venerdì, luglio 14, 2017

Peter Hammill - Nadir's Big Chance



Rock goes punk è una rubrica che esplora in una serie di post gli album di gruppi provenienti dal rock (più o meno) classico e che furono influenzati da punk e new wave. Dopo i primi due album solisti di Iggy Pop, "The idiot" e "Lust for life" del 1977 e la trilogia di Lou Reed il 1978 e il 1979 "Street hassle", "Take no prisoner" e "The bells", Marianne Faithfull e "Broken english" Nico e "Drama of exile", John Cale e "Sabotage", "Exposure" di Robert Fripp, arriviamo oggi a PETER HAMMILL e a "Nadir's Big Chance"

I precedenti post qui:
http://tonyface.blogspot.it/2017/05/iggy-pop-idiot-lust-for-life.html

Personaggio complesso e artisticamente eterogeneo, leader dei Van Der Graaf Generator, tra i principali esponenti del prog dei 70's ma ben felice di spaziare in ambiti sonori decisamente diversi e lontani dalla band madre.

Nadir's Big Chance è un album solista del 1975 incredibilmente precursore del punk e new wave ancora in fase più che embrionale. Sonorità dura, brani che, come accadde di lì a poco esasperano il linguaggio glam rock per diventare qualcosa di più duro ed estremo (ascoltare "Birthday special" ed è evidente quanto Johnny Rotten, grande fan di Hammill e Van Der Graaf, abbia preso ispirazione). Anche la title track potrebbe, con qualche aggiustamento, essere un brano del primo album dei Sex Pistols...mentre "Nobody's business" (ancora una volta) anticipa certa new wave più sperimentale.

Riproporrà sonorità di sapore new wave in "Future now" del 1978 in brani come "Pushing Thirty", in "Motor Bike in Africa" (incredibile brano afro elettronico tra Cabaret Voltaire e Talking Heads)o nella psichedelica e apocalittica "The Cut".
E poi anche in "Ph7" del 1979, soprattutto nei brani "Porton Down", nel dissonante e aspro "Imperial walls", in "Carrering" che sembra precorrere in qualche modo la no wave più acida e nella conclusiva "Faculty X".

NOBODY's BUSINESS (1975)
https://www.youtube.com/watch?v=hThnSjC4Cbk

BIRTHDAY SPECIAL (1975)
https://www.youtube.com/watch?v=x3lsaeY6h6A

NADIR'S BIG CHANCE (1975)
https://www.youtube.com/watch?v=rKoP19WHcFA

PUSHING THIRTY (1978)
https://www.youtube.com/watch?v=PPvBII2FPvM

MOTOR BIKE IN AFRICA (1978)
https://www.youtube.com/watch?v=PdJ1mtXbtls

9 commenti:

  1. E' uno dei miei preferiti, sia con i VDGG (i primi dischi li adoro...) che some solista.
    Anni fa lo vidi al Fillmore e, nonostante non avesse una band alle spalle, fu bravissimo a catturare l'attenzione del pubblico.
    Bravo Tony, mi sa che me lo riascoltero' in questi giorni.

    GMV

    RispondiElimina
  2. Non lo conosco bene nè conosco i VDGG ma quelle cose che ho sentito sono davvero interessanti e particolarissime.

    RispondiElimina
  3. VDGG consigliatissimi, soprattutto la formazione classica (Hammill - Banton - Evans - Jackson)
    Da ragazzino uno dei pezzi che mi entusiasmava di piu' (assieme a House of the King dei Focus) era Theme One (dove peraltro Hammill non suona).
    Prova, mi saprai dire...

    GMV

    RispondiElimina
  4. Sempre stato un mio idolo e un modello.
    L'ho conosciuto nel 1986. Mi ero preparato il discorsetto in inglese e lui parlava italiano benissimo.
    Lo idolatravo al punto che ho imparato a scrivere come lui. Nel senso che gli ho copiato la calligrafia (riscontrabile nei suoi dischi anni '80 e '90) e che ancora oggi mantengo. :)

    RispondiElimina
  5. GMV: Tony conoscerà sicuramente Theme One essendo un brano di George Martin!

    RispondiElimina
  6. Vero, credo fosse la sigla di un programma radio in UK.
    Gran pezzo, molto trascinante, per un casino l'ho cercato (era pubblicato solo su 45), l'ho ritrovato su un box dei VDGG.

    GMV

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'era anche nella prima edizione italiana di "Pawn hearts", era la seconda traccia della facciata A. In UK, invece, uscì solo come singolo.
      La vicenda narra che la band stesse provando i suoni in studio e avessero suonato il pezzo di George Martin e il fonico sia rimasto entusiasta. Chiese alla band di suonarla ancora e, a loro insaputa, li registrò. i VDGG non la inclusero nell'album perché era lontanissima dal resto delle canzoni ma la misero in un 45 giri.
      In Italia invece ebbe un successo tale che finirono per acconsentire l'inserimento nella scaletta dell'LP. Il successo era dovuto al fatto che il pezzo dei VDGG fu usato, come ricordi bene, come sigla di un programma radiofonico.

      L'originale è un pezzo di musica elettronica, scritto e inciso da George Martin. Eccolo:
      https://www.youtube.com/watch?v=wZ0UrwusWcM

      Elimina
  7. il "mio" pezzo era invece Killer da H to HE dei VDGG..
    House of Kings dei Focus era sigla di "Voi ed io" trasmissione radiofonica di Radio1 nei70s
    C

    RispondiElimina
  8. Joyello,possibile che Theme One fosse solo su edizione US di "Pawn hearts"?
    C

    RispondiElimina