dell'immigrazione in Inghilterra dalle West Indies (Giamaica, Trinidad, Brabados, Grenada etc) colonie ed ex colonie britanniche.
Dal simbolico arrivo a Tilbury, sul Tamigi, della nave Empire Wildrush, il 21 giugno 1948 con i primi giamaicani, al successivo e progressivo insediamento di centinaia di migliaia di sudditi dell'Impero, ben presto stranieri in patria. A cui seguì lo straniamento di essere rifiutati da quella che erano stati educati a considerare la "madre patria" e i cui figli, nati in Inghilterra, vedono un potenziale ritorno nelle terre dei genitori come un'emigrazione in terra straniera.
Gli attacchi alla popolazione nera a Notting Hill nel 1958 certificano "l'esistenza del razzismo" e "sferrano un colpo simbolico a quell'English Dream custodito dai migranti afro-caraibici che per la maggior parte della popolazione inglese rimangono comunque migranti stranieri."
Che realizzano di essere semplicemente "negroes, blacks o West Indians".
"Nasce il "new racism": "le differenze non si giocano più sul piano biologico ma su quello culturale".
Gli immigrati portano con sé calypso, ska, rocksteady, reggae e lo stile rudeboy che si inseriscono nella musica e cultura britannica e la cambiano radicalmente.
Un libro ESSENZIALE che si addentra alla perfezione e con uno spessore culturale di altissimo livello, in un contesto mai sufficientemente esplorato.
Arricchito da mille dettagliatissime citazioni, particolari sconosciuti, nomi, dischi, episodi.
Unico appunto la mancata traduzione delle parti in inglese, spesso importantissime.

AUTORI VARI - Uno-Due. It's personal
Il terzo volume di Uno-Due ha 256 pagine è ha sempre il formato di un libro con la copertina rigida. Si tratta sempre di un autopubblicazione ed è in lingua inglese.
Come i due volumi precedenti, l'obiettivo è quello di esplorare i riflessi che ha il calcio nella società e nella cultura, analizzando come il calcio venga vissuto in maniera unica e personale in tutto il globo.
Storie ed esperienze vengono raccontate attraverso servizi fotografici, saggi, racconti, interviste ed illustrazioni. È un viaggio calcistico globale per ribadire il concetto che non c'è posto dove lo sport più conosciuto e praticato al mondo non possa arrivare.
(Andrea Timpani - tra i responsabili della pubblicazione)
Un nuovo eccellente lavoro (scritto in inglese) su quel mondo che si vuole ormai finalizzato unicamente al lucro e allo spettacolo di "varietà".
E che invece è ancora un portatore sano di cultura, passione, sincerità, vita reale.
Ci sono racconti e storie stupende, che arrivano dalle vicende del Nagorno Karabakh, dal NetRippers Football Club di Portland che rappresenta comunità LGBTQIA+ locale, la stroria dell'allenatore Joao Saldanha, allenatore del Brasile del 1970, escluso poco prima dell'inzio per il suo dichiarato anti fascismo, splendide interviste a Zdenek Zeman e Carolina Morace, poesie, foto, disegni, un articolo da incorniciare di Nicolò Rondinelli da cui estrapolo alcuni passi importanti:
"Giocare (a calcio, per i giovani rifugiati - Rondinelli è un operatore sociale che aiuta i migranti a iniziare una nuova vita in un ambiente ostile) è fondamentale per l'integrazione el'educazione inter culturale. Nella su semplicità e adattabilità, il calcio aiuta gli operatori quando si affrontano questioni politiche, sociali, culturali, economiche, a livello pedagogico...sul campo sono tutti uguali... Il calcio, come altri sport, possono in qualche modo smussare e rompere le divisioni che nascono dal concetto di nazione, etnia, cultura, un processo che la "politica" spesso non riesce a ottenere".

QUENTIN TARANTINO - C'era una volta Hollywood
Tarantino ha dichiarato in un'intervista che il suo ultimo film C'era una volta Hollywood era stato originariamente concepito come un romanzo ma poi è diventato una sceneggiatura.
Quel romanzo vede ora la luce e approfondisce la storia di Rick Dalton e Cliff Booth, interpretati nel film da Leonardo DiCaprio e Brad Pitt.
Ci sono i coniugi Polanski, Charles Manson e tutta la fauna Hollywoodiana di fine 60's.
E soprattutto l'ossessivo ma del tutto gradevole e gustoso citazionismo musicale e cinematografico di Tarantino.
Per chi ama il mondo di Quentin un piacevolissimo compendio alla sua arte, per il resto del mondo un'aggiunta inutile.

ALESSIO CACCCIATORE / GIORGIO DI BERARDINO - Maine Road
Già autori dell'enciclopedia del Brit Pop e della scena di Madchester, "Britannica", i ragazzi tornano sul luogo del misfatto con un romanzo, ambientato proprio in quella magica (e bistrattata) epoca.
Ovvero i giorni (27 e 28 aprile 1996) in cui gli Oasis si esibiscono in due trionfali concerti nello stadio, il Maine Road, della città natale, Manchester, da dove così spesso hanno seguito il loro amato City.
I quattro protagonisti, membri di una band, accavallano le vicende personali, tipiche di giovani della periferia alla ricerca di un sbocco per il futuro (e dei biglietti per il concerto).
Divertente, a tratti amaro e nostalgico, ma molto gradevole e ovviamente pieno di riferimenti "giusti".

VISTO

Summer of soul (...or when the revolution could be not televised) di Ahmir "Questlove" Thompson
"We are black, we are beautiful, we are proud" (Rev. Jesse Jackson).
Semplicemente il film musicale più bello di sempre.
Che paradossalmente musicale non è o almeno non del tutto. Protagonista il The Harlem Cultural Festival a Mount Morris Park (ora Marcus Garvey Park), a Harlem, New York, una serie di concerti che andarono in scena dal 29 giugno al 24 agosto del 1969.
In totale parteciparono circa 300.000 persone al cospetto di nomi come Stevie Wonder, Nina Simone, B.B. King, Sly and the Family Stone, Chuck Jackson, Abbey Lincoln & Max Roach, The 5th Dimension, Gladys Knight & the Pips, Mahalia Jackson, Chambers Brothers e tanti altri.
Presentati da Tony Lawrence.
Il materiale è stato a lungo "dimenticato", abbandonato, ogni tentativo di farne un film rifiutato.
Ahmir "Questlove" Thompson (membro dei The Roots) è riuscito alla fine a mettervi mano e a ricavarne un documento SPETTACOLARE.
In cui a esibizioni mozzafiato (Stevie Wonder, Nina Simone, Sly and the Family Stone o come Gladys Knight & the Pips con una versione unica di "I heard it through the grapevine" e che salutano ballando con il pugno chiuso, Mavis Staple duetta con Mahalia Jackson in un gospel da brividi, David Ruffin incanta con "My girl", Ray Barreto porta il latin sound sul palco) si uniscono interventi di spessore socio politico, interviste alle persone, immagini della New York dell'epoca.
Il reverendo Jesse Jackson parla alla folla, usa parole chiare, dure, incisive, sui diritti degli afroamericani. Gli artisti sono tutti ELEGANTISSIMI con look ricercati e raffinati.
Il dato saliente è il PUBBLICO, quasi totalmente nero.
Elegante, composto, sorridente, partecipe, consapevole.
Ci sono esponenti dei Black Panthers e anziane famiglie, bambini che giocano, giovani, estetiche esuberanti e raffinatissime.
La gente è coinvolta ma rispettosa, non si accalca, applaude, pensa, riflette, si diverte.
Immagini antitetiche al carnaio fangoso e tossico di Woodstock.
Forse il motivo per cui tutto ciò non è mai stato trasmesso c'é.
Vedere quanto gli afroamericani fossero molto più "civili" e socialmente avanti rispetto a chi, nello stesso momento, mandava a morire migliaia dei suoi giovani in Vietnam, poteva fare la differenza.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
A metà settembre (il 16) il terzo volume edito da COMETA ROSSA EDIZIONI (http://tonyface.blogspot.com/2020/12/cometa-rossa-edizioni.html).
In autunno altre due uscite letterarie.
NOT MOVING LTD live al "Bloom" di Mezzago (MI) il 25 settembre @GoDown Festival.


Uscito per la GoDown Records la ristampa in vinile (trasparente) di "Live in the 80's" (+DVD) dei NOT MOVING con codice per scaricare il DVD originariamente allegato.
Dettagli qua: https://www.godownrecords.com/not-moving


Ancora disponibili copie (edizione limitata di 200, numerate) della biografia degli SMALL FACES, pubblicata da Cometa Rossa Edizioni.
Qui: hellnation64@gmail.com
e qui:
https://www.facebook.com/roberto.gagliardi.9828

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