mercoledì, settembre 29, 2010

Get back. Album da (ri)scoprire





Prosegue la rubrica in onda su questi schermi alla fine di ogni mese.
“Get back” recupera alla memoria tre album, il più delle volte sepolti dalla polvere e dalla storia, ma meritevoli di nuovi ascolti.


THE JOLT
Formatisi nel 1976, autori di un formidabile power pop macchiato di punk, vicinissimi ai primi Jam (di cui coverizzarono anche “See saw” nello splendido EP “Maybe tonight” e con cui andarono in tour), pubblicano il primo ed unico album nel 1978.
Brani brevi, veloci, intensi, rabbiosi e una stupenda cover di ”Warcha gonna do about it?” degli Small Faces.
Si sciolgono all’alba del mod revival che li avrebbe sicuramente accolti a braccia aperte.

Robbie Collins, Jim Doak, chitarrista e bassista scompaiono dalle scene, mentre Iain Shedden, batterista, entra negli SMALL HOURS (presenti sulla compilation “Mods Mayday” e autori di un buon ep, tra i nomi minori del mod revival) per poi unirsi alla grande punk/power pop band australiana dei SAINTS e suonare anche con i Giant Sand.

SONGS FROM THE MATERIAL WORLD: A TRIBUTE TO GEORGE HARRISON
Non particolarmente riuscito, ma curioso album tributo a George Harrison, uscito nel 2003, che comprende tra i protagonisti John Entwistle in una impronobile “Here comes the sun” rock n roll, Dave Davies dei Kinks in una deliziosa rilettura acustica di “Give me love” e i They Might Be Giants che rifanno benissimo “Savoy truffle” al pari degli Smithereens con “I want to tell you”.
Ci sono anhe Wayne Kramer ex MC5 alle prese con “It’s all much” (ben fatta), Todd Rundgren con una banale “While my guitar..” e Bill Wyman con una scontata “Taxman”.

CLIFF BENNET AND THE REBEL ROUSERS
Tra le migliori bands di rythm and blues bianco in giro per l’Inghilterra dei 60’s.
Una manciata di 45 e un ottimo album (oltre a numerose compilation antologiche) e il successo della versione di “Got to get you into my life” prodotta da Sir Paul nel 1966 (dopo che la band supportò i Beatles nel tour europeo degli inizi 1966, essedno sotto contratto manageriale con Brian Epstein)
Dopo lo scioglimento i vari componenti si diviser otra Toe Fat, Chas and Dave e Uriah Heep. Ritiratosi dalla scena, Bennett è diventato un magnate delle spedizioni e solo negli 80’s ha ripreso a suonare in giro (recentemente in tour con Herbie Goins e Chris Farlowe)

lunedì, settembre 27, 2010

Save the 100 CLUB




E' il più antico club londinese, forse di tutto il mondo.
Un nome che nel NOSTRO immaginario fa il paio con il "Marquee", il "CBGB", il "Cavern", il "Fillmore East".

Ora il 100 CLUB di Oxford Street rischia di chiudere entro l'anno (a causa dell'enorme affitto che sono costretti a pagare, aumentato del 45% !) se istituzioni o sponsors non provvederanno a dare una mano.

Il "100 Club" esiste dl 1942 e ha ospitato un'interminabile lista di nomi eccellenti, dai Rolling Stones (che suonarono un "secret show") nel 1982, a Jam, Who, Bowie, Sex Pistols e decine dell'eccellenza punk inglese, Animals, Muddy Waters, Pogues, Oasis, Roxy Music etc etc.

Io ci vidi i Purple Hearts e i Makin Time.

Qui il gruppo su Facebook per dare un appoggio morale
http://www.facebook.com/group.php?gid=160380190641113

Il sito è questo
http://www.the100club.co.uk/

venerdì, settembre 24, 2010

Lilith & the Sinnersaints a La Spezia




foto di Flavio Bricchi

Sabato 25 settembre 2010
LA SPEZIA "La Skaletta Rock Club"
via Crispi

Lilith & the Sinnersaints in concerto
my (de)generation dj set


IL RESOCONTO:
http://www.lilithandthesinnersaints.com/diary/blog_commento.asp?blog_id=163&month=9&year=2010&giorno&archivio

Prossime date:
23 ottobre: Savignano Sul Rubicone (FC) "Sidro Club"
16 dicembre : Piacenza "Baciccia"

in attesa di conferme a Brescia, Bologna, Milano, Vimercate, Pavia.

mercoledì, settembre 22, 2010

New Cool






Prendendo spunto da un post di questo blog, www.callofthewest.blogspot.com, parliamo di una delle tante definizioni in cui sono specializzati i giornali inglesi ma che racchiude una serie di interessanti lavori, dal sound attuale e spesso ancora fresco.
Tra il 1982 e il 1985 si chiamò NEW COOL.

Faceva riferimento musicalmente al cool jazz dei 60’s, aggiungeva abbondanti dosi di pop e soul, un po’ di suoni (talvolta pesantemente) 80’s, soprattutto nelle ritmiche e condiva il tutto con un’estetica 50’s jazz.
Non uscì nulla di particolarmente spettacolare ma STYLE COUNCIL, gli splendidi WORKING WEEK, CARMEL, EVERYTHING BUT THE GIRL seppero regalarci momenti molto interessanti, soprattutto COOL.

Discografia sparsa:

STYLE COUNCIL “Cafè bleu” (1984)
STYLE COUNCIL “our favourite shop” (1985)

Pop, soul, jazz, un po’ di elettronica, atmosfere “europee”.
Sono i due migliori lavori della band.

WORKING WEEK “Working nights” (1985)
Spettacolare album intriso di jazz, latin, soul, pop con una stupenda cover di “Inner city blues” di Marvin Gaye e “Venceremos” con R.Wyatt (oltre alla partecipazione di Julie Tippets)

EVERYTHING BUT THE GIRL “Eden” (1984)
Il duo Ben Watt / Tracey Thorn all’esordio con un album delicato a colori pastello, prevalentemente acustico. Avranno successo in seguito e continueranno ad incidere fino alla fine dei 90’s.

CARMEL “Drum is verything” (1984)
Non propriamente affine alla “scena” ma dalle sonorità sinili, in virtù di un approccio 50’s jazz, quasi jive, supportato da una ritmica in particolare evidenza.

AA.VV. “Pillows and prayers”
Compilation pubblicta a alla fine del 1982 dalla Cherry Red che diede simbolicamente il via ad un nuovo sound acustico e jazz influenced (in epoca di new wave, post punk, seconda/terza onda punk, inizio hardcore) con i primi vagiti di Everytrhing but the girl, con i grandi Monochrome Set, Felt, Marine Girls, il “vecchio” Kevin Coyne e la 60’s psychedelic band americana dei Misunderstood

A MARGINE:
il raffinatissimo mainstream pop jazz di SADE in “Diamond life”, l’elettro pop jazz degli SWING OUT SISTER, il pop commerciale, pur con tinte soul e jazz di MATT BIANCO e ALYSON MOYET (in fuga dagli Yazoo) e i due album “Night & day” e “Body and soul” di JOE JACKSON che seguivano la sbornia jive di “Jumpin jive”

Io e il new cool
In mezzo al furore e al fragore degli ann idei Not Moving fondi una band, dalla vita breve, che si ispirava a Everything but the girl, Style Council, Working Week.
Si chiamarono 24 HOLY PLACES, qualche concerto, un demo e poi un 45 giri per la Ricordi con il nome BRANDO prodotto e composto da Gianni Bella. Ma avevo già lasciato il gruppo.

lunedì, settembre 20, 2010

Jimi Hendrix






Se ne andava il 18 settembre di 40 anni fa JIMI HENDRIX.
Inimitabile chitarrista, geniale compositore, probabilmente il nome più saccheggiato e sfruttato nella storia del rock.

Centinaia e centinaia di album postumi, DVD, libri, nella stragrande totalità assolutamente inutili e qualitativamente di scarso interesse.
Un business che non ha tuttora una fine e che sembra, anzi, destinato a proseguire nel tempo con la pubblicazione di "inediti", cose "nuove", brani perduti etc etc.

Discografia:

ARE YOU EXPERIENCED (1967) 8
Un classico del rock dove si mischiano blues e rythm and blues con psichedelia, rock e mille altre influenze.
Su tutto una chitarra spaziale, uno stile assolutamente unico e brani come "Foxy Lady", "Manic depression", "Fire"

AXIS:BOLD AS LOVE (1967) 7
Esce pochi mesi dopo l'esordio, guarda già avanti, i brani sono già più complessi, anche se alla fine risulterà un passo transitorio verso il capolavoro successivo.

ELECTRIC LADYLAND (1968) 9
La summa dello stile Hendrix.
Doppio album in cui pop, blues, rock, sperimentazione, jazz si mischiano, si accavallano, corrono insieme.
Capolavoro assoluto di MUSICA TOTALE.

BAND OF GYPSIES (1970) 6
Si è fatto un gran parlare su cosa sarebbe potuto diventare Hendrix se fosse rimasto vivo.
Questo album lascia qualche dubbio. Sciolta la Experience si viaggia su un sound rock blues, sempre ad alti livelli, ma sicuramente più convenzionale e in cui la fiamma della creatività sembra essersi spenta.

CRY OF LOVE 1971 (1971) 6.5
RAINBOW BRIDGE (1971) 6.5
Originariamente parte del doppio album First Rays of the New Rising Sun i due lavori ci presentano Hendrix alla ricerca di un nuovo sound e di una nuova direzione, ancora incerta e forse confusa.
Ci sono grandi songs, eccellenti intuizioni e classe a volontà, ma manca ancora una volta il genio.

Ci sono, come detto, montagne di altri album usciti postumi, il più delle volte di scarso interesse.
Segnalerei LIVE AT MONTEREY esplosivo resoconto dell'esibizione all'omonimo festival.

IO E JIMI
I NOT MOVING incisero il medley "A pray for Jimy" (Foxy Lady/Come on/Crosstown traffic) in "A flash on you" nel 1988 e divenne uno dei momenti top dei nostri live.
Con i TIMEPILLS suonammo spesso live "Ain't no telling"
Il LINK QUARTET ha inciso in "Beat.it" e suonato alungo live una versione strumentale di "Crosstown traffic"

venerdì, settembre 17, 2010

Mod Generations a Reggio Emilia





Domani, sabato 18 settembre a REGGIO EMILIA, Vicolo Trivelli 2, alla Libreria Notorius, alle 18, presentazione di "Mod Generations".
La libreria è di Luca G. dei Julie's Haircut e a moderare c'è Ferruccio Quercetti dei Cut,
Insomma bella (?) gente e bella serata.

Ne approfitto per un riassunto delle presentazioni fatte e di quelle da fare ringraziando tutti gli organizzatori e i partecipanti:

FATTE:
sabato 28 novembre : Faenza “MEI”
sabato 5 dicembre : Fidenza (PR) “La Vecchia talpa”
martedì 8 dicembre : Torino “Caffè Basaglia”
sabato 16 gennaio : Piacenza “Nuova Fahrenheit”
giovedì 21 gennaio: Bologna "Modo Infoshop"
martedì 26 gennaio : Cremona “Osteria del Fico”
domenica 7 febbraio : Pisa “Cantiere San Bernardo”
venerdì 12 febbraio : Carugate (MI) “Circolo Area”
sabato 06 marzo : Alessandria “Otello Dischi”
giovedì 08 aprile : Pordenone “PnBox”
Giovedì 1 luglio: Salsomaggiore (PR) “Festival Beat”
Domenica 8 agosto: Roselle di Grosseto “La Cava”
Giovedì 2 settembre : Boario (BS) “Cafè des Arts”


DA FARE:
Sabato 18 settembre: Reggio Emilia “Notorius” ore 18
Venerdì 8 ottobre : Ferrara “Il Molo” ore 21
Venerdì 29 ottobre: Tortona “Namastè” ore 18
Sabato 6 novembre: Gaione/Parma “Arci Mc Queen” ore 21
Sabato 20 novembre: Torino “Hiroshima” ore 20


Una serie di altre ancora da confermare

giovedì, settembre 16, 2010

Lo Stato Bordello



L'Italia ridotta a “Bordello State”, ,un Paese in cui non solo “alcune donne arrivano in Parlamento attraverso una camera da letto", ma soprattutto “donne e uomini, giornalisti e professionisti, hanno dato via le loro menti e i loro principi, anziché i loro corpi”.

Questo giudizio impietoso arriva dall'autorevole rivista americana “Foreign Policy”, in un articolo a firma di James Walston, professore di relazioni internazionali all'American University di Roma.

http://www.foreignpolicy.com/articles/2010/09/14/the_bordello_state?page=0,1

martedì, settembre 14, 2010

Italian Punk






Il 2 agosto ho stilato una personale lista dei migliori dischi punk della "prima ondata".

Relativamente all'Italia è noto che il punk ha preso vita solo nei primissimi 80's, con prodromi in bands come Skiantos, Kandegina Gang, Kaos Rock, Sorella Maldestra, GazNevada, Dirty Actions, Tampax, Hitler SS, oltre a sporadiche forme musicali affini).
Complesso parlare di dischi.
Spesso le opere più significative sono state 45 giri, poi ristampati in varie antologie.

E se lo split del 1982 di Indigesti/Wretched, l'esordio "400 fascists" dei CCM e l'ep "Schiavi nella città più libera del mondo" con Raf Punk, Stalag 17, Anna Falks e Bacteria possono essere indicati vagamente come i più significativi della prima ondata, preferisco stilare un breve elenco del top delle punk bands italiane della prima ora.

CHEETAH CHROME MOTHERFUCKERS (da Pisa, violentissimi, spaventosi dal vivo)
INDIGESTI (da Vercelli, velocissimi, minimali)
RAW POWER (da Reggio E. sempre in pista oltre ogni ostacolo con i lloro HC tinto di metal)
KINA (da Aosta, gli Husker Du italiani)
NEGAZIONE (da Torino, hardcore "intellettuale")
ROUGH (Torino) , NABAT (Bologna) : punk oi di strada
WRETCHED (Milano), RAF PUNK (Bologna): anarco punk, ala Discharge i primi, Crass i secondi

E inoltre CRASH BOX, IMPACT, FALL OUT, BLOODY RIOT, EU's ARSE, WOPS.
Anche i "miei" CHELSEA HOTEL

Nelle foto: i CCM, il singolo degli Indigesti, i Nabat e un concerto degli iNdigesti al Virus di Milano.
In alto a destra un Vostro (allora giovane) conoscente

lunedì, settembre 13, 2010

Addio a Claude Chabrol

Il regista francese Claude Chabrol è morto oggi all'età di 80 anni.
Protagonista della Novelle Vague con Truffaut e Godard, un immenso cineasta, libero, impertinente, politico.

venerdì, settembre 10, 2010

No alla vivisezione





L’Europarlamento ha approvato la nuova direttiva orientata a ridurre l'uso degli animali negli esperimenti scientifici e a limitare i test più dolorosi.

Ma il testo finale di compromesso ha generato polemiche perché ha perso importanti tutele sul benessere degli animali (presenti nella versione iniziale) e ha recepito numerose richieste della lobby dell'industria farmaceutica.

L'utilizzo di animali resta consentito per la ricerca di base come per la cura di malattie di esseri umani e piante, per verificare l'effetto delle medicine, per l'insegnamento superiore o per le indagini medico-legali.
La direttiva chiede però agli Stati di garantire il ricorso a sistemi alternativi, se è possibile.
Dovranno poi essere approvate sperimentazioni che riducano al minimo il dolore, la sofferenza e l’angoscia.
Gli ambientalisti stimano che circa 12 milioni di animali siano usati ogni anno in Europa per la ricerca scientifica.
Si può sottoporre un animale a più esperimenti con esclusione solo dei test con il livello massimo di dolore (nelle quattro gradazioni previste).

Dacia Maraini:
«Ma chi l’ha detto che l’uomo deve sempre stare al centro dell’universo e che gli altri esseri viventi debbano sacrificarsi per lui?».
L’uomo continua ad usare gli animali per sua comodità.
Che diritto ha di trattarli come se non esistessero, non soffrissero?
Io non sono uno scienziato e non sono in grado di capire se questi esperimenti siano davvero necessari oppure se abbiano margini di inattendibilità tali da renderli sostituibili.
Però sono certa che gli animali soffrono e hanno una struttura nervosa che li espone a dolori atroci.
Sono esseri senzienti e provano i nostri stessi sentimenti.
Amano, odiano, provano il desiderio di vendetta, sono in ansia per i cuccioli.
Ma non parlano, è questa l’unica differenza».

mercoledì, settembre 08, 2010

Dungen






Ho già parlato di un po’ dei miei artisti preferiti:Bob Dylan (17 giugno 2010), Supergrass (13 aprile 2010), Iggy Pop (17 marzo 2010), Secret Affair (11 novembre 2009), Kinks (15 settembre 2009) The X (24 giugno 2009), Area (11 giugno 2009),Statuto (3 aprile 2009) ,Clash (13 marzo 2009) Small Faces (6 feb 2009) , Rolling Stones (23 genn 2009) De Andrè (8 genn 09) Beatles (9 dic 08), Graham Day (27 ott 08), Oasis (7 ott 08), Paul Weller (27 mag 08) Prisoners (6 giu 06), , Ruts (23 sett 06), Who (22 mag 06), Monkees (28 giu 06).

Praticamente sconosciuti in Italia ma con un forte seguito in terra natale (Svezia) e negli States, i DUNGEN sono tra i gruppi più interessanti attualmente in circolazione.
Creatura del polistrumentista e compositore Gustav Ejstes (aiutato in ogni album da vari collaboratori ultimamente stabilizzatisi in un nucleo fisso), la band assorbe particolarissime influenze, mischiandole in un mix originalissimo, senza eguali, suggestivo, reso ancora più particolare dall’uso della lingua svedese (meno ostica di quanto si potrebbe pensare).
Nei Dungen si concentrano, mischiano e amalgamano la psichedelia a cavallo di 60 e 70, con sprazzi di primo prog, accenni al Canterbury sound, melodie e riferimenti Beatlesiani, ai Pink Floyd, all’Hendrix più visionario, freakbeat, perfino agli Who dei primi 70’s, un tocco di Small Faces e uno dei primi Jethro Tull (grazie al frequente uso del flauto).
Il tutto impreziosito da frequenti richiami al folk scandinavo.

Personalità ostica e poco incline al compromesso, Gustav Ejstes, ha realizzato i primi lavori in vinile (tutti ristampati in CD dopo i sold out delle 500 copie stampate) e si è concesso solo un’escursione discografica con una sussidiaria della Virgin per tornare prontamente alla indipendente svedese Subliminal.


DISCOGRAFIA

Dungen (2001) 6.5
Dungen 2 (2002) 6.5
Stadsvandrigar (2002) 6.5


I tre lavori sono l’uno la ristampa dell’altro con varie alternative tracks, rifacimenti.
“Dungen” è l’esordio in vinile, ristampato poi come “Standsavndrigar” con inediti (e che nella versione CD contiene ulteriori versioni diverse, di cui “Dungen 2” è la stampa in vinile con brani diversi....).
Consigliato, “Stadsvandrigar” documenta gli esordi più psycho folk e più ostici.

Ta det Lungt (2004) 8
Un gioiell ocreativo (che li fa conoscere al mondo), con il feroce e freakbeat singolo “Panda” a fare da guida, suoni spesso elettrici, vicini a certo space rock e l’Hendrix più mentale che emerge costatemente. Non mancano riferimenti a Syd Barrett o ai più attuali Kula Shaker, brani sperimentali, atmosfere da “White Album”.

Tio Bitar (2007) 7,5
Altro eccellente lavoro più orientato verso sapori prog, ma che non manca di tributare il consueto omaggio alla psichedelia tardo 60’s e a riferimenti precedenti (“Mon amour” sembra un brano dei John’s Children o degli ultimi Small Faces)

4 (2008) 7
Ancora un centro anche se il bersaglio si sposta verso orizzonti meno duri e crudi, ingloba jazz, archi, improvvisazioni meno elettriche e si concede maggiormente a riferimenti pop folk anche se non mancano irruenti blues rock.
Un album completo e maturo

Skit it Alt (2010) 7
Altro lavoro di grande qualità, sempre meglio definito a livello sonoro e con sempre maggior personalità. Il sound è ormai facilmente identificabile tanto è personale e inimitabile anche se non riesce a raggiungere i fasti di “Ta det lungt” e “Tio bitar”

www.dungen-music.com/

lunedì, settembre 06, 2010

Elogio di Cesare Cremonini



Uno dei migliori autori POP italiani attualmente in circolazione.
Canzoni fresche e facili, mai banali, mai scontate.
Sapori beatlesiani, vena autorale che sa mantenere un perfetto equilibrio tra un piglio scanzonato e leggero e una credibilità che pochi hanno in Italia.

Lontano da pippibaudi e mariedefilippe, intelligente, personale e spesso originale, anche nei testi riesce a non essere scontato e melenso come quasi sempre ci condanna la lingua italiana.

E’ POP, leggero e fresco, ma di assoluta eccellenza.
I tre album (“Bagus” , “Maggese”, “Il primo bacio sulla luna”) non sono capolavori ma ventate di aria pulita e acqua frizzante.
Senza dimenticare il teen pop con i Luna Pop.

Ascoltare “Gongi Boy” (puro McCartney style), la nuovissima “Mondo” (che con poche modifiche starebbe benissimo su un album di Weller), “Maggese” (in puro stile Ray Davies), “Ancora un po’” (Blur) o i robusti power pop di “Gli uomini e le donne sono uguali” , “PadreMadre”.

Da ascoltare e apprezzare senza troppa puzza sotto il naso.

venerdì, settembre 03, 2010

Calcio di una volta




«In ogni stadio trovavo un collaboratore di Boniperti che insisteva: "Dai, telefoniamo a Giampiero che vuole salutarti". Non sopportavo che potessero trattarmi senza consultarmi.
L' accordo Juve e Cagliari l' avevano trovato: 3-4 giocatori più soldi. Avrei guadagnato il triplo.
Ma la Sardegna mi aveva fatto uomo, era diventata la mia terra.
Ci ero arrivato a 18 anni. La prima volta partii alle 10 di mattina e atterrai alle 10 di sera dopo tre scali.
Oggi si scazzottano per andare in Sardegna, all' epoca ci sbattevano i militari puniti.
Negli stadi ci chiamavano pastori o banditi. Avevo 23 anni, la grande Juve voleva coprirmi di soldi, io volevo lo scudetto per la mia terra. Ce l' abbiamo fatta, noi banditi e pastori»

GIGI RIVA

mercoledì, settembre 01, 2010

Lilith & the Sinnersaints + Mod Generations






Giovedì 2 settembre, alle 20 al "Cafè des Arts" di Boario Terme (BS), Corso Italia, presentazione di "Mod Generations" a cura della Scooter Gang Valle Camonica. A seguire DJ set by Lebowsky.

Gran bella serata a Boario, tanta gente e ottima atmosfera, oltre a tanti stupendi scooters.
Grazie ad Aldo e Luca.

Sabato ore 23 (in punto) a Piacenza allo "Spazio 4" di via Colombo, nell'ambito del Festival Tendenze:
LILITH AND THE SINNERSAINTS live
www.lilithandthesinnersaints.com
www.tendenze.net