lunedì, dicembre 23, 2013

I migliori dischi italiani del 2013



L’Italia musicale continua ad esprimere eccellenze e dischi interessantissimi chw abitualmente seguiamo e segnaliamo il più possibile da queste parti.
L’elenco che segue è, ovviamente, lo specchio delle mie preferenze ma soprattutto tiene conto dei dischi che ho ascoltato di più e con più piacere (cercando di distribuire la lista in funzione dell'ampiezza di generi).


Guardando indietro nel 2007 c'erano ai vertici Statuto e Temponauts, nel 2008 Assalti Frontali, nel 2009 Julie's Haircut, Edda e Teatro degli Orrori, nel 2010 June e Statuto, nel 2011 Verdena, Peawees, Enrico Brizzi, Dellera, Paolo Apollo Negri, Statuto, lo scorso anno An Apple Day, Barbacans, Julie’s Haircut.

FUORI GARA ovviamente LILITH AND THE SINNERSAINTS, “Stereo Blues vol.1: the punk collection” ma che vi consiglio ardentemente di ascoltare (e magari anche di acquistare), perchè ne vale la pena !

Per ulteriori suggerimenti vi rimando al “Meglio di ogni mese” con abbondanza di altri titoli che ho segnalato.

1)
JULIE’S HAIRCUT - Ashram Equinox

Al sesto album e una ventina di anni di attività gli emiliani JULIE’S HAIRCUT sfoderano un altro capolavoro attraverso un disco difficile e avanguardista ma dal respiro internazionale, in cui si concentrano miriadi di influenze, arrivando però a creare un sound unico.
“Ashram equinox” condensa il miglior  kraut rock (dai primi Karftwerk ai Neu!, ai Popol Vuh, ai Can) insieme a post-rock, afflati sinfonici, prog psichedelico, ambient, elettronica.
Il tutto in una unica suite strumentale divisa in otto parti singole.
Una sorta di sinfonia psichedelica futurista in otto atti, coraggiosa, lontana da ogni possibile compromesso commerciale ma non per questo ostica all’ascolto, anzi, avvolgente, ammaliante, soprattutto convincente.

2)
STATUTO - Un giorno di festa

Può sembrare improbabile ma gli Statuto, dopo 30 anni di attività e 11 album, oltre a compilation, live etc, realizzano il loro miglior album di sempre, condensando meglio di come mai avevano fatto tutto il loro preziosissimo bagaglio sonoro (ska, mod, soul, pop, rhtyhm and blues).
Brani perfetti, sound potente e pulito, arrangiamenti eleganti e raffinati.

3)
RAPHAEL GUALAZZI - Happy mistake

Abbiamo in Italia un autore, esecutore, arrangiatore originalissimo, colto, elegante, raffinato, che attinge dal blues, dal jazz, dal gospel, dal jazz, dal soul, con capacità, sapienza, riuscendo a passare indenne a SanRemo con una classe comune a pochi.
“Happy mistake” conferma lo spessore di Gualazzi, la sua versatilità, l’abilità di maneggiare materia difficile sapendola plasmare e renderla disponibile al grande pubblico senza alterarne gli ingredienti basilari.
“Happy mistake” è un gioiello che brilla di brani divertenti, entusiasmanti, solari, personalissimi, con un marchio immediatamente riconoscibile.
Peculiarità ad appannaggio di pochi.

4)
CESARE BASILE - s/t

Grande album di uno dei cantautori più espressivi della scena italiana.
Basile si cala ancora di più nella sua terra e sforna un SIcilian Blues senza eguali, personalissimo, cattivo, spietato, spesso nella “lingua” natìa, a partire da “Introduzione e sfida” in apertura che riporta al De Andrè di “Nuvole”.
Poi si affonda nelle acque fangose alla Tom Waits, Screamin Jay Hawkins, Capossela, Dr,John, Piero Ciampi, tutti insieme.
Ed è un bel sentire.

5)
GIUDA - Let’s do it again

Con una miscela esplosiva fatta di rock n roll, glam, pub rock, street punk,  i romani Giuda hanno conquistato le platee e i cuori di migliaia di fans in Italia e all’estero.
Con il secondo “Let’s do it again” non si discostano dalle coordinate originarie ma affinano il tiro, con una maggior varietà nella proposta, introducendo anche una componente pop più marcata che avvolge i 10 brani (condensati nell’immediatezza e nell’urgenza di poco più di mezzora di musica).
Ogni brano è un condensato di energia, elettricità, contagiosa vitalità, gioioso divertimento, ironia, arrogante sfacciataggine.

6)
TEMPONAUTS - The canticle of Temponauts

Il secondo album per i nostri eroi della Val Tidone, viaggia sui consueti binari del miglior jingle jangle sound, dai Byrds al Paisley Underground attraverso Soundtracks of our lives, il groove chitarristico di Johnny Marr e quello di Peter Buck dei REM.
Un lavoro di grande freschezza e craetività che li conferma tra le migliori realtà italiane.

7)
SANTO NIENTE - Mare tranquillitatis

Umberto Palazzo è un personaggio della scena alt rock italiana, dagli esordi a suon di garage punk al passaggio ad una psichedelia cantautorale più raffinata con gli Allison Run, la fondazione dei Massimo Volume, la lunga esperienza con il Santo Niente di cui “Mare tranquillitatis” è l’ultima prova a ben sei anni di distanza dal precedente “Il fiore dell’agave”.
Solo sei i brani del nuovo album ma oltre 40 minuti di musica su cui svettano testi urticanti, spietati che fanno di questo album un lavoro importante, denso, di notevole spessore che va ascoltato e assimilato lentamente, nonostante sia ostico, lontano da ogni possibile compromesso commerciale, può piacere o meno, di sicuro non lascia indifferenti.

8)
CALIBRO 35 - Traditori di tutti


Al quinto album non finiscono di stupire per qualità, verve e freschezza pur praticando un genere ampiamente abusato e diffuso in tutte le salse, tra temi polizieschi anni 70, con tinte funk, psichedeliche, tardo beat.
Ma il tutto suonato così bene e con un groove assolutamente unico che lo rende un album eccellente.

9)
LORD SHANI - Progress your soul

Splendido esordio della superband milanese dei LORD SHANI , guidati dall’inconfondibile voce soul di Viola Road , affiancata da tre musicisti dalla vastissima esperienza (trascorsi in Timoria, Ritmo Tribale, Miura, NoGuru, Free The Nation tra gli altri).
L’album è un energico rincorrersi tra atmosfere di psychedelic soul, hard primi 70’s (vengono in mente i Curved Air di Sonja Christina o gli Atomic Rooster), trame psichedeliche con tinte stoner (“Cosmic ordeal”), riferimenti tardo 60’s (Jefferson Airplane in primis).
Personalità a secchiate, originalità e piglio arrogante.

10)
SVETLANAS - Tales from the Alpha Brigade

Gli Svetlanas risorgono dalle ceneri dell’Unione Sovietica e direttamente dagli archivi del KGB, tornano, con il secondo album ad impartire lezioni di durissimo soviet punk.
In realtà arrivano da più vicino e sono uno dei nomi di punta del punk italiano, con i piedi ben piantati nell’hardcore californiano dei primi 80’s ma che nel nuovo lavoro viene rafforzato da una struttura non aliena a sferzate metal in stile primo Motorhead. 
Wall of sound superbo, brani potentissimi, voce super abrasiva.

11)
STELLA MARIS MUSIC CONSPIRACY - Operation mindfuck

Grande album punk dal Granducato Hardcore toscano (di cui molti della band erano membri). Si passa da brani che potremmo mettere tranquillamente sul primo dei Circle Jerks o Dead Kennedys ad altri che sembrano presi da quelli di 999 o Vibrators.
Grande tiro, suono crudo e diretto.

12)
MASSIMO VOLUME - Aspettando i barbari

Come sempre i Massimo Volume non fanno prigionieri.
Il tono è acre, cupo, alle soglie del diluvio, della soluzione finale.
Scorrono severe le basi musicali in sottofondo, recita implacabile la voce di Emidio Clementi, compare una componente elettronica che ben si accompagna al classico duro post rock a cui ci abituati la band bolognese e su cui, nel consueto stile inconfondibile, scorrono, declamati, ora con rabbia, ora diretti allo stomaco, testi taglienti, crudi, evocativi.

13)
DIAFRAMMA - Preso nel vortice

L’immarcescibile Fiumani aggiunge l’ennesimo capitolo alla corposa discografia dei Diaframma.
Lontani gli anni new wave, siamo in ambito del rock d’autore, in questo caso più abbordabile rispetto alle ultime prove, tinteggiato di venature pop che ben si innestano su basi scarne ed essenziali.
Ottimi come sempre i testi, disco ben suonato, un po‘ di ospiti interessanti e alla fine, pur non essendo il miglior episodio della carriera, promosso a pieni voti.

14)
MASSIMO ZAMBONI - ANGELA BARALDI - Un’infinita compressione precede lo scoppio

L’austero e severo nuovo album conferma la somma del valore dell’ex CCCP e della Baraldi e confeziona un prezioso e riuscito lavoro che vive delle grandi capacità interpretative di Angela e dell’inconfondibile “suono” di Zamboni che spesso e volentieri richiama palesemente il gruppo d’origine.
Ma la forza del progetto sta nell’originalità della proposta che assimila canzone d’autore, punk, aggressività, malinconia, romanticismo.

15)
PETRINA -Petrina

Il genio versatile di Petrina si riconferma nel secondo stupendo album che ne fa una delle artiste più interessanti della scena itaiana, in virtù di una ricerca sonora che sa mischiare alla perfezione pop , avanguardia, retaggi classici, jazz, rock, impennate quasi zappiane, blues e tanto altro.
Nel nuovo album c’è addirittura un contributo di un suo fan eccellente, David Byrne ex “testa pensante” dei Talking Heads oltre ad uno spettro musicale che raccoglie con incredibile personalità e maturità un’infinità di influenze.

15) ANDREA BALDUCCI - Bloom
Elegante, raffinatissimo, gustoso esordio a base di una saporita e chic zuppa soul jazz per Andrea Balducci, allevato alla scuderia Schema.
“Bloom” scorre via veloce tra evidenti omaggi al mood di Jamie Cullum, Michael Bublè e Raphael Gualazzi.
Un ascolto piacevole, fresco, di alto valore qualitativo pur se in un contesto prevedibile come quello del crooner jazz style.

26 commenti:

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    1. minchia ora arriva l"allelumo" di turno e ti ricorda che siamo nel 2013 (ma va?)

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  2. A me sembra che ogni ultimo album degli Statuto venga considerato (anche da loro) il migliore della loro carriera.
    Oddio, le belle canzoni ci sono sempre e loro sono sicuramente da rispettare per tanti motivi, però ad ogni uscita dire "Questo è il miglior album che abbiamo mai fatto" mi sembra un pochino retorico.

    Alberto

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    1. ah. dovrebbero invece dire "questo disco qui ci è venuto così così, quello di quattro anni fa era molto meglio. se proprio volete, comprate quello e non questo"?

      The Real WC

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    2. ahaha! Alberto... ti hanno gia risposto WC e Boss..
      C

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    3. No, semplicemente evitare il teatrino.

      Alberto

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    4. insomma. se uno registra un disco è per venderlo, cosa c'è di male a farsi un po' di promozione?
      :-)

      The Real WC

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  3. Io sono di parte e quindi accredito al massimo la sincerità degli Statuto ma, in generale, è in effetti un uso abbastanza retorico e scontato (della serie: non ti crede più nessuno) il fatto di dire "questo è il nostro miglior disco".
    Ci si può semplicemente esimere e parlare dei contenuti e delle intenzioni.
    Comunque nel caso di "Un giorno di festa" è VERAMENTE il loro miglior disco.

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  4. La madonna, quante menate.....come se in itaglia la scena musicale fosse una bomba..
    Dai, si scherza. La mia classifica:
    STATUTO Un giorno di festa. Bello, suonato da dio, divertente.
    BANG Soul food for sale. Cazzo devo dire.....a me piacevano da matti gli Style Council (e mi piacciono ancora!). Ci trovo troppe similitudini per non piacermi. E che voce, ragass....
    CALIBRO 35 Traditori di tutti. Sono i Calibro, potrebbero suonare sempre uguali, ma Martellotta e soci sono musicisti dell'ostia.
    LORD SHANI Progress your soul . Viola e' la meglio voce in circolazione (giudizio personale, neh, almeno dalle nostre parti), il disco suona che e' un piacere per le orecchie e per il cuore. Ce ne fossero....
    Per tutti gli altri (a parte Lilith che, purtroppo, non ho ancora ascoltato) via, menare......

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    1. Anche Lord Shani è un gran bel disco e Viola canta benissimo. Temponauts sempre al top delle mie preferenze.
      Se i bagoloni dei JUNE si muovessero con un nuovo disco nel 2014 ci saranno sicuramente anche loro al top. Sulla ILLIMITATA fiducia !

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    2. ...dopodichè partiamo tutti insieme per una spedizione sul Mersey che entrerà nella storia del Rock, del Calcio e della Fantascienza contemporaneamente.

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    3. La All Star Italian Casula Psych Jingle Jangle Revue alla conquista di Liverpool.
      Pibio lavorati il tipo dell'IPO e si parte a suon di Buffalo Springfield, Love, Stones 65/66 etc etc

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    4. si si! appena ho l'invito ti do una scaletta di 8, 9 canzoni...che poi suoneremo qua e là allegramente! ma dobbiamo portare anche Alberto che ci illustrerà in dettaglio le gesta di tutti i calciatori del North West direttamente sul posto. (e con Alberto "tutti" non è così per dire! :-)

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    5. Infatti la trasferta incorporerà ASSOLUTAMENTE anche Sir Galletti !!!

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  5. Ahaahahahah! No limits!

    Buone feste a tutti!

    W

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  6. W Temponauts! Vai Pibio lavorati Liverpool!!

    C

    (Wite il Why Not di Torino,remember? ora si chiama The Hustler e ci andra' il Boss a suonare..Casula strike back!)

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  7. auguri casulissimi a tutti

    have a nice christmas day

    http://www.youtube.com/watch?v=j9jbdgZidu8

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  8. Grande Cortez..vai sul sicuro!
    Auguri!
    C

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  9. Grandissimo tonyface che mette sul gradino più alto del podio il disco dei julie's haircut. Che album pazzesco. Temponauts forever poi.

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  10. Pibio ma il cd dei Temponauti è recuperabile in qualche parte di mondo? Detto ciò se mettete in piedi una missione casula a Pool vengo pure io. Sul disco degli Statuto: è suonato veramente, ha un ottimo groove, se proprio dobbiamo trovargli un neo qualche volta inciampano su qualche testo, tipo IC Firm ma li è questione di gusti e attitudini anche se è stato Pennant per primo a dire che i racconti sono molto romanzati e comunque non è il caso di farsi prendere dalle nostalgie uligane. Detto ciò ce ne fossero di band longeve e di qualità come gli Statuto.

    Charlie

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  11. In effetti una spedizione Ultrà/Casula in Liverpool con foto davanti al Cavern sarebbe il TOP !

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