martedì, ottobre 13, 2015

Massimo Ranieri - Malìa



GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, uno dei primi lavori di Bruno Lauzi, l'album prog del 1972 dei Dik Dik, Riccardo Fogli e la sua opera prog rock del 1979 "Matteo" oggi parliamo del nuovissimo lavoro di MASSIMO RANIERI (e Mauro Pagani).

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

MASSIMO RANIERI prosegue il suo omaggio personale alla tradizione canora napoletana, sempre in compagnia con MAURO PAGANI ma stavolta con un progetto particolare e gustosissimo come spiega lo stesso Pagani:
“Ci sono stati 10 anni in cui a Napoli si scriveva americano.
Dalla seconda metà degli anni ’40 i soldati erano in città grazie alle navi dell’esercito.
C’erano locali solo per la loro musica e i musicisti napoletani ne hanno assorbito le influenze musicali, per di più da musicisti colti".


E così ecco riunita intorno a Ranieri una band con alcuni dei migliori JAZZISTI italiani, gente del calibro di Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria) e Riccardo Fioravanti (contrabbasso).

E il risultato è strepitoso, di un'eleganza raffinata, ammaliante (appunto..) tra note pop, bluesy, il fantastico swing funk di "Tu vuo fa l'americano", l'arrangiamento arabeggiante e super cool di "O sarracino" e altre perle che ritrovano vita in una veste perfettamente tessuta.
Su tutto la voce di Ranieri sempre purissima e convincente che non si cala nel ruolo di crooner ma di interprete d'eccezione.

16 commenti:

  1. W Massimo Ranieri e la sua vena sulla fronte!
    C

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  2. Risposte
    1. Bello il disco, decisamente ben suonato. Lui canta benissimo ma, non suona un po forzato a volte? Non so non mi intendo di come si canta in napoletano ma mi sembra preponderante sull'arrangiamento musicale e non parte della stessa cosa, bel repertorio non c'è che dire.
      Mi rendo conto che si tratta probabilmente di una chiave interpretativa personale.
      Ad ogni modo, ce ne fossero di dischi così.

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    2. Neanch'io mi intendo troppo di canzone napoletana. Forse è proprio un modo di cantare con grande enfasi interpretativa.
      Mi piace molto che certi personaggi non più giovani continuino a rimettersi in gioco.

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  3. Risposte
    1. oi, mai l'avrei detto in vita mia, Massimo Ranieri.. ma proprio stamattina ho sentito un paio di pezzi in una trasmissione radio e devo dire che non mi sono dispiaciuti.
      Sto diventando vecchio?!!

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  4. E' da notare come in questi giorni anche Gigi D'Alessio abbia pubblicato un album simile, Malaterra, con esiti artistici diversi. Si tratta di rifacimenti di classici della musica napoletana in chiave moderna, ogni brano prevede uno o più ospiti e non li elenco perchè devo ancora andare in bagno... L'album è in parte finanziato dalla regione Campania...

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  5. ....L'album è in parte finanziato dalla regione Campania...

    Mi viene da iscrivermi ai Terroristi

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  6. Be' Massimo Ranieri era un grande già da giovane: ora, da mi pare una quindicina d'anni, lavora con Mauro Pagani, ma negli anni '70 cantava le canzoni che gli scriveva Totò Savio, musicista e autore che andrebbe riscoperto (chitarrista ammirato anche da Paul McCartney).

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    1. Sì infatti, le musiche le scriveva tutte lui, sia quelle in napoletano come "Cornutone" o "O' ricuttaro 'nnammurato" sia quelle in italiano ("Mi ha rovinato il '68" o la mitica "USA for Italy"). Pace, Bigazzi e Cerruti si occupavano dei testi

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