venerdì, settembre 27, 2019

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

DIED PRETTY - Free dirt
Preceduto da una serie di grandi singoli, tra cui l'esplosivo "Mirror blues", l'album d'esordio della band australiana fu tra i dischi più sorprendenti del 1986. Ci sono echi di Doors, Byrds, Television, psichedelia ma anche irruenza punk, sporcizia onora e la produzione di Rob Younger dei Radio Birdman a mantenere il tutto in perfetto equilibrio.
Un capolavoro dei tempi ma la band non saprà mai ripetersi a questi livelli.

BILLY BRAGG - England, Half-English
Un album anomalo (spesso bistrattato) per il "quinto Clash". Più rock (ma si apre anche al reggae e a suoni latineggianti) e meno rigoroso del solito, nonostante le tematiche socio politiche rimangano in primo piano e sempre dure e ficcanti.
Al suo fianco Ian McLagan (Small Faces, Faces) e Lu Edmonds (Mekons P.I.L.).
Godibile, interessante, groovy.

FREDA PAYNE - Reaching out
Ricordata quasi esclusivamente per il classico "Band of gold" è stata anche attrice, molto attiva nei musical e interprete di album di grande classe e spessore.
Semplicemente delizioso questo del 1973. Mellow soul, un pizzico di funk, prodotto dagli assi Holland-Dozier-Holland, una piccola gemma.

RUTH COPELAND - I am what I am
Cantante inglese, attiva negli States tra i 60 e i 70, arrivò alla corte di George Clinton e dei Parliament/Funkadelic con cui collaborò a lungo. Ricambiarono il favore suonando e producendo un paio di album, tra cui il second, del 1971 è un ottimo esempio di funk rock con pennellate di West Coast. Ottime le due cover di "Gimme shelter" e "Play with fire" degli Stones.

1 commento:

  1. free dirt dei died pretty uno dei miei album preferiti sempre,che purtroppo non ha mai avuto un seguito dello stesso spessore ,come facevi giustamente notare.
    un saluto
    Aldo

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