venerdì, gennaio 20, 2017

Antonio Virgilio Savona ‎– E' Lunga La Strada



GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, uno dei primi lavori di Bruno Lauzi, l'album prog del 1972 dei Dik Dik, Riccardo Fogli e la sua opera prog rock del 1979 "Matteo", del nuovo di Massimo Ranieri "Malìa", la dimenticata opera rock dei Giganti "Terra in bocca", l'esordio di Riccardo Cocciante del 1972 con l'opera prog rock "Mu", Pooh (già citati con "Parsifal") con il primo "Per quelli come noi" del 1966, gli Small Faces riuniti alla fine dei 70's, Frank Sinatra e il suo album più anomalo, "Watertown", i due lavori che Bobby Solo ha dedicato a Johnny Cash e John Lee Hooker, Massimo Ranieri e la seconda pare del progetto "Malìa", parliamo oggi di un album di ANTONIO VIRGILIO SAVONA, voce del Quartetto Cetra.

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

ANTONIO VIRGILIO SAVONA è stato membro del QUARTETTO CETRA, noto per le canzoncine di sapore swing leggero, per le divertenti e gigione apparizioni televisive in bianco e nero, per la buffa versione di “Nella vecchia fattoria” ma è stato anche un brillante compositore (che per il Quartetto Cetra scriveva la musica e la maggior parte delle canzoni oltre a curare gli arrangiamenti vocali) che negli anni ’70 ha scelto una strada imprevedibile e imprevista, indirizzandosi al cantautorato impegnato, con testi duri ed estremi e una poetica militante, dal linguaggio diretto e senza freni inibitori.

“E’ lunga la strada” è il suo capolavoro e un album dimenticato che meriterebbe un posto di primo piano nella storia della musica italiana.

L’approccio musicale è molto vicino a quello di De Andrè, ballate malinconiche prevalentemente pianoforte (o chitarra) e voce mentre i testi, di stampo marxista, anti americano e anti clericale, sono quanto mai duri.
Voce sicura, brani minimali ma arrangiati con cura e di ottima presa.

Di Antonio Virgilio Savona parlammo già qui:
http://tonyface.blogspot.it/2014/09/virgilio-savona.html

Sono cose delicate
https://www.youtube.com/watch?v=zHK8qRVYGBY

La merda
https://www.youtube.com/watch?v=1RTJv8sZQ6A

Il testamento del parroco Meslier
https://www.youtube.com/watch?v=fFvUs_Skz64

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