mercoledì, gennaio 22, 2014

La pittura a olio



Periodico contributo di ANDREA FORNASARI a base di filosfia, storia, stavolta PITTURA (AD OLIO).
Scherziamo sempre con Andrea prevedendo un crollo di accessi al blog quando si affrontano di questi argomenti invece ogni volta disattesi da interesse, commenti e numeri in media con la normale programmazione musical/calcistica.
La cosa mi/ci conforta. Grazie.


Se pensiamo al '400 europeo, due sono le città simbolo del periodo: una è la Firenze medicea e l'altra è Bruges, nelle Fiandre.
Sono entrambe città commerciali e laniere, con banche e mestieri: in una parola sono ricchissime; politicamente Firenze è repubblicana mentre Bruges è parte del feudo del duca di Borgogna.
Per farci un'idea del clima culturale generale durante i vent'anni di Lorenzo il Magnifico, iniziati nel 1469 - anno in cui diventa signore di Firenze e parimenti anno in cui Leonardo va a bottega del Verrocchio - pensiamo ai capolavori artistici degli anni settanta: Mantegna termina la "Camera degli sposi" e inizia il "Cristo morto", Bellini dipinge la "Pala di Pesaro", Piero della Francesca la "Madonna di Senigallia" e Antonello da Messina il "San Gerolamo" e poi il "San Sebastiano", mentre Botticelli inizia la "Primavera".
Ma sono pure gli anni in cui arriva a Firenze il primo capolavoro fiammingo tutto all'olio di Hugo van der Goes, il "Trittico Portinari".

Firenze sarà la nuova Atene classica d'Europa e uno dei personaggi più importanti per la svolta intellettuale di quegli anni, svolta che riscopre appunto la cultura classica, sarà Marsilio Ficino che traduce Plotino (il massimo neo-platonico della cristianità) e contribuisce alla greco-mania fiorentina.
Leon Battista Alberti, dopo l'esilio a Roma, porterà tutto il suo enorme contributo in campo architettonico e non solo: scriverà di arte e matematica, rivoluzionerà il gusto estetico per la prospettiva e sarà l'intellettuale nella città degli intellettuali.
Naturalmente queste poche righe non possono rendere giustizia, neanche minimamente, alla grandezza e all'importanza di queste due fighure cruciali.

Bruges e le Fiandre non amano la pittura a fresco e più che altro è l'architettura a primeggiare: tuttavia gli artisti fiamminghi sono maestri nella decorazione.
Sarà un banchiere borghese, e futuro sindaco di Gand, tale Josse Vijd, a finanziare il primo capolavoro nel quale si passa alla pittura a olio in grande formato: fra il '26 e il '32 Jan van Eyck dipinge il "Polittico dell'Agnello Mistico", un'opera maestosa che si trova nella cattedrale di san Bavone (a Gand, appunto) e che rivoluziona totalmente l'idea pittorica.
La grande tradizione della pittura italiana si era sviluppata attraverso l'affresco e la pittura su tavola: pigmenti sciolti nell'acqua oppure una mescolanza di tempera e tuorlo d'uovo.
I fiamminghi, invece, figli dell'alchimia medievale, erano riusciti a mescolare i pigmenti con l'olio di lino e con gli essiccanti: il risultato consentiva di impastare la materia colorata e di sovrapporre vari strati di pittura, le famose velature.
La resa delle luci è pazzesca: nel capolavoro di Gand possiamo ammirare i particolari precisissimi e addirittura il riflesso sulle armature.
Nasce l'illusione ottica totale, lo "specchio", la passione per i dettagli: tutto è incredibile e riprodotto alla perfezione, oltre la realtà stessa.
E' l'esaltazione del mondo intimo, del microcosmo: la competizione che nasce produrrà una nuova generazione di artisti, gente del calibro di Botticelli, Perugino e Ghirlandaio.

73 commenti:

  1. Gli scritti di Andrea sono sempre molto interessanti e ricchi di spunti.
    Le luci e le ombre dei dipinti della scuola fiamminga mi hanno sempre attratto cosi come la maniacale cura per i dettagli.
    Come sempre, un sasso, gettato con buona mira , fra le pieghe della nostra curiosità.

    RispondiElimina
  2. La Camera degli sposi l'ho vista, in generale trovo l'arte rinascimentale insopportabile per via dei soggetti unicamente religiosi, mi fan sinceramente vomitare. Vero è che la prospettiva è stato un concetto decisamente rivoluzionario.
    I fiamminghi mi piacciono molto di più i colori sono decisamente più caldi e rendono le opera a me più suggestive, quando non ritraggono cristi santi madonne e stronzate varie, anche quando sono pervase dall'immancabile tetraggine figlia dei luoghi.
    Di Antonello da Messina ho apprezzato un ritratto di un uomo in mostra al museo civico di Pavia, uno dei quadri più belli che abbia mai visto, direi quasi fiammingo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mentre leggevo il post, riflettevo (scusatemi, un po' sorridendo) di quanto poco Mod fossero questi artisti...
      Bonjour Sir Albert :-)

      Elimina
    2. ha ha ha ha ha ha ha ha, Bonjour mademoiselle IE

      Elimina
    3. perchè "poco mod"?
      inventavano cose che non esistevano prima, come si può essere più mod di così?

      The Real WC

      Elimina
    4. In quest'ottica ci può stare.
      Ribadisco cmq la mia avversione totale per i soggetti rappresentati e la società che li ha prodotti.

      Elimina
    5. @Real WC...ho pensato come "poco Mod" questi artisti semplicemente perchè avevano trovato una nuova via, sperimentando sulle vecchie. Senza la aperta pretesa di creare qualcosa di nuovo, diverso,moderno appunto. Cosa che fecero anni e anni dopo, ad esempio i Futuristi, che la Mod ernità la cercavano deliberatamente in ogni cosa facessero.
      Detto questo da una che ama sia i fiamminghi sia il movimento futurista (allargato anche alla letteratura) e che, leggendo l'Inferno di Dante ( scusa Sir Albert ma dissento dal tuo pensiero) pensa che si tratti di opera (a livello di contenuti) tremendamente all'avanguardia.

      Elimina
  3. Io con l'olio di lino faccio il trattamento alla mazza da cricket

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'importante è non fare il trattamento ai capelli con la mazza da cricket, W l'olio di lino.

      Elimina
    2. va bene anche per le chitarre! ogni tanto un po' di olio di lino e lemon oil le fa splendere talmente che suonano fino meglio.

      Elimina
    3. @Pibio, dici che se ungo con queste cose le mani della mia Belva, riesce a suonare una canzone tutta intera??

      Elimina
  4. I fiamminghi sono stati fra i primi, in europa, a ritrarre persone del popolo e non solo temi religiosi: ma dobbiamo anche pensare che tutto ruotava intorno all'idea religiosa, inoltre la simbologia è estremamente complessa: non me la sentirei affatto di definirle stronzate, anzi.

    Ammetto di aver nutrito per anni una certa avversione nei confronti del sacro: oggi, dopo una serie di letture che mi hanno chiarito i significati arcaici ammetto tutta la mia ignoranza.

    Tutto nell'antichità era metafora, dall'espressione oracolare a quella artistica, dalle saghe alla cosmogonia: leggendole, come facevo io, con l'abito mentale "moderno" non si arriva da nessuna parte.

    Mi rendevo ridicolo senza nemmeno rendermene conto: era come ascoltare musica classica senza avere nessuna nozione.

    Faccio un solo esempio: Dante e gli stilnovisti quando parlavano di donne amate, amore cortese e altre "cazzate" in realtà viaggiavano a tutt'altro livello e se la ridevano, in un certo senso, come ridono i massoni gnostici rispetto ai "non eletti".

    In un dipinto come L'agnello mistico sono implicati tanti di quei significati, tante di quelle allegorie e metafore che, al di là della bellezza formale, lo rendono un libro aperto per chi sa leggerlo: e questo vale per la maggior parte delle opere rinascimentali che, fra parentesi, si occupavano del Mito più che di religione (penso all'uovo orfico, ad esempio, che torna spesso in molti dipinti).

    Io per primo mi sono reso conto della superficialità con la quale affrontavo certi temi e argomenti: perdonatemi se mi sono dilungato, ma volevo solo chiarire un poco.

    Non è assolutamente mia intenzione, a scanso di equivoci, fare la "predica" (ci mancherebbe!) a nessuno: dico solo che la questione è molto, ma molto più intricata di quanto possa sembrare...

    AndBot

    RispondiElimina
  5. la camera degli Sposi ritraeva la nostra 'Chief' Barbara Von Hohenzollern di Brandenburg che era una Donna di grande intelligenza,...faceva fare piccole bambole con le sue creazioni di 'moda' (dell'epoca) che poi mandava alle corti di tutt'Europa,...come dire, ha anticipato Armani o Yves de Saint Laurent di 5 secoli

    poi di arte non sono esperto ,..ma ho visto recentemente un bellissimo documentario inglese anni '80 sui disegni fatti dal Botticelli(Grandissimo artista Fiorentino) illustranti la 'Divina Commedia',...capolavori,..c'era lo stile grottesco, il sublime etc.,...fantastici,..grandissimo artista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  6. OFF TOPIC
    Il 10 marzo esce "Going back home", dieci brani di WILKO JOHNSON (dal repertori odi Dr Feelgood e Solid Senders + una cover di Bob Dylan) cantati da ROGER DALTREY con MICK TALBOT alle tastiere, Norman Watt-Roy dei BLOCKHEADS al basso (che suonò anche in "Cut the crap" dei CLASH) e DYLAN HOVE (figlio di Steve Howe degli Yes) alla batteria.

    RispondiElimina
  7. bellissimo quel documentario su Botticelli, veramente

    RispondiElimina
  8. Ci mancherebbe altro,
    ma personalmente la considero un epoca con la sua visione del mondo vomitevole, il fatto che i contenuti artistici possano essere rilevanti per me non conta nulla quando vengono rapportati alla realtà che li ha prodotti. Per intenderci Dante andrebbe bruciato e con esso tutti i suoi scritti di merda che ancora oggi mediante l'insegnamento scolastico condizionano pesantemente la formazione degli taliani mediamente acculturati perché poi inevitabilmente le tecniche artistiche finiscono in secondo piano o nel dimenticatoio rispetto ai contenuti.
    Ovviamente nei paesi riformati del nord-europa, le condizioni eran diverse, quindi anche un'opera d'arte può essere presa in considerazione positivamente in relazione alla realtà che la ha prodotta

    RispondiElimina
  9. Mi è piaciuto molto il parallelismo iniziale tra Firenze e Bruges, conosco entrambe le città e non mi ero mai soffermato sul fatto che avessero evidenti radici comuni.
    Confermo quel che già ho detto altre volte: il blog del Boss è un posto virtuale dove si colgono un sacco di spunti interessanti.

    Charlie

    RispondiElimina
  10. Mi è piaciuto molto il parallelismo iniziale tra Firenze e Bruges, conosco entrambe le città e non mi ero mai soffermato sul fatto che avessero evidenti radici comuni.
    Confermo quel che già ho detto altre volte: il blog del Boss è un posto virtuale dove si colgono un sacco di spunti interessanti.

    Charlie

    RispondiElimina
  11. Come pennellatore di vesciche suine rivestite e rotolanti, meglio Antognoni o Vandereycken?
    Anche qui devo dire meglio i fiamminghi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vabbè, antognoni... ogni volta che ne sentivo parlare come dell'erede di rivera mi veniva un travaso di bile... :-)

      The Real WC

      Elimina
    2. Si bravo, goditi rivera e già che ci sei anche mortolivo.

      Elimina
  12. eh no, tony: perchè hai cancellato il mio commento delle 12.09?
    non c'era nulla di offensivo: era solo la solita, bonaria presa in giro del nostro tuttologo compila-liste ufficiale del blog, che pur esordendo con un bel "io di arte non sono esperto" non riusciva poi a trattenersi e ci forniva lo stesso il suo illuminato parere sotto forma di elenco.

    non ti ho mai visto cancellare le offese lasciate più volte da michele in risposta ai miei commenti, quindi non capisco questa cancellazione e me ne dispiaccio.

    a me michele sta molto simpatico.
    il candore con il quale continua a "parlare" di tutto e di tutti con le sue interminabili liste di nomi inframmezzate da parole in lingue straniere, la sua genuina convinzione che questo lo qualifichi come intellettualmente superiore, la sua incrollabile fede in sè stesso: come si fa a non amarlo?
    e, allo stesso tempo, come si fa a non prenderlo un po' per il culo?

    The Real WC/Bibendum

    ps - i miei commenti sono sempre firmati The Real WC o Bibendum, degli altri anonimi nulla so.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' che per una volta si sta parlando abbastanza seriamente e con competenza di un argomento interessante e stimolare altri tipi di dibattiti e conseguenti ripicche mi sembrava Off Topic

      Elimina
    2. Beh, mi sembra iniquo visti i miei interventi (ad cazzum avrebbe detto il Prof. Scoglio)

      Elimina
    3. I tuoi interventi sono assolutamente pertinenti all'argomento.
      Poi se si va fuori tema, qui è l'ultimo dei problemi.

      Invece provocare gratuitamente il prossimo (nello specifico del commento cancellato una persona ben precisa) dopo un po' rompe pure le palle.

      Elimina
    4. Bah, in realtà bisognerebbe chiedere al Bot, non mi sembrava divertito....

      Elimina
    5. ma scusa, questo non era mica il regno dei casula off-topic?
      oppure ci sono alcuni argomenti più uguali di altri?
      :-)

      The Real WC

      Elimina
    6. oops, mi ero perso il "rompe pure le palle"
      ok, ti lascio agli appassionanti elenchi del Michele.
      :-(

      The Real WC

      Elimina
    7. Però continuare a stuzzicarlo e offenderlo non mi sembra gradevole...

      Elimina
    8. no eh. offenderlo, quando?
      non mi risulta nessuna offesa verso michele, mentre me ne risultano parecchie da lui a me.

      The Real WC

      Elimina
  13. Quel "per intenderci Dante andrebbe bruciato e con esso tutti i suoi scritti di merda" non riesco a concepirlo, però.

    Posso solo sperare che sia il frutto di una profonda avversione nei confronti del cattolicesimo - ma, come dicevo, la Divina Commedia è fondamentalmente un'opera allegorica talmente complessa che la religione è centrale fino ad un certo punto.

    Non so, ci resto un po' male, lo ammetto: stiamo parlando del più grande, della nostra cultura.

    Per quanto riguarda il nord europa "riformato", anche qui ci sarebbero tonnellate di cose da dire, ma potrei sforzarmi di vedere tutto a senso unico e definire Lutero un segaiolo di merda: eppure no, non ce la faccio...

    AndBot

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è ancora il problema che hai già segnalato prima: interpretare un dato periodo storico con gli occhi di oggi vuol dire condannarsi a non capire quasi nulla.

      The Real WC

      Elimina
    2. Può essere, infatti è stata un'epoca assai ricca di 'segaioli' di cui Dante è uno dei principali esponenti.
      L'avversione al cattolicesimo è totale.
      Se non altro dal luteranesimo scaturì una società senz'altro migliore di quella nella quale affoghiamo quotidianamente, capisci che il peso artistico di Dante qualsiasi esso sia (rilevante secondo me) passa in secondo piano, anzi diventa dannoso guardando lo stato miserabile in cui versa questo posto (con la gente convinta di poter andare in giro ad insegnare al mondo come vivere)

      Elimina
  14. Poi, che un italiano mediamente acculturato abbia letto e compreso Dante mi pare un tantino strano: davvero l'Alighieri ha influenzato così tanto gli italiani medi?

    Allora devo essere sotto la media italica perchè l'ho sempre trovato un po' difficile.

    Chiederò lumi al bar...

    AndBot

    RispondiElimina

  15. infatti è la non comprensione che fa danni

    RispondiElimina
  16. Su questo siamo d'accordo, ma che colpa ne avrebbe l'Alighieri? O chiunque altro, perchè potremmo accusare gli illuministi e il razionalismo di aver portato alla ghigliottina, Hegel e Marx agli orrori del comunismo e Nietzsche a quelli del nazismo, e così via.

    Solo che questi ultimi, in parte, sono anche responsabili dei casini successivi perchè mi parlano di "un uomo sociale", "un uomo storico" cioè senza volto, un uomo che non esiste individualmente e che quindi posso trucidare liberamente, mentre Dante è un bardo che mi parla del Mito che si perpetua infinatamente...

    Poi è chiaro che Dante era anche figlio del suo tempo, ma l'idea di mettere insieme cristianesimo, neo-platonismo e logica aristotelica nel '300, lo proietta avanti di cinquemila anni...

    E parlo di contenuti, non solo di forma: ma abbiamo idea di cosa voglia dire inventare una lingua fra il latino e tutti i dialetti esistenti, tanto per dire?

    Nemmeno li conosco tutti i riferimenti presenti in Dante o in Petrarca, anche gli esegeti più accreditati fanno fatica a decifrarli perchè è qualcosa di immenso, di impensabile.

    Va bene sparare sull'Italia ma se c'è qualcosa di cui possiamo andare fieri sono queste figure senza tempo.

    AnBot

    RispondiElimina
  17. Roba da vergognarsi e non uscir più di casa.
    Ad ogni modo sempre una questione di forma e mai di sostanza niente di nuovo quindi....
    poi ci sarebbero pure i Promessi Sposi......

    RispondiElimina
  18. Fra parentesi Dante auspicava l'impero universale, cioè era un ghibellino e stava con l'imperatore: cosa che pagò con l'esilio.

    Quindi che c'entra con il cattolicesimo? Mise papi e preti all'inferno.
    In quel senso era più rivoluzionario di me e di te.

    Lutero, in realtà, lo rispetto molto: ha scritto cose magnifiche nonostante siano lontane dal mio pensiero.

    Ma come si fa ad accusare qualcuno vissuto settecento anni fa di quello che possiamo vedere oggi?

    AndBot

    RispondiElimina
  19. Appunto! sempre un assolutista di merda rimane, gli italiani, come lui non san fare altro è solo una questione di da quale parte stare, espressa nella dovuta forma, si intende.

    RispondiElimina
  20. Senza Dante nessun campionato di calcio in nessuna parte del mondo, questo è certo: quindi ha salvato forma e contenuto, capra e cavoli.

    Manzoni era un centrale con i fiocchi, Tony Adams si è ispirato a lui.

    Shakespeare invece è un po' strano, forse non è nemmeno esistito, ma se fosse esistito mi vergognerei per lui dal momento che è responsabile della reintroduzione dell'Imu, lo sanno tutti.

    AndBot

    RispondiElimina
  21. Su Shakespeare concordo.
    Manzoni non sarebbe stato buono nemmeno come asciugamano.
    Dante fortunatamente era già morto e sepolto lontano dalla loro isola quando gli inglesi hanno codificato il calcio..

    RispondiElimina
  22. Scusa è ma tu di che nazionalità sei che gli italiani fanno così schifo ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sfortunatamente ho in tasca una carta d'identità, ancora per poco comunque.
      Potrei comunque trovarmi in qualsiasi posto

      Elimina
  23. Assolutista nel '300 cosa significava? Boh, non saprei.

    Amico mio, sono certo che se fossimo vissuti nel '400 saremmo andati di filata a goderci roghi ed esecuzioni capitali condite possibilmente da torture e quant'altro, ma siccome siamo nati nell'èra moderna con pc, automobile, cellulare e un minimo di istruzione allora possiamo parlare male dei cannibali, dello schiavismo e delle religioni.

    Ora vado perchè sta per iniziare un autodafè proprio in cortile...

    AndBot

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bene, salutami Torquemada, io passo alla progettazione di orti urbani per il popolo.

      Elimina
  24. Molto più probabilmente ci saremmo finti su un rogo.

    RispondiElimina
  25. Ma riusciresti a indicarmi una terza via, alternativa a Chiesa e Impero, per garantire un minimo di tranquillità in un periodo incasinato come quello, fra papi e anti-papi, scismi, guerre, gente incazzosa e compagnia? Serve insomma un'idea universale che unisca i popoli d'europa, ma ricordati: siamo nel 1300.

    Io sul rogo non ci finivo perchè sarei stato il braccio destro di Tommaso d'Aquino: a proposito lo sapevi che si laureò a Oxford presso il grande Duns Scoto? Il quale era talmente poco religioso che prese la tesi dell'aquinate e la gettò in terra perchè empia!

    Se poi riesci anche a suggerirmi qualche autore quantomeno decente da leggere, visto che oggi ho scoperto di aver perso il mio tempo dietro alla merda... :)

    AndBot

    RispondiElimina
  26. Ovvio, anche l'Inghilterra infaustamente romanizzata deve attendere fino ad Enrico VIII prima di emanciparsi, naturalmente non c'è bisogno che ti dica che opinione avesse della chiesa o tantomeno del papa.
    Continua a leggere quello che preferisci, io faccio lo stesso, non credo di arrivare a questi livelli, mi stufo in fretta però magari chiedi udienza a Francesco I pontefice massimo lui ti potrebbe indicare qualcosa, io magari mi metto dietro l'angolo a tirargli i boccioni. finito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma dai, enrico ottavo non ha emancipato una cippa! voleva trombarsi le sue amanti legalmente e si è costruito una chiesa che gli concedesse di divorziare a suo piacimento...

      Elimina
    2. Esatto, voleva fare quello che c...o voleva e l'ha fatto, siccome c'era un merda in giro che glielo impediva lo ha mandato a......o e si è messo lui a capo della chiesa. Non aveva nessuno scopo di emancipare nessuno ma quello che ne risulta sono i comportamenti.

      Elimina
    3. boh, insomma.
      a me sembra tipo "il pallone è mio e se non mi fai battere il rigore me ne vado e lo porto via"

      The Real WC

      Elimina
  27. Credo che finito si rimasto li per sbaglio

    RispondiElimina
  28. Mah, credo che Enrico VIII fosse un monarca per ordine divino perfettamente in linea con i suoi tempi (due secoli dopo l'Alighieri), nè più nè meno emancipato rispetto ad altri, solo che mentre il cattolicissimo Carlo V possedeva - oltre all'impero più vasto - anche nervi saldi per mantenere separate le questioni politiche da quelle private, il testone inglese (frutto di degenarazioni consanguinee) dimostrava scarso self-control, una cosa davvero poco british!

    Sai, ci raccontano un sacco di belle favole: Pinel che libera gli alienati, il tale che salva il popolo, la rivoluzione "illuminata", l'emancipazione, eccetera.
    Poi scopri che la Storia è un insieme di micro-movimenti collettivi e di salti casuali nel vuoto senza ordine, dove tutto partecipa - anche i pregiudizi popolari - ma nessuno è mai così decisivo.

    Ecco perchè, alla fine, preferisco inseguire il Mito attraverso l'arte: lì il Delitto tanto quanto la Virtù non si corrompono mai, le Passioni sono quelle degli Dèi e non degli uomini storici, i quali, magari ci interessano per un minuto, ma ci annoiano alla svelta: chi se ne frega della vittoria del tale o della sua sconfitta quando manco l'impero umano più grande e potente può competere con l'eternità del Mito?
    Gli antichi questo lo sapevano bene, ma noi con tutta la nostra tecnica ce lo siamo scordato.

    Ma il fatto divertente è che sono stato influenzato più dall'empirismo di scuola inglese rispetto a qualsiasi altra filosofia: David Hume resta un punto fermo in quanto a umana comprensione.

    AndBot

    RispondiElimina
  29. Questione di punti di vista, Molto british secondo me Enrico VIII, impulsivo e autodeterminato, forse tu ti riferisci all'Inghilterra vittoriana dove l'apparenza e il self-control erano diventati addirittura dogmatici.
    Le degenerazioni consanguinee non erano un esclusiva inglese ma di tutta la nobiltà continentale..
    Ad ogni modo non servì molto questa presunta grandeur del 'cudega' che cadde miseramente a Pavia, a due passi da dove vivo, ogni volta che passo dalla Repentita fatico a trattenere uno sghignazzo di soddisfazione,
    Vero si raccontano un sacco di balle sulla storia, in fondo le uniche certezze (se vogliamo chiamarle così) sono quelle militari.

    RispondiElimina
  30. Ma a Pavia cadde il Francesco I proprio contro il Carlo V.

    And Bot

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Addirittura.
      Meglio abbandonare il blog e darsi al ripasso....

      Elimina
    2. Macchè, solo che il '500 di Carlo V l'ho macinato a ripetizione...

      Fra l'altro, ma qui non è sicuro, pare che nella torre di Pavia - ma quale? - fu tenuto prigioniero il Boezio in attesa dell'esecuzione capitale: e lì scrisse il suo Consolazione della Filosofia, ma le notizie sono confuse.

      AndBot

      Elimina
    3. C'è una torre (campanaria) in quella che oggi è Via Boezio, ma c'erano oltre 100 torri a quell'epoca.
      Ho un ex-compagno di classe che può fare al caso nostro, ma al quale bisogna occultare la mia precedente papera. Ripasso necessario

      Elimina
    4. Potrebbe essere.
      Ma in effetti è meglio non pronunciarsi in maniera definitiva...

      AndBot

      Elimina
  31. O meglio, venne fatto prigioniero.

    Anche in montagna si trovano ottimi esempi di rimpasti fra parenti stretti, non era questione solo di nobiltà, questo è vero e provato empiricamente.

    AndBot

    RispondiElimina
  32. In compenso a pavia c'e' ancora il negozio Equipe84,occultato

    RispondiElimina
  33. Ah, Sir, ti piace il capitalismo?

    Ad ogni modo: c'è un famoso saggio di Max Weber (un testo dalla filologia rigorosa) che ci mostra una sorta di filo diretto fra l'etica protestante e l'avvento del capitalismo nei paesi riformati (Germania, Olanda, Inghilterra e poi Nord America).

    Si intitola "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo".

    Lo stesso autore, un tedesco che parlava undici lingue e dalla vita molto attiva non solo intellettualmente, si preoccupava comunque di non prendere - nonostante il rigore formale e la precisione maniacale - troppo alla lettera le sue ipotesi.

    Oggi è ormai diventato un classico.

    Non so, magari ti può garbare (spero).

    AndBot

    RispondiElimina
  34. E' una cosa della quale sono sempre stato convinto, pur non avendo mai letto questo saggio.
    Grazie me lo procurerò.
    Da tempo ormai non prendo niente sul serio, neanche i risultati del Genoa per cui nessun problema

    RispondiElimina
  35. Ero io quello sopra, maledetti account lasciati aperti sullo stesso computer (non ci capisco un c...o), peggio della guerra di successione spagnola.

    RispondiElimina
  36. Ah ah ah...

    Ricevuto Sir jo! (Sirjo non sarebbe male, molto cosmogonico e mitologico!)

    AndBot

    RispondiElimina