mercoledì, gennaio 23, 2013

Morte di una Vecchia Talpa



Nelle foto: la libreria, con Frazzi e Fiumani dei Diaframma, con Frazzi e il giornalista Roberto Calabrò ad alcune presentazioni alla Vecchia Talpa.

Chiude La Vecchia Talpa di Fidenza.
Una libreria, un centro culturale, un punto di incontro, di aggregazione.
Contro culturale si diceva una volta.
Direi culturale e basta.
La gestiva uno dei personaggi di maggior rilievo della musica italiana, Luca Frazzi, giornalista di “Rumore” , scrittore e tanto altro.

Ci ho presentato parecchi miei libri e collaborato ad altre iniziative, comprato, fatto semplicemente un giro, a sfogliare questo o quello e a fare due chiacchiere.
Alla Vecchia Talpa si parlava di punk, mod, “sotto” culture giovanili e non, rivoluzioni dello spirito, dell’anima , della mente.
Non ce l’ha fatta.
Una legge di mercato.
Perchè tutto ormai è sempre più, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, regolato dalla legge del mercato.
Produci , consuma, crepa.

30 commenti:

  1. e il mercato ucciderà le nuove generazioni, in senso economico, se i nostri politici non si sveglieranno

    RispondiElimina
  2. Un evento tristissimo, non è il primo e non sarà l'ultimo, temo: il mercato ucciderà le nuove generazioni, in senso economico. Già. E ha già iniziato da un po'...

    Solo che i politici sono sveglissimi...

    W

    RispondiElimina
  3. Bè è ovvio che è quello che i politici vogliono (o quello di cui comunque a loro NULLA IMPORTA).
    Il mercato doveva/dovrebbe rendere la gente più libera (dal lavoro) , più felice, con più tempo libero per le proprio passioni.
    Invece è solo produci/consuma/crepa.

    Questo piccolo esempio che mi riguarda in prima persona è solo uno delle migliaia di episodi quotidiani in Italia...

    RispondiElimina
  4. i politici sono belli svegli, altro che....per fare i loro porci comodi, specialmente adesso che sono in campagna elettorale, in attesa di fine febbraio, per mettercela ulteriormente nel culo. e qui chiudo e passo, se mi viene un travasone di bile e di incazzatura che mi fa' solo male.
    una libreria che chiude sai cosa gliene frega alla maggior parte della gente? meno di zero. tanto il popolo bue itagliacano non legge. l'importante e' che sia rimbambito al punto giusto da quello schifo che si chiama tv. retorico fin che volete, ma questo e'.
    mi spiace molto che un'altra oasi di cultura che deve chiudere.

    RispondiElimina
  5. Una chiusura dietro l'altra ormai...tra librerie,videoteche,negozi di musica,fumetterie ecc...
    si sta verificando una specie di esodo alla rovescia,perchè gli italiani stanno tornando ad emigrare in altri paesi,come fecero i nostri nonni,ma le speranze di un miglioramento non sono così rosee come in passato,visto che l'America,come la si conosceva un tempo,non esiste più ed anche quella è una società in lento declino.

    RispondiElimina
  6. Pessima notizia davvero..riflettevo giusto l'altro giorno trovandomi "per forza" a cercare un libro in un grande centro commerciale.. "E le librerie dove sono finite?.."
    In questo posto da 20000 abitanti ne ricordavo 4. Oggi sparite del tutto (a parte una nuova di libri usati e scolastici in conto vendita)

    Pessima notizia.
    Un saluto ed un augurio a Luca Frazzi

    C

    RispondiElimina
  7. E' di oggi la notizia che anche la FNAC chiude quattro centri (Torino, Milano e altri).
    E' OVVIO che la crisi (indotta da certi poteri bla bla bla) colpisce per prima la cultura (prima pago il gas, la benzina, il pane e se resta qualcosa mi compro dichi e libri).
    E a pagare sono soprattutto i più piccoli, le "sacche di resistenza", quelli che alle spalle non hanno la major di turno.
    E' una strada senza ritorno che lascia ogni giorno cadaveri ma soprattutto SPERANZE.

    RispondiElimina
  8. ah bene..! se chiudono anche le grandi catene andiamo proprio bene!
    C

    RispondiElimina
  9. la 'Ittaglia' di Barbara di Brandenburgo-Gonzaga (che dettava la moda ovunque in Europa) ridotta a 'ste robe,...mah.

    RispondiElimina
  10. COLLETTIVO SOUL's the answer

    RispondiElimina
  11. Io l'unica speranza che ho è che faccia bene parlarne,anche se questi piccoli spazi dei blog e dei forum in rete sono una goccia nel mare...
    spero che almeno una fascia della popolazione capisca l'importanza di non arrendersi alla legge della giungla (dove prevale solo chi mena più forte degli altri).
    Per adesso qualche piccolo segnale incoraggiante c'è,ma è veramente dura ,non tanto per me che l'attività l'ho chiusa PRIMA di riempirmi di debiti e che alla fine non ci ho rimesso più di tanto,ma per chi vorrebbe iniziare adesso e si trova di fronte un muro di indifferenza quasi totale.
    A Torino si sta studiando il modo di salvare capra e cavoli,mi auguro che ci si riesca in qualche modo,ma siamo sotto elezioni ed a promettere ci vuole poco...

    RispondiElimina
  12. Ursus,scusa, a Torino cos'e' che si fa?
    c

    RispondiElimina
  13. Tira una brutta aria, inutile nasconderlo. Ovvio che in un momento storico in cui si fatica a pagare le spese dei bisogni primari la cultura venga vista come cosa secondaria. Il problema è che questo atteggiamento del cazzo da parte di chi dirige sto paese esiste da tempo, esisteva anche quando le mucche erano un tantino più grasse. Chiudono librerie storiche, penso alla Edison di Firenze, chiudono i negozi dischi, chiudono i cinema (specie se d'essai) e cosa abbiamo un cambio? Sale del bingo (cazzo si chiama tombola, cazzo, tombola), negozi Just Cavalli con orridi vestiti costosi per celebrolesi in vetrina, negozi di telefonia etc etc. Avremo fighissimi smartphone, prederemo un caffè in plasticoso Hard Rock Cafè, potremo(forse) comprare jeans maculati del cazzo e potremmo fare ambo in una sala da tombola. Vuoi mettere.....sarà mica questo il miracolo italiano? Un in bocca al lupo a Frazzi, suppongo che l'Iva sul libro come se fosse bene di lusso non lo abbia certo aiutato a sopravvivere. Vabbè, citando Moretti, "continuiamo cosi', facciamoci del male"

    Charlie

    RispondiElimina
  14. Scusa se mi permetto, Charlie. Il fatto che si faccia fatica con il quotidiano non giustifica una assurda mancanza di cultura (con le conseguenze di cui ha narrato Tony). Senti cosa vedo io in giro. Ho una figlia di sette ann, piena di amici che fanno le raccolte di figurine. Mia figlia, no. Due anni fa, mio marito, complice la suocera (acc..) le hanno comprato l'album e le prime figurine degli "Amici cucciolotti" (ti risparmio la descrizione..): risultato, album incompleto con poco più di un centinaio di euro spesi (io non le ho mai comprate ma bastardamente, tenevo la contabilitá). Ho fatto presente a bambina, padre e nonna quante e quali cose avremmo potuto comprare con quei soldini.
    La ragazza ha capito: non chiede più figu ma quando.si va a fare un giro in libreria....
    Aaah, a gennaio è partita la nuova raccolta dei mostricuccioli. La mia Belva, per contro, mi.ha chiesto di comprarle (con i soldi delle sue mancette) i cd dei Beatles rimasterizzati che sono usciti in edicola...
    Tutta questa manfrina, caro Charlie è perchè, comunque, sta ancora a noi scegliere fra un giro in libreria o in uno all'apple store...

    RispondiElimina
  15. Chiaro,Irriverent Escape..

    Dall'anno prossimo GRATIS in edicola l'album figu dei "Casula" (sponsored by Collettivo Soul)

    C

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Collettivo Soul, MODerni mecenati?
      Bella, li :-)

      Elimina
  16. Con rispetto parlando IE, ciao innanzi tutto, CD dei Beatles a 7 anni mi fa preoccupare molto di più delle figurine, anche se il soggetto, vabè posso immaginare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sir....tu non conosci la piccola Belva.
      Purtroppo, a quattro anni ha chiuso con le canzoncine da bambini e ha cominciato a fare la baby dance con gli Abba.
      I Beatles (e se ti preoccupano loro, non ti dico cosa è stato caricato sul suo mp3
      glieli faccio ascoltare volentieri perch l'aiutano tantissimo con l'inglese (approfitto che le piace cantare).
      Chiaro che ascolta le cose più easy e di sicuro, una canzone ogni tanto senza "spararsi"un cd completo via l'altro.

      Elimina
    2. Naturalmente, farebbe (e fa) piacere anche a me una cosa del genere, ma 7 anni mi sembra un po presto e soprattutto non lo prenderei sul serio. Niente da ridire sugli scarafaggi, sono da sempre in testa alle mie preferenze. Il soggetto era inteso quello delle figurine ovviamente.
      Anche i miei ragazzi ascoltano cose innominabili e inascoltabili, ma non interferisco, sono esperienze loro e se le sviluppano da soli.

      Elimina
    3. Ti confesso che ho timore di quando sará teen ager...
      Sappi comunque che, per quanto madre squinternata (di figlia altrettanto) ti possa sembrare, non le vengono imposti decreti bulgari : vede la tv (qualcuno mi liberi da Spongebob), fa gli sport che ha scelto di fare, si arrampica sugli alberi (è fortunata, la sua scuola, pubblica è all'interno di un parco) .
      Adesso ha una etá in cui non è in grado di discriminare: io le propongo delle cose e lei prova e sceglie quello che preferisce....so bene che, fra qualche anno verrá il momento dell'autonomia (fatto anche di scelte che probabilmente non condividerò), visto che sono figlia a mia volta e, giusto qualche annetto fa (ah ah ) ci sono passata.
      Però, fin che posso, provo a darle quanti più stimoli possibili....e poi vada come vada (beh, speriamo bene:-)

      Elimina
    4. Ha ha ha ha embè il timore c'è sempre, il genitore ad ogni modo può far qualcosa. Walk the line young girl

      Elimina
  17. C , ovviamente la questione del "salvare capra e cavoli" era detta con ironia :
    su LA STAMPA del 22 gennaio c'è un articolo (nel paragrafo ECONOMIA) che illustra il piano di salvataggio di un certo Orlando Italy,è leggibile anche in rete sul sito de La Stampa.
    Che poi sia un piano attuabile e non solo propaganda per placare gli animi di chi giustamente protesta,è ancora tutto da vedere...ma temo che ,con la campagna elettorale di mezzo,le chiacchiere si sprecheranno,come al solito.

    RispondiElimina
  18. @ I.E il mio riferimento ai bisogni primari era relativo a spesa alimentare, bollette, benzina (se per lavoro è necessaria l'auto), vestiti e nulla più. Non mi riferivo ne a giocattoli o roba simile. Di base il ragionamento che fai lo condivido, una persona dovrebbe cercare di trovare SEMPRE tempo e spiccioli per il cibo del cervello (che siano film, libri o musica), è imperativo cercare di farlo, purtroppo ci sta che qualcuno non ci riesca. Sul fatto invece che da noi la cultura (qualsiasi tipo di bagaglio culturale) venga visto come un vezzo fastidioso, per taluni forse pure una colpa, nulla da dire. Il ns paese ha tante magagne e questa è una. Celebre la frase di un noto esponente del penultimo governo "..con la cultura non ci si mangia mica...".

    Charlie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Charlie. Avevo capito perfettamente, purtoppo.
      Il mio era un esempio (tirato per i capelli) per esprimere la tristezza che provo nel vedere la povertá culturale che ci circonda.In tempi di elezioni mi ricordo sempre che un popolo ignorante si governa meglio..
      Temendo di essere prolissa e noiosa mi sono male espressa ma sono pienamente d'accordo con te.

      Elimina
  19. Ursus,infatti hai ragione..e tu che hai avuto esperienza diretta e probabilmente puoi testimoniare bene certe dinamiche del mercato da "dietro al bancone" rispetto a chi,come me, di fatto ne vede solo gli effetti sconfortanti(vedi primo commento).
    Direi che piu' che "salvare",del cavolo non ci rimangono che gli scarti marci che butti via e alla capra temo che il culo non glielo salviamo piu'.
    Rischiamo veramente di spararci,sparare o sparire.

    Clean living under difficul circumstances,
    che sembra fuori luogo qui ma non lo è mai.

    C



    RispondiElimina
  20. un vero peccato, chiudono gli spazi così e aprono i centri commerciali... ma non durerà a lungo.

    RispondiElimina
  21. sentire la mancanza di Allelimo è un palese segno di decadenza

    RispondiElimina